CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIV LEGISLATURA

INTERPELLANZA N. 280/A

INTERPELLANZA SANNA Gian Valerio - DIANA Giampaolo - AGUS - BARRACCIU - BRUNO - COCCO Pietro - CORDA - CUCCA - CUCCU - ESPA - LOTTO - MANCA - MELONI Marco - MELONI Valerio - MORICONI - PORCU - SABATINI - SOLINAS Antonio - SORU, in merito all'avviso pubblico per la ricerca sul mercato immobiliare di immobili da parte di Sardegna.it società in house della Regione.

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I sottoscritti,

premesso che:
- con deliberazione della Giunta regionale 28 febbraio 2006, n. 8/20, veniva approvato il Piano per la riorganizzazione degli uffici regionali con sede a Cagliari che, in sintonia con il precedente programma approvato con deliberazione n. 27/11 del 2004, intendeva realizzare un polo uffici regionali lungo la direttrice viale Trieste-viale Trento;
- la Giunta regionale, con deliberazione 29 dicembre 2009, n. 56/39, ha complessivamente annullato il piano predisposto nella legislatura precedente facendo rivivere integralmente le precedenti determinazioni assunte nel 1999, nel 2003 e nel 2004, con cui si prevedeva una spesa di circa 125 milioni di euro e la cessione di parte degli immobili di proprietà regionale;
- il Consiglio regionale con l'approvazione della mozione n. 38 del 15 febbraio 2010 ha fra l'altro disposto che il nuovo piano di organizzazione logistica degli uffici regionali si sarebbe dovuto attuare attraverso l'esclusivo utilizzo degli immobili di proprietà regionale;

considerato che:
- il piano approvato nel 2006 teneva conto dell'adozione di un nuovo modello organizzativo che prevedeva l'accorpamento di diverse funzioni assessoriali anche a seguito del processo di decentramento di nuovi compiti e funzioni agli enti locali;
- lo standard in uso presso l'Amministrazione regionale risultava superiore dal 35 all'85 per cento dei valori desumibili dagli standard indicati nel decreto ministeriale 14 marzo 2001 del Ministero del tesoro in relazione alle diverse tipologie di prestazioni professionali nell'amministrazione pubblica, sia centrali che periferiche;

preso atto che:
- la società in house della Regione, Sardegna.it, ha pubblicato un avviso pubblico per la ricerca di un immobile da adibire a sede sociale a Cagliari, e viene richiesta una superficie lorda di 2.200 metri quadrati ad uso ufficio a fronte di circa ottanta dipendenti in servizio;
- tale avviso pubblico appare del tutto infondato sia per la richiesta più che doppia delle superfici necessarie sulla base degli standard ministeriali, sia per la non verificata disponibilità nell'ambito del patrimonio regionale di adeguate soluzioni senza aggravio di costi pubblici;
- la dotazione organica dell'Amministrazione dal 1999 è andata progressivamente diminuendo e il mantenimento di standard elevati non è giustificato da nessuna esigenza funzionale dal momento che la Regione ha, peraltro, già provveduto al decentramento di numerose funzioni agli enti locali;
- lo stato delle finanze regionali non consente la spesa di così ingenti risorse per l'acquisizione di ulteriori immobili da destinare agli uffici regionali considerato lo stato di grave crisi economica ed occupazionale in cui versa la società sarda,

chiedono di interpellare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale degli enti locali, finanze ed urbanistica per conoscere:
1) in ragione di quale valutazione organizzativa e finanziaria la società Sardegna.it abbia avviato un bando pubblico per la ricerca di immobili da destinare a sede sociale a Cagliari;
2) se tale soluzione abbia tenuto conto dell'eventuale disponibilità di adeguate soluzioni logistiche nel quadro delle disponibilità immobiliari della Regione;
3) se non ritengano oltremodo grave e censurabile, nel momento economico e finanziario che la Sardegna e il sistema paese attraversano, non solo violare la disposizione contenuta della mozione n. 38 del 15 febbraio 2010 approvata dal Consiglio regionale in materia, ma consentire che si pongano a bilancio di una società alle dirette dipendenze dell'Amministrazione regionale somme rilevanti per necessità logistiche che potrebbero essere soddisfatte a costo zero facendone carico all'ingente patrimonio demaniale regionale.

Cagliari, 2 novembre 2011