CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIV LEGISLATURA

INTERPELLANZA N. 250/A

INTERPELLANZA BRUNO sulle preoccupanti e gravi ripercussioni che potrebbero determinarsi a carico della Navisarda Srl e dei suoi lavoratori, a seguito della sentenza della Comunità economica europea che sanzionerebbe la stessa compagnia di navigazione per una presunta infrazione per alterazione di scambi comunitari.

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Il sottoscritto,

premesso che:
- la Navisarda Srl opera dal 1981 a sostegno del turismo sardo consentendo, con una flotta composta da 5 motonavi, la visita e la fruizione di uno dei più suggestivi e rinomati siti marini della costa algherese e di tutto il Mediterraneo quale è, appunto, la Grotta di Nettuno;
- in questi anni la stessa compagnia per la sua professionalità e affidabilità è divenuta un solido riferimento nel delicato comparto turistico isolano, consentendo l'occupazione stabile e duratura per 24 lavoratori;
- nel 1991, in un quadro di potenziamento dell'offerta turistica, la Navisarda Srl acquistò, grazie ai finanziamenti europei a tasso agevolato e nei tempi e nei modi previsti dalla legge regionale n. 20 del 1951, una motonave il cui impegno economico e finanziario fu sopportato con la sottoscrizione di un finanziamento completamente onorato sia nel capitale che negli interessi;
- sembrerebbe che l'Unione europea abbia recentemente sentenziato che i prestiti richiesti e rilasciati nel rispetto della legge regionale su richiamata alterino gli scambi comunitari e che per tale infrazione le ditte fruitrici del finanziamento debbano corrispondere le differenze di interessi oltre alla sanzione e alle penali;

considerato che:
- il provvedimento dell'Unione europea, pur temporaneamente congelato per richiesta di sospensiva da parte della Navisarda, qualora applicato determinerebbe conseguenze gravissime i cui effetti nefasti ricadrebbero principalmente sui lavoratori della compagnia marittima e sulla qualità del servizio offerto ai turisti;
- è necessario attivarsi con tutti i mezzi disponibili affinché si eviti un nuovo dramma occupazionale che purtroppo sarebbe fonte di un nuovo fronte di tensione sociale,

chiede di interpellare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale dei trasporti per conoscere:
1) se la Regione non intenda ricorrere alla Commissione europea perché sia rigettata una sentenza che sembrerebbe essere in contrasto con altrettante sentenze di identica natura emanate dalla Corte di giustizia europea;
2) quali atti e provvedimenti urgenti intendano adottare per evitare sia che la compagnia marittima, non per colpa propria, sia costretta a subire uno shock finanziario di tale dimensione, sia per scongiurare l'apertura di una nuova crisi occupazionale che sarebbe l'inevitabile conseguenza della sentenza.

Cagliari, 26 luglio 2011