CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIV LEGISLATURA
INTERPELLANZA N. 113/A
INTERPELLANZA PLANETTA - SANNA Giacomo - DESSÌ - MANINCHEDDA - SOLINAS Christian sulla mancata attuazione del decreto legislativo 10 marzo 1998, n. 75, che ha istituito le zone franche nei porti di Cagliari, Olbia, Oristano, Porto Torres, Portovesme, Arbatax, in attuazione dell'articolo 12 del vigente Statuto d'autonomia speciale della Sardegna.
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I sottoscritti,
premesso che la grave crisi economica generale, che in
Sardegna investe tutti i settori produttivi e dei servizi ed è resa
drammatica dal tracollo di un sistema industriale coloniale, impone
urgentemente l'adozione di provvedimenti tesi alla riqualificazione
ed alla crescita del PIL sardo e, contestualmente, all'aumento e
alla riqualificazione del livello dei consumi dei sardi e dei
residenti temporanei nell'Isola, favorendo le produzioni ed il
commercio dei prodotti locali di ogni tipo, garantendo adeguate
"compensazioni" volte a riequilibrare le conseguenze dell'insularità
ed eliminando gradualmente lo squilibrio fra importazioni ed
esportazioni;
considerato che:
- per aumentare il PIL sardo bisognerebbe dar corso a ben note
misure, peraltro già applicate all'interno dell'Unione europea per
isole, regioni periferiche e a scarsa densità demografica e titolari
di statuti di autonomia particolari, tali da determinare le
condizioni per una qualificata esportazione dei prodotti
industriali, agroalimentari e promuovere lo sviluppo dell'economia
della Sardegna, in un contesto comunitario, mediterraneo e di
globalizzazione;
- l'insieme di dette misure dovrebbe essere capace di attrarre in
Sardegna investimenti, tecnologie e capacità imprenditoriali e
manageriali, che assieme agli interventi regionali, statali ed
europei, tipici ed indispensabili nell'attuale situazione di
emergenza economica mondiale, riescano a dar corpo ad attività
industriali, artigianali e cooperativistiche, in tutti i settori
economici, compresi i servizi, consentendo alla Sardegna di superare
il dislivello in negativo rispetto alle più floride regioni del nord
Italia e dell'Europa;
rilevato che recenti indicatori statistici hanno evidenziato la
sostanziale estraneità del Porto canale di Cagliari al sistema dei
produttori sardi con potenzialità esportatrici, anche in riferimento
alla grave crisi industriale di tutte le aree che gravitano attorno
ai restanti porti industriali sardi mentre, al contrario, gli stessi
porti e le zone infrastrutturate per l'industria, adiacenti o
collegabili, dovrebbero essere i baricentri di un nuovo sistema
economico auto centrato, con attività soprattutto volte
all'esportazione, al commercio ed alla riqualificazione dei consumi
interni, le quali dovrebbero essere realizzate, sia per le
particolarità delle produzioni, trasformazioni, manipolazioni o
delle necessità commerciali e dei servizi resi, in località
appositamente infrastrutturate o urbanizzate, secondo le vocazioni
assegnate o definite dall'iniziativa imprenditoriale e secondo
proprie modalità ed esigenze;
constatato che:
- il programma di Governo dell'attuale maggioranza regionale
assicurava in premessa l'impegno fattivo, volto allo sviluppo del
processo federalistico nell'arco della presente legislatura, tale da
vedere anche la Sardegna dotarsi di strumenti statutari
diversificati per rispondere efficacemente alle proprie esigenze di
autonomia e, non prescindendo dal permanere delle ragioni delle
specialità, anche con l'approvazione di un nuovo statuto di
autonomia speciale, per ridisegnarne in maniera completa gli
elementi d'indipendenza economici, fiscali, sociali e di sostegno,
indispensabili per procedere ad una veloce uscita dal sottosviluppo
nel quale ancora la Sardegna versa;
- è rilevabile un grave e diffuso ritardo su questo tema generale e
qualificante e addirittura vengono pure dimenticate le conquiste
autonomistiche del passato, che inspiegabilmente restano lettera
morta anche se solennemente dichiarate nel nostro Statuto vigente,
come è il caso dell'articolo 12 che, laddove applicato,
consentirebbe l'avvio di un processo di rinnovato sviluppo economico
teso ad aumentare il PIL della Sardegna, rispondendo concretamente
alle esigenze di riconversione, ristrutturazione e sostituzione di
una miriade di produzioni scomparse, obsolete, non più sostenibili o
da riqualificare, conseguenti alla profonda crisi
dell'industrializzazione petrolchimica, mineraria e dell'indotto,
attuata nel secondo dopoguerra del secolo scorso,
chiedono di interpellare il Presidente della Regione, per sapere se:
1) fra le misure urgenti che intende adottare questa Amministrazione
vi sia, nell'immediato, l'impegno prioritario a riprendere il
percorso di attuazione dell'articolo 12 dello Statuto vigente, dando
piena attuazione al decreto legislativo 10 marzo 1998, n. 75,
pubblicato nella Gazzetta ufficiale 7 aprile 1998, n. 81, che ha
istituito le zone franche nei porti di Cagliari, Olbia, Oristano,
Porto Torres, Portovesme, Arbatax, ed in altri porti ed aree
industriali ad essi funzionalmente collegate e collegabili;
2) vi sia inoltre l'intendimento di questa Amministrazione ad
impegnarsi in tempi brevissimi per effettuare la delimitazione
territoriale ed ogni altra disposizione necessaria per la
operatività delle zone franche istituite col decreto legislativo n.
75 del 1998, in modo tale da poterle inviare al Governo nazionale
affinché, con separati decreti del Presidente del Consiglio dei
ministri, possano essere rese operative, con una prima urgente
delimitazione della Zona franca di Porto Torres, a fronte delle
gravissime condizioni produttive ed occupazionali della città e del
territorio di riferimento.
Cagliari, 23 giugno 2010