CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIV LEGISLATURA
INTERPELLANZA N. 366/C-5
INTERPELLANZA PLANETTA sulla tutela dell'ambiente e del diritto delle popolazioni interessate a decidere sul futuro del proprio territorio, ed eventuale dichiarazione di improcedibilità del progetto per la centrale solare termodinamica che la società Energo Green vorrebbe realizzare nelle località Larione, Sa Tanca 'e sa Chegia, Su Padru, Ludarzu, Su Campu, nei Comuni di Cossoine e Giave (SS).
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Il sottoscritto,
premesso che il recente corteo di protesta contro la centrale solare termodinamica che la società Energo Green vorrebbe realizzare nelle località Larione, Sa Tanca 'e sa Chegia, Su Padru, Ludarzu, Su Campu, nei Comuni di Cossoine e Giave (SS), e interessante ben 160 ettari di terreni agricoli di buona qualità, rappresenta l'ultimo capitolo di una lunga serie di atti in puro stile coloniale che hanno ingenerato fortissime contrarietà delle popolazioni interessate a tali generi di investimenti, e che sempre più suscitano perplessità e contestazioni presso la cittadinanza;
considerato che:
- l'impianto proposto dalla Energo Green, una società del gruppo
Fintel di Pollenza (Macerata) consiste in una mega centrale
alimentata dal solare termodinamico della potenza di 30 megawatt, al
momento l'unica e la più grande in Italia, se si esclude l'impianto
sperimentale di Priolo, in Sicilia, su una superficie di 160 ettari,
di cui 145 in territorio di Cossoine e quindici in territorio di
Giave;
- contro la centrale si sono pronunciate le assemblee popolari di
Cossoine e Giave, il consiglio comunale di Giave all'unanimità
mentre l'amministrazione di Cossoine e la maggioranza che governa il
comune hanno assunto una posizione di "studio"; l'opposizione si è
dichiarata contraria e si oppongono anche le associazioni
ambientaliste Amici della terra, Gruppo di intervento giuridico
onlus, Italia nostra;
appreso che in particolare, le associazioni ecologiste Amici della terra e Gruppo d'intervento giuridico onlus hanno inoltrato (20 agosto 2012) uno specifico atto di "osservazioni" nell'ambito del procedimento di verifica di assoggettabilità relativo al progetto di centrale solare termodinamica a concentrazione (potenza complessiva 30 MWe) proposto dalla società Energo Green, richiedendo quindi al Servizio valutazione impatti dell'Assessorato regionale della difesa dell'ambiente di dichiararne l'improcedibilità poiché da un lato lo studio di impatto ambientale, il progetto, il relativo avviso di deposito non sono stati finora pubblicati sull'apposito sito internet della Regione autonoma della Sardegna, come richiesto dalla norma in materia, dall'altro, soprattutto nelle zone agricole "E" degli strumenti urbanistici comunali, possono essere autorizzati soltanto interventi relativi ad attività agricole e/o strettamente connesse (vedasi per tutti Cass. pen., sez. III, 9 marzo 2012, n. 9369), non certo attività di produzione energetica di tipo industriale come quella in progetto;
constatato che:
- le aree ricadenti nel territorio comunale di Cossoine (almeno 145
ettari) appaiono rientrare in zona agricola "E" del vigente
strumento urbanistico comunale, specificamente "E " - aree di
primaria importanza per la funzione agricolo-produttiva, anche in
relazione all'estensione, composizione e localizzazione dei terreni"
e "E3 - aree che, caratterizzate da un elevato frazionamento
fondiario, sono contemporaneamente utilizzabili per scopi
agricolo-produttivi e per scopi residenziali";
- il progetto della società Energo Green sarebbe in ogni caso
destinato a modificare radicalmente l'ambiente e le prospettive di
sviluppo di Cossoine ma, a sentire le dichiarazioni dell'architetto
della Energo Green, Luciano Virdis, che pure ha ammesso "l'impatto
visivo non di poco conto", che verrebbe però attenuato (?) dalle
cosiddette "opere di mitigazione": cespugli e piante intorno
all'impianto, vi sarebbero per il territorio ben 300 milioni di euro
di investimento, con una ricaduta occupazionale di 200 operai per
2-3 anni, e di 60 a regime;
- del progetto in questione, a fronte di ricadute tutte da
dimostrare, l'unica cosa certa al momento resta sempre quella
dell'impatto devastante di 160 ettari di strutture di acciaio e di
specchi che andranno a coprire praticamente tutta la piana, la
desertificazione dei suoli e la loro definitiva sottrazione agli usi
agricoli, la probabile captazione delle falde che alimentano i due
paesi per ottenere i 450 mila metri cubi di acqua/anno necessari per
far funzionare l'impianto, la realizzazione di una centrale di
supporto a biomasse che non si sa come verrà alimentata, il
possibile cambiamento del microclima, per la presenza di 160 ettari
di tubi che raggiungono temperature di 550 gradi, il possibile
impatto inquinante dei sali fusi e dell'olio diatermico sui terreni,
l'impatto sulla fauna (nella zona è tornata a nidificare la
cicogna), l'impatto sulle risorse archeologiche della zona;
ribadito che:
- il progetto di cui trattasi si annuncia come una devastazione per
le uniche aree agricole di pregio che il territorio possiede,
ponendo anche una pesante ipoteca per le sue prospettive turistiche
e prescinde dal giudizio più che positivo sulle fonti di energia
rinnovabile, in particolare quelle di derivazione solare, ormai
anche vantaggiose sotto il profilo economico;
- tali generi di impianti dovrebbero essere realizzati in siti
idonei: aree industriali e zone già degradate e non in terreni
agricoli di prima qualità come quelli ubicati fra Cossoine e Giave,
chiede di interpellare il Presidente della Regione e
l'Assessore regionale della difesa dell'ambiente per sapere:
1) in quali termini e secondo quali modalità questa Amministrazione
stia assicurando, secondo le proprie competenze e prerogative e
sulla base delle leggi sanitarie vigenti, un'adeguata tutela
dell'ambiente e del diritto delle popolazioni interessate a decidere
sul futuro del proprio territorio;
2) se questa Amministrazione, attraverso il Servizio valutazione
impatti dell'Assessorato regionale della difesa dell'ambiente, abbia
l'intendimento di dichiarare l'improcedibilità del progetto per la
centrale solare termodinamica che la società Energo Green vorrebbe
realizzare nelle località Larione, Sa Tanca 'e sa Chegia, Su Padru,
Ludarzu, Su Campu, nei Comuni di Cossoine e Giave (SS).
Cagliari, 8 novembre 2012