CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIV LEGISLATURA

INTERPELLANZA N. 176/A

INTERPELLANZA AGUS - BRUNO - COCCO Pietro - DIANA Giampaolo - MELONI Marco - LOTTO - SOLINAS Antonio sulle bonifiche ambientali del Sulcis-Iglesiente e del Guspinese.

 ***************

I sottoscritti,

premesso che:
- in questi giorni le ex aree minerarie stanno facendo parlare di sè, non certo in termini positivi per i tanto agognati interventi di bonifica, attesi ormai da molti anni e mai concretamente avviati, ma per gli inquietanti interessi economici speculativi che coinvolgono due importanti istituti regionali: l'Arpas ed il Consorzio territorio, ambiente, sviluppo (Tea);
- tali istituti risultano beneficiari di fondi regionali, l'Arpas per l'attuazione delle procedure di caratterizzazione, il Consorzio Tea, costituito dall'unione di privati (Ati - Ifras) e dall'Igea Spa (già beneficiari anche di fondi nazionali) per le bonifiche;
preso atto che con la legge 23 dicembre 2000, n. 388 (legge finanziaria 2001 - GU della Repubblica italiana n. 302 del 29 dicembre 2000 - Supplemento ordinario n. 219), articolo 114 (Disinquinamento, bonifica e ripristino ambientale), comma 10, veniva istituito e finanziato il Parco geominerario storico e ambientale della Sardegna: "Al fine di conservare e valorizzare, anche per finalità sociali e produttive, i siti e i beni dell'attività mineraria con rilevante valore storico, culturale ed ambientale, è assegnato un finanziamento di lire 3 miliardi per l'anno 2001 e 6 miliardi di lire a decorrere dall'anno 2002 al Parco geominerario della Sardegna";

considerato che:
- col decreto del Ministero dell'ambiente 18 settembre 2001, n. 468 (Programma nazionale di bonifica e ripristino ambientale dei siti inquinati) il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio, dichiara e riconosce il Sulcis-Iglesiente e il Guspinese siti di bonifica di interesse nazionale, disponendo un primo finanziamento con uno stanziamento totale di 63,6 miliardi di lire così ripartiti negli anni:
- 2001 39,66 miliardi di lire;
- 2002 12 miliardi di lire;
- 2003 12 miliardi di lire;
- il suddetto stanziamento, in parte utilizzato solo recentemente, grazie alla costituzione del Consorzio Tea mentre per anni l'Ati ha operato con le sole risorse di parte regionale e in buona parte con interventi estranei alle bonifiche, a seguito dell'irrisolto conflitto di competenze fra il titolare delle aree inquinate da bonificare Igea e l'Ati, titolare delle bonifiche;
- il conflitto fra l'Ati ed IGEA risulta in parte superato con la costituzione del Consorzio Tea, oggetto recentemente di indagini da parte della Procura della Repubblica di Cagliari e sinora inadempiente sulla spesa dei fondi nazionali;

rilevato che in Sardegna è istituito il Commissario per l'emergenza ambientale, relativamente alle aree minerarie del Sulcis-Iglesiente e del Guspinese, le cui funzioni sono svolte dal Presidente della Regione Ugo Cappellacci,

chiedono di interpellare il Presidente della Regione, l'Assessore regionale della difesa dell'ambiente e l'Assessore regionale dell'industria per sapere se non sia urgente ed opportuno:
1) completare l'iter per il rilancio del Parco geominerario storico e ambientale della Sardegna, ultimamente salvato dalla lista di proscrizione dei parchi nazionali grazie al riconoscimento dell'Unesco, superando il commissariamento e affidando ai comuni minerari il ruolo primario di gestione e controllo;
2) riportare in capo al Commissario per l'emergenza ambientale i fondi per le bonifiche con una nuova intesa con lo Stato, che consenta di avviare e attuare l'intesa Regione-Ministero dell'ambiente, Ministero dei beni culturali e Ministero dell'industria, sottoscritta in data 10 dicembre 1997, operazione che consentirebbe un flusso di finanziamento costante dei fondi, sino alla totale bonifica dei siti, come previsto dal decreto del Ministero dell'ambiente 18 settembre 2001, n. 468;
3) lo scioglimento del Consorzio Tea e l'affidamento progettuale ed esecutivo delle opere all'Igea Spa, già società in house regionale e titolare dei beni, consentendo da subito di superare i conflitti che hanno reso vano il decreto ministeriale n. 468 del 2001, e alla Regione Sardegna di scaricare sui fondi nazionali i costi dell'Igea e gestire la stabilizzazione dei lavoratori socialmente utili (LSU) rimasti in capo all'Ati e mai stabilizzati;
4) avviare un nuovo processo di interazione tra Parco geominerario storico e ambientale della Sardegna, Igea Spa e comuni ex minerari, perché si promuova e si realizzi il più grande parco nazionale della storia, dalle miniere metallifere a quella carbonifera, quale importante segmento storico, economico, sociale e culturale della Sardegna, unico al mondo.

Cagliari, 3 dicembre 2010