CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIV LEGISLATURA
INTERPELLANZA N. 213/A
INTERPELLANZA DESSÌ - MANINCHEDDA - PLANETTA - SANNA Giacomo sul problema dell'inquinamento ambientale del Sulcis Iglesiente e sullo stato di attuazione degli interventi di bonifica nei siti interessati.
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I sottoscritti,
premesso che:
- il tema delle bonifiche di tutte le aree industriali e minerarie
presenti nell'Isola ritorna periodicamente di attualità sia sotto il
profilo politico che sociale ogni qualvolta si verifica un episodio
che pone l'attenzione della stampa e della opinione pubblica sulla
precaria sicurezza delle aree in questione;
- è ormai maturata a livello politico la consapevolezza e la volontà
di attuare e portare a compimento un percorso che, nel risolvere una
emergenza ambientale ormai improcrastinabile, riesca a tracciare un
progetto di sviluppo, anche industriale, che garantisca la nascita
di un modello economico basato sul rispetto del territorio e della
salute dei cittadini che ponga fine, definitivamente, al modello
industriale sviluppatosi nel Sulcis Iglesiente che ha gravemente
compromesso l'intero territorio;
- in particolare nel territorio del Sulcis Iglesiente l'emergenza
ambientale industriale è ulteriormente aggravata, come noto, dalla
passata attività estrattiva che ha lasciato una pesantissima eredità
in termini di inquinamento, instabilità del territorio e prospettive
occupazionali disattese;
considerato che:
- già nel 1990 il Consiglio dei ministri aveva istituito l'area ad
elevato rischio ambientale del Sulcis Iglesiente e successivamente,
con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 1993,
veniva approvato il piano di disinquinamento dei comuni limitrofi
all'area industriale di Portovesme;
- l'istituzione del Parco geominerario, avvenuta con la legge 23
dicembre 2000, n. 388, avrebbe dovuto contribuire alla
valorizzazione storica dei siti minerari ed alla restituzione delle
aree compromesse con lo scopo evidente di promuovere uno sviluppo
locale ad oggi non ancora realizzato;
- sebbene il territorio del Sulcis Iglesiente e del Guspinese sia
stato dichiarato dal Ministero dell'ambiente e della tutela del
territorio (decreto ministeriale 18 settembre 2001, n. 468), così
come Porto Torres, sito di interesse nazionale (SIN) ed abbia
ottenuto finanziamenti già nel triennio 2001-2003 per un totale di
quasi 64 miliardi di vecchie lire, solo recentemente pochi
interventi sono stati posti in essere;
rilevato che:
- nonostante le ingenti somme stanziate nel corso degli anni, i
diversi soggetti coinvolti (Ati-Ifras e Igea) non sono stati in
grado, per motivi conflittuali in merito alla gestione delle
competenze relative alla programmazione ed alla esecuzione degli
interventi di bonifica, di predisporre tutti i progetti necessari
per la messa in sicurezza dei siti interessati;
- nel giugno del 2006 è stato costituito il Consorzio territorio e
ambiente (Tea) fra la società Igea e Ati-Ifras al quale sono stati
affidati gli interventi di bonifica che hanno, in parte, risolto i
conflitti passati;
preso atto che il Presidente della Regione nella sua veste di
Commissario per l'emergenza ambientale deve far fronte ad una
situazione che vede 364 siti inquinati di cui 157 derivanti da
attività minerarie, 45 da attività industriali e, più in generale,
un intero territorio nel quale il degrado e lo stato di abbandono
rappresentano un continuo e potenziale rischio per la salute dei
cittadini e per l'intero ecosistema,
chiedono di interpellare il Presidente della Regione e l'Assessore
regionale della difesa dell'ambiente per sapere:
1) quali azioni intendano porre in essere per attuare concretamente,
attraverso accordi di programma tra Governo, Regione ed enti locali,
tutte le operazioni di messa in sicurezza, bonifica dei suoli e
delle falde acquifere contaminate sia da attività industriali che
minerarie;
2) quali siano ad oggi le disponibilità di cui dispone il Consorzio
Tea e se non ritengano necessario procedere ad una ridefinizione
delle competenze ad esso attribuite, al fine di renderlo un valido
ed efficace strumento di tutela e valorizzazione delle vecchie
realtà minerarie;
3) in quale modo si intenda far coincidere la risoluzione dei
problemi sopra citati con una occasione di sviluppo e di crescita
sociale per un territorio in forte crisi economica;
4) se la Regione non intenda costituirsi parte civile nei
procedimenti giudiziari posti in essere contro le industrie
inquinanti.
Cagliari, 22 marzo 2011