CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIV LEGISLATURA
INTERPELLANZA N. 308/A
INTERPELLANZA SALIS - COCCO Daniele Secondo - MARIANI sulla dichiarazione dello stato di crisi del comparto agropastorale sardo e sulla richiesta di moratoria per le scadenze Equitalia e INPS e per la sospensione delle procedure esecutive in corso.
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I sottoscritti,
premesso che:
- nella seduta della Camera dei deputati n. 577 del 26 gennaio 2012
è stato presentato l'ordine del giorno Messina, Di Giuseppe, Rota,
che, preso atto della drammatica situazione in cui versa
l'agricoltura italiana, impegna il Governo:
- a valutare l'opportunità di adottare misure che consentano
l'adozione di una moratoria per il settore agricolo verso i debiti
pubblici e privati e, in particolare, misure che favoriscano
l'accesso al credito, in grado di assicurare maggiore certezza nel
prossimo futuro alle imprese agricole;
- a valutare, attraverso un incontro con l'ABI, le rappresentanze
delle imprese agricole, le modalità di una moratoria delle scadenze
e dell'utilizzo degli strumenti di garanzia anche per le imprese
agricole in sofferenza;
- a valutare, altresì, l'opportunità di prevedere una moratoria sui
contributi INPS e la sospensione delle procedure esecutive in corso,
almeno per un anno, a favore delle aziende in difficoltà del
comparto agricolo previo riconoscimento del debito;
- su tale ordine del giorno la Commissione competente ha espresso
parere favorevole;
considerato che:
- rispetto alla pur gravissima situazione del comparto agricolo
nazionale, la Sardegna rappresenta dei tratti specifici e registra
dati nettamente più allarmanti;
- il generale dimezzamento del reddito agricolo, dovuto a costi
produttivi, contributivi e burocratici che hanno raggiunto livelli
insostenibili, mentre i prezzi al produttore sono rimasti pressoché
invariati negli ultimi decenni, ha ricadute ancor più pesanti per il
mondo agropastorale sardo, già caratterizzato dalla prevalenza di
aziende di piccole dimensioni e a bassa redditualità;
- in rapporto al dato nazionale, con un numero di aziende attive nel
2011 pari a 1.630.420, il 30 per cento in meno rispetto al 2000, la
Sardegna ha subito una contrazione molto più drastica, con la
scomparsa del 43,5 per cento di aziende: nel 2000 erano 107.464, nel
2010 se ne contavano 60.681 ed il dato è in rapido ed inarrestabile
peggioramento;
- ancora più drammatico appare il problema dell'indebitamento delle
imprese agricole: i dirigenti di Equitalia hanno dichiarato che ben
980 mila aziende agricole in Italia sono esposte verso banche, INPS
e fornitori per una somma complessiva di oltre 50 miliardi, di cui i
due terzi nel Mezzogiorno; per la Sardegna, secondo i dati diffusi
dalle principali associazioni agricole, l'indebitamento globale è di
oltre 600 milioni di euro. "Duecento milioni - ha dichiarato
Giampaolo Sanna, presidente dell'Agrifidi e componente del gruppo di
studio dell'Assessorato regionale per le proposte di intervento nel
settore agrario - sono classificati come debiti "a sofferenza", cioè
già nella fase legale, esecutiva: l'azienda è in sede di asta
giudiziaria. Ci sono poi quelli "a incaglio", una sorta di
pre-sofferenza, ugualmente per circa 200 milioni di euro. Gli altri
200 sono "insoluti", cioè non ancora arrivati all'incaglio. Le
cifre, naturalmente, variano di giorno in giorno";
- l'entità del debito complessivo nei confronti di Equitalia ed il
numero di imprese sarde raggiunte da cartelle esattoriali è tale da
costituire una vera e propria emergenza economica e sociale, al
punto di prospettare la fine di una grande parte del comparto
agropastorale sardo e il prevedibile innestarsi di gravissime
tensioni sociali;
sottolineato che:
- la crisi di liquidità per gli operatori del settore, e la
conseguente impossibilità di far fronte alla situazione debitoria, è
accentuata se non addirittura in parte determinata, dal
malfunzionamento dell'Amministrazione regionale, verso la quale gli
agricoltori vantano crediti in termini di contributi arretrati, in
molti casi di diversi anni;
- in tale ottica rientra anche la vicenda del debito delle imprese
sarde sorto in conseguenza dei prestiti derivanti dall'applicazione
della legge regionale n. 44 del 1988, che ammonta a circa 31 milioni
di euro e interessa 4.970 aziende agricole, per il quale gli
agricoltori sardi si trovano a rispondere senza alcuna
responsabilità, solo per aver chiesto l'applicazione di benefici
disposti dall'Amministrazione regionale in base ad una legge
regolarmente approvata e pubblicata e in base ai conseguenti decreti
attuativi regolarmente registrati dalla Corte dei conti;
considerato che:
- come riportato nel suddetto ordine del giorno, gli altri paesi
europei hanno già adottato provvedimenti a favore del settore: la
Francia ha già messo in atto un piano di un miliardo e 800 milioni
di euro e la Germania da 700 milioni; si tratta di interventi che
cercano di dare una risposta nazionale in attesa di misure europee
anticrisi;
- le misure previste dal Governo nel decreto legge 6 dicembre 2011,
n. 201, convertito con modificazioni dalla legge n. 214 del 2011,
sono risultate inequivocabilmente insufficienti, anche in
considerazione dello scenario socio-economico delineato e della
necessità di realizzare i necessari interventi a favore della
crescita, come richiesto al nostro Paese anche dalle maggiori
istituzioni europee;
- fino ad ora non vi è stato alcun intervento finalizzato al
rilancio e alla crescita competitiva del settore agricolo, mentre il
decreto legge in esame poteva rappresentare l'occasione per alcuni
interventi sia pure parziali per fornire risposte concrete ai
problemi dei comparti dell'agricoltura;
- occorre prevedere da parte del nostro Paese un rilancio
competitivo dell'agricoltura che sappia tenere conto dei cambiamenti
strutturali in atto a livello comunitario e mondiale, i quali
impongono un adeguamento alle nuove strategie e politiche di
settore, con particolare riferimento alle profonde modifiche della
politica agricola comune dopo il 2013,
chiedono di interpellare il Presidente della Regione e
la Giunta regionale per conoscere:
1) quali provvedimenti abbiano assunto o intendano assumere al fine
di sollecitare il Governo nazionale a deliberare lo stato di crisi
per il comparto agropastorale sardo;
2) se non ritengano necessario, in considerazione dell'impegno
assunto dal Governo per l'attivazione di tavoli tematici relativi ai
punti di crisi della Sardegna, attivare un tavolo di consultazione
per l'applicazione pratica alle aziende agricole sarde dell'impegno
assunto in Parlamento dal Governo nazionale per una moratoria delle
scadenze Equitalia e INPS e per la sospensione delle procedure
esecutive in corso.
Cagliari, 17 febbraio 2012