CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIV LEGISLATURA
INTERPELLANZA N. 249/C-5
INTERPELLANZA PLANETTA sul progetto per la costruzione della centrale a biomasse di Agripower Buddusò Srl alla luce degli esiti del referendum popolare tenutosi in Buddusò il 18 gennaio 2011.
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Il sottoscritto,
premesso che:
- lo scorso il 18 gennaio 2011 si è tenuto a Buddusò il referendum
consultivo che richiedeva alla popolazione di esprimersi nel merito
del progetto voluto da Agripower Buddusò Srl per la costruzione del
mega impianto per la produzione di energia da biomasse, e che ha
visto la partecipazione di ben 1.990 persone (il 60,3 per cento dei
3.300 aventi diritti) dei quali ben il 97 per cento si è espresso
per la bocciatura dell'iniziativa;
- l'impianto in questione, per la centrale a biomasse di 16 megawatt
elettrici di potenza della società Agripower Buddusò Srl, dovrebbe
occupare un'area di circa 5 ettari in località Seau, a due
chilometri dal centro abitato di Buddusò e dall'invaso della diga di
Sos Canates e, secondo il progetto, brucerebbe 24 ore su 24 biomasse
lignocellulosiche: cippati (legni tritati) e paglie da reperire nel
raggio di 70 chilometri, per un costo previsto di 80 milioni di euro
e col rischio molto verosimile di compromettere irrimediabilmente
l'area in questione che risulta essere di alto pregio ambientale;
- le eventuali ricadute occupazionali per il territorio connesse
alla realizzazione del progetto sarebbero: 40 persone assunte a
tempo indeterminato per garantire il funzionamento dell'impianto,
altre 100-150 impiegate nella fase di costruzione della centrale
(dunque a tempo determinato), ed a regime, circa 80 lavoratori
addetti alle attività di coltivazione, reperimento, pretrattamento e
trasporto delle biomasse a cui, secondo Agripower, bisognerebbe
aggiungere il personale tecnico e amministrativo, mentre secondo i
buddusoini il piano di investimento della società non risulta essere
chiaro ed il numero degli occupati potrebbe essere inferiore;
considerato che la volontà popolare evidenziatasi in maniera così schiacciante attraverso l'espressione del voto referendario, e nonostante la disoccupazione attanagli il paese, risulterebbe non essere vincolante, sia secondo la Agripower Buddusò Srl, forte dell'autorizzazione per la realizzazione dell'impianto rilasciata dalla provincia di Olbia-Tempio il 19 dicembre 2008, che per quanto espresso dal TAR che nel merito ha dichiarato: "Il referendum popolare non costituisce situazione pregiudizievole nei confronti del progetto";
constatato che:
- Agripower Buddusò Srl, ha sede in Via Nitti 34 a Pesaro, ha un
capitale sociale di 100 mila euro ed è partecipata al 91 per cento
da Agripower Srl, con medesima sede in Via Nitti 34 a Pesaro, che
nel 2005 ha acquistato il terreno per la realizzazione dell'impianto
di Schieppe di Orciano (PU);
- Deutsche Bank Aktiengesellschaft con sede in Gran Bretagna detiene
il restante 9 per cento delle quote della società Agripower Buddusò
Srl, nonché l'opzione di acquisto del restante 91 per cento delle
quote di Agripower Buddusò Srl;
rilevato che:
- la documentazione relativa all'inceneritore di biomasse proposto
da Agripower Buddusò Srl per il Comune di Buddusò, ha interessanti
analogie con quello attualmente proposto a Schieppe di Orciano, in
provincia di Pesaro Urbino (16 Mw elettrici, 60 Mw termici, per un
investimento di 80 milioni di euro) ma, a fronte di una stima di
ceneri prodotte che va dai 3 ai 5 quintali l'ora, non risulta agli
atti nessun piano per il loro smaltimento, con il reale pericolo per
la popolazione che le polveri sottili non adeguatamente smaltite
penetrino nei polmoni e attraverso i nervi olfattivi colpiscano il
sistema nervoso centrale e rischino di provocare tumori in età
giovanile, patologie vascolari e Alzheimer;
- benché l'esito del referendum svoltosi a Buddusò non lascia
margini di equivoco sulla volontà popolare circa la realizzazione
del progetto di Agripower Buddusò Srl, la società ha già manifestato
la volontà di procedere con il programma senza tener minimamente
conto della volontà popolare, in ragione del fatto che il referendum
avesse solamente un mero carattere "consultivo" ed anche forte della
condotta dimostrata scandalosamente nell'analoga circostanza dalla
Regione Marche, che ha consentito il proseguo della realizzazione
del progetto di Agripower Srl per la costruzione della centrale a
biomasse, seppure la popolazione di Schieppe di Orciano lo aveva
bocciato con un apposito referendum popolare promosso dal
Coordinamento dei Comitati di Difesa delle Valli del Metauro, Cesano
e Candigliano;
- nel merito dell'esito referendario di Buddusò, l'amministratore
delegato di Agripower Buddusò Srl Sergio Bartolini, che pare non
sapere accettare le regole della democrazia e che in assemblee
pubbliche aveva anche fornito dati che gli sono stati contestati con
elementi scientifici, ha dichiarato testualmente che: "questa
consultazione popolare, indetta sulla base di notizie tendenziose e
supportata dalle false speranze di bloccare un progetto che comunque
partirà a breve, non potesse che concludersi con questo esito. Il
referendum si è svolto sulla scia dell'onda emotiva suscitata
dall'allarmismo del Comitato promotore che attraverso la
presentazione di scenari catastrofici inverosimili ha contribuito
solo a creare confusione ... la posizione di Agripower rimane
invariata - prosegue l'amministratore delegato - e invita ancora una
volta tutti i cittadini, Comitato compreso, a contattare l'infopoint
di via Vittorio Emanuele a Buddusò e informarsi",
chiede di interpellare il Presidente della Regione per
sapere:
1) se questa Amministrazione ritenga verosimile e degna di ulteriori
approfondimenti, alla luce di quanto precedentemente esposto,
l'ipotesi progettuale di Agripower Buddusò Srl per la costruzione
della centrale a biomasse nel territorio comunale di Buddusò, anche
in considerazione del fatto che nel medesimo Comune risulta essere
già in costruzione un potente parco eolico e che non è ancora chiara
la provenienza delle risorse necessarie per alimentare un impianto
di dimensioni così considerevoli come quello previsto;
2) se questa Amministrazione ravvisi anch'essa, come attraverso il
referendum popolare dello scorso 18 gennaio 2011 hanno ravvisato i
Buddosoini, il reale pericolo di voler trasformare la centrale a
biomasse da parte di Agripower Buddusò Srl, in un mega inceneritore
per rifiuti;
3) quali intendimenti abbia questa Amministrazione sia per quanto
riguarda la garanzia dell'effettivo rispetto della volontà popolare
espressa lo scorso 18 gennaio 2011 a Buddusò, che per la tutela
della salute delle popolazioni interessate e del territorio, in
analoghe circostanze e casi di altrettanto evidenti tentativi di
speculazione e di colonizzazione energetica della Sardegna.
Cagliari, 26 luglio 2011