CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIV LEGISLATURA
INTERPELLANZA N. 225/A
INTERPELLANZA URAS - SECHI - ZEDDA Massimo - BEN AMARA sulla situazione degli immigrati provenienti, soprattutto, dalle aree di instabilità politica e di guerra del Nord Africa e in generale dei paesi del Mediterraneo.
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I sottoscritti,
premesso che:
- il fenomeno della migrazione di massa, frutto di dissennate
politiche predatorie dei paesi più ricchi a danno di quelli più
poveri, assume ormai un carattere di grave crisi umanitaria;
- le predette politiche hanno determinato squilibri di vita e di
condizioni politiche, sociali ed economiche di gravità assoluta ai
quali bisogna porre rimedio;
- in tanti dei paesi in sottosviluppo si sono colpevolmente
sostenuti, non solo finanziariamente, governi autoritari e
liberticidi e si sono tollerate forme di persecuzione violenta verso
le persone desiderose di migrare, al fine di evitare la mobilità
verso gli stati industrializzati dell'occidente;
- i sardi sentono viva la solidarietà nei confronti delle persone,
delle comunità e dei popoli coinvolti in quelle tragiche situazioni
derivanti da instabilità politica, da azioni tiranniche e aggressive
dei diritti fondamentali dell'uomo e delle libertà democratiche e da
guerre, anche civili;
- tale sentimento di solidarietà si estende a tutti coloro che
stiano in condizioni di grave bisogno e fuggano dai territori di
residenza, colpiti da inarrestabili fenomeni di disgregazione
politica, sociale ed economica;
premesso, inoltre, che si ritiene che:
- la vicinanza alle sofferenze delle donne e degli uomini
mediterranei che vivono in quelle condizioni debba essere espressa,
in modo organizzato ed efficiente, da ogni livello istituzionale
della Repubblica;
- pertanto, vi sia un dovere da esercitare anche come Regione sarda,
considerato che il Consiglio regionale, in più occasioni, ha
dichiarato la Sardegna terra di pace e di amicizia tra i popoli;
- l'arrivo degli immigrati in Italia e in Sardegna non doveva, e non
deve, essere affrontato nel modo posto in essere dall'attuale
Governo, spesso prigioniero delle pulsioni razziste della parte
politicamente più retriva e reazionaria di esso;
- si sarebbe dovuta impegnare, meglio di quanto in altre occasioni è
stato fatto, la Protezione civile, che non è solo la struttura
preposta a questi interventi, ma è anche l'interfaccia dei comuni,
dell'associazionismo e del volontariato, e poteva consentire, così
come è stato argomentato anche da autorevoli presidenti di regione
come quello della Puglia, Nichi Vendola, un impatto morbido: cioè
quello che consente, per piccoli gruppi di migranti, di essere
accolti nelle comunità senza destare alcun allarme;
- si può prevedere che nei prossimi mesi il fenomeno migratorio non
si arresti ma, in considerazione degli eventi bellici in corso,
possa ulteriormente crescere,
chiedono di interpellare la il Presidente della Regione per
conoscere:
1) cosa intenda fare per assistere e sostenere i migranti e tra loro
i profughi a cui sia riconosciuto lo status di rifugiato;
2) se ritenga debba essere aperto dalla Regione un tavolo
partecipato di solidarietà attiva con le rappresentanze
politico-istituzionali, regionali e locali, delle organizzazioni
sociali, del mondo della cultura e del volontariato, che definisca
una proposta di piano di accoglienza, suscettibile di aggiornamenti
in relazione alle urgenze;
3) se non si ritenga, inoltre, che gli accadimenti che attualmente
interessano il Mediterraneo non richiedano l'attivazione degli
specifici osservatori previsti nell'ambito dei progetti speciali di
cui all'articolo 4 della legge regionale n. 5 del 2009, con le
modalità stabilite nella stessa norma e precisate con ordine del
giorno n. 48 approvato il 12 gennaio 2011 dal Consiglio regionale.
Cagliari, 18 aprile 2011