CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIV LEGISLATURA

INTERPELLANZA N. 299/C-6

INTERPELLANZA PLANETTA su fatti e circostanze censurabili riferiti all'uso improprio del programma di tirocini della Regione denominato Voucher TFO 2011.

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Il sottoscritto,

premesso che:
- il programma di tirocini della Regione, denominato Voucher TFO 2011, che la Giunta ha dotato di un finanziamento molto significativo, quasi 10 milioni di euro, ha l'obiettivo di finanziare circa 3.000 assegni per "Tirocini di formazione e orientamento" che consentono ad ogni tirocinante di avere diritto a sei stipendi da 500 euro lordi al mese, per una settimana di lavoro da 32 ore, ciascuno dei quali viene promosso dall'Agenzia regionale per il lavoro, che potrà essere svolto solo da persone non giovani, cioè di età "maggiori di 26 anni" e "di 30 anni se laureati";
- alla presentazione dell'iniziativa è stato affermato che "i voucher da un lato offrono l'opportunità di maturare esperienza in un'azienda a chi oggi è escluso dal mondo del lavoro e dall'altro consentono all'impresa di verificare sul campo le capacità di chi svolge il tirocinio, che rappresenta una nuova porta di ingresso verso l'occupazione";

considerato che:
- a vederla nel dettaglio, questa porta d'ingresso verso l'occupazione non sembra troppo promettente ed anzi, sembra solo manodopera regalata alle aziende ad alto tasso di sfruttamento poiché tra gli annunci consultabili sul sito di Sardegna Tirocini (che risponde all'Agenzia regionale del lavoro) si possono infatti trovare richieste di ogni genere: per imprese di pulizie, per fare i magazzinieri, per servire in mensa e in pizzeria o per fare il commesso al supermercato;
- scorrendo una per una le 38 pagine di annunci pubblicati sull'agenzia Sardegna Tirocini si scopre che i più richiesti sono i commessi per supermercati, discount, negozi, seguiti da molteplici annunci per magazzinieri (anche con mansioni di "carico e scarico") e panettieri, senza dimenticare ovviamente il settore turistico, con banconisti in agenzie di viaggio, receptionist e portinai negli alberghi o addirittura casi in cui le imprese sono alla ricerca di un operaio con diploma per il quale il tirocinio sarebbe finalizzato "all'apprendimento di base per quanto riguarda le varie procedure di intervento del servizio di pulizia mediante l'illustrazione dei seguenti argomenti: principi della detergenza; uso dei detergenti; metodi di lavaggio (sistemi manuali e meccanizzati); pulizia e sanitizzazione dei servizi igienici";
- altri esempi di annunci sono: un tirocinio in una stazione di servizio, per imparare alternativamente a fare il benzinaio e il tabaccaio (annuncio n. 76), uno per fare l'operatore di raccolta differenziata (annuncio n. 211) occupandosi tra le altre cose di "svolgere attività di manutenzione ordinaria o straordinaria su impianti", "imballare materiali" e "pulire gli ambienti o i locali", un tirocinio per fare l'idraulico presso una ASL, un altro per fare l'autista (sempre per la stessa ASL), uno addirittura per imparare il mestiere di camionista: "il tirocinante effettuerà attività di trasporto, con sede operativa nella Provincia di Nuoro e raggio operativo in tutta la Sardegna" (a questo annuncio fa eco quello di un'azienda di trasporti e montaggi che cerca un autista-montatore che "svolgerà attività di trasporto e spostamento merci e montaggio arredamento");
- ci sono anche offerte per aspiranti muratori (annuncio n. 583: "progetto formativo riguardante pulizia delle aree verdi e piccoli interventi di muratura e idraulica"), edicolanti (annuncio n. 476), operai, mentre alcuni caseifici propongono percorsi di stage per "addetto alla produzione di formaggi e ricotte"; vi sono addirittura una cooperativa agricola che offre un tirocinio per il profilo professionale del "bracciante agricolo" e una lavanderia che cerca una "stiratrice", seguiti da una vera e propria pioggia di tirocini per fare i camerieri in bar, pizzerie, ristoranti (vedasi a riguardo l'annuncio n. 910, in cui una pizzeria propone sei mesi di stage per imparare a fare "l'inserviente di cucina" oppure l'annuncio n. 453 che recita testualmente che "la formazione e l'orientamento saranno finalizzati all'acquisizione di capacità teorico/pratiche nella produzione, preparazione e vendita di gelati, nella preparazione di crepe e snack, nella caffetteria e nella gestione sala/clienti");
- non mancano gli annunci in cui i datori di lavoro si dichiarano esplicitamente alla ricerca di persone "esperte" - come nel caso dell'annuncio n. 556, che cerca una "ragazza esperta in caffetteria", o dell'annuncio n. 544 che recita "è richiesta esperienza in contabilità, gestione aziendale e paghe, familiarità con il web e software gestionale";

rilevato che:
- se il livello degli annunci è già sufficiente a porre qualche interrogativo, basta poi leggere il bando dei voucher per peggiorare la propria opinione sull'iniziativa giacché nel documento è infatti specificato, tra le altre cose, che "il Soggetto ospitante (cioè l'azienda) ha facoltà di stipulare un contratto di lavoro con il Tirocinante al termine dell'esperienza, pur non avendo alcun obbligo in tal senso", da cui consegue che le società possono prendere per sei mesi un lavoratore, non pagarlo, senza alcun obbligo di successiva assunzione e d'altra parte il tirocinante si vede pagato 500 euro lordi per un lavoro che, da contratto nazionale, può valerne anche il doppio, con la consapevolezza di stare utilizzando anche dei fondi pubblici;
- l'elenco di annunci avvilenti è però piuttosto lungo, con categorie come camerieri e commessi a guidare la classifica e non sono da meno le ricerche di magazzinieri a cui viene richiesta "gestione magazzino attrezzature e mezzi, riordino attrezzature. Possibilmente capace utilizzo muletto";

considerato ancora che:
- la beffa di questo sistema è però la definizione che lo stesso bando dà del tirocinio, individuato come "un'opportunità per i Tirocinanti di acquisire competenze e conoscenze specifiche, tecniche, relazionali e trasversali tali da agevolare le scelte professionali e favorire l'ingresso o il reingresso nel mercato del lavoro", configurando dunque implicitamente che "imparare i principi della detergenza", sia anch'essa, nel 2012 un'appetibile opportunità occupazionale;
- questi fatti e circostanze censurabili, riferite ai tirocini formativi promossi dalla Regione, hanno trovato evidente rilevanza anche in alcuni fra i maggiori mezzi di comunicazione nazionali quali Vanity Fair e l'Espresso, che hanno pubblicato articoli che parlano del progetto per il quale la Regione ha stanziato dieci milioni di euro e che dovrebbe invece essere, secondo quanto dichiarato dal Presidente della Regione, "un'opportunità per i Tirocinanti di acquisire competenze e conoscenze specifiche, tecniche, relazionali e trasversali tali da agevolare le scelte professionali e favorire l'ingresso o il reingresso nel mercato del lavoro";

atteso che:
- i tirocini a torto o a ragione, sono universalmente considerati buoni strumenti non solo per la formazione, ma anche per l'inserimento lavorativo, solo se fatti con criterio, operando un controllo serrato sulla qualità dei percorsi formativi e sull'esito occupazionale, ma nel caso della Sardegna sfugge in tutta evidenza quale sia l'aspetto formativo che la Regione finanzia, visti soprattutto questo genere di annunci, a metà strada tra il ridicolo e l'offensivo, rivolti ai giovani diplomati e laureati sardi che vogliano approfittare dei voucher sponsorizzati dalla Regione,

chiede di interpellare l'Assessore regionale del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale per sapere se:
1) questa Amministrazione ritenga che i mestieri di magazzinieri, stiratrici, commesse, addetti alle pulizie, muratori, inservienti, operai, camerieri e perfino braccianti agricoli, e per i quali vengono proposti stage a 500 euro al mese, richiedano una formazione lunga sei mesi ovvero si tratti di una sorta di sfruttamento di manodopera mascherato da tirocinio formativo, mortificando inoltre ogni barlume di speranza dei tanti giovani sardi in cerca di prima occupazione;
2) il fatto che i tirocini possano essere svolti solo da persone non giovani rappresenti una mera confusione (riferita all'età) fra "maggiori di 26 anni" e "di 30 anni se laureati" con la parola "minore", ovvero ci si trovi di fronte ad un caso più unico che raro, in cui un'amministrazione sceglie di incentivare l'utilizzo dello stage per la formazione e l'occupazione non dei giovani, bensì degli adulti (che di stage non avrebbero probabilmente bisogno);
3) questa Amministrazione intenda mettere in atto tutte le azioni opportune e utilizzare tutti gli strumenti necessari per addivenire celermente alla soluzione del problema esposto ed in tal caso quali siano i provvedimenti che intende adottare nel merito di quanto premesso al fine di impedire che nell'ambito di detti tirocini si arrivi ad umiliare la persona che ha studiato e che magari dopo anni di contratti a progetto è costretto ad accettare queste condizioni da sfruttamento.

Cagliari, 11 gennaio 2012