CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIV LEGISLATURA
INTERPELLANZA N. 125/A
INTERPELLANZA SALIS - COCCO Daniele Secondo - MARIANI - ESPA sulla necessità di provvedere alla stabilizzazione del personale operante nei Centri dei servizi per il lavoro e nei Centri di inserimento lavorativo dei soggetti svantaggiati.
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I sottoscritti,
premesso che:
- il sistema dei servizi per il lavoro realizzato con il decreto
legislativo 10 aprile 2001, n. 180 (recepito con la legge regionale
n. 20 del 2005) assegna alla Regione Sardegna le funzioni e i
compiti di indirizzo, coordinamento, programmazione, di valutazione
delle politiche del lavoro e dei servizi per l'impiego, mentre
attribuisce alle province le competenze in materia di collocamento,
accoglienza, consulenza informazione e orientamento, gestione di
specifiche procedure amministrative, promozione di servizi e
sostegno all'inserimento delle fasce deboli nel mercato del lavoro,
incentivazione dell'incontro tra domanda e offerta di lavoro,
secondo una integrazione tra servizi per l'impiego, politiche attive
del lavoro e politiche formative;
- per dar seguito a quanto sopra disposto, ed in particolare a
quanto riportato nell'articolo 14 della legge regionale n. 20 del
2005, le province hanno istituito proprie strutture denominate
Centri dei servizi per il lavoro (CSL) nelle quali è confluito: il
personale delle soppresse Sezioni circoscrizionali per l'impiego e
il collocamento in agricoltura (ex SCICA, legge regionale 21 aprile
2005, n. 7, articolo 17) e, dopo pubblica selezione per titoli e
colloquio, il personale "esperto" da impiegare in regime di
convenzione (fondi POR 2000-2006, mis. 3.1 );
- parallelamente i comuni (già dal 2003) in forma singola o
associata, hanno dato vita ai Centri di inserimento lavorativo dei
soggetti svantaggiati (CESIL), utilizzando personale convenzionato e
selezionato per la gran parte con procedure di evidenza pubblica
(fondi POR 2000-2006, mis. 3.4);
- entrambi gli sportelli offrono, il primo a livello provinciale ed
il secondo a livello territoriale con alcune differenze nella
tipologia di utenza servita, i seguenti servizi specialistici:
- servizio di accoglienza e di prima informazione: accoglienza
utente e registrazione, servizi generali di tipo amministrativo,
informazioni sui servizi erogati, di tipo legale e contrattuale,
sull'offerta formativa, di tipo orientativo, sulle agevolazioni
economiche sul lavoro autonomo e dipendente, ecc.;
- servizio di orientamento professionale: svolge una funzione di
accompagnamento del cittadino nell'elaborazione di un progetto
formativo e/o professionale personalizzato; nonché nella ricerca
attiva del lavoro;
- servizio di incontro domanda e offerta: svolge una funzione di
intermediazione tra la richiesta di professionalità espressa dalle
aziende e le competenze e aspirazioni di chi cerca lavoro;
- servizio di creazione d'impresa: svolge un'attività di
informazione, assistenza e consulenza ai cittadini che vogliono
superare il proprio stato di disoccupazione attraverso l'avvio di
un'attività in proprio;
- servizio di inclusione sociolavorativa dei soggetti svantaggiati,
il cui obiettivo è inserire nel mondo del lavoro soggetti
svantaggiati (legge n. 68 del 1999) relazionandosi con aziende del
territorio regionale, nazionale ed estero;
considerato che:
- la Regione, nelle ultime finanziarie (legge regionale n. 3 del
2008, articolo 6, comma 1, lettera e); legge regionale n. 1 del
2009, articolo 3, comma 13; legge regionale n. 3 del 2009, articolo
3, comma 6) ha ribadito la volontà di procedere alla stabilizzazione
dei lavoratori impegnati nelle misure 3.1 e 3.4 del POR 2000-2006
mediante un apposito disegno di legge;
- in attesa di detta stabilizzazione sono state concesse diverse
proroghe per il mantenimento delle risorse umane che sino ad ora
hanno operato consentendo alle province e ai comuni di poter erogare
tranquillamente i servizi stabiliti per legge;
- i suddetti servizi, nonostante la diffusione sul territorio
regionale, incontrano quotidianamente problemi quasi sempre legati
alla assenza totale di una pianificazione e programmazione a livello
regionale che garantisca un'uniformità nell'organizzazione e
nell'erogazione nonché una migliore efficienza ed efficacia dei
servizi;
- l'esigenza di una regia unica si è manifestata sin dall'inizio e
attualmente è diventata indispensabile per una razionalizzazione dei
servizi specialistici e per una maggiore efficacia degli interventi
sul territorio;
- nel corso degli anni, i consulenti impegnati in tali servizi hanno
maturato una preziosa esperienza del contesto socio-economico nel
quale hanno operato e delle relative problematiche; è stata
elaborata un'ipotesi di stabilizzazione volta sia a risolvere i
problemi storici dei servizi specialistici per il lavoro, sia a
consentire il mantenimento degli operatori che hanno avviato e
condotto questi servizi così come più volte ribadito nelle leggi
finanziarie regionali;
evidenziato che:
- altre regioni, specialmente quelle a statuto speciale (es.
Trentino Alto Adige, Valle d'Aosta), erogano i servizi per l'impiego
sotto l'egida di un'agenzia regionale alla quale sono stati
conferite, insieme ad altre, funzioni come la formazione
professionale, ecc.;
- i servizi specialistici per il lavoro potrebbero fare capo ad
un'agenzia regionale costituita ad hoc o all'attuale Agenzia
regionale del lavoro adattando, ove fosse necessario, compiti e
funzioni;
- gli operatori sarebbero dipendenti dell'Agenzia, distaccati presso
le province e coordinati e diretti dai dirigenti provinciali per
quel che riguarda l'attività ordinaria (espletamento dei servizi),
mentre rimarrebbe in capo all'Agenzia la regia per la parte relativa
al coordinamento, pianificazione e programmazione delle attività;
ritenuto che la soluzione indicata offrirebbe molteplici vantaggi,
in quanto consentirebbe una regia unica così come peraltro auspicato
dallo stesso Assessore regionale del lavoro, formazione
professionale, cooperazione e sicurezza sociale, garantirebbe un
costante monitoraggio dei servizi e un medesimo standard
quanti/qualitativo su tutto il territorio regionale, permetterebbe
di riallocare le risorse umane in modo funzionale, ripartendo su
base regionale le eccedenze e le carenze di organico (CSL CESIL)
presenti oggi nelle singole province;
preso atto che l'Assessore regionale del lavoro, formazione
professionale, cooperazione e sicurezza sociale, in una recente
dichiarazione pubblicata sul sito della Regione Sardegna, ha
affermato che: "non appena ciascuna amministrazione provinciale
provvederà alla nomina del rispettivo Assessore del lavoro, il
tavolo riaprirà il confronto e all'ordine del giorno si affronterà
sia la questione della stabilizzazione dei lavoratori dei CSL, sia
il tema della la Carta dei servizi", dichiarazione che ingiustamente
pare voler tagliare fuori dalle trattative i precari dei CESIL,
chiedono di interpellare l'Assessore regionale del lavoro,
formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale per
sapere:
1) quali urgenti iniziative intenda assumere per avviare il percorso
di stabilizzazione dei lavoratori precari sia CSL che CESIL operanti
su tutto il territorio regionale;
2) se non ritenga opportuno avviare un confronto che tenga fermo
l'accordo del 28 ottobre 2009 riguardante sia i servizi provinciali
che quelli comunali, sottoscritto dagli assessori provinciali di
tutte le 8 province, partendo dai punti in esso stabiliti;
3) se non ritenga altresì opportuno che al confronto vengano
chiamati a partecipare le organizzazioni sindacali e i
rappresentanti dei lavoratori CSL e CESIL al fine di garantire a
tutti gli attuali precari operanti nelle diverse realtà territoriali
una reale e paritaria tutela del proprio diritto ad un lavoro
stabile.
Cagliari, 13 luglio 2010