CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIV LEGISLATURA

INTERPELLANZA N. 267/C-5/C-6

INTERPELLANZA PLANETTA sul mancato effettivo coinvolgimento degli oltre 4.000 proprietari interessati alle procedure di esproprio relative alla costruzione del gasdotto Galsi nel tratto a terra di attraversamento della Sardegna.

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Il sottoscritto,

premesso che:
- lo scorso 25 luglio 2011, sul sito ufficiale della società Galsi è apparso l'avviso di procedimento per l'autorizzazione della costruzione del gasdotto, con accertamento della conformità urbanistica, apposizione del vincolo preordinato all'esproprio, approvazione del progetto e dichiarazione di pubblica utilità (che è a carico della società di sviluppo Galsi, sostenuta dagli azionisti Sonatrach per il 41,6 per cento, Edison per il 20,8 per cento, Enel produzione per il 15,6 per cento, Sfirs per l'11,6 per cento e Gruppo Hera per il 10,4 per cento, ed era stata prospettata ai sardi come una grande ed inaspettata opportunità di sviluppo e di crescita), in cui la stessa società Galsi rendeva noto che sui siti dei comuni interessati e sui quotidiani La Repubblica, La Nuova Sardegna ed Il Tirreno era stato pubblicato l'avviso di "procedimento per l'autorizzazione alla costruzione del gasdotto, con accertamento della conformità urbanistica, apposizione del vincolo preordinato all'esproprio, approvazione del progetto e dichiarazione di pubblica utilità";
- sempre nella medesima pagina web del sito ufficiale della società Galsi, di seguito al citato avviso di procedimento per l'autorizzazione alla costruzione del gasdotto, si trovava anche un apposito collegamento sia all'avviso di procedimento ai sensi dell'articolo 52 ter del decreto del Presidente della Repubblica 8 giugno 2001, n. 327 che all'elenco delle particelle catastali dei terreni oggetto dell'esproprio e dei relativi proprietari e lo stesso avviso di procedimento per l'autorizzazione della costruzione del gasdotto, con accertamento della conformità urbanistica, apposizione del vincolo preordinato all'esproprio, approvazione del progetto e dichiarazione di pubblica utilità del luglio scorso, è stato pubblicato da Galsi, durante il periodo di pausa estiva e, in Sardegna, esclusivamente sul quotidiano La Nuova Sardegna;

considerato che:
- il progetto Galsi prevede una stazione di compressione nel Golfo di Annaba, in Algeria, una sezione internazionale via mare dalla costa algerina fino al sud della Sardegna (285 chilometri per un diametro di condotta di 66 centimetri), una sezione italiana che comprende il tratto a terra di attraversamento della Sardegna (tocca le Province di Carbonia-Iglesias, Cagliari, Medio Campidano, Oristano, Nuoro, Sassari e Olbia-Tempio), fino alla zona di Olbia presso le vecchie saline (272 chilometri per un diametro di condotta di 120 centimetri), dove è prevista una seconda stazione di compressione, ed un ultimo tratto a mare fino a Piombino in Toscana (280 chilometri per un diametro di condotta di 81 centimetri), da cui il metanodotto si collega alla rete nazionale di trasporto;
- al progetto Galsi, in virtù di un accordo siglato il 7 novembre del 2007, collabora anche Snam rete gas (ENI), il più importante operatore nel trasporto di gas naturale in Italia, che si occuperà della realizzazione e diverrà operatore del tratto italiano del gasdotto, a partire dall'approdo sud in Sardegna fino a Piombino e, secondo i termini dell'accordo, la stessa Galsi provvederà allo sviluppo dell'ingegneria e all'ottenimento delle principali autorizzazioni, ottenute le quali Snam rete gas (ENI) diverrà titolare (proprietaria), e realizzerà e gestirà il tratto di rete nazionale del metanodotto, mentre Galsi Spa rimarrà titolare e realizzerà e gestirà la parte internazionale;
- lungo i 272 chilometri del tratto sardo del gasdotto a terra è previsto un vincolo costituito dal divieto di edificabilità in una fascia di rispetto dai 20 ai 40 metri per parte rispetto all'asse della condotta, più la superficie destinata alle due centrali, il terminale, inizialmente previsto in località Porto Botte (55.600 metri quadri) e la centrale di compressione di Olbia (una struttura alta 19 metri che occuperà circa 20 ettari), dannosi anche per il rilascio di particelle di ossido d'azoto, sostanza notoriamente cancerogena, che andranno a depositarsi nelle aree circostanti, ed inoltre una centrale più piccola a Paulilatino, ed una serie di 38 punti di controllo lungo il percorso;

considerato ancora che:
- si tratta in tutta evidenza di una servitù senza precedenti (la definizione di servitù di passaggio per la Sardegna si trova nel progetto stesso ed infatti non è prevista l'erogazione del metano nell'Isola, e ancor meno compensazioni qualificabili come aiuti di Stato), funzionale a ben altre realtà, visto che il 60 per cento del gas trasportato dal Galsi è di proprietà russa ed il sostegno finanziario dell'Unione europea, di circa 120 milioni di euro, coprirà solo i costi per la costruzione del gasdotto, ma non quelli dei collegamenti tra questo e le reti cittadine che saranno, invece, a carico delle comunità locali;
- a leggere l'elaborato progettuale, in particolare per quanto concerne il tratto sardo, la posa in opera del gasdotto comporterà l'attraversamento di 40 comuni dell'Isola, zone costiere, fondali marini, foreste, aree protette quali siti di importanza comunitaria e zone di protezione speciale e aree tutelate perché particolarmente ricche di biodiversità, siti archeologici, ecc, ed inoltre di fiumi e corsi d'acqua, strade, ponti, ferrovie, acquedotti e condotte, con il conseguente taglio e l'eliminazione delle piante che si trovano lungo il percorso e la cancellazione di colture quali vigneti, frutteti e pascoli;
- la posa in opera del gasdotto (che è anche a costante rischio di esplosione, visto l'elevato numero di incendi che purtroppo affliggono annualmente la Sardegna) si annuncia fortemente impattante per il rischio che i lavori vadano a compromettere settori portanti della economia sarda (ambiente, turismo, sistema delle produzioni tipiche locali e attività agro-pastorali), senza considerare i danni all'immagine stessa della Sardegna, che già vive gli effetti di una crisi economica drammatica, visto che le operazioni di scavo della trincea e di montaggio della condotta, richiederanno verosimilmente l'apertura di una pista di lavoro, rappresentata da una fascia di terreno molto ampia che si estenderà lungo tutto il percorso della condotta da realizzare, sia per consentire le operazioni di scavo della trincea, di saldatura e assemblaggio dei tubi di larghezza superiore alla fascia di asservimento, che il passaggio dei mezzi occorrenti per l'assemblaggio, il sollevamento e la posa della condotta e per il transito ed il trasporto del personale, dei rifornimenti e dei materiali, e per il soccorso;

rilevato che:
- l'avvio della procedura per la posa in opera del gasdotto condurrà agli espropri oltre 4.000 ignari proprietari terrieri in tutta l'Isola poiché a fronte di un annunciato coinvolgimento delle popolazioni locali, la società Galsi pare invece non averne previsto nessuno in forme dirette nei confronti degli stessi proprietari, che dunque non verranno informati da nessuna comunicazione personale, essendo il loro numero superiore alle 50 unità, come peraltro stabilito dalla legge 7 agosto 1990, n. 241, e dal decreto legislativo n. 330 del 2004, recante "Integrazioni al D.P.R. 8 giugno 2001, n. 327, in materia di espropriazione per la realizzazione di infrastrutture lineari energetiche";
- in particolare il decreto legislativo n. 330 del 2004, dispone:
a) all'articolo 52 ter, comma 1, che "Per le infrastrutture lineari energetiche, qualora il numero dei destinatari sia superiore a cinquanta, ogni comunicazione, notificazione o avviso previsto dal presente testo unico e riguardante l'iter per l'apposizione del vincolo preordinato all'esproprio o la dichiarazione di pubblica utilità dell'opera è effettuato mediante pubblico avviso da affiggere all'albo pretorio dei comuni nel cui territorio ricedono gli immobili interessati della infrastruttura lineare energetica, nonché su uno o più quotidiani a diffusione nazionale o locale e, ove istituito, sul sito informatico delle regione o provincia autonoma nel cui territorio ricedono gli immobili interessati dall'opera. Gli interessati possono formulare entro i successivi trenta giorni osservazioni (omissis)";
b)- all'articolo 52 ter, comma 2, che "Le comunicazioni o notificazioni non eseguite per irreperibilità o essenze del proprietario sono sostituite da un avviso affisso per almeno venti giorni consecutivi all'albo pretorio dei comuni interessati dalla infrastruttura lineare energetica e pubblicato su uno o più quotidiani a diffusione nazionale o locale";
c) all'articolo 52 quater che "Per le infrastrutture lineari energetiche, l'accertamento della conformità urbanistica delle opere, l'apposizione del vincolo preordinato all'esproprio e la dichiarazione di pubblica utilità, di cui ai capi II e III del titolo II, sono effettuate nell'ambito di un procedimento unico, mediante convocazione di una conferenza dei servizi ai sensi della legge 7 agosto 1990, n. 241, e successive modificazioni";
d) all'articolo 52 bis, comma 6, che "Ai procedimenti di espropriazione finalizzati alla realizzazione di infrastrutture lineari energetiche si applicano, per quanto non previsto dal presente Capo, le disposizioni del presente testo unico in quanto compatibili";

considerato infine che:
- secondo l'articolo 52 quater, l'accertamento della conformità urbanistica delle opere, l'apposizione del vincolo preordinato all'esproprio e la dichiarazione di pubblica utilità, avvengono con un procedimento unico mediante convocazione di una conferenza di servizi; ne consegue che gli interessati verranno avvisati dell'avvio del procedimento, produttivo di tutti gli effetti giuridici nei loro confronti, in un unico momento e con un'unica comunicazione personale o un'unica pubblicazione (che deve pertanto specificare in modo chiaro gli effetti che derivano dall'autorizzazione rilasciata a seguito del procedimento unico);
- dall'esame delle normative indicate può dirsi, in conclusione, che le forme di pubblicità richieste riguardanti l'iter per l'apposizione del vincolo preordinato all'esproprio o la dichiarazione di pubblica utilità, qualora i destinatari siano più di 50 o nel caso in cui le comunicazioni o notificazioni non siano eseguite per irreperibilità o assenza del proprietario, ai sensi dell'articolo 52 ter, commi 1 e 2, del decreto del Presidente della Repubblica n. 330 del 2004, sono effettuate mediante pubblico avviso affisso all'albo pretorio dei comuni interessati, su uno o più quotidiani a diffusione nazionale o locale, sul sito informatico della Regione nel cui territorio ricadono gli immobili interessati dall'opera, ove istituito;
- gli interessati possono solamente formulare osservazioni entro i successivi 30 giorni; si precisa che il decreto del Presidente della Repubblica n. 327 del 2001, come modificato dal decreto legislativo n. 330 del 2004, non prevede ipotesi in cui alle comunicazioni o notificazioni personali si aggiungano altre forme di pubblicità (pubblicazioni all'albo pretorio o nel quotidiano o nel sito informatico); si prevede invece che qualora le comunicazioni o notificazioni non siano possibili (perché i destinatari sono più di 50, per irreperibilità o assenza del proprietario, perché il proprietario è morto e dai registri non risulta il proprietario attuale, ecc.), si dia luogo ad un avviso nell'albo pretorio, nel quotidiano ed eventualmente anche nel sito informatico,

chiede di interpellare il Presidente della Regione, l'Assessore regionale dell'industria e l'Assessore regionale della difesa dell'ambiente per sapere se non ritengano opportuno:
1) intervenire per quanto esposto in premessa al fine di tutelare e difendere più compiutamente i diritti della popolazione interessata dal passaggio del gasdotto ed in particolare dei proprietari interessati agli espropri, nonché il futuro dei già precari posti di lavoro legati alla pastorizia, agricoltura e piccola pesca locale, così spregiudicatamente e palesemente calpestati dalla società Galsi, ed anche in considerazione del pericolo di possibili speculazioni, come quelle che la stampa ha riportato alla ribalta di recente, connesse ad alcune inchieste giudiziarie condotte dal Tribunale di Algeri e dalla Procura di Milano per corruzione internazionale in affari di gas algerino, in cui sarebbero coinvolte pure alcune società legate proprio al progetto Galsi come ENI e Sonatrach;
2) individuare eventuali forme di assistenza ai cittadini ed ai proprietari interessati agli espropri che desiderino utilizzare le vie di ricorso stabilite dalla legge per opporvisi, proprio in considerazione del forte clima di incertezza e di scarsa informazione e del pochissimo tempo a disposizione, in quanto l'avvio delle richieste di esproprio impone dei termini ben definiti per formalizzare le opposizioni.

Cagliari, 27 settembre 2011