CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIV LEGISLATURA
INTERPELLANZA N. 329/A
INTERPELLANZA PORCU - DIANA Giampaolo - ESPA - MELONI Marco - BARRACCIU sulle gravi carenze nella gestione e pianificazione del Parco regionale Molentargius-Saline e sulle conseguenze che ne possono derivare per la salvaguardia ambientale del compendio naturalistico di rilevanza internazionale.
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I sottoscritti,
premesso che:
- con legge regionale 26 febbraio 1999, n. 5, è stato istituito il
Parco naturale regionale Molentargius-Saline su una superficie di
circa 1.600 ettari la cui gestione è stata affidata, con convenzione
del 20 aprile 2005, al Consorzio degli enti locali costituiti dalla
Provincia di Cagliari e dai Comuni di Cagliari, Quartu Sant'Elena,
Quartucciu e Selargius;
- il territorio del parco è zona umida di importanza internazionale
ai sensi della Convenzione di Ramsar, decreto del Presidente della
Repubblica 13 marzo 1976, n. 448, e che, nell'ambito della rete
Natura 2000, è classificato sito di interesse comunitario ai sensi
della direttiva dell'Unione europea n. 43 del 1992 e zona di
protezione speciale ai sensi della direttiva dell'Unione europea n.
409 del 1979 così come sostituita dalla direttiva n. 147 del 2009;
- nel territorio del futuro parco sono stati eseguiti lavori, tra il
1992 ed il 2005 con affidamento al Consorzio Ramsar, per oltre 60
milioni di euro di fondi nazionali e comunitari allo scopo di
consentire la realizzazione di un programma di salvaguardia del
litorale e delle retrostanti zone umide di interesse internazionale
(secondo la Convenzione di Ramsar);
- la deliberazione della Giunta regionale 15 settembre 2010, n.
32/52, avente per oggetto l'attivazione di "Progetti di filiera e di
sviluppo locale nelle aree di crisi e nei territori svantaggiati..."
relativamente al punto 4 "Progetto di sviluppo locale Area vasta di
Cagliari", ha destinato 20 milioni di euro al compendio
Molentargius-Saline-litorali per l'ulteriore rafforzamento della
tutela del sistema ambientale e paesaggistico, per la sua
valorizzazione ai fini didattici, ricreativi e turistici e per il
recupero produttivo delle saline e dell'edificato in disuso;
verificato che:
- nonostante gli ingenti investimenti effettuati nel territorio del
parco e quelli previsti nell'immediato futuro, il Consorzio per la
gestione del Parco naturale regionale Molentargius-Saline non è
stato ancora in grado di redigere ed approvare, a sette anni dalla
sua costituzione, i fondamentali strumenti di gestione previsti
dagli articoli 13, 14, 15 e 17 della richiamata legge regionale n. 5
del 2009 quali il piano del parco, il regolamento del parco ed il
programma pluriennale di sviluppo del parco;
- dopo 6 mesi non è stato dato alcun tangibile seguito alle
procedure di valutazione ambientale strategica (VAS) avviate il 30
settembre 2011 presso il competente ufficio dell'Assessorato
regionale della difesa dell'ambiente, SAVI, per le "Linee
strategiche di indirizzo per la redazione del Piano del Parco" come
risulta dalla mancata pubblicazione sul sito del parco del rapporto
preliminare ambientale previsto per l'avvio della procedura di
scoping, la primissima fase prevista per la VAS, propedeutica alla
delimitazione del campo d'indagine dello studio di impatto
ambientale;
- la mancata approvazione di adeguati strumenti di pianificazione e
gestione dell'area naturalistica ha portato alle recenti,
discutibili scelte operate dalla direzione del consorzio nella
moltiplicazione dei punti di accesso al parco, come quello da via
Cristoforo Colombo a Quartu possibile per un tratto, addirittura con
mezzi motorizzati, in assenza di controlli e specifica
regolamentazione, di apertura di nuovi attraversamenti, come quello
dall'idrovora del Rollone al litorale del Poetto all'altezza
dell'Ospedale Marino, senza prevedere adeguati strumenti di
mitigazione, di coordinamento con gli stessi interventi del Corpo
forestale che vengono compiuti, in mancanza di prescrizioni, con
mezzi motorizzati anche in zone delicate dal punto di vista
naturalistico;
- il vuoto di programmazione lasciato dalla perdurante assenza del
piano del parco, per legge sovraordinato ai piani urbanistici
comunali ed al piano paesaggistico, rende impossibile affrontare
compiutamente il tema del risanamento dell'edificato di Medau su
Cramu, delimitando in maniera certa i fenomeni di abusivismo e
rendendo possibile, dove compatibile, una riqualificazione
dell'abitato in villaggio agricolo rurale, il problema della
viabilità, in pessime condizioni, e il rilancio delle attività
agricole sostenibili dal punto di vista ambientale;
rilevato che:
- da oltre due anni la guida operativa del consorzio è affidata ad
un direttore facente funzioni e che dal mese di gennaio 2011 è stata
avviata, senza che se ne preveda la conclusione, una selezione
pubblica per l'individuazione della fondamentale figura, sia dal
punto di vista gestionale che scientifico, del nuovo direttore del
parco;
- nel frattempo, sotto l'attuale presidenza del parco ed in assenza
di un direttore del parco selezionato con i criteri di legge, il
personale è passato da 23 unità del 2010 alle 41 unità di inizio
2012 e questo pur in presenza di processi di esternalizzazione delle
funzioni di amministrazione e di educazione ambientale, con evidente
duplicazione di ruoli e con l'assegnazione di incarichi discutibili
come quello di addetto marketing di un consorzio senza programmi e,
quindi, senza servizi o prodotti da promuovere a sostenibilità
ambientale controllata;
- risultano inspiegabili i motivi per cui le esigenze di personale
del consorzio di gestione del parco non siano rese pubbliche in modo
trasparente, come risulta dal sito istituzionale dell'ente dove è
sparito ogni riferimento alla pianta organica, e non siano mai stati
banditi regolari concorsi pubblici atti a dotare il consorzio di
personale adeguato alla gestione di un compendio di così grande
valore naturalistico;
- la gestione improvvisata e inadeguata del personale ha comportato
l'impossibilità giuridica di proseguire nel regime di proroga e di
precarietà dei contratti in essere per la quasi totalità del
personale del consorzio che, dal 31 marzo scorso, è affidato alla
gestione di tre sole unità (il direttore facente funzioni, una
segretaria e un amministrativo) rimanendo, al momento, privo di
personale per azioni di manutenzione, monitoraggio e ricerca
scientifica, proprio nel momento più delicato per la nidificazione
dell'avifauna;
- l'attuale assenza di personale nell'area tecnica e naturalistica
sta mettendo a rischio oltre 2 milioni di euro tra fondi per il
Programma LIFE+, rivolto a salvaguardare la biodiversità e a creare
più idonee condizioni di tutela dell'ambiente animale e vegetale, e
fondi ministeriali per attività di promozione e di miglioramento
delle condizioni di fruizione del parco;
- la mancata attribuzione all'ente per il 2012 delle risorse per
investimenti, pari a 1 milione e 600 mila euro da dedicare in
particolare all'ecosistema filtro, la riduzione del contributo al
consorzio di gestione del parco per il 2012 e l'erogazione parziale
per soli 533 mila euro del contributo alle spese di gestione per il
2011 di cui al capitolo SC041726 pari a 800 mila euro, la riduzione
a 700 mila euro del contributo 2012, sta creando ulteriore
situazione di incertezza gestionale;
considerato che l'attuale carente struttura organizzativa e
l'assenza degli strumenti di pianificazione previsti dalla legge
istitutiva rendono il consorzio, al momento, nell'impossibilità di
gestire ulteriori cospicui investimenti come quelli previsti in
premessa, senza che si sia prioritariamente proceduto a colmare le
numerose lacune gestionali e pianificatorie sopra richiamate,
chiedono di interpellare il Presidente della Regione e
l'Assessore regionale della difesa dell'ambiente per sapere se:
1) intendano dare garanzie certe per gli investimenti di 1.600
milioni di euro già previsti e per l'erogazione immediata almeno del
contributo di gestione 2011 al consorzio del parco in modo da
rendere possibile, in attesa della definizione della pianta organica
e delle selezioni pubbliche di personale, la continuità delle
attività di controllo e monitoraggio dell'avifauna e della
manutenzione dei circuiti idraulici, con contratti di lavoro
temporanei ad hoc;
2) si ritenga opportuno, prioritariamente all'avvio di nuovi
investimenti ed all'apertura di cantieri in zone dal delicato
equilibrio naturalistico, verificarne meglio la coerenza con le
fondamentali esigenze di tutela ambientale, richiedendo
l'approvazione, dopo sette anni dalla nascita del consorzio di
gestione, degli atti di programmazione previsti dalla richiamata
legge regionale istitutiva del Parco Molentargius-Saline e, in
particolare, del piano del parco, strumento giuridicamente e
strategicamente sovraordinato ad ogni altro atto di pianificazione
paesaggistico e urbanistico vigente e propedeutico ad ogni piano
pluriennale di sviluppo;
3) confermino la sostanziale stasi della procedura di VAS per le
"Linee strategiche di indirizzo per la redazione del piano del
parco" e se la Regione intenda avvalersi di quanto previsto
dall'articolo 16, comma 8, della legge regionale n. 5 del 1999
istitutiva del Parco regionale Molentargius-Saline relativamente
all'istituzione di un comitato misto Assessorato regionale della
difesa dell'ambiente e consorzio, atto a velocizzare l'elaborazione
e l'adozione del piano del parco considerato che sono inutilmente
trascorsi non i quindici mesi previsti dall'articolo 16, comma 8,
della legge regionale n. 5 del 1999, ma ben ottantaquattro mesi
dalla costituzione del consorzio senza che questo si sia dotato di
un piano idoneo a rendere compatibili le esigenze di valorizzazione
dell'area con la salvaguardia delle peculiarità ambientali del
parco;
4) considerati gli attuali pericoli di danno ambientale che derivano
dalla ridotta disponibilità di personale del consorzio del parco, la
Regione intenda avvalersi, in questa fase di transizione
organizzativa, dei poteri di vigilanza e di ordinanza di cui
all'articolo 23 della richiamata legge regionale n. 5 del 1999;
5) conclusivamente, condividano la necessità di un salto di qualità
dell'intero sistema istituzionale regionale, provinciale e comunale,
atto a non compromettere i notevoli investimenti già fatti, a
superare le attuali emergenze gestionali, organizzative,
pianificatorie e finanziarie al fine di dotare, finalmente, il Parco
naturale regionale Molentargius-Saline di risorse, strumenti,
competenze ed organizzazione adeguati al valore naturalistico,
culturale, sociale ed economico del compendio.
Cagliari, 4 maggio 2012