CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIV LEGISLATURA

INTERPELLANZA N. 18/C-6

INTERPELLANZA URAS - SECHI - ZEDDA Massimo sulla mancata attuazione delle leggi regionali n. 20 del 2005, n. 3 del 2008 (articolo 6 e articolo 8, comma 5) e n. 8 del 2008 in materia di lavoro, sullo stato del sistema regionale e locale dei servizi per il lavoro, sull'impiego dei soggetti svantaggiati e sulle agenzie di sviluppo locale.

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I sottoscritti,

premesso che:
- risulta dai dati diffusi dall'ISTAT (tasso disoccupazione 12.2 per cento - occupazione 52.5 per cento), dall'Osservatorio del mercato del lavoro della Regione e da informazioni provenienti dalle organizzazioni sociali, un progressivo, preoccupante e sostanziale crollo dell'occupazione in Sardegna e il permanere di una forte incidenza di lavoratori precari e di lavoro irregolare;
- tali dati, a tinte decisamente fosche, sono ripresi da influenti istituiti di ricerca, come il CRENOS, e ulteriormente precisati nell'ambito del rapporto 2009 della Banca d'Italia che, sottolineando il calo degli investimenti e il progressivo peggioramento dell'andamento dell'occupazione, annuncia un aggravarsi degli effetti della crisi economica e sociale in atto;
- i rilevamenti statistici convergono nel disegnare uno stato di crisi sempre maggiormente generalizzato in tutti i settori produttivi dell'agricoltura, dell'industria e dei servizi;
- il diffondersi di fenomeni allarmanti di precarietà e povertà determina condizioni di lavoro sempre più pesanti anche in chi, ancora, opera nei settori produttivi a maggior rischio di incidenti sul lavoro, con un preoccupante abbassamento della soglia di attenzione per la sicurezza (con il verificarsi di tragiche luttuose conseguenze come quelle di recente registrate presso la raffineria SARAS di Sarroch);
- tale situazione è particolarmente grave in più territori dell'Isola, da ormai almeno due decenni devastati da processi di destrutturazione produttiva e deindustrializzazione, con pesanti e disgreganti conseguenze che si ripercuotono sulle condizioni di vita delle popolazioni;
- CGIL, CISL e UIL della Sardegna hanno confermato la volontà di avviare, nelle prossime settimane, una nuova fase di mobilitazione e lotta che coinvolga anche le istituzioni, a fronte della crisi che colpisce in modo profondo l'intera Regione, i lavoratori e le loro famiglie;
- appare perciò necessario e indifferibile richiamare Governo e Giunta regionale alle proprie responsabilità in funzione di un contrasto attivo al depauperamento e smantellamento dell'economia produttiva sarda;
considerato che questo drammatico peggioramento della situazione richiede:
- la piena, immediata ed efficace attuazione delle leggi regionali in vigore in materia di lavoro e l'integrale utilizzo delle risorse già stanziate con la finanziaria regionale 2008, articolo 6, di cui al Fondo regionale per l'occupazione, a partire dalle dotazioni finanziarie del Fondo sociale europeo;
- l'immediata predisposizione da parte della Giunta regionale del Piano regionale per i servizi, le politiche del lavoro e l'occupazione, da trasmettere al Consiglio regionale perché sia esaminato con urgenza e approvato prima della eventuale pausa estiva (che in considerazione della attuale grave crisi non è certamente indispensabile);
- il rispetto dei tempi, sessanta giorni a partire dal 14 maggio 2009, data di promulgazione della legge finanziaria 2009, perché sia finalmente predisposto e inviato alla approvazione del Consiglio il Piano regionale stralcio di formazione per la sicurezza, articolato e aggiornato annualmente, rivolto prioritariamente agli operatori pubblici e privati preposti alle attività di prevenzione, controllo e repressione degli incidenti sul lavoro, ai lavoratori e ai responsabili e titolari delle imprese

considerato, inoltre, che:
- l'Amministrazione regionale, purtroppo e in modo assolutamente incomprensibile, risulta pressoché totalmente inadempiente, non avendo ancora dato alcuna attuazione alle disposizioni di legge citate e approvate all'unanimità o a larghissima maggioranza dal Consiglio regionale;
- in tal modo l'apparato amministrativo regionale dimostra un ingiustificato disinteresse per la grave condizione di crisi che attraversa la Regione, afflitta dall'acuirsi della disoccupazione e della povertà;
- altrettanto disinteresse si è dimostrato per i rischi nei quali incorrono, quotidianamente, in particolare i lavoratori della cantieristica industriale ed edile, dell'agricoltura e dell'artigianato per il pesante immotivato ritardo nella predisposizione dei piani di formazione, informazione e sensibilizzazione sulla sicurezza del lavoro e per l'assunzione dei 60 tecnici ASL già da alcuni anni formalmente individuati come necessari per le attività di prevenzione e controllo, interventi per i quali sono state stanziate notevoli cifre nella finanziaria 2008 e da tempo nella disponibilità dei servizi regionali competenti;
- appare assolutamente urgente, utilizzando, ove necessario, anche le previste forme di commissariamento dei servizi inerti o inefficienti, intervenire sul sistema amministrativo regionale perché si dia attuazione alle disposizioni regionali in argomento, in tempi certi e brevi,

chiedono di interpellare la Giunta regionale ed in particolare il Presidente della Regione, l'Assessore regionale della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio e l'Assessore regionale del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale e, in materia di sicurezza sul lavoro, l'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale per conoscere le ragioni dei ritardi ed eventualmente le connesse responsabilità nell'attuazione delle leggi regionali in argomento e, in particolare, se intendano e in che tempi:
1) inviare al Consiglio regionale per la definitiva approvazione il Piano regionale per l'occupazione previsto dalla legge regionale n. 20 del 2005 e che ancora l'Amministrazione non ha predisposto a ben 4 anni di distanza dalla promulgazione della stessa legge (per cui nella precedente finanziaria furono stanziati 600 milioni di euro di cui più di 300 di fondi comunitari FSE);
2) dare attuazione agli interventi regionali per l'occupazione (finanziaria 2008, articolo 6, finanziaria 2009, articolo 3), e in modo particolare, alle azioni sperimentali per giovani e donne, a progetti mirati di inserimento e reinserimento lavorativo, anche di lavoratori disoccupati, in mobilità o in cassa integrazione, provenienti da situazioni di crisi occupazionale e per il mantenimento dei livelli occupazionali in specifici settori dell'attività produttiva manifatturiera e dei servizi culturali, della ricerca e dell'innovazione, della comunicazione e dell'informazione;
3) completare la stabilizzazione dei lavoratori socialmente utili per cui sono state stanziate le risorse necessarie fino al 2011;
4) predisporre e trasmettere al Consiglio per l'approvazione il piano pluriennale di formazione per la sicurezza (legge regionale n. 8 del 2008), articolato e aggiornato annualmente, rivolto prioritariamente agli operatori pubblici e privati preposti alle attività di prevenzione, controllo e repressione degli incidenti sul lavoro, alle imprese e ai lavoratori;
5) attivare immediatamente le assunzioni dei 60 tecnici per i Servizi di prevenzione e sicurezza degli ambienti di lavoro delle ASL sarde;
6) migliorare e potenziare i servizi per il lavoro e riqualificare l'operatività dell'Agenzia regionale del lavoro.

Cagliari, 16 giugno 2009