CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIV LEGISLATURA
INTERPELLANZA N. 237/A
INTERPELLANZA BRUNO - SABATINI - SANNA Gian Valerio sulla necessità che l'indagine epidemiologica sui territori sardi interessati da attività militari, e segnatamente per l'area del poligono del Salto di Quirra, sia svolta modificando radicalmente la composizione della commissione e del comitato scientifico previsti dal decreto dell'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale n. 26 del 17 maggio 2011.
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I sottoscritti,
premesso che:
- il decreto dell'Assessore regionale dell'igiene e sanità e
dell'assistenza sociale n. 26 del 17 maggio 2011 dispone la
costituzione di una commissione per l'aggiornamento delle evidenze
epidemiologiche disponibili sullo stato di salute della popolazione
residente nelle aree della Regione interessate da attività militari
attive o dismesse e, eventualmente, di pianificare le opportune
analisi di approfondimento;
- tale commissione è presieduta dall'Assessore e composta dal
direttore del servizio dell'Assessorato competente per materia, dal
coordinatore dell'Osservatorio epidemiologico regionale e dai
direttori generali delle ASL n. 8 di Cagliari, n. 5 di Oristano, n.
4 di Lanusei e n. 2 di Olbia;
- la commissione è affiancata da un comitato scientifico di
supervisione delle attività composto da un rappresentante
dell'Istituto superiore di sanità, da un rappresentante
dell'Associazione italiana dei registri tumori, da un rappresentante
del Dipartimento di statistica dell'Università di Firenze e a
quest'ultimo è conferito l'incarico di assicurare il coordinamento
del comitato scientifico;
considerato che:
- nella seduta del 19 gennaio 2011 il Senato della Repubblica ha
approvato due mozioni sulla situazione del poligono del Salto di
Quirra;
- la mozione n. 1-00366 (testo 2), primo firmatario il Sen. Scanu,
approvata all'unanimità dal Senato, faceva riferimento (lettera b)
all'avvio di un'indagine sanitaria ed epidemiologica tendente ad
accertare natura, entità, incidenza e prevalenza delle patologie
tumorali e malformative e della mortalità individuandone le
determinanti causali;
- ad analoghe conclusioni è pervenuta anche la commissione
parlamentare d'inchiesta sull'uranio impoverito, che in più di
un'occasione, ed anche nel sopralluogo svolto in Sardegna nei giorni
29 e 30 marzo 2011, ha caldeggiato l'avvio di un'indagine
epidemiologica a carattere sistematico per l'area del Salto di
Quirra, nella consapevolezza che le pur apprezzabili indagini finora
svolte hanno carattere prevalentemente descrittivo e non
rappresentano in modo compiuto ed esauriente la situazione sanitaria
del territorio ed i rischi potenziali per la salute umana e degli
animali derivanti dall'attività militare svolta nel poligono;
- inoltre, la Regione non è giuridicamente vincolata dalle decisioni
e dagli orientamenti assunti dai predetti organi parlamentari, ma
appare comunque opportuno misurarsi con proposte che appaiono idonee
ad affrontare con mezzi adeguati la situazione di grave allarme
sociale che si è determinata soprattutto in relazione alla
cosiddetta "sindrome di Quirra";
- lo svolgimento di un'indagine epidemiologica sui territori sardi
interessati da attività militari richiede comunque un impegno anche
del Governo per sostenere con un adeguato impiego di risorse uno
sforzo tecnico, scientifico ed organizzativo di notevole entità,
chiedono di interpellare l'Assessore regionale dell'igiene e sanità
e dell'assistenza sociale al fine di conoscere le ragioni per le
quali:
1) malgrado la comune consapevolezza della necessità di procedere ad
un'indagine epidemiologica sistematica nei territori interessati da
attività militari, e segnatamente per l'area adiacente il poligono
del Salto di Quirra, e malgrado l'assenso espresso dall'Assessore
regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale su tale
ipotesi nel corso dell'incontro con una delegazione della
commissione parlamentare d'inchiesta sull'uranio impoverito svoltosi
a Cagliari il 30 marzo 2011, si sia poi optato per la indicazione di
una finalità molto più riduttiva, e tale da non dare alla
popolazione la necessaria ed adeguata informazione sui rischi
effettivi, dell'aggiornamento ed eventuale integrazione delle
evidenze epidemiologiche disponibili sullo stato di salute delle
popolazioni residenti nelle predette aree, dando per acquisito ciò
che è da dimostrare, ovvero l'attendibilità delle indagini condotte
fino ad oggi e la loro completezza, dimenticando oltretutto
l'esigenza, strategica per l'economia locale, di accertare le
condizioni sanitarie degli animali;
2) il coordinamento del comitato scientifico è affidato al
Dipartimento di statistica dell'Università di Firenze, considerato
che la competenza di un tale istituto non può che essere parziale,
mentre più ragionevole e soddisfacente appare la soluzione
prospettata dalla mozione del Senato, dell'affidamento all'Istituto
superiore della sanità del compito di costituire un board
scientifico, impegnando le competenze specifiche esistenti in ambito
nazionale e coinvolgendo, tra gli altri, la Regione Sardegna, nonché
le competenze maturate nell'ambito dell'attività di monitoraggio
ambientale al fine di pervenire alla stesura di un rapporto sulla
condizione sanitaria del territorio;
chiedono inoltre di interpellare l'Assessore regionale dell'igiene e
sanità e dell'assistenza sociale per sapere se:
1) non si ritenga di dovere modificare la composizione della
commissione presieduta dall'Assessore della difesa dell'ambiente che
nel suo attuale assetto, fermo restando l'apprezzamento per la
competenza e le indiscusse capacità professionali delle persone
chiamate a farne parte, appare ispirata ad un criterio del tutto
estraneo a una corretta visione dell'autonomia che dovrebbe
individuare nell'ente regionale il centro promotore dell'attività di
ricerca, in grado di avvalersi delle migliori competenze sia a
livello regionale sia nazionale ed europeo, intendendosi per tali
quelle idonee a consentire il perseguimento degli obiettivi
determinati in sede politica;
2) anche qualora si ritenga di mantenere un assetto basato su una
commissione operativa e su un comitato scientifico di supervisione
dell'attività, non si ritenga di modificare radicalmente la
composizione del comitato scientifico, estendendo il novero degli
interlocutori, in particolare all'autorità sanitaria militare,
inspiegabilmente assente, e affidando comunque le funzioni di
coordinamento ad un soggetto dotato di competenze specifiche in
materia epidemiologica.
Cagliari, 22 giugno 2011