CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIV LEGISLATURA
INTERPELLANZA N. 43/A
INTERPELLANZA URAS - ZEDDA Massimo - SECHI - ZUNCHEDDU - BEN AMARA sulle vicende relative alla miniera di Furtei.
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I sottoscritti,
premesso che la Regione Sardegna risulta essere
azionista al 10 per cento della società denominata Sardinia Gold
Mining Spa (SGM) che per oltre un decennio è stata concessionaria
della miniera d'oro sita a Furtei in località Santu Miali;
preso atto che, nel mese di dicembre del 2008, si è definitivamente
conclusa, per sopravvenuto fallimento della società di cui sopra,
l'attività estrattiva dell'oro nella suddetta miniera;
ritenuto assolutamente irresponsabile, sul piano della
responsabilità sociale ed ambientale, il comportamento della Buffalo
Gold ltd, società multinazionale canadese detentrice del 90 per
cento del pacchetto azionario di SGM resasi protagonista di quella
che autorevoli organi della stampa regionale definiscono una e vera
e propria fuga senza porre in essere le necessarie operazioni di
messa in sicurezza e di bonifica e ripristino ambientale;
considerato che le conseguenze ambientali prodottesi in circa dieci
anni di attività estrattiva riguardano sia un impatto diretto sul
paesaggio che un rischio fortissimo di contaminazione dei terreni e
delle falde acquifere da cianuro, mercurio ed altri metalli pesanti
utilizzati nell'attività estrattiva, per un'ampia area compresa fra
le Province di Cagliari e del Medio Campidano e caratterizzata da un
sistema economico prevalentemente basato sull'attività agricola;
preso atto che:
- la situazione attuale viene da più parti reputata di criticità e
rischio ambientale, anche a causa dello stato di abbandono nel quale
versa la miniera, considerato che per lunghi mesi i lavori di
manutenzione del bacino dei reflui sono stati svolti a titolo
gratuito dalle maestranze della società sottoposta a procedimento
fallimentare;
- la Giunta regionale, con deliberazione n. 34/20 del 20 luglio
2009, è intervenuta con lo stanziamento di euro 150.000 a titolo di
anticipazione sulla base di una "assoluta necessità stante il
profilarsi di una grave emergenza ambientale", per interventi
testualmente definiti "minimali" atti a garantire condizioni di
sicurezza nell'area mineraria nel trimestre luglio-settembre, dei
quali circa la metà a copertura dei costi di 8 unità di personale e
la parte restante a copertura di costi energetici, materiali di
consumo e custodia dei siti minerari;
considerato che la stima dei suddetti costi per fronteggiare
"l'emergenza nell'area mineraria Santu Miali - Furtei", al netto
delle spese generali e di eventuali imprevisti, veniva quantificata
dal curatore fallimentare di SGM nella somma di euro 250.000 e che
quindi la cifra stanziata dalla Giunta regionale sarebbe sufficiente
a garantire appena il 60 per cento dei lavori necessari a una minima
messa in sicurezza del sito;
preso atto che, con consistente ritardo rispetto alle ragioni di
emergenza confermate dalla stessa Giunta regionale, essa ha
provveduto solamente in data 30 luglio 2009, con la deliberazione n.
37/7, a dare incarico all'Assessore regionale dell'industria per
eseguire il Piano di caratterizzazione del sito funzionale ad
accertare lo stato di inquinamento dello stesso ai sensi del decreto
legislativo n. 152 del 2006;
considerato che autorevoli esperti del settore hanno stimato fra i
10 ed i 40 milioni di euro la somma complessiva necessaria per un
intervento congruo, ai sensi delle previsioni del Piano
paesaggistico ed ambientale, volto al recupero ed alla bonifica del
territorio;
preso inoltre atto della condizione materiale drammatica nella quale
versano i 42 dipendenti della SGM, per i quali risultano ancora
disattesi gli impegni della Giunta regionale per l'anticipazione
della cassa integrazione ed ancora indefiniti i piani per un loro
reimpiego produttivo;
preso atto che il 30 settembre 2009 scadrà la proroga ottenuta dalla
Giunta regionale per la concessione della miniera e che, quindi, a
partire da tale data gli oneri di gestione, custodia, manutenzione
della stessa ricadranno totalmente in capo alla Regione Sardegna,
chiedono di interpellare il Presidente della Regione e l'Assessore
regionale della difesa dell'ambiente per sapere:
1) quali siano le motivazioni addotte dalla Giunta regionale che
hanno portato a ritenere congrua la somma di euro 150.000 per il
trimestre luglio-settembre invece degli euro 250.000 stimati dal
curatore fallimentare della SGM;
2) quale sia lo stato di avanzamento del Piano di caratterizzazione
di cui alla deliberazione n. 37/7 del 30 luglio 2009;
3) come intendano intervenire per la completa messa in sicurezza del
bacino dei reflui della miniera dismessa;
5) se abbiano già predisposto un piano per la bonifica integrale
dell'area e per il recupero del territorio e quali siano i suoi
contenuti;
6) come intendano affrontare sul piano degli ammortizzatori sociali
la questione dei 42 dipendenti di SGM e se sia previsto un programma
per il loro reimpiego nelle eventuali operazioni di bonifica e
recupero ambientale;
7) quali azioni legali la Giunta regionale intenda perseguire nei
confronti della azienda Buffalo Gold ltd, a tutela della Regione,
dei contribuenti sardi, dei dipendenti e delle popolazioni locali in
relazione al comportamento tenuto dalla medesima ed al recupero
delle risorse economiche inerenti gli oneri derivanti dalle azioni
di bonifica e recupero del territorio.
Cagliari, 30 settembre 2009