CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIV LEGISLATURA
INTERPELLANZA N. 437/C-7
INTERPELLANZA BRUNO sull'attuazione del Programma "Ritornare a casa".
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Il sottoscritto,
premesso che:
- con la deliberazione n. 42/11 del 4 ottobre 2006 la Giunta
regionale avviava il programma sperimentale triennale "Ritornare a
casa", un provvedimento a sostegno della non autosufficienza,
finalizzato a sviluppare la domiciliarità dei servizi alla persona
in difficoltà, attraverso l'elaborazione di un progetto
personalizzato che metteva al centro dell'intervento la persona
stessa con i suoi bisogni reali;
- il programma regionale nasceva per favorire la
deistituzionalizzazione e il rientro in famiglia dei soggetti non
autosufficienti o a grave rischio di perdita di autosufficienza
attraverso il sostegno alle famiglie sulle quali gravava il carico
assistenziale;
considerato che:
- il programma sperimentale, rivolto prioritariamente a soggetti con
deterioramento cognitivo, gravi patologie degenerative o nella fase
terminale della loro vita, presupponeva l'elaborazione di un piano
personalizzato basato su una valutazione multidimensionale
effettuata dall'Unità di valutazione territoriale (UVT), istituita
con deliberazione n. 715 del 21 febbraio 2006, composta da un medico
di assistenza distrettuale con conoscenza della rete dei servizi,
responsabile del percorso assistenziale e supervisore circa
l'idoneità dei requisiti del soggetto richiedente, e da un operatore
sociale della ASL o del comune del distretto di riferimento;
- questo nucleo doveva avvalersi della collaborazione del medico di
medicina generale e di un medico specialista con preparazione
specifica nelle discipline connesse alla tipologia del paziente da
valutare;
- lo specialista di riferimento, liberamente scelto dal paziente in
base ad un rapporto fiduciario, indipendentemente dal fatto che
fosse convenzionato con la ASL o libero professionista, provvedeva
alla elaborazione della relazione medico-specialistica e alla
compilazione della scala di valutazione CDRs attestante il grado di
severità del deterioramento cognitivo per i soggetti affetti da
demenza;
rilevato che:
- nel primo triennio 2006-2008 l'accesso al programma era garantito
da un punteggio almeno pari a 3 nella scala CDRs, accesso poi
riservato ai soli soggetti con punteggio pari a 5, mentre dal 2009
in poi si sono esclusi di fatto tutti quei soggetti a grave rischio
di perdita di autosufficienza e comunque necessitanti di assistenza
continua, snaturando in parte quelli che erano gli obiettivi
iniziali del programma;
- a partire dal 2013, l'accesso è diventato ancor più restrittivo
grazie alla revisione delle linee di indirizzo del programma
"Ritornare a casa", allegato alla deliberazione n. 44/8 del 7
novembre 2012, dove, al punto 8, relativamente alla valutazione
multidimensionale, specifica che "le scale di valutazione
strettamente cliniche (Kamosky e CDRs) devono essere somministrate e
firmate da uno specialista di struttura pubblica o convenzionata con
preparazione professionale ed esperienza nelle discipline connesse
alla tipologia del paziente da valutare";
rilevato che, a causa di liste d'attesa di sei-otto mesi, le Unità
di valutazione Alzheimer (UVA) o i servizi specialistici
ambulatoriali dei distretti, a cominciare da quello di Alghero, non
sono in grado di evadere le richieste di visita neurologica entro i
tempi previsti per la procedura del piano personalizzato (30 giorni
per una prima attivazione, due mesi per il rinnovo annuale), e che
questo comporterà l'impossibilità di presentare la domanda di
accesso al finanziamento con conseguente esclusione dei soggetti
aventi diritto non per mancanza dei requisiti richiesti, ma a causa
di impedimenti organizzativi indipendenti dalla volontà dei
cittadini,
chiede di interpellare l'Assessore regionale dell'igiene e sanità e
dell'assistenza sociale per sapere se non ritenga:
1) queste nuove linee di indirizzo, oltre che gravemente lesive del
diritto dei cittadini, gravemente lesive per l'esercizio della
professione medica del libero professionista, ritenuto di fatto non
abilitato alla compilazione delle scale di valutazione pur essendo
specialista nel campo;
2) di dover intervenire per correggere quanto prima la dicitura
"specialista di struttura pubblica o convenzionata", contenuta nelle
nuove linee di indirizzo del programma regionale "Ritornare a casa"
ripristinando lo "status quo ante", in modo da garantire il diritto
dei cittadini e salvaguardare la dignità dei medici libero
professionisti.
Cagliari, 21 giugno 2013