CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIV LEGISLATURA
INTERPELLANZA N. 132/A
INTERPELLANZA PORCU - SABATINI - BARRACCIU - BRUNO - URAS - SALIS sulla mancata applicazione del nuovo regime delle entrate regionali, ex articolo 8 dello Statuto speciale riformato, nell'assestamento del bilancio dello Stato 2010.
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I sottoscritti,
premesso che:
- l'articolo 1, comma 834, della legge 27 dicembre 2006, n. 296
(legge finanziaria 2007), ha riformato il titolo terzo dello Statuto
speciale della Sardegna definendo, all'articolo 8, a partire dal
2010, un nuovo regime di regolamentazione della compartecipazione
della Regione Sardegna alle entrate erariali dello Stato;
- l'entrata in vigore di tale normativa prevede per quanto riguarda
le entrate erariali spettanti alla Sardegna, che a decorrere
dall'esercizio finanziario 2010:
1) occorre fare riferimento a tutte le fattispecie tributarie
maturate in ambito regionale, anche se affluite ad uffici finanziari
situati fuori dal territorio della Regione (articolo 8, ultimo
comma);
2) la compartecipazione all'IVA avviene in quota fissa (anziché in
quota variabile) nella misura di nove decimi, rilevata in base ai
consumi regionali delle famiglie (articolo 8, lettera m);
3) la compartecipazione regionale viene estesa a tutte le entrate
erariali maturate nel territorio della Sardegna;
4) la Regione si accolla il totale delle spese in materia di sanità
e quelle connesse al trasporto pubblico locale (Ferrovie Sardegna e
Ferrovie meridionali sarde) e alla continuità territoriale aerea;
- tale nuovo regime di entrate deve sostenere le nuove funzioni
esercitate dalla Regione per una cifra pari a circa 1 miliardo e 600
milioni di euro, determinando maggiori entrate nette che, tenendo
conto del minor gettito fiscale conseguente la crisi finanziaria ed
economica che ha colpito la Regione Sardegna, vengono correntemente
stimate, dalla Ragioneria generale della Regione, in un miliardo e
200 milioni di euro;
- coerentemente con il nuovo regime di entrate la Regione Sardegna
ha inserito, con legge regionale 28 dicembre 2009, n. 6 (Bilancio di
previsione per l'anno 2010 e bilancio pluriennale per gli anni
2010/2013), la previsione di entrate tributarie ordinarie pari a
7.079.895.500 euro di cui 1.950.000.000 euro di IVA e 2.080.000.000
euro di I.RE;
- la discussione in corso alla Commissione bilancio della Camera
sulla legge di assestamento del bilancio dello Stato 2010 ha
confermato che vi sono seri rischi per la Sardegna di non poter
disporre nel 2010 delle risorse previste dal nuovo regime di
compartecipazione della Regione alle entrate erariali dello Stato,
regolarmente iscritte nel bilancio 2010 della Regione Sardegna;
- il bilancio dello Stato per il 2010 prevede, attualmente, per la
Regione Sardegna soli 4 miliardi e 500 milioni di euro di
compartecipazione erariale per competenza e per cassa, circa 2.590
milioni di euro in meno rispetto a quanto inserito dalla Regione nel
proprio bilancio di competenza;
- il Vice Ministro Vegas in data 13 luglio 2010, nel corso di un
intervento in Commissione alla Camera dei deputati in occasione
dell'esame della legge di assestamento del bilancio dello Stato 2010
contenente disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato
e dei bilanci delle amministrazioni autonome per l'anno finanziario
2010, rispondendo ad una domanda dell'On.le Calvisi, ha motivato la
mancata iscrizione in bilancio delle nuove entrate, con la necessità
di apposite norme di attuazione del nuovo articolo 8 dello Statuto
della Regione Sardegna;
- tale affermazione non trova conferma nella giurisprudenza
costituzionale, nello Statuto della Regione Sardegna ed è in
contrasto anche con la posizione precedentemente assunta dallo
stesso Governo che, nel confermare l'immediata applicabilità della
richiamata modifica statutaria in materia di entrate della Regione
Sardegna, aveva accolto, nella seduta del 17 dicembre 2009 sul
disegno di legge di bilancio di previsione dello Stato per il 2010,
l'ordine del giorno Cicu n. 9/2937-A/7, volto proprio a chiedere
l'immediato trasferimento delle somme spettanti alla Sardegna dal
capitolo di bilancio 2797 relativo al fondo occorrente per
l'attuazione dell'ordinamento regionale delle regioni a statuto
speciale;
- ad ulteriore aggravio della situazione per la Regione Sardegna, lo
stesso Vice Ministro Vegas ha affermato, nella stessa seduta di
Commissione che non ci sarà alcun differimento nell'esercizio delle
nuove funzioni attribuite alla Regione in materia di sanità e di
trasporto pubblico locale;
- risulta del tutto evidente che la mancata immediata allocazione
delle risorse relative al nuovo regime delle entrate fiscali,
aggravata dagli oneri sopportati per le nuove competenze attribuite
alla Sardegna dallo Stato, rischia di avere un effetto drammatico
sull'effettiva possibilità per la Sardegna di coprire anche le sole
spese di cassa concordate con lo Stato per l'esercizio essenziale
delle proprie funzioni; tali spese ammontano, per l'anno 2010, a
circa 6.339 milioni di euro, di cui circa 3.200 milioni di euro
relativi alla spesa sanitaria, trasporto pubblico locale e alla
continuità territoriale aerea, non soggetti ai vincoli di spesa del
patto di stabilità, e 3.139 milioni di euro per tutte le altre spese
ricomprese all'interno del patto di stabilità;
- in questa grave situazione la Regione non può esimersi dal reagire
con immediatezza e con determinazione contro la posizione assunta
dal Governo che lede il principio di leale collaborazione tra
istituzioni, interviene impropriamente sulla sfera di attribuzioni
ad essa assegnate dal proprio statuto, mette a rischio lo stesso
funzionamento della pubblica amministrazione regionale e di servizi
essenziali per i cittadini, oltre a compromettere la possibilità di
attuare concretamente qualsiasi politica pubblica atta a superare la
crisi sociale ed economica che colpisce la società sarda,
chiedono di interpellare il Presidente della Regione e
la Giunta regionale per sapere se non sia opportuno:
1) proporre conflitto di attribuzione davanti alla Corte
costituzionale avverso le dichiarazioni rese dal Vice Ministro Vegas
e/o avverso ogni altro atto che neghi alla Regione l'immediata
disponibilità delle entrate di cui all'articolo 8 dello Statuto
d'autonomia (legge costituzionale 26 febbraio 1948, n. 3);
2) impugnare presso la Corte costituzionale l'assestamento di
bilancio 2010 dello Stato e/o ogni altra legge finanziaria che, se
approvata, dovesse non prevedere le maggiori compartecipazioni
fiscali spettanti alla Regione con l'effetto di disconoscere la
legittimità dell'immediata applicazione del nuovo regime di entrate
previsto dallo Statuto d'autonomia della Regione Sardegna.
Cagliari, 27 luglio 2010