CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIV LEGISLATURA
INTERPELLANZA N. 282/C-6
INTERPELLANZA PLANETTA sulla prospettiva di ennesima speculazione di carattere coloniale, con annesso attentato ambientale, ai danni dei sardi e della Sardegna, ad opera di società del tipo multiutility, municipalizzate e cooperative riconducibili a ben noti gruppi politico-affaristici e relativa alla realizzazione e gestione del gasdotto Galsi.
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Il sottoscritto,
premesso che:
- come noto, il 14 novembre del 2007, ad Alghero, Romano Prodi e il
presidente algerino Bouteflika (Ministro dello sviluppo economico
dell'epoca era Pierluigi Bersani) firmarono solennemente l'accordo
intergovernativo per la realizzazione e gestione del nuovo gasdotto
che collegherà l'Algeria alla Sardegna e alla Toscana (quel giorno,
tra gli accordi, fu firmato anche quello tra il colosso algerino
dell'energia Sonatrach e la Regione attraverso la Sfirs, poi
perfezionato con l'intesa istituzionale di programma Stato-Regione
siglata il 21 aprile 1999) e che sarà a carico della Società di
sviluppo Galsi, sostenuta, tra gli altri azionisti, anche dal Gruppo
Hera (10,4 per cento), società a prevalente capitale pubblico, una
realtà poco conosciuta al grande pubblico che non vive in Emilia
Romagna che dal giugno 2003 si è quotata in borsa e fa parte del
segmento delle Blue Chips dove si collocano le prime 87 società
quotate (l'anno successivo ha fatturato 1.639 milioni di euro e
conseguito un utile netto di 62), ed è costituita da un complesso
raggruppamento di imprese (73 aziende suddivise in più divisioni, in
un intreccio societario e di controllo molto articolato) che fa capo
ad una holding, Hera Spa, che opera nei servizi di rete;
- Hera (Holding energia risorse ambiente), viene costituta alla fine
del 2002 da 139 comuni delle Province di Bologna, Ravenna, Rimini e
Forlì-Cesena attraverso la fusione di dodici municipalizzate dei
Comuni di Bologna, Imola, Faenza, Ravenna, Forlì-Cesena, Lugo di
Romagna, Cesenatico, Rimini, Riccione e San Giovanni in Marignano;
nel 2003 il Gruppo si espande acquisendo il 42 per cento della
municipalizzata di Ferrara e dando vita a Hera Ferrara Spa; nel
novembre del 2005 un nuovo balzo con la fusione per incorporazione
in Hera di Meta, la società dei servizi a rete di Modena, e la
nascita, a gennaio 2006, di Hera Modena Spa (con questa operazione
nasce una realtà da oltre 2,3 miliardi di euro, al primo posto, come
dimensione, nella classifica nazionale delle multiservizi locali,
con un bacino di oltre 2,5 milioni di abitanti);
considerato che:
- le attività del Gruppo Hera comprendono tutti i servizi offerti
dalle vecchie aziende municipalizzate: la gestione del ciclo
dell'acqua (potabilizzazione, fognatura, depurazione), l'energia
(distribuzione e vendita di metano, risparmio energetico,
teleriscaldamento) e i servizi ambientali (raccolta e smaltimento
rifiuti, igiene urbana, termovalorizzazione, compostaggio), la
manutenzione del verde pubblico, la gestione della illuminazione
stradale e dei semafori, i servizi cimiteriali e funerari;
- il Gruppo ha come principali clienti 196 comuni su 341
dell'Emilia-Romagna, distribuiti in sette province su nove, con una
copertura del 70 per cento della regione e la missione aziendale è,
come si legge sul sito internet ufficiale "migliorare la qualità dei
servizi al cittadino in settori fondamentali come l'energia, l'acqua
e i servizi ambientali e di realizzare le significative sinergie ed
efficienze rese possibili da tale operazione", oltre ad abbassare,
come venne sostenuto dai soci fondatori al momento della nascita
della holding, le tariffe dei servizi e mantenerle nella sfera delle
autonomie locali nella fase di liberalizzazione del mercato;
rilevato che:
- oltre le proprie missioni aziendali il Gruppo Hera (il cui 59 per
cento delle azioni sono in mano a comuni di sette province uniti tra
loro in un ferreo patto di sindacato) persegue con determinazione e
successo soprattutto il mantenere i servizi locali nello stretto
controllo degli enti locali, rappresentando di fatto la nuova forma
di monopolio pubblico nell'economia: un sistema di "partecipazioni
regionali" che determina quel cortocircuito di mercato preclusivo di
ogni forma di concorrenza, in contrasto con la normativa europea
sulla libera concorrenza e sul mercato, sui monopoli, sulle gare ad
evidenza pubblica nell'affidamento dei servizi;
- tra i soci privati che detengono il restante 41 per cento del
capitale azionario sono presenti alcune fondazioni bancarie e alcune
importantissime società della Lega delle cooperative, tra cui si
distinguono, Finec Holding e CoopFond, rendendo evidente il legame
tra amministrazioni locali (a prevalente controllo dell'area ex Ds)
e la Legacoop, che però non si estrinseca solo nella composizione
azionaria, bensì nelle stesse società controllate di Hera, molte
delle quali sono in società con cooperative o con aziende
controllate da cooperative, naturalmente appartenenti in grandissima
prevalenza alla Legacoop;
- tra i principali consulenti di Hera c'è Unipol Merchant, la
merchant bank del gruppo bancario e assicurativo fino a poco tempo
fa presieduto da Giovanni Consorte, che ha affiancato Hera Spa nella
fusione per incorporazione della municipalizzata di Modena Meta Spa
come advisor finanziario insieme a Banca IMI;
appreso che:
- Intermedia finance Spa, società di intermediazione finanziaria con
sede a Bologna di cui è presidente Giovanni Consorte, l'ex numero
uno di Unipol travolto dalle ben note inchieste giudiziarie
cosiddette "dei furbetti del quartierino", è stata incaricata di
mettere a punto il project financing per la metanizzazione di un
consorzio formato da 12 comuni dell'area cagliaritana la cui rete di
distribuzione sarà realizzata dalla CPL Concordia Soc. Coop., un
gruppo cooperativo multiutility con sede in Emilia con 1.500 addetti
e oltre 50 società, per un fatturato che ha superato i 300 milioni,
che si occupa di reti tecnologiche (gas, acqua, teleriscaldamento);
distribuzione e vendita gas; impianti di decompressione e misura
gas, odorizzazione; global service, facility management,
illuminazione pubblica, fotovoltaico e biogas, cogenerazione e
rigenerazione, sistemi di telecontrollo e servizi di ICT, ed è
presente in Italia, Romania, Tunisia, Argentina, India, Algeria e
che, nel 2003, aveva acquisito partecipazioni, significative a
livello strategico, nelle ex municipalizzate Meta Spa di Modena e
Hera Spa di Bologna, mentre dal 2008, come anche riportato nel
proprio sito ufficiale "Continua l'acquisizione di concessioni per
la metanizzazione di numerosi comuni della Sardegna, in previsione
dell'arrivo del metanodotto Galsi dall'Africa";
- sempre nel sito ufficiale della soc. cooperativa si legge ancora:
"CPL Concordia ha attivato 10 project financing per la costruzione
di nuove reti gas in Sardegna (nei bacini delle province di
Cagliari, Sassari e Nuoro"; e con la dichiarata previsione di
"produrre sul territorio sardo lavori per 110 milioni di euro nei
prossimi anni, di cui 18 milioni nel 2009 e 27 nel 2010, grazie ad
investimenti in equity, contributi per la metanizzazione e
coinvolgimento di partner finanziari" (tra i più importanti project
financing va ricordato anche Alghero, con i suoi 140 Km di reti da
costruire, già predisposte per il metano);
- il 19 luglio 2010 Hera energie rinnovabili Spa, società
interamente controllata da Hera Spa, CPL Concordia Soc. Coop. ed
Ing. Ferrari Spa, hanno costituito Ghirlandina Solare Srl, società
operante nell'attività di progettazione, realizzazione, gestione e
manutenzione ordinaria e straordinaria di impianti fotovoltaici a
terra, della quale detengono rispettivamente il 33 per cento, il 34
per cento ed il 33 per cento del capitale sociale, ed inoltre
risultano essere, tra le società controllate direttamente da CPL
Concordia Soc. Coop., anche Sarda Finanziaria Srl, Sarda Reti
Costruzioni Srl, ed inoltre:
a) Fontenergia 4 Srl che nel corso dell'esercizio ha operato
unicamente per il raggiungimento dell'oggetto sociale e precisamente
per la progettazione e realizzazione della rete di distribuzione del
gas del Bacino 4 comprendente i Comuni di Osilo, Porto Torres,
Sennori, Sorso e Stintino, per un totale di investimenti previsti su
questo bacino pari a 17,8 milioni di euro;
b) Fontenergia Spa, società, partecipata al 49 per cento da CPL
Concordia, operante dal 1999 in Sardegna nel campo della
distribuzione e vendita del GPL in 24 comuni della Provincia
dell'Ogliastra, con un numero di clienti serviti (al 31 dicembre
2007) pari a 7.200 su un potenziale di circa 20.000;
c) Ichnusa Reti Spa e Ichnusa Gas Srl a socio unico (le cui quote al
momento sono detenute al 75 per cento dalla cooperativa ed al 25 per
cento da Intermedia holding Spa e di cui, a sua volta, l'unica voce
cooperativa dei 43 soci è proprio il CPL Concordia) che è stata
costituita per divenire la holding delle società di progetto che
fanno capo ai diversi bacini della Sardegna acquisiti nel corso
degli ultimi anni sempre da CPL Concordia Soc. Coop. e costituite
nel corso del 2009;
considerato ancora che:
- la Regione (con apposita deliberazione n. 54/28 del novembre 2005)
aveva propedeuticamente individuato per la distribuzione del gas,
ben 38 bacini (con relativa suddivisione del territorio) finanziati
con percentuali che vanno dal 40 al 50 per cento dell'importo
previsto dalla stessa Regione, dando il via anche alla procedura
delle gare per la presentazione dei progetti di realizzazione delle
reti a cui, tra le altre, hanno partecipato società quali Amsc,
multiutility di Gallarate balzata a suo tempo agli onori delle
cronache per aver perso, assieme alle società collegate, la Aimag di
Mirandola e il consorzio Coseam, un ricorso al Tar della Sardegna
promosso proprio da CPL Concordia Soc. Coop. e con le quali la ex
municipalizzata gallaratese aveva creato una associazione temporanea
d'impresa per partecipare ad undici gare, aggiudicandosi comuni come
Arzachena, Tempio Pausania, Siliqua, Orani e Villacidro (su cui vi è
stato il ricorso al Tar di CPL Concordia) per la fornitura e la
realizzazione delle reti del metano in altrettanti bacini d'utenza
dell'Isola, i quali potrebbero fruttare milioni di euro e proprio
per questo hanno destato e destano malcelati appetiti e attenzioni
particolari, con relativi contenziosi giuridici;
- l'investimento necessario al decollo del progetto per la
metanizzazione del consorzio dei 12 comuni dell'area cagliaritana di
Intermedia holding (la merchant bank di Consorte & C.), ammonterebbe
a oltre 80 milioni che, come anche riportato da alcuni mezzi di
comunicazione ("Consorte a tutto gas studia il metano sardo" in
Panorama di giovedì 16 dicembre 2010), potrebbero arrivare da
"numerosi contatti con il sistema bancario a partire dal Credem, che
fra l'altro controlla il Banco di Sardegna";
rilevato infine che:
- si è assistito recentemente ad una "simultanea controffensiva
mediatica" nella quale si sono distinti soprattutto alcuni
amministratori ed esponenti politico-sindacali e delle associazioni,
facilmente riconducibili al primo partito della sinistra:
amministratori locali delle otto provincie, fra cui presidenti e
assessori provinciali, sindaci e assessori comunali, segretari di
partito a vari livelli, responsabili sindacali a vari livelli
(leggasi CGIL), e perfino responsabili di associazioni di tutela
ambientale a vari livelli (leggasi Legambiente), con dichiarazioni
favorevoli alla realizzazione e gestione del nuovo gasdotto che
collegherà l'Algeria alla Sardegna e alla Toscana a carico della
Società di sviluppo Galsi, sostenuta, tra gli altri azionisti, anche
dal Gruppo Hera, molto "collaterale" e strettamente intrecciato con
il sistema politico/economico locale dell'Emilia-Romagna, al pari
della CPL Concordia Soc. Coop. (il che equivale a dire con un'area
ben individuabile del primo partito della sinistra),
chiede di interpellare il Presidente della Regione e
l'Assessore regionale dell'industria per sapere se:
1) non ritengano quanto meno singolare, anche prescindendo dal
merito dell'opportunità della realizzazione del gasdotto da parte
della Società di sviluppo Galsi, ma soprattutto alla luce di quanto
esposto in premessa, il carattere "simultaneo" della "ispirazione"
di tale controffensiva mediatica a favore della realizzazione del
gasdotto;
2) non ritengano verosimile la prospettiva di un'ennesima
speculazione di carattere coloniale, con annesso attentato
ambientale ai danni dei sardi e della Sardegna, stavolta ad opera di
società del tipo multiutility, municipalizzate e cooperative
facilmente riconducibili a ben noti gruppi politico-affaristici, e
con relativo supporto di una ben precisa parte politica ed, in tal
caso, quale azione ritengano opportuno adottare con urgenza a
riguardo.
Cagliari, 8 novembre 2011