CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIV LEGISLATURA

INTERPELLANZA N. 77/A

INTERPELLANZA PLANETTA - DESSÌ - MANINCHEDDA - SANNA Giacomo - SOLINAS Christian sulla cancellazione dei finanziamenti statali dovuti per migliorare la rete e il servizio ferroviario della Sardegna.

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I sottoscritti,

premesso che:
- è notizia recente che, a distanza di alcuni mesi dall'incidente del 19 dicembre 2009, in cui una frana all'uscita della galleria ferroviaria di Scala di Giocca uccise un macchinista e ferì quattro passeggeri (tratta a tutt'oggi chiusa all'esercizio), il Programma operativo nazionale (PON) ha messo a punto per migliorare la rete e il servizio ferroviario una dotazione di oltre un miliardo di euro di cui l'11,95 per cento sono destinati per il miglioramento della rete; tale intervento ha escluso la Sardegna dal fondo di 249 milioni che sulla carta erano già destinati all'Isola;
- gli stessi progetti previsti nel Programma operativo nazionale 2000-2006 per la Sardegna non sono stati mai eseguiti per la loro mancata predisposizione da parte del responsabile delle misure comunitarie; nel 2005, anche quelle risorse, pari a 249 milioni di euro, sono state dirottate ad altre regioni nel silenzio più assoluto;

considerato che:
- medesimo trattamento la Sardegna ricevette nel 2007, allorché il Governo Prodi ha definito il programma 2007-2013 (lo stanziamento nazionale previsto per i PON Ferrovie era di 774 milioni di euro da destinare interamente al Mezzogiorno, ma la Sardegna venne esclusa perché, si disse, non faceva più parte dell'Obiettivo 1, benché sui programmi nazionali l'inserimento nell'Obiettivo 1 non sia un parametro richiesto);
- sempre nel 2007, il Ministro Antonio Di Pietro, all'atto della firma dell'ultimo contratto di programma tra Stato e Ferrovie per i relativi stanziamenti, assegnati con leggi finanziarie annuali, dispose un ulteriore taglio di 92 milioni;
- perfino i contratti di programma (2007-2011) discriminano le regioni a statuto speciale; infatti, in Sardegna la Regione ha accettato nel 2007 di farsi carico della continuità territoriale senza negoziare un solo euro infrastrutturale con lo Stato per le stesse ferrovie;
- tale scippo è stato compiuto nel più totale disinteresse del precedente governo regionale, che accettò di essere escluso dagli stanziamenti per le reti ferroviarie nazionali, avvallando tali indirizzi del Governo Prodi, con la convinzione che il gap della Sardegna sulle reti ferroviarie si potesse risolvere con l'acquisto del treno Talgo (definito miracoloso) che l'attuale Giunta regionale ha invece bocciato a vantaggio di altri treni, sempre spagnoli, della società Caf, che dovrebbero essere consegnati tra un anno e mezzo per un costo complessivo di 57 milioni, 54 dei quali di fondi statali e tre a carico della Regione;

considerato ancora che:
- lo stanziamento del gennaio 2009 di 2,4 miliardi per finanziare i contratti con le FS firmati nel 2007 ha escluso totalmente la Sardegna (i fondi utilizzati per pagare quei contratti erano i fondi FAS, ovvero quelli destinati per l'85 per cento alle regioni del Mezzogiorno, Sardegna compresa) alla quale, con la percentuale di ripartizione di quei fondi, sarebbero dovuti spettare ben 288 milioni di euro;
- si tratta di uno scippo di finanziamenti dovuti e di fatto cancellati a causa di amnesie burocratiche che hanno determinato la mancata predisposizione (o l'occultamento) di progetti per la rete ferroviaria sarda, e la prospettiva nefasta di ulteriori fondi destinabili sulla carta alla Sardegna, senza però alcuna traccia effettiva;
- ciò rappresenta chiaramente anche la volontà di disimpegno della Sardegna da parte di Rfi che, quantunque abbia sottoscritto contratti pubblici milionari, oggi dirotta i soldi destinati all'Isola su altri progetti, causando un progressivo abbassamento della qualità degli attuali servizi;

rilevato che:
- la rete ferroviaria sarda ha un'estensione sottodimensionata di un terzo rispetto alla media italiana; quella gestita da Rfi, gruppo Ferrovie dello Stato, in Sardegna è di 437 chilometri, il 2,6 per cento del totale nazionale, a binario semplice, non elettrificata; l'unica tratta a doppio binario è la Cagliari-Decimomannu, 16,6 chilometri, cui si aggiungono gli 8 chilometri nel nuovo collegamento in galleria a Bonorva; in campo nazionale l'estensione della rete è di 55 metri al chilometro quadrato, in Sardegna è solo di 18 metri, un terzo di quello nazionale in valori assoluti e molto meno ancora per la qualità;
- nell'Isola si viaggia ancora a 65-70 chilometri l'ora: solo uno dei cinque collegamenti Cagliari-Sassari (261 chilometri di binari e 215 su strada), è effettuato dal treno più veloce in 2 ore e 50 minuti con una velocità commerciale di 92 chilometri l'ora, mentre il collegamento Sassari-Olbia è coperto in 1 ora e 50 e la tratta intercity Cagliari-Oristano, tutta in piano, è percorsa da 18 treni giornalieri con solo due corse che riescono a percorrere il tragitto in 56 minuti;
- si registra, inoltre, un forte disimpegno sul fronte delle merci su rotaia e non si vedono prospettive alcune riguardo ai 636 chilometri a scartamento ridotto delle vecchie Ferrovie complementari passati alla gestione regionale con l'ingiustificabile e grave assenso della precedente Giunta regionale,

chiedono di interpellare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale dei trasporti per sapere se:
1) intendano attivare un confronto immediato con il Governo nazionale, volto ad imporre alle Ferrovie dello Stato e a Rfi, prima di qualsiasi trasferimento di competenze alla Regione, un adeguamento strutturale dei tracciati delle principali dorsali ferroviarie, inserendo la Sardegna tra le regioni destinatarie degli interventi dedicati all'alta velocità e all'effettivo ammodernamento della rete;
2) la Sardegna, oggi di fatto esclusa dai programmi nazionali (dal PON, ma anche dal Fondo di rotazione nazionale), possa rientrare in nuovi programmi di finanziamento e di investimento.

Cagliari, 11 marzo 2010