CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIV LEGISLATURA

INTERPELLANZA N. 46/A

INTERPELLANZA PLANETTA - SANNA Giacomo - DESSÌ - MANINCHEDDA - SOLINAS Christian su interventi finalizzati alla reiterazione di studi conoscitivi che prevedano la completa definizione dell'entità della contaminazione legata all'attività dell'industria petrolchimica di Porto Torres.

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I sottoscritti,

premesso che:
- nella Conferenza istruttoria tenutasi presso il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare il 30 luglio 2009, la Regione Sardegna, gli enti locali presenti (Provincia di Sassari, Comune di Sassari, Comune di Porto Torres) e lo stesso Ministero, preso atto della pericolosità estrema della situazione in essere riguardante il grave inquinamento del suolo, del sottosuolo e delle acque di falda dell'area del SIN di Porto Torres, hanno adottato definitivamente un documento di regolazione che dovrebbe sovraintendere alla prima fase della gestione complessiva del risanamento dell'area in questione;
- l'accordo di programma quadro (APQ) inviato in bozza agli enti competenti non prende in considerazione il fatto che le aree pubbliche ricomprese nel SIN di Porto Torres, sulle quali verrà sviluppata la maggior parte del programma di risanamento, potrebbero essere utilizzate per la definizione degli interventi di effettivo risanamento;
- la Regione Sardegna, con deliberazione n. 43/11 del 25 settembre 2009 ha approvato la bozza di accordo di programma quadro (APQ), in cui si legge che essa "costituisce un impegno tra le parti contraenti per porre in essere ogni misura per la programmazione, la progettazione, l'attuazione delle azioni concertate e finanziate con le risorse previste dal D. M. 28 novembre 2006, n. 308, iscritte sullo stato di previsione del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare";
- nella citata deliberazione n. 43/11 del 25 settembre 2009 si definisce anche la ripartizione delle risorse assegnate (euro 8.232.727) al fine di "attivare una serie di iniziative che prevedano la completa definizione dell'entità della contaminazione legata all'attività dell'industria petrolchimica condotta negli anni, nell'area in esame e che accertino, anche per fornire sicurezza e tranquillità alle popolazioni locali, lo stato dei terreni, il grado di compromissione delle acque superficiali e delle falde acquifere sotterranee, la situazione ambientale dell'area marina e l'eventuale presenza di contaminanti nella catena alimentare e nella catena trofica in generale", proponendo in definitiva, a sei anni dalla perimetrazione del sito, di avviare, per l'ennesima volta, ulteriori indagini, studi e ricerche da eseguirsi da parte di Istituti scientifici nazionali (cioè non sardi), sotto controllo diretto del Ministero (SOGESID, ISPRA, ICRAM), e magari anche privati (leggi THETIS);

rilevato che:
- non un euro è destinato ancora alla messa in sicurezza di emergenza della parte storica di territorio industriale, e neppure viene considerata strategica l'azione di intercettamento della falda inquinata dal porto industriale fin verso la foce del Rio Mannu;
- nel procedimento giudiziario 2946/05-21 della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Sassari, relativo ai reati di disastro ambientale e concorso continuato in avvelenamento di sostanze destinate all'alimentazione, il pubblico ministero dott. Michele Inconi ha richiesto il rinvio a giudizio del legale rappresentante della Syndial, del manager della Sasol Italia, del legale rappresentante e del direttore di stabilimento della Ineos Vinyls Italia sulla base di un corposo studio effettuata dai CTU dott. Antonella Ausili, dott. Giorgio Ferravi, dott. Massimo Gabellini - esperti della Magistratura delle acque di Venezia e dell'ICRAM, che configura le ipotesi di reato, continuativamente e consapevolmente portate avanti sino ai giorni nostri, nel totale disprezzo della salute dei cittadini e delle norme in vigore, in maniera tale da alterare in modo permanente la flora e la fauna marina, senza alcuna possibilità di risanamento;
- presumibilmente il citato studio dei CTU non è a conoscenza della Giunta regionale (che non ha neppure ritenuto finora opportuno costituirsi parte civile nel procedimento giudiziario 2946/05-21 della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Sassari) poiché la finalità della ripartizione delle risorse assegnate, come previsto nella deliberazione n. 43/11 del 25 settembre 2009, appare di fatto pienamente raggiunta dalle risultanze contenute nella relazione depositata, a corredo, dagli stessi CTU,

chiedono di interpellare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale della difesa dell'ambiente per sapere:
1) se la riproposizione di ulteriori studi sia effettivamente indispensabile o se fin da ora sia più opportuno cominciare ad agire almeno sulla messa in sicurezza di tutto il fronte mare, da Fiume Santo al Rio Mannu;
2) quali siano le reali finalità degli ulteriori studi, previsti nella deliberazione n. 43/11 del 25 settembre 2009, attraverso la quale si impegnano oltre 8 milioni di euro, di cui un terzo destinati all'inderogabile avvio della bonifica dell'importantissimo sito di Calancoi, in Comune di Sassari, posto che la quasi totalità delle risorse sono destinate, ancora una volta, non certo a risanamenti e bonifiche.

Cagliari, 9 ottobre 2009