CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIV LEGISLATURA
INTERPELLANZA N. 306/C-6
INTERPELLANZA PLANETTA sull'opportunità di modifica del disegno di legge approvato il 12 luglio 2011 dalla Giunta regionale che riforma i consorzi industriali provinciali trasformandoli in ALSI e sull'insufficiente dotazione finanziaria per intereventi infrastrutturali e per il funzionamento del Consorzio industriale provinciale di Sassari, Porto Torres e Alghero.
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Il sottoscritto,
premesso che il Consorzio industriale provinciale di Sassari, Porto Torres e Alghero, che ha preso il posto del Consorzio per l'area di sviluppo industriale di Sassari, Porto Torres, Alghero (ente pubblico economico ai sensi dell'articolo 36, comma 4, della legge 5 ottobre 1991, n. 317), trova la sua ragione costitutiva e il suo ordinamento di base nella riforma dei consorzi industriali voluta dalla Regione con le leggi n. 3 e n. 10 del 2008, rappresenta un attore chiave nel sistema economico della Sardegna nord occidentale e l'area industriale da esso amministrata è una componente molto importante nel sistema territoriale della Sardegna nord-occidentale, che si trova in condizioni di debolezza, soprattutto se messa a confronto con altre aree all'interno dell'Isola;
considerato che l'ASI aveva il suo fondamento nell'articolo 50 del testo unico delle leggi sugli interventi nel Mezzogiorno, e prevedeva nel suo statuto (approvato con deliberazione di consiglio generale n. 521 del 18 giugno 1998, in ottemperanza alla normativa regionale in materia) la durata del Consorzio sino al 2030; ora questo termine non è di fatto più operativo, trattandosi di organismo costituito in base a disposizioni di legge che pongono limiti temporali specifici, ma non quelli derivanti dal venir meno della funzione da assolvere che, per quanto riguarda il Consorzio industriale provinciale di Sassari, Porto Torres e Alghero, è la stessa che un tempo aveva l'ASI, e vale a dire quella di favorire lo sviluppo economico e produttivo dei territori di propria pertinenza;
constatato che:
- l'Assemblea generale dei soci del Consorzio industriale
provinciale di Sassari, Porto Torres e Alghero ha approvato, con
deliberazione n. 30 del 30 novembre 2011, la proposta di piano
finanziario 2012 e la relativa relazione di accompagnamento; il
documento indica nel dettaglio il bilancio dell'ente, che registra
un pareggio tra entrate e spese computate complessivamente in
30.464.924,85 euro, di cui soli 1.900.000 euro per "Contributo
Regionale c/spese generali e trasferimenti dalla Regione per la
realizzazione di opere consortili" relative all'accordo di programma
per interventi per la messa in sicurezza e bonifica delle aree
industriali di Porto Torres (Prog. RS/500);
- da diversi anni ad oggi, ed a differenza di quanto riservato ad
altri consorzi industriali dell'Isola, la Regione non ha erogato
ulteriori finanziamenti a favore del Consorzio industriale
provinciale di Sassari, Porto Torres e Alghero, nè per intereventi
infrastrutturali nè tantomeno per il funzionamento dell'ente;
- benché l'area industriale del CIP di Sassari, Porto Torres e
Alghero è parte significativa dei territori comunali di Sassari,
Alghero e Porto Torres ed un eventuale potenziamento della dotazione
finanziaria da parte della Regione rafforzerebbe la sua attrattività
e rappresenterebbe anche un ulteriore beneficio all'enfatizzazione
delle connessioni con le forze economiche, sociali e culturali delle
tre città, la sproporzione degli interventi finanziari regionali
riservati all'ente non contribuirà certamente a far fronte alle
forze attivate dalla competizione territoriale esterna, determinando
verosimilmente un peggioramento di questa situazione;
rilevato che:
- la Giunta regionale ha approvato il 12 luglio 2011 un disegno di
legge per la riforma dei consorzi industriali provinciali; il nuovo
soggetto giuridico si chiamerà ALSI (Azienda locale di sviluppo
industriale) e sarà a tutti gli effetti ente pubblico economico con
autonomia finanziaria patrimoniale, amministrativa e contabile,
personalità giuridica e patrimonio proprio;
- le ALSI saranno dotate di organismi propri di gestione e
controllo, così come di bilanci ed autonomia imprenditoriale,
dovranno essere in grado di operare secondo le regole di diritto
privato, e saranno dotati di funzioni pubbliche di programmazione
dello sviluppo economico anche attraverso l'adozione di specifici
strumenti di pianificazione urbanistica;
- il modello assunto nel citato disegno di legge è analogo a quello
delle ASL, con tutto il potere demandato al direttore generale di
nomina regionale, che a sua volta nomina un direttore amministrativo
e un direttore tecnico, e con un'assemblea composta dai sindaci (è
prevista infatti la soppressione della presenza della provincia) e
con sole funzioni di indirizzo ed esamina, ma non di approvazione
del bilancio;
- nel disegno di legge per la riforma dei consorzi industriali
provinciali approvato dalla Giunta regionale, non solo gli enti
locali vengono spogliati delle competenze politico amministrative,
ma si opera una spoliazione del patrimoniale che oggi è pro quota
degli enti locali soci (la Regione non è socia) e viene per legge
trasferito alle nuove aziende regionali ad un direttore generale
plenipotenziario che può anche disporne insindacabilmente e senza
interpellare nessuno perfino l'alienazione;
considerato ancora che:
- la Regione ha competenza legislativa ad intervenire, in base alle
norme costituzionali, statutarie e al decreto legislativo n. 112 del
1998, come anche affermato dalla Corte costituzionale (sent. n.
429/2002), ma i consorzi industriali, in quanto enti pubblici
economici, sono dotati di autonomia funzionale: di essi cioè fanno
parte, come soci, soggetti privati, portatori di interessi economici
e imprenditoriali che vengono curati attraverso i consorzi medesimi
e dunque il rispetto delle regole giuridiche attinenti alla
disciplina dei rapporti tra tali privati costituisce il limite
insuperabile per il legislatore regionale, che non può invadere,
intervenendo in materia, la competenza esclusiva del legislatore
statale in tema di rapporti privatistici;
- con riferimento ai consorzi industriali, la tutela dei privati
risiede nel patto che essi hanno sottoscritto, lo statuto
consortile, le cui norme non possono essere derogate da un atto
unilaterale regionale;
- infine, attraverso il citato disegno di legge per la riforma dei
consorzi industriali provinciali approvato unilateralmente dalla
Giunta regionale, che avoca a sé ogni politica di sviluppo del
territorio, vengono esautorate di fatto anche le stesse autonomie
locali (espropriando la Provincia di Sassari, i Comuni di Sassari,
Porto Torres e di Alghero, e la Camera di commercio delle proprie
prerogative relegandoli al ruolo di semplici spettatori e non
protagonisti del futuro del territorio del nord ovest della
Sardegna) che perdono il controllo di un importante strumento per lo
sviluppo industriale del territorio della Provincia di Sassari;
- tale decisione è particolarmente preoccupante perché la gravissima
crisi che attanaglia il nord Sardegna ha nel Consorzio industriale
la sede più autorevole dove gli enti locali del territorio
individuano le strategie, le risorse e le politiche per un rilancio
dell'apparato industriale del territorio, il tutto in un momento
delicatissimo in cui sono all'ordine del giorno alcune
importantissime questioni quali: le bonifiche dell'area industriale
di Porto Torres; l'utilizzo di nuove fonti energetiche collocate
proprio nelle aree industriali; la destinazione a nuove attività
produttive nelle aree industriali di San Marco ad Alghero, di Truncu
Reale a Sassari e della Marinella di Porto Torres,
chiede di interpellare il Presidente della Regione e
l'Assessore regionale dell'industria per sapere:
1) se questa Amministrazione ritenga opportuno, alla luce di quanto
esposto, modificare il disegno di legge approvato il 12 luglio 2011
che riforma i consorzi industriali provinciali trasformandoli in
ALSI al fine di evitare che gli enti locali vengano spogliati delle
competenze politico amministrative ed anche del patrimonio che oggi
è pro quota degli enti locali soci con la immediata e prevedibile
conseguenza che gli stessi si vedano costretti ad agire nelle
opportune sedi della giustizia amministrativa per la tutela delle
proprie prerogative, degli interessi dei cittadini e delle imprese
del territorio;
2) se questa Amministrazione intenda mettere in atto tutte le azioni
opportune e utilizzare tutti gli strumenti necessari per addivenire
celermente alla soluzione del problema esposto anche concorrendo
alla predisposizione di un percorso organico di attività, volto a
favorire le condizioni di miglioramento della competitività
dell'area, soprattutto fornendo uno stimolo e anche un fattore di
raccordo per i diversi attori coinvolti al fine di rendere sempre
più appetibile la Sardegna industriale del nord ovest;
3) quali siano le ragioni che hanno determinato già da alcuni ultimi
anni la insufficiente dotazione finanziaria per interventi
infrastrutturali e per il funzionamento del Consorzio industriale
provinciale di Sassari, Porto Torres e Alghero ovvero se questa
Amministrazione abbia previsto nel merito le opportune iniziative di
impatto fortemente innovative e dirompenti rispetto al passato, che
abbiano come unico scopo il rilancio del territorio.
Cagliari, 7 febbraio 2012