CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIV LEGISLATURA
INTERPELLANZA N. 317/C-2
INTERPELLANZA PLANETTA per conoscere quale sia il termine previsto dal contratto per la fine dei lavori del carcere di Bancali e quale sia l'effettivo stato attuale degli stessi, e se le relative procedure secretate siano riconducibili all'ipotesi di destinazione per detenuti in regime di "carcere duro" ex articolo 41 bis della legge sull'ordinamento penitenziario.
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Il sottoscritto,
premesso che:
- con delibera CIPE 6 marzo 2009, n. 3, venivano assegnati al fondo
infrastrutture (istituito nello stato di previsione del Ministero
dello sviluppo economico) 5 miliardi di euro per interventi di
competenza del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, di
cui 200 milioni riservati al finanziamento di interventi di edilizia
carceraria;
- con la successiva delibera del 31 luglio 2009, il CIPE disponeva
l'assegnazione dell'intera dotazione al programma straordinario per
il finanziamento di istituti penitenziari in corso di costruzione
presentato dal Ministero della giustizia;
- tale programma includeva otto opere, attualmente in corso di
completamento: in particolare, i nuovi istituti penitenziari di
Cagliari, Sassari, Tempio Pausania e Oristano;
considerato che:
- l'articolo 17 ter del decreto legge 30 dicembre 2009, n. 195, che
reca le prime misure per l'attuazione del piano straordinario per la
realizzazione urgente di istituti penitenziari (cosiddetto "piano
carceri"), introduceva successivamente norme in deroga per la
localizzazione e l'espropriazione delle aree ove realizzare le nuove
strutture carcerarie, conferendo pieni poteri al commissario
straordinario, in deroga alle ordinarie competenze, mediante
procedure e gare d'appalto semplificate per la costruzione, entro il
2010, di 47 nuovi padiglioni, sul modello del dopo-terremoto
dell'Aquila, per poi realizzare dal 2011 le altre strutture di
edilizia straordinaria: braccio operativo per gestire tale emergenza
veniva individuato nella Protezione civile;
- per quanto riguarda quattro dei nuovi istituti penitenziari degli
otto in costruzione, in particolare quelli situati in Sardegna
(Cagliari, Sassari, Tempio Pausania e Oristano), le gare per
l'affidamento dei lavori vennero dichiarate secretate con decreto
del Ministro della giustizia in data 2 ottobre 2003, variante al
programma ordinario dell'edilizia penitenziaria, Gazzetta ufficiale
4 novembre 2003, n. 256, che stabilisce che "tutti gli interventi di
cui al presente decreto rivestono carattere di urgenza e la loro
esecuzione deve essere accompagnata da particolari misure di
sicurezza, ai sensi e per gli effetti dell'articolo 33 della legge
11 febbraio 1994, n. 109, e successive modifiche ed integrazioni";
- i richiamati appalti vennero quindi affidati con la procedura
dell'appalto integrato, in conformità a quanto previsto
dall'articolo 19, comma 1, lettera b), della legge n. 109 del 1994,
ed ai sensi dell'articolo 82 del decreto del Presidente della
Repubblica n. 554 del 1999, mediante gara informale tra ditte di
fiducia dell'amministrazione in possesso di abilitazione di
sicurezza NOS;
constatato che:
- i tre appalti per gli istituti penitenziari sardi venivano
aggiudicati nel dicembre 2005 (Ministri Castelli e Lunardi) a tre
società che si erano aggiudicate anche i lavori per il G8 della
Maddalena: Opere pubbliche Spa per Cagliari, Anemone Srl per Sassari
e Gia.fi costruzioni per Tempio Pausania (le aggiudicazioni erano
state effettuate dal Siit - Servizi integrati infrastrutture del
Lazio);
- le imprese invitate alla gara furono le seguenti sei: S.A.C.,
Roma; CCC Spa, Roma; Consorzio Leonardo, Pescara; Anemone srl, Roma;
Aquilaia Spa, Roma; Uniland srl, Bari e l'appalto relativo al
carcere di Sassari, località Bancali, come da progetto generale e di
prima fase, venne affidato con verbale di gara n. 608, in data 22
dicembre 2005, all'ATI Anemone Srl - Igit Spa;
- i relativi lavori sono ad oggi ancora in fase di completamento;
rilevato che:
- da notizie apprese nei giorni scorsi attraverso gli organi di
informazione, anche confermate da fonti ufficiali, si comproverebbe
l'ipotesi che la prima parte del carcere di Bancali che sarà pronta
all'uso verrà destinata ai detenuti in regime di "carcere duro", ex
articolo 41 bis della legge sull'ordinamento penitenziario,
riservato ad autori di reati (anche in attesa di giudizio) di
criminalità organizzata, terrorismo o eversione, quando ricorrano
gravi motivi di ordine e di sicurezza pubblica;
- tali decisioni che, peraltro, appaiono assunte unilateralmente e
senza tenere nella minima considerazione il parere della comunità
locale e di chi la rappresenta denunciano il carattere spiccatamente
neocolonialista dell'attuale Governo italiano e se confermate
incideranno negativamente sul futuro del territorio anche e
soprattutto per le conseguenze sociali che deriverebbero dalla
presenza di un carcere di massima sicurezza in un territorio già
fortemente penalizzato anche dall'infausta esperienza dell'Isola
dell'Asinara,
chiede di interpellare il Presidente della Regione per sapere se:
1) risulti anche a questa amministrazione che quanto indicato in
premessa risponda al vero ed in particolare, per l'istituto
penitenziario di Bancali ancora in via di completamento, se la
motivazione per cui le procedure siano state secretate sia
riconducibile all'ipotesi che la prima parte del carcere di Bancali
che sarà pronta all'uso verrà destinata ai detenuti in regime di
"carcere duro" ex articolo 41 bis della legge sull'ordinamento
penitenziario e, nel caso affermativo, se non ritenga opportuno,
alla luce di quanto precedentemente esposto, esprimere la forte
contrarietà della Regione Sardegna rispetto a questo scellerato
intendimento;
2) questa amministrazione ravvisi le ragioni di richiedere un
pronunciamento in via ufficiale ed urgente al Ministro di grazia e
giustizia, Paola Severino, che pure è "rimasta senza parole" per la
visita effettuata nella struttura carceraria di Buoncammino, per
conoscere quale sia il termine previsto dal contratto per la fine
dei lavori e quale sia l'effettivo stato attuale degli stessi ovvero
se siano stati previsti ulteriori lavori extra-contrattuali o opere
in subappalto che hanno verosimilmente determinato il grave ritardo
nella consegna della struttura.
Cagliari, 6 marzo 2012