CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIV LEGISLATURA

INTERPELLANZA N. 471/A

INTERPELLANZA STOCCHINO - ARBAU - SALIS - MARIANI - BEN AMARA sulle iniziative urgenti per garantire lo status di bene pubblico della risorsa idrica e per impedire la cessione a privati delle azioni di Abbanoa Spa.

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I sottoscritti,

premesso che:
- la Risoluzione ONU del 28 luglio 2010 dichiarava per la prima volta nella storia il diritto all'acqua un diritto umano universale e fondamentale;
- il 12 e 13 giugno 2011 veniva celebrato un referendum abrogativo ampiamente partecipato dal corpo elettorale;
- uno dei quesiti ammessi alla consultazione verteva sulla remunerazione del capitale investito nella gestione dei servizi idrici e recitava: «Volete voi che sia abrogato il comma 1, dell'articolo 154 (Tariffa del servizio idrico integrato) del decreto legislativo n. 152 del 3 aprile 2006 "Norme in materia ambientale", limitatamente alla seguente parte: "dell'adeguatezza della remunerazione del capitale investito"?»;
- il raggiungimento del quorum imposto dalla legge n. 352 del 1970 permetteva di espungere dal nostro ordinamento le norme con cui si imponeva una privatizzazione de facto nella gestione della risorsa idrica;
- le leggi ed i regolamenti successivi alla celebrazione del referendum - siano essi nazionali o regionali - non possono non tenere conto del risultato voluto dall'elettorato;

rilevato che:
- sul territorio della Regione la gestione delle risorse idriche è affidata alla società in house Abbanoa Spa, azienda partecipata dall'Amministrazione regionale e dagli enti locali;
- la società versa in una nota condizione di difficoltà contabile e finanziaria, stato che sarebbe addirittura in grado di compromettere non solo il soddisfacimento di centinaia di creditori ma la stessa continuità nel servizio di distribuzione e potabilizzazione delle acque;

constatato che:
- in data 28 agosto 2013 la Giunta regionale assumeva la deliberazione n. 35 con cui ha adottato "Provvedimenti urgenti per la continuità dell'erogazione del servizio pubblico di acquedotto, fognatura e depurazione";
- tale documento dell'Esecutivo regionale, oltre a prevedere una procedura concordata con la Commissione europea per la concessione di finanziamenti milionari senza che questi vengano considerati "aiuti di Stato indebiti", prevede di poter affidare al mercato il futuro della società per azioni "Abbanoa" una volta che venga a scadenza la concessione e successivamente al raggiungimento dello status di "socio di maggioranza" da parte della Regione;
- nello stesso provvedimento si prevede di affidare alla finanziaria regionale SFIRS Spa l'analisi della situazione finanziaria della società incaricata di un importantissimo servizio pubblico;

evidenziato che:
- la deliberazione della Giunta regionale in argomento si pone in evidente contrasto con il risultato dei referendum abrogativi del 2011;
- la normativa comunitaria a cui si fa riferimento nel provvedimento potrebbe essere rivista in seguito alle recenti dichiarazioni del Commissario europeo al mercato interno, Michel Barnier, che dichiarava che il servizio idrico verrà stralciato dalla direttiva concessioni europee allo studio della Commissione di Bruxelles;
- successivamente alla pubblicazione del provvedimento si concludeva la "Iniziativa dei Cittadini Europei" - strumento di partecipazione previsto dal Trattato di Lisbona - con cui si invita la Commissione europea a riconsiderare qualsivoglia normativa che fosse in grado di ipotecare la gestione pubblica delle risorse idriche,

chiedono di interpellare il Presidente della Regione per sapere:
1) quali azioni intenda intraprendere per evitare che la gestione del servizio idrico finisca nelle mani di investitori privati;
2) se intenda rivedere le parti della deliberazione de quo in grado di entrare in contrasto con il risultato del referendum abrogativo nazionale del giugno 2011;
3) se ritenga compatibile con i principi di efficacia ed efficienza amministrativa la situazione in cui versa la società per azioni "Abbanoa", azienda che è addirittura costretta a ricorrere ad una società di revisione perché non è in grado di quantificare i propri debiti;
4) se sia capace di fornire rassicurazioni in merito alla continuazione del servizio pubblico di distribuzione della risorsa idrica così come chiesto durante i mesi estivi dalla Prefettura di Cagliari;
5) se intenda presentare un proprio disegno di legge con sui sancire - una volta e per tutte - il divieto di concessione ad investitori privati della gestione delle acque presenti sul territorio sardo.

Cagliari, 22 novembre 2013