CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIV LEGISLATURA

INTERPELLANZA N. 222/A

INTERPELLANZA SECHI - BRUNO sulla gravissima situazione in cui versano i servizi sanitari del Comune di Alghero.

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I sottoscritti,

premesso che:
- la rete ospedaliera della città di Alghero è composta dall'Ospedale civile e dall'Ospedale Marino;
- il Piano sanitario regionale dei servizi sanitari 2006-2008, approvato dal Consiglio regionale nella seduta del 19 gennaio 2007, prevedeva, per la città di Alghero, la creazione di un nuovo, moderno e funzionale ospedale, e la riconversione in servizi di medicina di base e di prestazioni riabilitative delle vecchie strutture;
- il Consiglio comunale di Alghero, all'unanimità, aveva individuato l'area in cui realizzare il nuovo ospedale cittadino, anche a seguito della nascita e della mobilitazione di un Comitato di cittadini per la sanità pubblica;

constatato che a distanza di circa tre anni dalla sua approvazione, non solo non si è realizzato il nuovo ospedale, ma alcuni servizi sanitari, che rappresentavano una eccellenza per il distretto sanitario, sono in fase di forte riduzione o addirittura a rischio di chiusura;

accertato che, nonostante le rassicurazioni dell'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale, dott. Antonio Angelo Liori, si assiste a riduzioni delle prestazioni e delle specialità, con grave disagio per una utenza che è riferita all'intero distretto sanitario e per una popolazione estiva che, solamente per quanto riguarda Alghero, sfiora le 120.000 presenze;

osservato che:
- i numeri dell'attività chirurgica (- 40 per cento) e la progressiva riduzione del personale infermieristico sono la testimonianza evidente degli effetti di tale situazione, insieme all'aumento vertiginoso delle liste d'attesa e al conseguente ricorso ai privati;
- a causa di lungaggini burocratiche e ritardi nell'esecuzione e nella consegna dei lavori il reparto di ginecologia e ostetricia è chiuso da circa dieci mesi, costringendo le mamme algheresi a ricoveri nelle strutture ospedaliere di Sassari e a far nascere i propri figli in un'altra città;
- anche il reparto di diabetologia, a causa di carenze d'organico, sta riducendo la propria attività, ed esiste il rischio concreto di una sua chiusura;
- il reparto di chirurgia vive una situazione di costante emergenza in quanto deve garantire il servizio 24 ore su 24 per trenta giorni mensili, ma con soli sette medici, di cui uno usufruisce della legge n. 104 del 1992;
- il servizio di endoscopia chirurgica è stato soppresso a seguito del pensionamento del medico preposto;
- anche il reparto di oculistica, ora ospitato presso l'Ospedale Marino, soffre la carenza di spazi, arredi minimi, attrezzature, ma soprattutto risorse tecnologiche e umane adeguate che potrebbero far fare un salto di qualità e rispondere alla crescente domanda;

considerato che l'unità semplice di cardiologia di Alghero non può più ricevere pazienti esterni, a seguito del trasferimento a Sassari di uno dei cardiologi in organico;

verificato che, nonostante un finanziamento di 1,2 milioni di euro per realizzare l'unità di terapia intensiva cardiologica, servizio che avrebbe garantito a numerosi utenti, prestazioni terapeutiche e riabilitative di alta qualità, nulla è stato realizzato a causa di precise inadempienze da parte dell'Assessorato regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale;

considerato che:
- la riabilitazione cardiologica rappresenta l'insieme degli interventi richiesti, per garantire le migliori condizioni fisiche, psichiche e sociali affinché i pazienti con cardiopatia postacuta o cronica possano conservare e riprendere il proprio ruolo nella società;
- altresì, secondo l'Organizzazione mondiale per la sanità la riabilitazione cardiovascolare deve costituire parte integrante del trattamento a lungo termine di tutti i pazienti cardiopatici, con un programma elaborato e condotto da personale competente e dedicato, con il coinvolgimento dei familiari;
- l'impedimento delle prestazioni dei malati cardiopatici presso l'Ospedale di Alghero costringe i pazienti a ricorrere presso le strutture ospedaliere della città di Sassari, con notevoli costi sociali, affollamento di strutture sottodimensionate, aumento delle liste di attesa, possibili disservizi per una utenza sofferente,

chiedono di interpellare l'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale e per conoscere se:
1) sia a conoscenza che l'unità semplice di cardiologia dell'Ospedale di Alghero non può più ricevere pazienti esterni, a seguito del trasferimento a Sassari di uno dei cardiologi in organico;
2) sia a conoscenza che tale drastica riduzione delle prestazioni sanitarie costringerebbe i moltissimi ammalati di Alghero a rivolgersi presso le strutture ospedaliere della città di Sassari, con conseguenti carichi assistenziali non preventivati e con notevoli disservizi per numerosissimi ammalati;
3) sia a conoscenza della gravissima situazione in cui versano i reparti di diabetologia, oculistica, chirurgia, della drastica riduzione dell'attività chirurgica, e della chiusura del servizio di endoscopia chirurgica;
4) sia a conoscenza che, nonostante tutte le promesse enunciate, il reparto di ginecologia e ostetricia è ancora chiuso e non ritenga opportuno attivare ogni possibile iniziativa per la sua immediata riapertura;
5) non ritenga opportuno mantenere gli impegni assunti pubblicamente in diversi incontri avvenuti ad Alghero, in cui è stato garantito, non solo il mantenimento di tutti i servizi sanitari presenti in città, ma il loro potenziamento, l'adeguamento e il miglioramento, nelle more della realizzazione del nuovo ospedale, peraltro già previsto dal Piano regionale dei servizi sanitari 2006-2008 approvato dal Consiglio regionale nelle seduta del 19 gennaio 2007.

Cagliari, 7 aprile 2011