CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIV LEGISLATURA

INTERPELLANZA N. 195/C-5/C-4

INTERPELLANZA PLANETTA sul mantenimento e potenziamento dell'Agenzia della Conservatoria delle coste sarde.

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Il sottoscritto,

premesso che:
- con la deliberazione n. 9/2 del 9 marzo 2005 la Giunta regionale ha istituito la Conservatoria delle coste della Sardegna, servizio presso la Presidenza della Regione, diventata Agenzia regionale nel 2006, il cui compito è la salvaguardia, la tutela e la valorizzazione degli ecosistemi costieri e la gestione integrata delle aree costiere di particolare rilevanza paesaggistica ed ambientale (le aree affidate all'Agenzia diventano "aree di conservazione costiera"), ed inoltre, sul modello del Conservatoire du littoral (e in misura minore del National Trust inglese), di coordinare la gestione delle aree più importanti sul piano ambientale dell'Isola e successivamente di acquisire al patrimonio pubblico e di gestire in un'ottica di sviluppo sostenibile i "gioielli naturalistici" costieri;
- secondo la citata deliberazione istitutiva n. 9/2 del 9 marzo 2005, la Conservatoria avrebbe dovuto sia gestire i beni immobili costieri di rilevante interesse paesaggistico e ambientale facenti già parte del patrimonio e del demanio regionale, ma anche acquisire i territori costieri dall'equilibrio ecologico più fragile o a rischio di degrado e compromissione sia attraverso accordi con amministrazioni statali o locali o enti pubblici, sia mediante donazioni, acquisti attraverso sottoscrizioni pubbliche, permute con privati e, successivamente all'acquisizione, attuare i lavori di ripristino naturale delle località e predisporre i piani di gestione;

considerato che:
- dopo un'iniziale e promettente ricognizione delle zone litoranee appartenenti al demanio e al patrimonio della Regione e dei vari soggetti controllati (ERSAT, oggi Agenzia Argea, SBS, ecc.), non vi è stato alcun conferimento di esse alla Conservatoria delle coste, mentre l'Agenzia della Conservatoria delle coste solo dal 2008 ha iniziato a dotarsi di personale in buona parte proveniente dal programma Master and back e, di fatto, oltre varie manifestazioni di sensibilizzazione, è ancora agli albori riguardo la gestione di tratti di litorale;
- anche nell'occasione in cui la Commissione bilancio, nello scorso settembre 2010, ha stralciato dal disegno di legge sulla manovra correttiva per il riassesto finanziario l'emendamento numero 2 proposto dalla Giunta regionale che prevedeva la soppressione di 4 agenzie (articolo 1 bis), fra cui anche quella Conservatoria delle coste, si è registrato un silenzio assordante quasi completo da parte delle forze politiche, comprese quelle che hanno dato vita all'importante strumento di gestione dell'ecosistema costiero;

rilevato che l'obiettivo iniziale dichiarato nella delibera istitutiva, di acquisire e gestire i tratti di costa più importanti dal punto di vista naturalistico per preservarli definitivamente dal rischio speculativo, non appare, nei fatti, esser convintamente perseguito, sia durante l'Amministrazione precedente che quella attuale (la promessa donazione di Scivu alla Conservatoria delle coste da parte dell'ex Presidente della Regione Sardegna non si è mai concretizzata, così come non son state acquisite le aree di Malfatano e Tuerredda, sulla costa di Teulada, oggi a forte rischio di speculazione edilizia dei gruppi Caltagirone e Marcegaglia);

constatato che nella vicina Corsica la tendenza è diametralmente contraria giacché, grazie anche al Conservatoire du littoral, sono stati acquisti importanti siti costieri e avviata una seria politica di tutela ambientale e di sviluppo economico, mentre nel territorio isolano si vive una perdurante situazione di "emergenza inquinamento" causante un vero e proprio disastro ambientale, sia a causa di un numero considerevole di aziende chimiche e petrolchimiche, alcune delle quali oggi sotto accusa per disastro ambientale e avvelenamento di tratti di costa di significativo interesse naturalistico, che di consorterie affaristiche legate all'impianto indiscriminato di "parchi eolici" anche sulla costa, o alla ben più nota speculazione edilizia,

chiedono di interpellare il Presidente della Regione per sapere se:
1) fra le misure urgenti che intende adottare questa Amministrazione vi sia nell'immediato, a fronte delle gravissime condizioni di emergenza ambientale determinate da recenti e pregressi inquinamenti del territorio costiero della Sardegna, l'impegno prioritario ad effettuare investimenti a lungo termine, tali da recuperare alla pubblica fruizione i beni ambientali e storico-culturali del patrimonio costiero isolano, che rappresentano i fattori produttivi primari della nostra economia;
2) questa Amministrazione intenda adottare tutti i provvedimenti necessari per il mantenimento ed il potenziamento dell'Agenzia della Conservatoria delle coste sarde ed anche metterla nelle condizioni ottimali per raggiungere la sua missione di acquisizione, gestione integrata e tutela delle aree costiere sarde, più importanti dal punto di vista paesaggistico e naturalistico, sia al fine di preservarle dal rischio derivato dall'inquinamento, in ogni sua forma, che da quello speculativo, non solamente edilizio o connesso alla costruzione di parchi eolici, oggi sempre più in agguato.

Cagliari, 10 febbraio 2011