CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIV LEGISLATURA

INTERPELLANZA N. 197/C-7

INTERPELLANZA PLANETTA sull'istituzione della struttura complessa dipartimentale di Cardiologia riabilitativa presso la ASL n. 1 di Sassari e sull'emergenza per la mancata implementazione delle attuali dotazioni organiche.

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Il sottoscritto,

premesso che:
- con la delibera n. 3/14, approvata dalla Giunta regionale il 26 gennaio 2011, vengono istituite le strutture complesse di Algologia nell'ospedale oncologico Businco presso la ASL n. 8 di Cagliari, Cardiologia pediatrica e Cardioanestesia presso l'Azienda Brotzu e la struttura complessa dipartimentale di Cardiologia riabilitativa presso la ASL n. 1 di Sassari, benché tale unità operativa sia di fatto già attiva da diversi anni presso il SS. Annunziata di Sassari (il ruolo del SS. Annunziata dovrebbe avere invece una valenza strategica per definire anche quello dell'Azienda ospedaliero-universitaria e degli altri ospedali del territorio) e il passaggio intermedio che avrebbe consentito un'azione di questo tipo sarebbe dovuto essere contestuale all'approvazione della riforma sanitaria;
- la citata delibera n. 3/14 cambia, di fatto, l'atto aziendale della stessa ASL del 9 giugno 2008, approvato dalla conferenza dei sindaci del territorio, dalle sigle sindacali aziendali e dalla stessa Regione, con una decisone che verosimilmente non sembra avere coinvolto gli enti locali interessati, posto che qualsiasi modifica dell'atto aziendale avrebbe dovuto essere valutata e approvata dalla conferenza dei sindaci del territorio (Conferenza sanitaria provinciale) e che l'Assessorato regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale, anche su specifica richiesta dell'ASL, ha sempre risposto, a suo tempo, che "l'Atto Aziendale non è attualmente modificabile";

considerato che:
- la ASL n. 1 di Sassari dovrà dunque limitarsi ad attribuire un posto di dirigente di struttura complessa di Cardiologia riabilitativa, mentre ad oggi non sono state ancora attivate le strutture complesse indicate nell'atto aziendale con individuazione dei posti letto (per esempio Riabilitazione di Sassari e Ozieri);
- risale solo al 18 ottobre 2010 la delibera n. 34/26, che modifica i requisiti generali per l'accreditamento delle strutture sanitarie, secondo la quale l'ASL di Sassari e l'azienda mista non potrebbero essere accreditate sia per quanto riguarda le strutture che sono fatiscenti che per quanto riguarda il personale, anche se nella stessa delibera si chiede che le strutture sanitarie si adeguino ai nuovi requisiti entro 36 mesi, facendo i conti e a tengano conto delle linee guida indicate dalla Direzione generale alla sanità; soltanto per quanto riguarda l'ASL n. 1 di Sassari nei tre presidi ospedalieri mancano 66 infermieri e 140 operatori socio-sanitari (stante il blocco delle 56 assunzioni di infermieri preventivate a marzo dalla direzione aziendale ASL);

rilevato che:
- tutte le unità operative hanno carenze croniche di personale medico, infermieristico e di supporto (nell'Azienda ospedaliero-universitaria lavorano 65 infermieri precari che hanno tutti il contratto in scadenza a marzo 2011) o reparti, come è il caso di Cardioanestesia e Neurochirurgia, che secondo la delibera n. 34/26 del 18 ottobre 2010 dovrebbero avere in organico 18 infermieri e 5 operatori socio-sanitari (Cardioanestesia) e 23 infermieri e 7 operatori socio-sanitari (Neurochirurgia), mentre attualmente ci sono in Cardioanestesia 12 infermieri ed 1 operatore socio-sanitario, in Neurochirurgia 14 infermieri e 0 operatori socio-sanitari, o ancora situazioni quali la struttura del Marino di Alghero dove si assistono pazienti traumatizzati e che si stanno risvegliando dal coma con 12 infermieri a fronte dei 23 necessari, mentre mancano del tutto gli operatori socio-sanitari;

constatato che:
- a distanza di poco più di 2 anni dalla legge 7 agosto 2009, n. 3, di riforma della sanità, che avrebbe dovuto rimettere in sesto bilanci, riorganizzare la rete ospedaliera, migliorare la gestione dei percorsi assistenziali, tenere sotto controllo la spesa farmaceutica seguendo modelli nazionali riconosciuti, il Sole 24ore Sanità del 25 gennaio 2011, riguardo alla Sardegna, riporta che "la spesa sanitaria nell'isola, letteralmente esplosa nel 2009 con un disavanzo di 225 milioni, a fronte di 80 milioni del 2008, così come certificato dal ministero lo scorso marzo in occasione della verifica del piano di rientro predisposto dall'assessore alla sanità per il biennio 2007-2009…. Un buco che si è ulteriormente allargato nel 2010 fino a raggiungere i circa 250 milioni";
- continua a essere fuori controllo la spesa farmaceutica (solo nel 2009 più di 129 milioni di euro), aumenta la mobilità passiva extra-Regione, aumentano vistosamente le liste di attesa, aumentano i ricoveri ospedalieri inappropriati e la medicina del territorio è allo sbando, con un effetto devastante sull'intero sistema e sull'utenza per via della palese assenza di una programmazione stabile, mancanza di linee di indirizzo che diano sinergia e continuità alle attività di cura e assistenza ospedaliere e territoriali ed a fronte di tutto ciò, e nonostante le continue richieste d'intervento e di sblocco delle assunzioni provenienti dai sindacati e dalle istituzioni del territorio, l'unica novità che riguarda la sanità del territorio di Sassari consiste nella costruzione dal nulla di una nuova struttura complessa così da aumentare i posti di primariato,

chiede di interpellare l'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale per sapere:
1) se la decisione di istituire la struttura complessa dipartimentale di Cardiologia riabilitativa presso la ASL n. 1 di Sassari sia coerente con gli indirizzi politici e gestionali della Giunta regionale della Sardegna in materia di sanità, ovvero se l'attivazione dei dipartimenti si ritenga ancora un modello organizzativo tale da favorire l'introduzione e l'attivazione delle politiche del Governo Clinico, quale approccio moderno e trasparente di gestione di servizi sanitari, approccio che consente, oltre all'integrazione tra professionisti operanti in settori diversi, la condivisione di tecnologie, la razionalizzazione mirata delle risorse, con un miglioramento della qualità della cura e dell'assistenza;
2) se la Giunta regionale non ritenga opportuno implementare le attuali dotazioni organiche legandole non più alle logiche solo dei posti letto, ma sopratutto alla intensità delle cure, agli impegni e alle responsabilità professionali richieste, determinando con ciò anche una forte diminuzione del ricorso ad estenuanti e costose vertenze che incidono notevolmente sul bilancio aziendale, restituendo dignità, motivazioni, riferimenti, ma sopratutto responsabilità a tutti gli operatori.

Cagliari, 15 febbraio 2011