CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIV LEGISLATURA

INTERPELLANZA N. 302/C-4/C-6

INTERPELLANZA PLANETTA sul perdurante vuoto normativo in materia di produzione energetica da fonti rinnovabili in Sardegna e sulle ragioni che hanno determinato un'evidente disparità di trattamento nei confronti dei diversi soggetti interessati alla realizzazione di impianti fotovoltaici nell'agro della Nurra.

 ***************

Il sottoscritto,

premesso che la Sardegna dipende, per il proprio approvvigionamento energetico, per il 77 per cento da prodotti petroliferi e per il 19 per cento da combustibili fossili, contro una dipendenza su scala nazionale, rispettivamente, del 43 e del 9 per cento, cui si aggiunge un 36 per cento relativo al gas naturale mentre, per quanto concerne il campo del fotovoltaico, malgrado le condizioni climatiche ottimali e i generosi contributi europei e regionali, che vanno a sommarsi a quelli del conto energia, la situazione non è ancora del tutto soddisfacente poiché, secondo dati ufficiali resi pubblici dal gestore dei servizi elettrici (GSE), l'Isola, con poco più di 397,7 MW di potenza installata, è ben lontana dalla Puglia che guida la classifica con 2.173,9 MW, ma anche paradossalmente da regioni del nord come Piemonte (1.067,9 MW), Lombardia (1.313,7 MW), Veneto (1.157,1 MW) ed Emilia Romagna (1.313,7 MW);

considerato che:
- le esperienze compiute in altre regioni italiane mostrano quanto possa essere difficile regolare la materia per mezzo di leggi regionali poiché tutti gli interventi normativi promossi a livello regionale sono stati oggetto di rilievi di incostituzionalità da parte del Consiglio dei ministri, con la Corte costituzionale che ha sancito una sostanziale impossibilità, per le regioni, di intervenire sulla materia;
- nel caso specifico della Sardegna, i cui poteri legislativi in materia urbanistica sono sanciti dall'articolo 3, lettera f), della legge costituzionale 26 febbraio 1948, n. 3 (Statuto speciale per la Sardegna), la materia della produzione energetica da fonti rinnovabili presenta un sostanziale vuoto normativo di riferimento, per nulla colmato sia dal Piano energetico ambientale regionale (PEARS) che dalle poche deliberazioni adottate dalla Giunta regionale in materia;

rilevato che:
- l'assenza di un'apposita normativa di settore consente, purtroppo, il perdurare di un approccio restrittivo e anche punitivo in materia, che ha avuto origine soprattutto durante tutta la trascorsa legislatura, come pure testimoniato da ben due sentenze del Tribunale amministrativo regionale, rispettivamente del Lazio e della Sardegna, che hanno annullato atti della precedente Giunta regionale in materia di energia eolica e fotovoltaica con la significativa motivazione, tra le altre, che negli atti adottati vi sarebbe stata l'incompatibilità tra le limitazioni imposte allo sviluppo delle fonti rinnovabili e gli obiettivi di riduzione delle emissioni inquinanti secondo quanto stabilito nell'accordo di Kyoto;
- più precisamente, il TAR del Lazio ha bocciato l'accordo sottoscritto tra la Regione e l'Enel che subordinava un incremento della quota massima di energia da produrre da fonte eolica all'affidamento in esclusiva all'ex monopolista dell'intera quota eccedente il precedente limite, mentre il TAR della Sardegna ha invece dichiarato irregolare la deliberazione 23 maggio 2008, n. 30/2 (Linee guida per l'individuazione degli impatti potenziali degli impianti fotovoltaici e loro corretto inserimento nel territorio), nella parte che imponeva limitazioni alla produzione di energia da fonte fotovoltaica da parte delle aziende agricole, fissando un tetto pari all'autoproduzione per il soddisfacimento delle esigenze aziendali incrementato del 30 per cento;

considerato ancora che:
- a differenza delle altre regioni, i possibili benefici che la Sardegna avrebbe potuto trarre dal "Conto Energia", il decreto che stabilisce un incentivo per 20 anni proporzionale all'energia elettrica prodotta, a beneficio di soggetti privati, imprese ed enti pubblici che installano un impianto solare fotovoltaico connesso alla rete elettrica (che però gravano indistintamente su tutte le bollette elettriche e dunque anche su quelle dei sardi che col loro contributo comunque contribuiscono a finanziare l'incentivazione a favore delle altre regioni), sono allo stato delle cose ben al di sotto delle potenzialità e delle stesse esigenze di tutta l'Isola, soprattutto in considerazione della grave crisi sociale ed economica in atto;
- nel frattempo, arrivato alla versione n. 4, il nuovo decreto denominato Quarto Conto Energia, fissa i nuovi incentivi per il fotovoltaico dal 2011 al 2013, con un compromesso raggiunto tra il Ministero dello sviluppo economico e quello dell'ambiente, ed i relativi incentivi partiranno dal momento in cui i nuovi impianti fotovoltaici saranno allacciati alla rete elettrica, ma in caso di ritardi nella connessione sarà previsto un indennizzo ai proprietari degli impianti;
- uno degli aspetti principali del nuovo decreto riguarda le diverse riduzioni tariffarie che si succederanno nel corso del periodo di validità e che si sono rese necessarie in quanto il costo degli stessi pannelli fotovoltaici si è ormai ridotto rispetto agli anni scorsi ma, nonostante i tagli in programma, il livello delle tariffe resterà buono e garantirà sicuramente la convenienza degli investimenti negli impianti, siano essi residenziali o industriali;

atteso che:
- con censurabile ritardo la Regione ha individuato le aree non idonee alla realizzazione di impianti fotovoltaici a terra, in attuazione delle disposizioni delle linee guida nazionali con deliberazione della Giunta regionale 1° giugno 2011, n. 27/16, e le nuove indicazioni sul fotovoltaico hanno così abrogato le precedenti norme di cui alle deliberazioni della Giunta regionale n. 30/2 del 2008 e n. 59/12 del 2008, nonché le disposizioni sul fotovoltaico della deliberazione della Giunta regionale n. 28/56 del 2007;
- con altrettanto ritardo sono state fissate dalla deliberazione della Giunta regionale 1° giugno 2011, n. 27/16, in attuazione delle linee guida nazionali e del decreto legislativo n. 28 del 2011, le linee guida regionali in materia di autorizzazione unica che hanno abrogato le precedenti disposizioni varate con deliberazione della Giunta regionale n. 25/40 del 2010;
- emblematico il caso di diverse proprietà terriere ubicate nella Nurra, alcune delle quali confinanti con l'area industriale Turritana, vicino al sito di bonifica di interesse nazionale, non distante dalla mega discarica di Scala Erre, che accoglie anche rifiuti speciali e da quella mai bonificata di Monte Rosé, che ospita trent'anni di rifiuti del Comune di Porto Torres, relativamente alle quali alcuni proprietari parteciparono ai bandi del Conto Energia, aggiudicandosi le autorizzazioni per realizzare un "condominio fotovoltaico" che avrebbe prodotto 17 MW di energia pulita (progetto di Valcerasa Srl);
- il condominio si componeva di circa 170 soggetti, tra singoli ed associati, titolari di autorizzazioni del GRTN per impianti fotovoltaici di circa 49 KW ma la precedente Giunta Soru si mostrò da subito nettamente contraria a quella iniziativa, motivando tale scelta con l'esigenza di una tutela dell'ambiente circostante, con l'esito che due sentenze del TAR ed una del Consiglio di Stato diedero torto al Presidente Soru ed ai suoi collaboratori mentre, nel contempo, il noto De Benedetti ebbe trattamenti ben più riguardosi per i suoi progetti da parte della Giunta Soru, come pure la società MPR, per gli impianti fotovoltaici su terreni contigui alle proprietà alle quali era stata impedita analoga realizzazione (progetto di Valcerasa Srl);
- l'attuale Amministrazione regionale ha autorizzato la produzione di energia da fotovoltaico al gruppo E.ON in un area che dista non più di 10 metri da uno dei terreni interessati all'intervento proposto da Valcerasa Srl bocciando, invece, definitivamente il 27 dicembre 2010 la valutazione di impatto ambientale dei progetti di quest'ultima con la motivazione che i terreni sui quali sarebbero dovuti sorgere gli impianti avrebbero un grande pregio agricolo e che l'area interessata ai progetti di Valcerasa Srl ricade nei pressi di realtà nuragiche (un impianto autorizzato ad E.ON e quello di MPR distano dal nuraghe Biunisi non più di 150 metri);
- l'11 ottobre 2011 il TAR Sardegna ha pubblicato 4 sentenze che annullano le delibere n. 46/19, n. 46/20, n. 46/21 e n. 46/22 del 27 dicembre 2010 che esprimevano un giudizio negativo sulla compatibilità ambientale degli interventi proposti dalla società Valcerasa Srl;
- la Regione non possiede a tutt'oggi nessuna adeguata normativa di riferimento in materia di produzione energetica da fonti rinnovabili,

chiede di interpellare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale degli enti locali, finanze ed urbanistica per sapere:
1) se questa Amministrazione intenda mettere in atto tutte le azioni opportune e utilizzare tutti gli strumenti necessari per addivenire celermente alla soluzione del problema esposto attraverso la esitazione di apposita norma in materia di produzione energetica da fonti rinnovabili;
2) quali siano le ragioni che hanno determinato l'idoneità delle aree nelle quali sono stati realizzati gli impianti di E.ON e di MPR che hanno le stesse identiche qualità di quelli interessati ai progetti di Valcerasa Srl, ovvero se esistano motivazioni ancora sconosciute per le quali possa consentirsi una così evidente disparità di trattamento nei confronti dei diversi soggetti sopra richiamati;
3) se questa Amministrazione intenda dar corso alle 4 sentenze del TAR Sardegna dell'11 ottobre 2011 mettendo definitivamente la parola fine a questa incresciosa vicenda che ha solo prodotto gravi danni, economici e morali, a chi, nel rispetto delle norme nazionali e comunitarie, ha creduto in un progetto innovativo e di grande valenza sociale ed ambientale.

Cagliari, 26 gennaio 2012