CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIV LEGISLATURA
INTERPELLANZA N. 185/A
INTERPELLANZA COCCO Daniele Secondo - CAPELLI - SALIS - MARIANI sulla inderogabile necessità di avviare anche in Sardegna la sperimentazione del metodo Zamboni per la cura della sclerosi multipla.
***************
I sottoscritti,
premesso che:
- da ricerche e studi condotti dal prof. Paolo Zamboni, chirurgo
vascolare dell'Università di Ferrara in collaborazione con il dottor
Fabrizio Salvi, neurologo del Centro il BeNe dell'Ospedale Bellaria
di Bologna, risulta che alla patogenesi della sclerosi multipla
contribuisce in modo importante un'alterazione del circolo venoso
del sistema nervoso, alterazione che il prof. Zamponi ha chiamato
CCSVI (insufficienza venosa cerebro-spinale cronica) e dalla quale
sarebbero affetti circa il 95 per cento dei malati di sclerosi
multipla;
- sulla base degli studi e delle ricerche effettuate il prof.
Zamboni ha elaborato un protocollo sanitario basato sulla
strettissima correlazione individuata tra sclerosi multipla e CCSVI,
che prevede principalmente la disostruzione del circolo venoso
attraverso un intervento mini-invasivo di angioplastica dilatativa,
da eseguirsi in day hospital;
- il metodo Zamboni, accolto con estremo interesse dalla comunità
medica internazionale, viene ormai praticato in molti Paesi esteri
ed ha da tempo varcato l'oceano approdando anche negli Stati uniti,
dove la sperimentazione procede con risultati estremamente positivi
in diversi stati;
considerato che:
- la sclerosi multipla è una malattia neurodegenerativa cronica,
progressiva e altamente invalidante, una delle patologie più gravi a
carico del sistema nervoso centrale dovuta per il 20 per cento a
fattori genetici, si manifesta generalmente per la prima volta fra i
20 e i 30 anni, ma in un 6 per cento dei casi viene diagnosticata in
ragazzi sotto i 18 anni e colpisce in Italia più di 58.000 persone;
- sull'incidenza della sclerosi multipla in Sardegna non esiste
ancora un registro regionale, eppure, secondo gli ultimi dati
risalenti purtroppo al 2002, l'Isola è la Regione d'Italia più
colpita dal fenomeno, con 150 casi per 100 mila abitanti, oltre il
doppio rispetto alla media nazionale, ossia 2.500 persone ammalate;
- le attuali terapie, a base di interferoni e di immunosoppressori,
che non portano alla guarigione, ma possono solo rallentare il
decorso della malattia, oltre a generare costi elevatissimi per il
servizio sanitario, hanno pesanti effetti collaterali e risultano
efficaci solo su circa 1/3 dei pazienti;
- l'intervento di angioplastica messo a punto dall'equipe del prof.
Paolo Zamboni apre invece una prospettiva di cura con effetti
collaterali quasi nulli e costi ridottissimi per il servizio
sanitario;
- già numerose regioni italiane hanno approvato protocolli di
sperimentazione della cura con mozioni approvate dalle Regioni
Lazio, Marche ed Emilia-Romagna, e si sono già attivati gli
assessorati competenti di Sicilia, Veneto, Lombardia e Piemonte
chiedendo la disponibilità al prof. Paolo Zamboni ad ospitare,
presso la struttura da lui diretta, professionisti locali cui
trasferire il know how necessario;
- molti pazienti italiani ed in particolare molti ammalati sardi che
intendono sottoporsi alla nuova terapia non possono farlo nel
proprio territorio di residenza e sono costretti a rivolgersi ad
altre regioni o addirittura a ricorrere al cosiddetto "turismo della
salute" recandosi in altri Paesi, con il rischio di non essere
sufficientemente garantiti sul piano della opportunità e sicurezza
degli interventi sanitari proposti,
chiedono di interpellare il Presidente della Regione e l'Assessore
regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale per sapere:
1) quali siano le motivazioni per cui la Sardegna non sia a
tutt'oggi dotata del registro regionale degli ammalati di sclerosi
multipla, come peraltro previsto nel Piano regionale dei servizi
sanitari e nonostante la drammatica incidenza della grave patologia
sulla nostra popolazione;
2) quali urgenti provvedimenti intendano assumere per garantire in
tempi brevi la dotazione al servizio sanitario regionale di tale
strumento indispensabile per una più efficace lotta contro la
sclerosi multipla, la pianificazione degli interventi, il loro
monitoraggio e la valutazione dei risultati ottenuti;
3) se non ritengano opportuno e necessario, tenuto anche conto della
peculiare diffusione della sclerosi multipla nella nostra Regione,
dare anche ai malati sardi la speranza di un futuro migliore
avviando ed inserendo la nostra Regione nello studio terapico
multicentrico e randomizzato sulla CCSVI nella sclerosi multipla;
4) se non intendano favorire in tempi brevi l'avvio di centri di
sperimentazione del cosiddetto "protocollo Zamboni", anche con
l'adozione degli strumenti diagnostici necessari, presso le ASL di
Nuoro, Sassari e Cagliari, peraltro già dotate di strutture e
professionalità fortemente impegnate nella cura della sclerosi
multipla.
Cagliari, 25 gennaio 2011