CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIV LEGISLATURA
INTERPELLANZA N. 402/A
INTERPELLANZA COCCO Daniele Secondo - URAS - SECHI - CUGUSI - SALIS - MARIANI sull'utilizzo indiscriminato, da parte dell'ANAS, di diserbanti chimici nelle operazioni di pulizia delle cunette delle strade sarde.
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I sottoscritti,
premesso che:
- l'ANAS, nell'ambito della attività di manutenzione delle strade
sarde sta ponendo in essere degli interventi irrispettosi
dell'ambiente, degli equilibri naturali e della salute pubblica;
- infatti, oramai da anni, l'ANAS ha soppiantato la tecnica della
falciatura manuale, prima, e meccanica, dopo, con quella dei
diserbanti chimici;
- tale metodologia, indubbiamente, economicamente più conveniente
rispetto alla falciatura manuale, posto che riduce i costi della
manodopera, appare essere invasiva e lesiva del bene primario
"salute";
- invero, numerosi cittadini, anche attraverso lamentele visionabili
sul web, hanno denunciato il loro dissenso rispetto a questa pratica
taglia costi la quale ha delle conseguenze di impatto ambientale, e
non solo, allo stato sottovalutate;
constatato che:
- il diserbante utilizzato dall'ANAS per la pulizia delle cunette
sembrerebbe essere un erbicida disseccante a base di glyphosate, che
è la materia prima di numerosi prodotti usati anche in agricoltura;
- l'erbicida disseccante più diffuso è il Roundup, il quale viene
prodotto dalla multinazionale americana Monsanto, sul quale pesa più
di un dubbio circa la biodegradabilità e la sua capacità di non
lasciare residui tossici dopo l'applicazione;
- invero, il prof. Gianni Tamino, docente di biologia presso
l'Università degli studi di Padova in una intervista pubblicata sul
web, sostiene che il glyphosate ha la caratteristica di durare pochi
giorni, ma dà origine a metaboliti dannosi; infatti, dichiara il
suddetto professore, la sostanza di cui è composto il diserbante
sparisce e si ha una trasformazione in sostanza attiva che in parte
viene assorbita dal terreno;
- a detta del prof. Tamino, è stato pubblicato sulla rivista Cancer
uno studio scientifico che dimostra che l'uso del glyphosate
comporta l'aumento dei linfomi non-Hodgkin, ossia quel tipo di
tumore del sangue del quale abbiamo sentito parlare a proposito dei
soldati entrati a contatto con l'uranio impoverito;
- pertanto, l'uso di tale prodotto è stato più volte stigmatizzato
dalle autorità sanitarie delle altre regioni italiane;
- addirittura, lo scorso anno il Sindaco di Viterbo ha emesso
un'ordinanza di divieto dell'uso del prodotto chimico nell'area
comunale di pertinenza;
- sembrerebbe, addirittura, che gli ovini tenuti al pascolo in zone
limitrofe a quelle trattate con il suddetto diserbante abbiano una
percentuale elevata di aborto a causa dell'ingerimento delle erbe
rese tossiche dalle sostanze utilizzate per il diserbamento;
- inoltre, il glyphosate potrebbe insinuarsi nel terreno ed
inquinare le falde acquifere con irrimediabile danno a carico
dell'ecosistema;
- come scientificamente provato, il glyphosate è particolarmente
dannoso per gli organismi acquatici quali pesci, molluschi e
crostacei;
- come si legge anche sul web, diversi soggetti subito dopo le
operazioni di diserbamento da parte dell'ANAS sono dovuti ricorrere
alle cure mediche stanti le difficoltà respiratorie e la sensazione
di soffocamento, tipici sintomi, questi ultimi, legati alla
esposizione al glyphosate;
rilevato che:
- il danno ambientale, e non solo, causato dall'utilizzo del
summenzionato diserbante, non si limita alla sola cunetta oggetto
del trattamento, ma a tutta la zona circostante;
- invero, numerosi cittadini sardi avvertono la presenza del
diserbante anche a centinaia di metri dalla zona di intervento, a
causa del cattivo e penetrante odore rilasciato dal prodotto;
- in concomitanza dei periodi di intervento, è pregiudicata ai
cittadini la possibilità di organizzare, nelle zone limitrofe a
quelle manutentate, gite fuoriporta, passeggiate ecologiche volte
alla raccolta di ortaggi di stagione o semplicemente a respirare
aria pulita;
- altresì, non sono da sottovalutare, data anche la vocazione
turistica della nostra Regione, le conseguenze dal punto di vista
estetico conseguenti a tali trattamenti chimici;
- invero, il paesaggio che incornicia la nostra Regione, nelle
stagioni verdi, è caratterizzato da un verde vivo, arricchito da
fioriture di vario tipo e spettacolari specie vegetali spontanee, le
quali lasciano il posto, dopo gli interventi di manutenzione, a
colori innaturali sul rossastro giallognolo, tipici di zone
climatiche differenti;
considerato che il Ministero della sanità, su comprovata richiesta
delle regioni, può disporre limitazioni o esclusioni dell'uso, in
aree predeterminate, di prodotti quali quelli in argomento,
chiedono di interpellare il Presidente della Regione, l'Assessore
regionale dei lavori pubblici, l'Assessore regionale della difesa
dell'ambiente e l'Assessore regionale dell'igiene e sanità e
dell'assistenza sociale, ciascuno per le proprie competenze, per
sapere se:
1) siano a conoscenza che l'attività manutentiva dell'ANAS viene
eseguita attraverso le metodiche sopra illustrate;
2) non sia il caso di intervenire al fine di dettare regole ferree e
precise che inibiscano all'ANAS l'utilizzo dei diserbanti chimici e
impongano il ritorno alla falciatura manuale o, perlomeno,
meccanica.
Cagliari, 12 marzo 2013