CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIV LEGISLATURA

PROPOSTA DI LEGGE N. 532/A

presentata dal Consigliere regionale
SANNA Matteo

il 19 giugno 2013

Proroga dei termini per la presentazione delle istanze per la realizzazione degli interventi
di cui alla legge regionale n. 4 del 2009 e successive modifiche ed integrazioni

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RELAZIONE DEL proponente

La presente proposta di legge è finalizzata esclusivamente ad introdurre una proroga dei termini previsti dalla legge regionale 23 ottobre 2009, n. 4 (Disposizioni straordinarie per il sostegno dell'economia mediante il rilancio del settore edilizio e per la promozione di interventi e programmi di valenza strategica per lo sviluppo), e, segnatamente, quelli relativi alla presentazione della denuncia di inizio attività o di ottenimento della concessione edilizia finalizzate alla realizzazione dei differenti interventi di ampliamento consentiti dalla legislazione di settore.

La proposta, infatti, nella consapevolezza dell'importanza che la proroga dei termini riveste per consentire la prosecuzione dell'operatività della legge regionale, introduce una limitatissima modifica legislativa, lasciando ad una successiva fase l'ulteriore approfondimento delle altre questioni che l'applicazione pratica della legge regionale n. 4 del 2009 comporta.

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RELAZIONE DELLA QUARTA COMMISSIONE PERMANENTE ASSETTO GENERALE DEL TERRITORIO - PIANIFICAZIONE TERRITORIALE REGIONALE - URBANISTICA - VIABILITÀ E TRASPORTI - NAVIGAZIONE E PORTI - EDILIZIA - LAVORI PUBBLICI

composta dai Consiglieri

BARDANZELLU, Presidente e relatore di maggioranza - LOTTO, Vice presidente e relatore di minoranza - PERU, Segretario - CUGUSI, Segretario - CAPPAI - DIANA Mario - MELONI Valerio - MORICONI - MURGIONI - PISANO - SANNA Giacomo - STOCHINO - STOCCHINO

Relazione di maggioranza

On.le Bardanzellu

pervenuta il 17 settembre 2013

La Quarta Commissione consiliare permanente ha approvato, a maggioranza, nella seduta del 12 settembre 2013, la proposta di legge n. 532 recante la "Proroga dei termini per la presentazione delle istanze per la realizzazione degli interventi di cui alla legge regionale n. 4 del 2009 e successive modifiche ed integrazioni".

La Commissione, dopo un articolato dibattito sul merito delle misure di incremento edilizio oggetto della proroga, ha concordato con le finalità espresse dal proponente, anche alla luce dell'effetto sicuramente benefico che le misure contenute nella proposta avranno per l'asfittica economia isolana e per il comparto edilizio in particolare.

La Commissione ha, infatti, concordato che, in assenza di interventi più generali e complessivi in materia di edilizia e di assetto del territorio ed alla luce della particolare contingenza politica, la proroga dei termini per la presentazione della domanda finalizzata all'ottenimento del previsto "bonus" volumetrico rappresenti per il Consiglio regionale un atto dovuto.

Ciò anche in base alla considerazione che tali misure, dopo un avvio timido e stentato, hanno trovato buona accoglienza nella cittadinanza che, in modo più diffuso e convinto, utilizza sempre più frequentemente le possibilità concesse dalla legge regionale n. 4 del 2009 e successive modifiche ed integrazioni.

La Commissione, nell'accogliere l'impostazione del proponente, ha in parte modificato la stesura della norma, al fine di renderla più efficace ed immediatamente comprensibile.
In particolare:
a) resta impregiudicata la proroga del termine per la presentazione della denuncia di inizio attività o per l'ottenimento della concessione edilizia, portato al 21 novembre 2014;
b) è stata eliminata la proroga del termine per la comunicazione di fine lavori, inutile in quanto è sufficiente il riferimento all'ottenimento del titolo abilitativo, di cui viene prorogata la possibilità di richiesta;
c) è stata introdotta, al comma 2, una disposizione che estende a tutti coloro che hanno presentato richiesta di ottenimento del "bonus" volumetrico fin dall'entrata in vigore della legge regionale n. 4 del 2009, il termine più favorevole di quarantotto mesi per la comunicazione di fine lavori. Ciò per ovviare a possibili ed ingiustificate disparità di trattamento tra i cittadini, a seconda del momento temporale in cui è stata inoltrata la domanda, disparità ascrivibili alle varie proroghe succedutesi e al loro non perfetto coordinamento legislativo. Tale misura rappresenta una garanzia per i cittadini ed, al contempo, evita l'aggravamento burocratico per le amministrazioni comunali liberate dall'onere di effettuare un'ulteriore verifica.

In conclusione la Commissione, pur nella consapevolezza che le misure prorogate non esauriscono il novero di quelle che sarebbe auspicabile predisporre ed esitare, ritiene indispensabile, nell'attuale contingenza, addivenire alla rapida approvazione della proposta di legge da parte del Consiglio regionale, in modo da non privare i cittadini sardi di un utile e valido strumento.

Relazione di minoranza

On.le Lotto

pervenuta il 23 settembre 2013

Per l'ennesima volta il Consiglio regionale viene chiamato a discutere di una proposta di legge riguardante il tema delle "disposizioni straordinarie per il sostegno all'economia mediante il rilancio del settore edilizio e per la promozione di interventi e programmi di valenza strategica per lo sviluppo", titolo piuttosto pomposo con cui nel 2009 si presentò in Aula un disegno di legge da cui prese origine la legge regionale n. 4 del 2009.

La discussione di quella legge impegnò l'attività del Consiglio per molti mesi e a più riprese, con controversi tentativi di ampliarne l'operatività e l'impatto negativo nel territorio, fino alle reiterate proposte di proroga dei termini di utilizzo. Anche oggi quindi siamo chiamati ad una ulteriore proroga così da poter affermare, senza tema di smentita, che una legge nata con l'esplicito intendo di un utilizzo limitato nel tempo, è stata resa permanente, almeno per tutto l'arco temporale della legislatura in corso.

Già durante la discussione della legge regionale n. 4 del 2009, ma anche nel corso delle innumerevoli volte in cui l'Aula è stata chiamata a discutere del tema per modifiche o per proroghe, abbiamo denunciato le principali criticità dell'iniziativa legislativa in discussione. Una legge, il così detto "piano casa" che, tra una modifica ed una proroga, ha finito per caratterizzare in maniera indelebile un intero mandato legislativo, con assenza di qualsiasi altro provvedimento legislativo degno di nota, che non fosse una legge finanziaria o un collegato alla stessa. La stessa legge regionale 21 settembre 2011, n. 19 recante "Provvidenze per lo sviluppo del turismo golfistico" infatti, altra perla di questo Consiglio, per i tratti che l'hanno caratterizzata, si è mossa sulla stessa lunghezza d'onda e con la medesima attenzione alle questioni di salvaguardia del territorio delle varie versioni del piano casa.

Fin dall'inizio abbiamo denunciato l'assenza di qualsiasi intervento per rispondere all'esigenza reale di vasti strati di popolazione che non dispongono di alcun alloggio verso i quali la Regione ha dimostrato in questi anni assoluto disinteresse. Così come abbiamo segnalato l'esigenza di un intervento regionale volto a favorire ed agevolare interventi per il completamento del "non finito", ma che ha trovato in questa maggioranza assoluto disinteresse. Ancor più grave riteniamo che sia stata però la assenza del tema della nuova legge urbanistica nella attività consiliare di questi anni, mentre si concentrava l'attenzione della Giunta e della maggioranza di centro destra sull'obbiettivo di mettere mano al Piano paesaggistico regionale.

Allo stesso tempo, tante questioni assolutamente di grande interesse per dare alle comunità risposte organiche sul tema della riqualificazione urbana, del rilancio dell'attività edilizia in sintonia con le nuove esigenze della società moderna e della salvaguardia dei territori, sono rimaste fuori dalla attività di quest'Aula e delle Commissioni. Si è preferita la strada più facile, seppure di corto respiro, della sospensione dell'operatività degli strumenti urbanistici esistenti per dare l'illusoria sensazione che solo così poteva arrivare una boccata di ossigeno al mondo dell'impresa edile e delle professioni in grave difficoltà.

Anche se nessun dato è stato portato in Commissione, a giustificazione della proposta di proroga, circa la reale operatività della legge in questi anni, siamo convinti che un minimo di attività la disciplina sul "piano casa" l'abbia promossa. Un minimo di attività, che alcuni ritengono "unica", sulla cui qualità ritengo sia lecito dubitare, a partire dai casi in cui gli standard dei parcheggi, nell'impossibilità di reperirli, sono stati monetizzati con il risultato di un ulteriore congestionamento di realtà urbane già in seria difficoltà in termini di vivibilità. Più significativo però resta l'impatto che la legge ha avuto in città come Sassari, dove si è consentito di avviare processi di demolizioni di edifici che rappresentavano l'identità della nostra città e che erano stati sottratti alla furia speculativa degli anni 80-90 con l'approvazione dei piani particolareggiati. È vero, infatti, che in molti casi il piano casa è diventato strumento di vera e propria speculazione edilizia contro cui poco hanno potuto gli amministratori locali espropriati della possibilità di poter fare operare gli strumenti urbanistici vigenti.

Siamo altresì convinti che la richiamata "minima attività" sia rimasta l'unica, con i suoi limiti attuali e di prospettiva e che di ben altro ha bisogno la nostra Regione per un serio rilancio della attività edilizia su nuove basi e nuovi presupposti. Pur avendone avuto l'opportunità, peraltro, con il varo della legge regionale n. 4 del 2009, niente di significativo è stato fatto per stimolare e promuovere l'avvio di un percorso virtuoso sul fronte miglioramento della qualità edilizia. Abbiamo avuto occasione di denunciare a suo tempo come su questo fronte il Consiglio regionale può vantarsi di aver varato una delle leggi regionali meno attente a queste tematiche.

I temi dell'adeguamento della legge urbanistica regionale, della promozione del recupero dell'edilizia esistente, della rigenerazione urbana, della riqualificazione energetica degli edifici, sono rimasti colpevolmente fuori dalla attività del Consiglio e delle Commissioni. Eppure solo su quel fronte si potranno trovare motivi di rilancio dell'attività edilizia in sintonia con i nuovi orientamenti comunitari.

Uno dei primi documenti che gli stati membri europei hanno ratificato per la promozione dello sviluppo sostenibile delle città è, infatti, la cosiddetta Carta di Lipsia del 2007, sottoscrivendo la quale essi si sono impegnati ad utilizzare approcci integrati di sviluppo urbano, anche mediante il recupero e la realizzazione di spazi pubblici di alta qualità, la modernizzazione delle infrastrutture e l'incremento dell'efficienza energetica. La successiva Dichiarazione di Toledo del 2010, sottoscritta dai ministri europei responsabili per lo sviluppo urbano, prosegue sulla linea tracciata dalla Carta di Lipsia e coerentemente con la strategia europea 2020 "Una strategia per la crescita intelligente, sostenibile e inclusiva" che delinea la visione dell'economia europea per il XXI secolo. Essa individua infatti "tre priorità che si rafforzano a vicenda: una crescita intelligente, con la promozione di un'economia basata sulla conoscenza e sull'innovazione; una crescita sostenibile, con la promozione di un uso più efficiente delle risorse e del territorio, un'economia più competitiva e più ecosostenibile; una crescita inclusiva, con la promozione di un alto tasso di occupazione dell'economia e offrendo coesione sociale e territoriale".

In particolare riteniamo che il campo della rigenerazione urbana e dunque del recupero fisico e funzionale degli edifici, vista l'alta intensità di manodopera, rappresenti un'importante fonte potenziale di occupazione in grado di riassorbire i lavoratori disoccupati del settore edilizio fortemente colpito dalla crisi economica, ma anche di determinare un'occasione per lo sviluppo di nuove imprese legate ad un processo edilizio fortemente innovativo quale quello richiesto dall'adeguamento ai nuovi standard di efficienza energetica ed ecologica e di utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili.

L'aver completamente ignorato in tutti questi anni le tematiche appena richiamate, hanno reso lo stesso "piano casa" asfittico e impossibilitato ad agire in un contesto di vera crescita e sviluppo. L'aver limitato la sua operatività ad una generalizzata operazione di aggiramento degli strumenti urbanistici esistenti, ha contribuito far crescere nella comunità la sensazione che l'impedimento alla crescita sia rappresentato dalla esistenza stessa di detti strumenti urbanistici e non, come di fatto è, dal mancato adeguamento degli stessi e dalla assenza di qualsiasi moderna politica urbanistica di cui la nostra Regione ha estrema necessità, ma di cui nell'attività di questo Consiglio non c'è traccia.

Ecco perché non abbiamo salutato positivamente la proposta di legge n. 532 anche se fin dallo scorso anno, in occasione della precedente proposta di proroga, ne avevamo ampiamente previsto la ri-presentazione alla successiva scadenza. L'assenza di qualsiasi politica alternativa, capace di incidere seriamente sullo sviluppo delle nostre comunità e della nostra Regione, ha, infatti, reso tale proroga obbligata e scontata per questa maggioranza. Certo è che così come non ha "promosso il sostegno all'economia mediante il rilancio del settore edilizio e la promozione di interventi e programmi di valenza strategica per lo sviluppo" fino ad oggi, non potrà farlo nei prossimi mesi, se permarrà l'assenza di qualsiasi politica urbanistica e di sviluppo degna di questo nome. Ecco perché in Commissione abbiamo votato contro, ecco perché voteremo contro anche in Aula.

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TESTO DEL PROPONENTE

TESTO DELLA COMMISSIONE

Art. 1
Proroga di termini

1. Al comma 1 dell'articolo 1 della legge regionale 23 novembre 2012, n. 22 (Proroga dei termini per la presentazione delle istanze per la realizzazione degli interventi di cui alla legge regionale n. 4 del 2009, e successive modifiche ed integrazioni), sono apportate le seguenti modifiche:
a) le parole "ventiquattro mesi" sono sostituite dalle parole "trentasei mesi";
b) le parole "quarantotto mesi" sono sostituite dalle parole "sessanta mesi".

Art. 1
Proroga ed estensione di termini

1. Alla lettera a) del comma 1 dell'articolo 1 della legge regionale 23 novembre 2012, n. 22 (Proroga dei termini per la presentazione delle istanze per la realizzazione degli interventi di cui alla legge regionale n. 4 del 2009, e successive modifiche ed integrazioni), le parole "ventiquattro mesi" sono sostituite dalle parole "trentasei mesi".

2. Il termine più favorevole di quarantotto mesi per la comunicazione di fine lavori, di cui all'articolo 8, comma 2, della legge regionale 21 novembre 2011, n. 21 (Modifiche e integrazioni alla legge regionale n. 4 del 2009, alla legge regionale n. 19 del 2011, alla legge regionale n. 28 del 1998 e alla legge regionale n. 22 del 1984, ed altre norme di carattere urbanistico), e successive modifiche, si estende anche a tutte le richieste di titoli abilitativi già presentate, sin dalla data di entrata in vigore della legge regionale 23 ottobre 2009, n. 4 (Disposizioni straordinarie per il sostegno dell'economia mediante il rilancio del settore edilizio e per la promozione di interventi e programmi di valenza strategica per lo sviluppo), e successive modifiche ed integrazioni, ed assentite.

 

Art. 2
Entrata in vigore

1. La presente legge entra in vigore il giorno della sua pubblicazione sul Bollettino ufficiale della Regione autonoma della Sardegna (BURAS).

 

Art. 2
Entrata in vigore

(identico)