CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIV LEGISLATURA
INTERPELLANZA N. 367/A
INTERPELLANZA DIANA Mario - CAMPUS - CAPELLI - MULAS sulla mancata attuazione dell'ordine del giorno n. 81.
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I sottoscritti,
premesso che, il 17 maggio 2012, il Consiglio
regionale ha approvato l'ordine del giorno n. 81 sulla realizzazione
del quinto gruppo a carbone in sostituzione delle due unità ad olio
combustibile nella centrale termoelettrica di Fiume Santo;
considerato che, nel suddetto ordine del giorno, si rilevano le
condizioni di svantaggio di cui la Sardegna soffre a causa
dell'insularità e della carenza di infrastrutture, in particolare
nei settori dell'energia e dei trasporti, e gli effetti penalizzanti
di tale carenza sulle prospettive di ripresa economica delle
attività imprenditoriali isolane, sottolineando la necessità di
realizzare il nuovo gruppo a carbone da 410 MW nella centrale E.On
di Fiume Santo, la cui costruzione è ritenuta improrogabile e
strategica, che è stato oggetto di più intese tra l'Amministrazione
regionale e l'azienda tedesca e per il quale quest'ultima ha
ottenuto tutte le necessarie autorizzazioni alla costruzione;
rilevato che, nel corso di un incontro con le rappresentanze
sindacali di categoria tenutosi il 5 ottobre 2012 a Roma, E.On ha
annunciato una riduzione del personale impiegato in Italia pari al
65 per cento, lasciando così intendere l'intenzione di non procedere
alla realizzazione del nuovo gruppo a carbone nella centrale di
Fiume Santo in coincidenza con la cessazione dell'attività dei due
gruppi ad olio combustibile, già operanti in regime di proroga
poiché non in regola con la normativa vigente in materia di
emissioni inquinanti, che dovrà obbligatoriamente avvenire entro il
2013;
preso atto che E.On ha già ridotto ben al di sotto del minimo
indispensabile gli interventi di manutenzione ordinaria nel sito di
Fiume Santo, con conseguenti, gravissimi pericoli per la sicurezza
dei lavoratori e della popolazione residente nel territorio
circostante;
aggiunto che, a seguito del drastico taglio degli investimenti di
E.On nella manutenzione, le imprese esterne operanti nel sito in
regime di appalto stanno riducendo i propri organici, con pesanti
ricadute sulla situazione occupazionale di un territorio già
gravemente colpito dalla crisi industriale che investe la Sardegna,
sull'ordine pubblico e sulla stessa produzione energetica, come
dimostrano le manifestazioni di protesta del 5 e 6 novembre 2012,
quando gli operai licenziati da una ditta dell'indotto hanno
bloccato quasi del tutto l'attività della centrale,
chiedono di interpellare il Presidente della Regione e l'Assessore
regionale dell'industria affinché riferiscano:
1) quali misure la Giunta regionale abbia adottato al fine di dare
attuazione al dettato dell'ordine del giorno n. 81 e con quali
risultati e quali ulteriori misure la Giunta regionale intenda
adottare;
2) nel caso in cui non fosse stata adottata alcuna misura o non
fosse stato prodotto alcun risultato, quali misure la Giunta
regionale intenda adottare al fine di prendere atto del proprio
fallimento nell'affrontare la vertenza in oggetto e trarne le debite
conseguenze.
Cagliari, 8 novembre 2012