CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIV LEGISLATURA
INTERPELLANZA N. 360/A
INTERPELLANZA SALIS - COCCO Daniele Secondo - MARIANI sull'inadempienza di alcuni comuni sul cofinanziamento del programma "Ritornare a casa".
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I sottoscritti,
premesso che:
- con l'articolo 17, comma 1, della legge regionale 11 maggio 2006,
n. 4 (Disposizioni varie in materia di entrate, riqualificazione
della spesa, politiche sociali e di sviluppo), la Regione ha
approvato un programma sperimentale a carattere regionale denominato
"Ritornare a casa";
- il programma è finalizzato a favorire il rientro in famiglia,
nella comunità di appartenenza o comunque in un ambiente di vita di
tipo familiare, di persone attualmente inserite in strutture
residenziali a carattere sociale e/o sanitario; promuovere la
permanenza delle persone nel proprio domicilio; migliorare la
qualità della vita delle persone con autosufficienza compromessa;
sostenere le famiglie delle persone in difficoltà attraverso
l'organizzazione di una rete di servizi;
- il provvedimento prevede tra l'altro la corresponsione alle
persone interessate di un contributo annuo per un importo massimo
pari a 20.000 euro;
- a tal fine la Regione ha siglato un accordo con l'ANCI, sancito
con la deliberazione di Giunta n. 41/26 del 29 luglio 2008, nella
quale si stabilisce che il cofinanziamento del programma
sperimentale "Ritornare a casa" da parte dei comuni, per i progetti
rinnovati o finanziati successivamente all'approvazione della
suddetta deliberazione, non deve essere inferiore al 20 per cento
del costo complessivo di ogni singolo progetto;
considerato che:
- diverse famiglie che partecipano al programma si sono viste
revocare la parte del contributo che, sulla base del suddetto
accordo, è posta in carico ai comuni;
- si tratta di cifre importanti e considerevoli, posto che,
considerando il contributo massimo, attribuito nei casi più gravi,
la percentuale che dovrebbe essere erogata dal comune ammonta a
4.000 euro;
- l'Assessorato regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza
sociale, con determinazioni pubblicate il 22 maggio 2012, ha
autorizzato la liquidazione e il pagamento delle somme a favore dei
comuni della Sardegna per la realizzazione dei progetti
personalizzati "Ritornare a casa";
- i comuni non possono unilateralmente invalidare un accordo preso
con la Regione ed ancora pienamente vigente ed operante;
- tantomeno può ritenersi che le famiglie a cui sono affidate le
persone inserite nel programma possano sobbarcarsi un tale ulteriore
aggravio economico, rappresentato da una minore quota di un
contributo già di per sè assolutamente insufficiente a coprire i
fabbisogni di ammalati gravemente non autosufficienti e bisognosi di
assistenza continua;
evidenziato che il programma in oggetto, giustificato prioritariamente dagli indubbi benefici che comporta per gli ammalati, reinseriti ed assistiti nel contesto familiare, consente altresì notevoli risparmi rispetto ai costi che la Regione dovrebbe sostenere per il ricovero degli assistiti in strutture residenziali a carattere sociale e/o sanitario,
chiedono di interpellare l'Assessore regionale
dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale al fine di sapere:
1) se sia a conoscenza dei casi di insolvenza da parte dei comuni
che non ottemperano a quanto previsto dalla deliberazione di Giunta
regionale n. 41/26 del 29 luglio 2008, nonostante la Regione abbia
provveduto alla liquidazione e pagamento delle somme a favore dei
comuni della Sardegna per la realizzazione dei progetti
personalizzati "Ritornare a casa";
2) quali urgenti provvedimenti intenda adottare al fine di garantire
alle famiglie interessate dal programma la corresponsione
dell'intero contributo, comprensivo della percentuale posta a carico
dei comuni, anche tramite una modifica della deliberazione n. 41/26
del 2008, che preveda il versamento delle somme in oggetto dalla
Regione direttamente ai soggetti beneficiari, sostituendosi ai
comuni inadempienti.
Cagliari, 10 ottobre 2012