CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIV LEGISLATURA
INTERPELLANZA N. 274/C-8
INTERPELLANZA PLANETTA sulla cancellazione della lingua sarda nel 15° Censimento della popolazione e delle abitazioni secondo il modello predisposto dall'ISTAT per il territorio della Sardegna.
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Il sottoscritto,
premesso che:
- la Regione autonoma della Sardegna agisce per la tutela delle
minoranze linguistiche e storiche parlate nel proprio territorio
attraverso due riferimenti normativi: la legge regionale 15 ottobre
1997, n. 26, sulla "Promozione e valorizzazione della cultura e
della lingua della Sardegna", approvata dall'Assemblea nella seduta
n. 216 dell'11 settembre 1997, e la legge nazionale 15 dicembre
1999, n. 482, recante "Norme in materia di tutela delle minoranze
linguistiche storiche", che riconosce e tutela la lingua e la
cultura delle popolazioni catalane e di quelle parlanti il sardo"
mentre non fa riferimento alle altre varietà linguistiche tutelate
dalla normativa regionale (il tabarchino delle isole del Sulcis, il
dialetto sassarese e quello gallurese);
- i cittadini residenti in Sardegna, che ospita la più numerosa
minoranza linguistica della Repubblica (e totale maggioranza
nell'Isola), hanno ricevuto in questi giorni il questionario
relativo al 15° Censimento della popolazione e delle abitazioni
secondo il modello predisposto dall'ISTAT, nel quale la lingua sarda
è stata cancellata come se non esistesse ed, assieme ad essa, pure
le lingue alloglotte della Sardegna: catalano d'Alghero, sassarese, tabarchino e gallurese che, da solo, è parlato da una popolazione
equivalente alla tedesca del Sud-Tirolo;
considerato che in altre regioni ad autonomia speciale ove sono presenti minoranze linguistiche come la Slovena, sud tirolese, valdostana e ladina, pur in maniera differenziata in relazione alla loro autonomia, queste sono state prese in considerazione o nella predisposizione dei moduli nella loro lingua o nel censimento delle minoranze linguistiche interne e risultano essere plurilingui pure le istruzioni per i rilevatori, così come i rilevatori stessi, che sono stati a volte scelti anche in base alle competenze linguistiche di minoranza;
rilevato che:
- non si è neanche ritenuto di utilizzare le opportunità del
censimento per rilevare dati statistici importanti sulla minoranza
linguistica sarda, e di volontà delle famiglie, utili per definire
meglio le politiche di tutela e lo sviluppo della lingua sarda e
delle alloglotte indicate nella legge nazionale 15 dicembre 1999, n.
482 (peraltro largamente disattesa e depotenziata soprattutto nei
riguardi dell'insegnamento del sardo e delle lingue alloglotte nelle
scuole) che, in attuazione dell'articolo 6 della Costituzione,
tutela le minoranze linguistiche storiche e neppure si è colta
l'occasione di una interlocuzione e collaborazione statistica con la
Regione sarda che cerca, pur non avendo ancora la competenza
linguistica nel suo Statuto vigente, di supplire con la legge
regionale 15 ottobre 1997, n. 26, alla legge nazionale 15 dicembre
1999, n. 482, che non tutela il gallurese, il tabarchino e il
sassarese;
- la Commissione europea per la democrazia (Commissione Venezia) del
Consiglio d'Europa elenca tra i doveri degli Stati quello "di
astenersi dal perseguire o incoraggiare politiche tendenti
all'assimilazione delle minoranze",
chiede di interpellare il Presidente della Regione per
sapere:
1) quali iniziative urgenti vorrà adottare nel merito presso il
Governo nazionale, le prefetture, gli uffici comunali di censimento
presso gli enti locali e organi periferici dello Stato ubicati in
tutto il territorio regionale, affinché venga salvaguardata la
minoranza linguistica residente nel territorio della Sardegna, così
come avvenuto in altre parti del territorio italiano per le lingue
tutelate dalla Costituzione e dalla legge nazionale 15 dicembre
1999, n. 482, e venga perciò annullato il 15° Censimento della
popolazione e delle abitazioni fino ad ora effettuato in Sardegna e
subito recapitata, anche nell'Isola, adeguata modulistica in lingua
sarda;
2) se non ritenga che anche questa "dimenticanza grave" dell'ISTAT,
riferita al modello di questionario per la Sardegna, relativo al
15° Censimento della popolazione e delle abitazioni, sia anch'essa
da ascrivere alla pervicace politica di colonizzazione dell'identità
della nazione sarda e genocidio linguistico e assimilazione
linguistica forzata dei sardi da parte dello Stato italiano e se
perciò non ravvisi l'opportunità di ricorrere presso il Comitato
consultivo della Convenzione quadro delle minoranze nazionali del
Consiglio d'Europa, ratificato dall'Italia il 3 novembre del 1997,
richiedendo una visita ispettiva in Sardegna perché si valuti
direttamente il non rispetto della Convenzione stessa da parte
dell'Italia nei riguardi della minoranza nazionale sarda, anche
nella scuola e nell'università di competenza dello Stato centrale.
Cagliari, 19 ottobre 2011