CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIV LEGISLATURA
INTERPELLANZA N. 41/A
INTERPELLANZA PLANETTA - SANNA Giacomo - DESSÌ - MANINCHEDDA - SOLINAS Christian, sugli interventi finalizzati alla costituzione di parte civile nel procedimento giudiziario n. 2946/05-21 della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Sassari relativo al presunto disastro ambientale nell'area del Petrolchimico di Porto Torres.
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I sottoscritti,
premesso che:
- l'eclatante svolta nell'inchiesta che dal 21 luglio 2003 impegna
la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Sassari in
accertamenti segnati dalla conferma della presenza di altissime
concentrazioni di sostanze cancerogene e venefiche nelle falde
idriche, nei pozzi, nel mare, nei pesci e nella flora nello specchio
d'acqua antistante la spiaggia della Marinella, ha determinato la
richiesta di rinvio a giudizio del legale rappresentante della
Syndial, del manager della Sasol Italia, del legale rappresentante e
del direttore di stabilimento della Ineos Vinyls Italia;
- i manager in questione, secondo il pubblico ministero dr. Michele
Incani, fanno riferimento ad aziende che hanno riversato per anni
nel mare antistante il porto industriale di Porto Torres, un fiume
carico di composti chimici e metalli pericolosi (cadmio, mercurio,
cromo, cianuri, benzene) e una lunga serie di sostanze cancerogene
(solventi, diossine e pesticidi clorurati), senza osservare le
prescrizioni dei decreti legge n. 152 del 1999 e n. 152 del 2006 che
dettano le norme contro l'inquinamento delle acque;
- l'ipotesi di reato configurata dalla Procura di Sassari è relativa
ai reati di disastro ambientale e concorso continuato in
avvelenamento di sostanze destinate all'alimentazione con capi di
imputazione che circoscrivono presunte condotte illecite dal 2005 ad
oggi, anche se gli scarichi avvelenati superiori alla norma
risalirebbero ai decenni precedenti (come evidenziato dai consulenti
del pubblico ministero dott.ssa Antonella Ausili, dott. Giorgio
Ferrari, dott. Massimo Gabellini - esperti della Magistratura delle
acque di Venezia e dell'Icram) e che, se confermate in tribunale,
sarebbero state continuativamente e consapevolmente portate avanti
sino ai giorni nostri, nel totale disprezzo della salute dei
cittadini e delle norme in vigore, in maniera tale da alterare in
modo permanente la flora e la fauna marina, senza alcuna possibilità
di risanamento;
- tali ipotesi di reato costituirebbero la premessa e la cagione
della perdurante situazione di "emergenza inquinamento" causante un
vero e proprio disastro ambientale e spreco di enormi risorse
finanziarie, con inevitabili ricadute negative sui cittadini e
sull'intero territorio;
rilevato che durante le prime due udienze preliminari del processo,
l'Amministrazione provinciale di Sassari ed il Comune di Porto
Torres hanno ritenuto opportuno costituirsi parte civile, al fine di
tutelare più compiutamente gli interessi dei cittadini, come
peraltro hanno fatto numerosi enti ed istituzioni (regioni,
Consiglio dei ministri e comuni) in analoghi procedimenti giudiziari
e che, quindi, sarebbe stata opportuna la costituzione di parte
civile nel processo anche della Regione autonoma della Sardegna che
ancora oggi partecipa al dibattimento in qualità di semplice
spettatore e non di attore,
chiedono di interpellare il Presidente della Regione e l'Assessore
regionale della difesa dell'ambiente per sapere:
1) quali siano le motivazioni della mancata costituzione di parte
civile della Regione autonoma della Sardegna nel procedimento penale
di cui innanzi;
2) se la Giunta regionale intenda adottare tutti provvedimenti
necessari per la costituzione di parte civile della Regione autonoma
della Sardegna, con preciso impegno a destinare tutte le somme di
cui, eventualmente, venisse risarcita, alle vedove ed agli orfani
degli operai deceduti per tumore, ed alle bonifiche ambientali del
territorio interessato dagli inquinamenti e così gravemente
compromesso.
Cagliari, 25 settembre 2009