CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIV LEGISLATURA
INTERPELLANZA N. 245/A
INTERPELLANZA ZUNCHEDDU - URAS - BEN AMARA - CUGUSI -SECHI sugli interventi urgenti per i contribuenti indebitati con Equitalia.
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I sottoscritti,
premesso che:
- la Giunta regionale con delibera n. 23/3 del 12 maggio 2011,
dispone di destinare 10 milioni di euro alle persone ed ai nuclei
familiari con reddito pari o inferiore alla soglia di povertà che
non sono in grado di far fronte agli oneri di natura tributaria con
Equitalia;
- tale somma, che riteniamo estremamente insufficiente in rapporto
al dramma sociale ed economico che vivono le nostre comunità, viene
recuperata all'interno delle risorse di 30 milioni di euro,
stanziate per gli interventi di contrasto alle povertà e nello
specifico sulla concessione di contributi finalizzati
all'abbattimento dei costi dei servizi essenziali;
- nella stessa delibera, tra i vari interventi, c'è l'istituzione di
un tavolo di confronto con Equitalia, INPS e Agenzia delle entrate;
considerato che:
- i debiti con Equitalia da parte dei contribuenti ammontano a circa
600 milioni di euro;
- i comuni anche utilizzando per intero i 30 milioni delle risorse
stanziate, non riescono a sanare una condizione di sempre maggior
povertà dei sardi e dovranno destinarne 1/3 per pagare di fatto
Equitalia con priorità rispetto agli altri destinatari dei
contributi già estremamente disagiati;
- la Regione, per sua stessa ammissione "trasferisce" al Governo
italiano la piattaforma richiesta dai manifestanti anti-Equitalia,
senza dichiarare una sua formale adesione, condivisione e sostegno
ai temi sopracitati,
chiedono di interpellare il Presidente della Regione e l'intera
Giunta regionale per sapere se:
1) non ritengano insufficiente la destinazione di soli 10 milioni di
euro (sottratti dal fondo destinato agli interventi di contrasto
alle povertà) a fronte di debiti dei contribuenti morosi di 600
milioni di euro che, pur considerando come unico criterio di
destinazione delle risorse la soglia di povertà, risultano essere
assolutamente insufficienti e non risolutori;
2) non ritengano perlomeno scandaloso e inopportuno, sottrarre ai
già poveri per destinare ai nuovi poveri risorse che potrebbero
essere prelevate da altri capitoli di bilancio al posto di quello
sulla spesa sociale, già penalizzata da innumerevoli tagli;
3) sia opportuno che la Regione debba solamente confrontarsi con
Equitalia, quando a priori essa ha dimostrato nei fatti di non avere
nessun interesse al bene reale della collettività e anzi finora, i
suoi metodi e i suoi atti, siano andati oltre la legalità, con
l'alibi della lotta all'evasione fiscale;
4) la Regione, anziché fare l'ulteriore "regalia" ad Equitalia di 10
milioni di euro, non ritenga invece urgente e necessario denunciare
l'operato di Equitalia alle autorità competenti e mettere in mora il
suo cosiddetto "servizio alle collettività";
5) la Regione, visto anche il controverso esito della cosiddetta
vertenza delle entrate con lo Stato italiano, ritenga opportuno
dotarsi di uno strumento regionale atto alla riscossione dei tributi
e delle entrate, e come tale sensibile e vicino alle situazioni di
disagio economico e sociale che le nostre collettività hanno
espresso purtroppo in modo drammatico;
6) la Giunta regionale, vista la sua delibera n. 23 del 12 maggio
2011, non ritenga, nonostante i suoi enunciati apparentemente tesi a
dare risposte al forte disagio economico e sociale delle nostre
collettività, questi provvedimenti, i loro iter e le modalità di
coinvolgimento delle istituzioni locali insufficienti, farraginosi,
poco chiari e inadeguati alla portata della crisi, con ciò creando
in alcuni casi nuovi conflitti fra istituzioni e collettività, senza
dare alcun contributo reale alle imprese e alle famiglie sarde per
il superamento di una crisi economica, che da noi è al massimo del
suo corso, diversamente dalle dinamiche italiane.
Cagliari, 15 luglio 2011