CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIV LEGISLATURA
INTERPELLANZA N. 341/A
INTERPELLANZA ESPA - CUCCU - SECHI - BRUNO - BARRACCIU - BEN AMARA - MARIANI - COCCO Pietro - COCCO Daniele Secondo - ZUNCHEDDU sulla iniqua riconversione di cui al decreto direttoriale ministeriale n. 7 del 16 aprile 2012 del personale docente in esubero, riconvertito attraverso l'attivazione di brevi corsi di formazione per il conseguimento della specializzazione per le attività di sostegno agli alunni con disabilità, con decadimento della qualità dell'integrazione e con il rischio della disoccupazione per gli insegnanti di sostegno sardi con adeguata professionalità.
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I sottoscritti,
visto il decreto direttoriale n. 7 del 16 aprile 2012
che disciplina la riconversione del personale docente in esubero
(detti anche soprannumerari) attraverso l'attivazione di corsi di
formazione per il conseguimento della specializzazione per le
attività di sostegno agli alunni con disabilità;
considerato che:
- con tale decreto, il personale docente in esubero viene
ricollocato sui posti di sostegno dopo la frequentazione di un breve
corso, con ben il 50 per cento delle ore di formazione online,
peraltro non ancora pianificato stando alle recenti dichiarazioni
del Sottosegretario Doria, il cui costo è a carico del Ministero
dell'istruzione, dell'università e della ricerca;
- il decreto prevede l'accesso ai suddetti corsi su base volontaria,
ma al contempo il docente soprannumerario che decidesse di non
aderire rischierebbe di rientrare nelle misure individuate dalla
legge n. 183 del 2011, con la ricollocazione forzata in altro ramo
della pubblica amministrazione e, se ciò non fosse possibile, con la
cassa integrazione, seguita da un possibile licenziamento, e
pertanto si parla di una base volontaria "obbligata" per molti;
- questo fattore è comunque lesivo della dignità professionale degli
stessi docenti soprannumerari che hanno diritto come ogni lavoratore
dello Stato a non essere costretti obtorto collo a cimentarsi in un
aspetto così delicato come l'ambito del sostegno;
rilevato che sul livello nazionale non è stato ancora chiarito il
numero dei docenti interessati (si parla di 15-20 mila docenti in
esubero) che in seguito al corso svolgerebbe attività di sostegno
sin dal prossimo anno scolastico 2012/2013 e di conseguenza, i
docenti di sostegno precari che non lavoreranno;
considerato che l'attuazione di tale decreto penalizza certamente i
docenti precari specializzati per le attività di sostegno, che hanno
investito tempo e danaro formandosi per più di un anno attraverso i
corsi SISS (le scuole di specializzazione all'insegnamento
secondario), di durata biennale per circa 1.280 ore, orientandosi
come vocazione e profilo professionale verso il sostegno che in
questi anni è stato anche arricchito di esperienza, e che verranno
scalzati dai docenti in esubero formatisi in appena un mese, senza
esperienze precedenti e con tutt'altra motivazione;
rilevato che, cosa ancor più grave da un punto di vista
deontologico, tale decreto non tiene minimamente conto della qualità
dell'insegnamento destinato principalmente agli alunni con
disabilità poiché questi saranno presi in carico da docenti non
formati adeguatamente e probabilmente non motivati;
considerato che il diritto allo studio e alla qualità
dell'insegnamento è costituzionalmente garantito ed è un diritto
soggettivo che ripetutamente viene confermato dai giudici dei
tribunali di tutta Italia sino ormai dal 2004, contando oggi circa
1.500 cause vinte dalle famiglie per ottenere un sostegno adeguato
per i loro figli, contro il Ministero, e che solo in Sardegna se ne
contano circa 150;
considerata la difficile situazione finanziaria ed economica
dell'Italia e della Sardegna; si ricorda contemporaneamente che la
spesa per le persone con disabilità, dato ancora poco conosciuto,
nel nostro paese è inferiore di ben il 31 per cento rispetto alla
media europea;
considerato anche che i docenti specializzati sul sostegno con
maggiore esperienza sono stati finora penalizzati dal sistema di
reclutamento attraverso le quattro aree divise nell'ambito della
scuola superiore che non tenendo conto del punteggio danneggia, a
tutto svantaggio degli alunni con disabilità, proprio i docenti con
maggiore punteggio maturato nei tanti anni di servizio;
considerato ancora che un altro esito irrazionale che si verrebbe a
determinare con l'applicazione del decreto direttoriale citato nelle
premesse, già da settembre del prossimo anno, sarebbe il sorpasso in
graduatoria dei docenti appena formatisi a danno degli insegnanti di
sostegno di ruolo che da diversi anni operano nella stessa scuola;
infatti, questi sarebbero superati nelle graduatorie d'istituto dai
soprannumerari convertiti in insegnanti di sostegno, poiché la
maggior parte degli stessi dispone di molti anni di servizio
ordinario; ciò ovviamente non garantirebbe più la continuità
didattica che per gli studenti con disabilità rappresenta più che
mai un indicatore di efficacia formativa e psicologica
importantissimo, oltre ad un diritto umano,
chiedono di interpellare il Presidente della Regione e l'Assessore
regionale della pubblica istruzione, beni culturali, informazione,
spettacolo e sport per sapere se intendano, nell'interesse dei
docenti sardi specializzati e per salvaguardare la qualità del
sostegno per gli alunni con disabilità dei nostri territori:
a) rappresentare, con un intervento urgente, la richiesta al Governo
nazionale da parte della Sardegna di una correzione di marcia, a
partire dal ritiro del decreto n. 7 del 2012, al fine di evitare
inevitabili contenziosi di massa, da parte degli insegnanti e delle
famiglie degli alunni con disabilità, i cui esiti giurisprudenziali
appaiono scontati e le cui condanne causerebbero, con i potenziali
risarcimenti, un ingente quanto inopportuno danno alle casse
statali;
b) farsi parte in causa attiva anche con la richiesta urgente e
tempestiva alla Direzione scolastica regionale del numero esatto di
docenti interessati sul territorio sardo, per permettere alla
Commissione consiliare competente, a docenti, famiglie, sindacati e
all'intero Consiglio regionale di conoscere l'esatta situazione e le
ricadute nel precario tessuto occupazionale sardo (quanti sono i
docenti sopranumerari in totale, quanti i docenti che hanno fatto
domanda per partecipare al corso di formazione di cui al decreto
direttoriale n. 7 del 2012, il numero esatto dei docenti precari
qualificati e specializzati, quanti sono i docenti qualificati e
specializzati che rimarrebbero fuori dalle assegnazioni di cattedra
a causa della riconversione dei docenti in esubero riqualificati nel
sostegno);
c) invitare il Governo nazionale a predisporre soluzioni alternative
per l'utilizzo del personale docente in esubero che non
pregiudichino in alcun modo le legittime aspettative, i diritti del
personale precario che andrebbe definitivamente stabilizzato al fine
di garantire la continuità educativa e didattica agli studenti con
disabilità e, soprattutto, non danneggino alunni e studenti con
disabilità che hanno diritto al sostegno da parte di docenti
opportunamente ed approfonditamente formati ed adeguatamente
motivati.
Cagliari, 22 giugno 2012