CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIV LEGISLATURA

INTERPELLANZA N. 316/A

INTERPELLANZA DIANA Giampaolo sulla preoccupazione di famiglie e imprese per l'immobilismo della Regione in materia di tassazione sull'energia elettrica.

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Il sottoscritto,

premesso che:
- i decreti legislativi sul federalismo fiscale municipale (articolo 2, comma 6, del decreto legislativo n. 23 del 2011) e regionale (articolo 18, comma 5, del decreto legislativo n. 68 del 2011) dispongono, a decorrere dall'anno 2012, la soppressione nei territori delle regioni ad autonomia ordinaria dell'addizionale comunale e provinciale all'accisa sull'energia elettrica di cui all'articolo 6, comma 1, lettere a), b) e c), del decreto legge n. 511 del 1988 con corrispondente aumento, nei predetti territori, dell'accisa erariale;
- in applicazione delle disposizioni normative richiamate, il Ministro dell'economia e delle finanze ha emanato, a fine dicembre 2011, due decreti attuativi recanti la determinazione dell'aumento dell'accisa sull'energia elettrica, a decorrere dal 1° gennaio 2012, nelle regioni a statuto ordinario;

considerato che:
- ai sensi della direttiva del Consiglio n. 2003/96/CE non risulta possibile applicare aliquote diversificate di accisa sull'energia elettrica in relazione al luogo geografico in cui ne avviene il consumo;
- la soppressione delle addizionali opera solo nelle regioni a statuto ordinario, mentre l'aumento dell'accisa erariale opera su tutto il territorio nazionale, regioni a statuto speciale comprese;

evidenziato che:
- in Sardegna la normativa su citata genera l'effetto di una doppia imposizione poiché l'aumento dell'accisa sull'energia elettrica non risulta compensato da alcun taglio sul fronte delle addizionali comunali e provinciali;
- nella risposta pervenuta dal Ministero dell'economia e delle finanze, a seguito di una recente interrogazione presentata alla Camera sulla questione in premessa, apprendiamo che le citate disposizioni normative direttamente attuabili ai territori delle regioni ad autonomia ordinaria non escludono la medesima applicabilità a quelli delle regioni a statuto speciale ed evidenzia che, in proposito, la sola Provincia autonoma di Trento ha già introdotto specifiche disposizioni finalizzate a neutralizzare nel proprio territorio gli effetti delle norme statali che dispongono la soppressione delle addizionali e il contestuale aumento dell'accisa erariale;

preso atto che la norma legislativa della Provincia autonoma di Trento è stata riconosciuta costituzionalmente legittima anche dalla Corte costituzionale, di cui è stata oggetto di recenti pronunce, proprio in virtù delle disposizioni di autonomia statutaria,

chiede di interpellare il Presidente della Regione per conoscere quali provvedimenti intenda assumere in tempi rapidi al fine di garantire alla Sardegna l'uniformità alle regioni ad autonomia ordinaria nel regime di tassazione sull'energia elettrica, così come ha già fatto la Provincia autonoma di Trento mentre la nostra Regione tutt'oggi mostra un preoccupante immobilismo che determina un significativo danno alle famiglie e imprese sulle quali, dall'inizio dell'anno 2012, grava l'incidenza relativa all'aumento oneroso (sino al 60 per cento in più) del costo delle bollette elettriche.

Cagliari, 2 marzo 2012