CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIV LEGISLATURA
INTERPELLANZA N. 141/A
INTERPELLANZA PORCU - BRUNO sull'emergenza occupazionale relativa alla stato di crisi della Societą Epolis Spa editrice de "Il Sardegna" e di altre 18 testate di quotidiani locali.
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I sottoscritti,
premesso che:
- Epolis Spa č la societą editrice, con sede legale ed operativa a
Cagliari, che pubblica in Italia 19 quotidiani locali e impiega
oltre 120 giornalisti, 30 poligrafici e, attraverso la controllata
Publiepolis Spa, oltre 100 tra agenti e amministrativi;
- a Cagliari ha sede la direzione centrale della testata, che cura
le due edizioni regionali ed offre servizi di supporto alle altre
edizioni locali con l'impiego di 35 giornalisti e 27 poligrafici;
- dopo una prima crisi nel 2007 e una ripartenza con un cambio dei
vertici aziendali, nell'autunno 2009 Epolis Spa ha presentato al
Tribunale fallimentare di Cagliari la richiesta di ristrutturazione
del debito e abbattimento dello stesso tramite procedura 182/bis,
richiesta respinta dal Tribunale di Cagliari nel luglio 2010;
considerato che:
- secondo le informazioni pubblicate dal quotidiano Italia Oggi, il
debito del Gruppo Epolis č, nel frattempo, passato dai precedenti 63
milioni di euro agli attuali 83 milioni di euro (107 milioni di euro
secondo altre fonti) senza che sia chiaro come siano stati
utilizzati i 29 milioni di euro annui di raccolta pubblicitaria;
- sempre da fonti giornalistiche si apprende della volontą della
proprietą della possibile destrutturazione della vecchia societą
(bad company) e della nascita di una nuova impresa senza che di
questo siano stati informati i dipendenti e garantita la permanenza
a Cagliari della direzione centrale della societą editoriale;
- alle reiterate richieste di incontro da parte delle organizzazioni
sindacali i vertici aziendali non hanno dato seguito e, da luglio
2010, si sono interrotte tutte le comunicazioni da parte della
societą ai propri dipendenti;
- ai dipendenti non č stata corrisposta la retribuzione per i mesi
di luglio ed agosto č non č stato possibile verificare il regolare
versamento degli oneri previdenziali;
- tutti i dipendenti sono stati messi in ferie forzate fino al 6
settembre 2010, giorno in cui avrebbero dovuto riprendere le
pubblicazioni; ad oggi nessuna ripresa delle attivitą é iniziata e
anzi sono tanti i segnali che adombrano sulla reale possibilitą di
ripresa delle stesse;
- nella giornata dell'11 settembre 2010 é stata data esecuzione allo
sfratto da parte dell'ufficiale giudiziario, in quanto scaduto da
tempo e non rinnovato il contratto di affitto dei locali che
ospitano la societą, sono stati accatastati nell'ala posteriore
mobili ed arredi, sono stati sottratti ai giornalisti computer e
telefoni mobili, con il rischio di vulnerabilitą di tutti i dati
sensibili in possesso della redazione, č stato clonato il server
centrale e trasferito telematicamente in un host di Milano il
sistema editoriale, di fatto i dipendenti sono stati privati del
diritto ad operare e tenuti all'oscuro delle intenzioni della
societą;
- la Societą Epolis ha in atto un prestito con SFIRS pari a 3
milioni di euro che la vincola a mantenere la sede legale in
Sardegna fino al 2011;
- dal 7 agosto 2010 le organizzazioni sindacali hanno chiesto
l'intervento della Regione e solo nella giornata del 9 settembre
2010 il Presidente della Regione, visitando la sede di Epolis, ha
preso atto della grave situazioni di crisi,
chiedono di interpellare il Presidente della Regione, l'Assessore
regionale della pubblica istruzione, beni culturali, informazione,
spettacolo e sport, l'Assessore regionale del lavoro, formazione
professionale, cooperazione e sicurezza sociale e l'Assessore
regionale della programmazione, bilancio, credito e assetto del
territorio per sapere se non ritengano opportuno:
1) convocare immediatamente il comitato interassessoriale per le
emergenze in Sardegna e la proprietą della Societą Epolis con
l'obiettivo di mettere in campo ogni strumento utile a mantenere in
Sardegna la direzione centrale della societą editrice;
2) riferire, quanto prima, al Consiglio regionale sulle iniziative
che la Regione intende assumere per assicurare la sopravvivenza
della testata e la difesa dei posti di lavoro a garanzia del
pluralismo dell'informazione e degli spazi di dibattito democratico.
Cagliari, 10 settembre 2010