CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIV LEGISLATURA

INTERPELLANZA N. 362/C-7

INTERPELLANZA PLANETTA sullo stato attuale del progetto di ricerca sull'incidenza dei tumori della popolazione del distretto sanitario di Macomer e sul rispetto dell'obbligo del monitoraggio del particolato PM 2,5 come previsto dalla direttiva n. 2008/50/CE e dal decreto legislativo n. 155 del 2000 volto alla tutela della salute dei cittadini, anche in riferimento a presenza di diossine nel territorio del distretto sanitario di Macomer.

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Il sottoscritto,

premesso che in un comunicato stampa del 2010, la ASL di Nuoro informava che era stato approvato un progetto di ricerca sull'incidenza dei tumori della popolazione del distretto sanitario di Macomer, dove è presente un grosso inceneritore, il cui fine era quello di "conoscere l'eventuale relazione tra esposizione a fattori cancerogeni (diossine sopratutto, la cui presenza è già stata accertata) e l'insorgenza di neoplasie maligne, tenendo conto del fatto che le manifestazioni possono verificarsi anche distanza di molti anni dal rischio";

considerato che:
- la presenza di diossine nel territorio del distretto sanitario di Macomer era stata successivamente confermata dall'allora commissario straordinario della ASL n. 3, il dott. Succu, che in veste di consigliere di maggioranza del Comune di Macomer, nel corso della seduta del consiglio comunale del 12 novembre 2010, aveva dichiarato, fra l'altro, che "Il rilevamento dei parametri deve essere il più ampio possibile, tutti dobbiamo conoscere qual'è il tasso di diossina nei rilievi che finalmente sono fatti con una frequenza accettabile rispetto al passato. Mi risulta da voci informali che se il valore massimo consentito di diossina è di 100, a Macomer si è arrivati anche a 75, è un valore preoccupante";
- ancora, a tutt'oggi non si hanno notizie circa la conclusione del progetto di ricerca mentre le preoccupazioni per la salute sono diventate più pressanti in quanto tale ricerca avrebbe dovuto fugare i giustificati allarmismi sulla pericolosità degli inceneritori esistenti nel polo industriale di Macomer e del nuovo inceneritore proposto dal commissario liquidatore del Consorzio per la zona industriale di Tossilo;

constatato che:
- nonostante i Comuni di Borore e Macomer e l'Unione dei comuni del Marghine abbiano sempre cercato di rassicurare, in qualche modo, i cittadini affermando che "contrariamente al passato è oggi in funzione una avanzata centralina di misurazione di tutti i parametri chimico-fisici legati all'attività dell'impianto", la centralina installata a Macomer e il laboratorio mobile utilizzato dall'ARPAS per la "campagna di monitoraggio dell'aria nel Comune di Borore" sono in grado di monitorare esclusivamente gli inquinanti (metalli pesanti, IPA, diossine) contenuti nella frazione PM 10 del particolato atmosferico, mentre il pericolo maggiore, soprattutto per le diossine e il PCB prodotte dagli inceneritori, è rappresentato dal loro accumulo nel terreno e negli alimenti;
- secondo gli esperti del settore la misurazione della concentrazione delle PM 2,5 rappresenta l'unico dato certo in grado di monitorare la salubrità dell'aria e di rassicurare i cittadini sulla tutela della loro salute;
- non risultano realizzate né tantomeno avviate campagne di monitoraggio della frazione PM 2,5 del particolato atmosferico nel distretto sanitario di Macomer, nonostante la direttiva europea n. 1999/30/CE e il decreto italiano di recepimento (decreto ministeriale n. 60 del 2002), già prevedessero che fossero implementate stazioni di monitoraggio in grado di determinare la concentrazione di massa del PM 2,5, al fine di estendere le conoscenze circa i livelli e l'esposizione umana a questa frazione del particolato;

rilevato che:
- le preoccupazioni riguardano anche i pericoli di inquinamento e deterioramento della zona di protezione speciale (ZPS) denominata "Altopiano di Abbasanta", ricadente interamente nel territorio del distretto sanitario di Macomer e i cui confini occidentali e sud orientali si trovano a ridosso rispettivamente delle aree industriali di Macomer e Ottana, per il cui mantenimento la Regione autonoma della Sardegna si è impegnata ad assicurare condizioni favorevoli di conservazione per gli habitat e le specie selvatiche (direttive n. 92/43/CE e n. 2011/147/CE);
- innumerevoli cittadini residenti nell'area industriale di Macomer e di Ottana, anche organizzati nel Comitato non bruciamoci il futuro, hanno a più riprese espresso le proprie preoccupazioni per la salute dell'intera popolazione del Marghine, nonché per la salubrità del territorio e delle produzioni agro-alimentari, rispetto alla presenza di diossine nel distretto sanitario di Macomer, anche comunicando formalmente la grave situazione di potenziale emergenza sanitaria alla ASL, alla Provincia di Nuoro, alla Regione, ai sindaci del Marghine, all'ARPAS, ai sindacati e per conoscenza alla locale Procura della Repubblica,

chiede di interpellare il Presidente della Regione per sapere:
1) in quali termini e secondo quali modalità questa Amministrazione stia assicurando, secondo le proprie competenze e prerogative e sulla base delle leggi sanitarie vigenti, un'adeguata tutela della salute dei cittadini del distretto sanitario di Macomer e del loro territorio;
2) se risultino agli atti di questa amministrazione ed, in tal caso quali siano, i dati relativi alla presenza di diossine nel distretto sanitario di Macomer;
3) se a questa Amministrazione risulti che l'ARPAS stia attualmente garantendo il rispetto dell'obbligo del monitoraggio del particolato PM 2,5 come previsto dalla direttiva n. 2008/50/CE e dal decreto legislativo n. 155 del 2000;
4) se a questa Amministrazione risulti che il progetto di ricerca sull'incidenza dei tumori della popolazione del distretto sanitario di Macomer sia stato portato a compimento, ovvero in quale fase si trovi e, qualora fosse stato sospeso, quali siano i motivi della sospensione e gli eventuali interventi alternativi proposti a tutela della salute dei cittadini.

Cagliari, 23 ottobre 2012