CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIV LEGISLATURA
INTERPELLANZA N. 240/C-8
INTERPELLANZA PLANETTA sull'effettivo utilizzo veicolare della lingua sarda nell'insegnamento delle discipline e nell'attività didattica nelle università della Sardegna, riferito al Piano triennale 2008-2010 e a quello 2011-2013 per la promozione e valorizzazione della cultura e della lingua della Sardegna.
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Il sottoscritto,
premesso che:
- nella seduta del 24 maggio 2011, la Giunta regionale, su proposta
dell'Assessore regionale della pubblica istruzione, beni culturali,
informazione, spettacolo e sport, Sergio Milia, ha approvato il
nuovo Piano triennale 2011-2013 per la "Promozione e valorizzazione
della cultura e della lingua della Sardegna";
- al fine della tutela della lingua sarda, attualmente si fa ricorso
a una sorta di combinato, disposto tra la legge 15 dicembre 1999, n.
482, recante "Norme in materia di tutela delle minoranze
linguistiche storiche", che si occupa soprattutto di pubblica
amministrazione, e la legge regionale 15 ottobre 1997, n. 26, per la
"Promozione e valorizzazione della cultura e della lingua della
Sardegna", che si occupa in massima parte di progetti culturali;
considerato che:
- al nuovo Piano triennale 2011-2013 per la "Promozione e
valorizzazione della cultura e della lingua della Sardegna", che
sarà presto presentato al Consiglio regionale, potrebbe presto fare
seguito una nuova legge regionale sulla politica linguistica, in
coerenza con quanto affermato dall'Assessore competente in materia,
secondo il quale "L'esperienza di oltre un decennio di applicazione
della legge regionale n. 26 del 1997 ha fatto maturare la necessità
di un nuovo strumento normativo che presieda a un più efficace
svolgimento delle politiche linguistiche";
- nel quadro del precedente Piano triennale 2008-2010, ormai
abbondantemente scaduto e non ancora realizzato dalle due università
sarde per quanto riguarda la formazione degli insegnanti in
previsione dell'introduzione del sardo curricolare e delle lingue
alloglotte di Sardegna nelle scuole, veniva affidata alle Facoltà di
lettere e filosofia delle Università degli studi di Sassari e di
Cagliari l'elaborazione e la realizzazione di un progetto di
formazione degli insegnanti con l'utilizzo veicolare della lingua
sarda;
constatato che:
- l'8 aprile 2011 solamente l'Università di Cagliari ha presentato
apposito progetto volto all'attivazione e alla realizzazione di
corsi dei formazione per insegnanti, con l'utilizzo veicolare della
lingua sarda nell'insegnamento delle discipline e nell'attività
didattica in almeno il 50 per cento delle ore di insegnamento,
applicando scientificamente quanto richiesto dalla Regione, come
previsto dal piano triennale 2008-2010 e ricorrendo alle risorse
umane e scientifiche necessarie;
- l'Università di Sassari, a differenza di quella di Cagliari, ha
contestato le indicazioni della Regione stabilite dal Piano
triennale 2008-2010, affermando che non le avrebbe seguite
soprattutto per quanto riguarda l'insegnamento curricolare e quindi
rifiutandosi di presentare un progetto completo ed accettabile e ad
oggi non risulta avere ancora presentato alcun progetto volto
all'attivazione e alla realizzazione di corsi dei formazione per
insegnanti, con l'utilizzo veicolare della lingua sarda
nell'insegnamento delle discipline e nell'attività didattica;
- nelle proposte dell'Università di Sassari e di Cagliari si evince
chiaramente che, mentre quella cagliaritana è strutturata secondo il
piano triennale di riferimento, accettando la percentuale di ore
d'insegnamento in lingua sarda anche frontali, quella di Sassari è
tesa in tutta evidenza a non volerne tenere conto ed, anzi, a
contestarlo, soprattutto per quanto riguarda l'uso del sardo
curricolare (almeno il 50 per cento) nell'insegnamento, anche se
alcune responsabilità sono chiaramente ascrivibili
all'Amministrazione regionale in ragione del fatto che tra le
indicazioni previste nel Piano triennale non fosse previsto alcun
vademecum operativo con stringenti e chiare indicazioni secondo le
quali presentare tutti gli elaborati progettuali;
rilevato che:
- pur conoscendo la polemica innescata visibilmente dall'Università
di Sassari e sotterraneamente da quella di Cagliari contro la lingua
sarda e più precisamente contro la politica linguistica dei piani
triennali e della standardizzazione della lingua sarda (di
conseguenza contro un'auspicata standardizzazione delle lingue
alloglotte e la loro ufficialità) appare quanto meno discutibile
aver bilanciato in loro favore ulteriori 500.000 euro annui che non
vengono programmati secondo gli indirizzi di politica linguistica
del finanziatore;
- il coinvolgimento dell'Osservatorio per la lingua sarda
(nell'ambito delle proprie competenze di valutazione dell'attuazione
del piano triennale 2008-2010) come legittimo consulente
dell'Assessore nella valutazione dei progetti delle due università,
avrebbe potuto determinare buoni elementi di giudizio e di
ottimizzazione in uno spirito di leale collaborazione nelle buone
pratiche necessarie per la lingua sarda (si sarebbe potuto almeno
evitare che ben 10.000 euro fossero budgettati per la pausa caffè,
come risulterebbe da una documentazione dell'Università di Sassari
relativa ai corsi per insegnanti di lingua sarda);
- anche le recenti proposte di statuto delle università ed in
particolare dell'Università di Sassari non contemplano alcuna
presenza della Regione Sardegna all'interno del proprio consiglio di
amministrazione benché la stessa risulti essere tra i maggiori
finanziatori, malgrado le competenze siano eminentemente statali,
chiede di interpellare l'Assessore regionale della pubblica
istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport per
sapere:
1) se ritenga opportuna l'adozione di adeguate iniziative tali da
subordinarne i finanziamenti regionali alle Università di Cagliari e
di Sassari, riferiti sia al precedente Piano triennale 2008-2010, ma
anche all'attuale Piano 2011-2013, a budget e progetti operativi
coerenti con i medesimi piani;
2) se non ritenga essere indispensabile procedere celermente al
monitoraggio dell'attività svolta dagli atenei isolani sull'utilizzo
dei fondi per la lingua sarda anche attraverso la costituzione di
una apposita commissione consiliare di inchiesta;
3) in quale misura e forma si impegnerà a vigilare affinché il Piano
triennale 2008-2010, come anche quello 2011-1013, venga
effettivamente rispettato ed attuato, trovando tutte le risorse
finanziarie per realizzare i progetti presentati nella loro
interezza ed anche contro qualunque tentativo di utilizzo delle
stesse per progetti che non usino come lingua principale quella
sarda e, nel caso dell'Università di Sassari, con la realizzazione
di corsi di formazione per insegnanti con l'utilizzo veicolare della
lingua sarda nell'insegnamento delle discipline e nell'attività
didattica, ricorrendo alle risorse umane e scientifiche necessarie;
4) se condivida la scelta dell'Ufficio regionale della lingua sarda
di tutelare tutte le varietà delle lingue parlate in Sardegna, ma
allo stesso tempo riconoscere la necessità di continuare a
sperimentare uno standard di scrittura unico per il sardo e di
giungere a uno standard di scrittura per le altre lingue sarde (gallurese/turritano
o sardo-corso, algherese e tabarchino), da utilizzare come norma
nella pubblica amministrazione, nelle scuole, nei mezzi di
comunicazione.
Cagliari, 7 luglio 2011