CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIV LEGISLATURA

INTERPELLANZA N. 269/A

INTERPELLANZA ESPA - BRUNO - BARRACCIU - MELONI Valerio - SOLINAS Antonio sui tagli agli organici nella scuola pubblica in Sardegna.

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I sottoscritti,

preso atto che:
- in data odierna non è giunta alcuna risposta all'interpellanza n. 210/A sulle previsioni di nuovi tagli organici della scuola pubblica in Sardegna per l'anno scolastico 2011-2012, presentata in data 11 marzo 2011 dai consiglieri Bruno, Solinas Antonio, Cuccu, Meloni Valerio, Barracciu;
- ad oggi, per colpevole inerzia della Regione, permangono rafforzate tutte le problematiche per le quali i firmatari del documento su citato hanno perentoriamente sollecitato il Presidente della Regione e l'Assessore regionale della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport ad adottare provvedimenti immediati di natura finanziaria tendenti a limitare gli effetti negativi della riforma scolastica voluta dal Ministro Gelmini e ad attuare quanto contenuto nell'ordine del giorno n. 39, approvato dal Consiglio regionale nel 2010, in ordine all'apertura di una forte vertenza con il Governo per poter giungere alla predisposizione di specifiche norme di attuazione in materia di istruzione che tenessero conto delle peculiarità della nostra Isola;

premesso che:
- dai dati ufficiali si evidenzia che i tagli nella definizione degli organici si traducono in un attacco perpetrato a danno delle autonomie scolastiche, dei lavoratori e quindi al servizio offerto e alla qualità stessa della scuola per tutti gli studenti;
- in tutto il territorio della nostra Regione sussiste un'autentica "emergenza scuola" in quanto le risorse assegnate risultano talmente esigue da non garantire il diritto allo studio e di conseguenza favorire il dannoso processo di dispersione scolastica che si è cercato, in tutti questi anni, di scongiurare in quanto fonte primaria dei malessere sociale giovanile;

considerato che le criticità determinate dalla riforma scolastica sostanzialmente si compendiano in:
1) taglio di tutte le ore di compresenza con conseguente abbassamento della qualità dei servizio;
2) mancata concessione delle classi IV negli istituti professionali in quanto considerate classi iniziali;
3) soppressione delle classi 1a e 2a nei corsi serali con grave danno per gli studenti lavoratori e per i giovani "dispersi" riavvicinatisi agli studi;
4) dichiarazione di "docenti perdenti posto" pur essendo presenti 17 ore di cattedra e pur consentendo la norma il mantenimento della cattedra a 15 ore;
5) istituzione di cattedre eccedenti le 18 ore con una palese disapplicazione dei CCNL Scuola e con grave danno in quanto si determina un'ulteriore diminuzione di posti di lavoro per i docenti;
6) diminuzione massiccia dei personale ATA tale da non consentire alle scuole il mantenimento dell'offerta formativa;

considerato, inoltre, che i provvedimenti che originano tali criticità disattendono sia la circolare ministeriale del marzo 2011 che richiamava l'attenzione "sull'esigenza di valutare in maniera puntuale le risorse da destinare a ciascuna istituzione scolastica onde evitare situazioni di svantaggio e/o di squilibrio" sia la circolare del 13 luglio 2011 relativa agli organici, e che gli stessi provvedimenti sono in palese violazione della norma contenuta nell'articolo 4, comma 7, del decreto del Presidente della Repubblica n. 89 del 2009 e dei principi costituzionali;

ritenuto che è inaccettabile che la Regione assista passivamente ad un evento mai verificatosi e che, mascherato da riforma, altro non è che un inaccettabile peggioramento delle condizioni minime di erogazione del servizio scolastico;

constatato che Regioni come Lombardia, Lazio, Piemonte, Emilia Romagna, Friuli, Abruzzo, Marche, Campania, Calabria, Basilicata, hanno chiesto e ottenuto deroghe al MIUR,

chiedono di interpellare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport per conoscere:
1) le motivazioni per le quali non si sia messa in atto alcuna iniziativa concreta per arginare questo devastante assalto al sistema dell'istruzione in Sardegna ed in particolare come mai, di fronte alle ripetute richieste del mondo della scuola e delle diverse istituzioni non si sia richiesta alcuna deroga al MIUR, indispensabile per aumentare il budget assegnato e quindi per ridurre sostanzialmente l'impatto negativo dei tagli;
2) lo stato di esecutività della deliberazione della Giunta regionale n. 28/69 del 24 giugno 2011 (Piano straordinario del lavoro: servizi, politiche dei lavoro e occupazione. Comparto Istruzione. Indirizzi operativi per gli interventi a favore delle scuole pubbliche di ogni ordine e grado della Sardegna. Programmazione anno scolastico 2021-2022. Stanziamento totale euro 15.000.000), in applicazione dell'articolo 6 della legge regionale 19 gennaio 2011, n. 1, considerato che le scuole aprono il 15 settembre 2011 e sono in attesa, per organizzare l'orario scolastico, delle integrazioni finanziarie da parte della Regione;
3) se non ritenga necessario difendere come bene imprescindibile il diritto allo studio dei sardi, aprendo con fermezza una nuova vertenza con il Governo che per l'ennesima volta calpesta e svilisce la nostra autonomia non riconoscendo le peculiarità e le prerogative che la definiscono.

Cagliari, 30 settembre 2011