CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIV LEGISLATURA

PROPOSTA DI LEGGE N. 368

presentata dai Consiglieri regionali
GRECO - LOCCI - LUNESU - PITTALIS - FLORIS Rosanna - PIRAS - LAI - FOIS - AMADU - PERU - GALLUS - CAMPUS - DIANA Mario - MURGIONI - MELONI Francesco - COSSA - VARGIU - MULA - DEDONI - PITEA - SANJUST - STOCHINO - PETRINI - RODIN

il 1° marzo 2012

Interventi di prevenzione, diagnosi e cura dell'obesità. Istituzione del Registro regionale e dell'Osservatorio regionale sull'obesità

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RELAZIONE DEL PROPONENTE

L'obesità e le gravi patologie ad essa correlate assumono sempre più caratteri di una emergenza sociale. L'organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha fissato i criteri che consentono di classificare in modo oggettivo l'obesità in base al Body Mass Index (BMI o indice di massa corporea ottenibile dal rapporto peso/altezza al quadrato ovvero Kg/m2). Come limite superiore di normalità è stato fissato un valore di BMI di 24,9 e tra 25 e 29,9 sono compresi i soggetti in sovrappeso. L'obesità patologica è definita da valori di BMI maggiori di 30. Le analisi epidemiologiche registrano una elevata prevalenza dei soggetti affetti da questa patologia. In Italia il 10,3 per cento della popolazione adulta è affetto da obesità, di questi il 10 per cento circa, vale a dire 500-600.000 individui, presenta un'obesità complicata da gravi patologie sul piano cardiovascolare, respiratorio, osteoarticolare e dismetabolico. Sono ben 52.000 i decessi all'anno attribuibili all'obesità. Questi dati testimoniano le gravi ripercussioni sulle aspettative di vita dei soggetti obesi e sulla loro stessa qualità di vita fisica e psicosociale. Altro dato preoccupante è che negli ultimi decenni si è assistito a un aumento progressivo di tale patologia. Dai dati ISTAT su scala nazionale emerge che nel periodo compreso tra il 2001 ed il 2009 è risultata in costante aumento sia la percentuale della popolazione in sovrappeso, passata dal 33,9 per cento al 36,1 per cento, sia quella degli obesi passata dall'8,3 per cento al 10,3 per cento. Ma anche i dati che riguardano la Sardegna sono in linea con quelli nazionali. Infatti nel periodo compreso tra il 2001 ed il 2007 si è avuto un incremento dell'1,8 per cento della popolazione obesa, passata dal 7,9 per cento al 9,7 per cento e del 5,9 per cento della popolazione in sovrappeso passata dal 36,3 per cento al 42,1 per cento. I dati più recenti stimano, probabilmente per difetto, che in Sardegna le persone in sovrappeso siano tra 355.000 e 420.000 e che gli obesi gravi siano tra 135.000 e 184.000. Tutto ciò oltre ad incidere sullo stato di salute fisica e psicologica della popolazione affetta da tale patologia, ha portato ad un aumento dei costi sui bilanci della sanità. Uno studio della Scuola superiore S. Anna di Pisa e dell'Università Bocconi ha stimato in 8,3 miliardi di euro per anno i costi sanitari diretti e indiretti per la cura dell'obesità e delle patologie ad essa correlate (diabete mellito di tipo 2, cardiopatie, ipertensione arteriosa, tumori, malattie dismetaboliche ecc.) e una maggiore spesa di circa 100.000 euro per un paziente obeso nell'arco di vita che va dai 18 ai 75 anni rispetto ad un soggetto normopeso.

In Sardegna, secondo una stima dell'Assessorato regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale, l'obesità determinerebbe un costo annuo di circa 650.000 euro che sommato ai costi per le cure delle patologie associate, porterebbe la spesa annua a circa 900.000 euro tra farmaci, esami e ricoveri. Si deve peraltro rilevare che questa stima non comprende i costi sociali indiretti (maggior numero di assenze dal lavoro, perdita di lavoro, morte precoce e discriminazione) che statisticamente dilatano i costi fino al doppio di quelli diretti.

La patogenesi dell'obesità è multifattoriale. Essa è legata all'interazione di vari fattori che possono intervenire nel corso della vita di un paziente, come fattori genetici predisponenti, fattori ambientali (familiari, lavorativi, micro e macrosociali), lo stile di vita (abitudini alimentari scorrette combinate con un ridotto dispendio energetico), alterazioni metaboliche, patologie cardiovascolari e osteoarticolari, disturbi dell'umore, d'ansia e di personalità.

Il quadro descritto rende auspicabile una disciplina della materia, poiché le caratteristiche di cronicità, i costi elevati e il grave impatto complessivo sulla qualità della vita impongono di associare alle iniziative di prevenzione primaria un'efficace "presa in carico" di tipo terapeutico e riabilitativo del paziente obeso. Tali dati allarmanti indicano l'urgenza e l'indispensabilità di prevedere, oltre ad interventi di rilevazione epidemiologica e di attività di prevenzione, percorsi terapeutici multidisciplinari in grado di far fronte in modo adeguato alle cause, ai sintomi, e alle complicanze di questa malattia.

L'assistenza al paziente gravemente obeso e alla famiglia, laddove necessario, richiede la creazione di un'efficiente rete di servizi socio-sanitari con finalità di prevenzione, cura e riabilitazione, e una struttura di coordinamento degli interventi regionali.

La letteratura scientifica evidenzia l'importanza degli interventi preventivi e terapeutico-riabilitativi intensivi in grado di modificare la "storia naturale" dell'obesità e dei disturbi dell'alimentazione e di ridurre l'incidenza delle complicanze, con vantaggi evidenti per la salute e la qualità di vita del paziente obeso senza trascurare gli effetti sulla riduzione dei costi sia diretti che indiretti sostenuti dal sistema sanitario.

Scopo dell'intervento terapeutico-riabilitativo è, infatti, non solo il recupero funzionale biologico, ma anche il ripristino delle abilità, inteso come recupero occupazionale e lavorativo e più in generale come miglioramento della qualità della vita.

L'obesità colpisce non solo gli adulti, ma anche i bambini e gli adolescenti. Il problema dell'obesità giovanile si fa sempre più pressante: in Italia un bambino su tre è sovrappeso mentre più di uno su dieci è obeso e rischia la morte in giovane età. In Sardegna sono affetti da sovrappeso il 20 per cento e da obesità il 7 per cento dei bambini in età scolastica. Proseguendo con il ritmo di crescita degli ultimi due decenni si prevede che nel 2025 la popolazione obesa e/o in sovrappeso potrebbe raggiungere circa il 40 per cento della popolazione con risultati devastanti sulla salute dei cittadini e sui costi, a quel punto insostenibili, per il Servizio sanitario nazionale.

L'articolo 1 indica le finalità della presente proposta di legge promuovendo la prevenzione e la diagnosi precoce della malattia. L'articolo 2 prevede l'istituzione del Registro regionale dell'obesità al fine di predisporre uno strumento pratico, tramite il quale sia possibile valorizzare, senza disperdere, tutti i possibili dati disponibili relativi a tale patologia.

L'articolo 3 dispone l'istituzione di un osservatorio regionale sull'obesità e la declinazione delle relative attribuzioni in termini di ricerca, di prevenzione e di informazione sulle tematiche connesse alla patologia. Promuove, inoltre, azioni e iniziative per la prevenzione della malattia, in particolare nei luoghi di lavoro. La presente proposta di legge precisa, altresì, che ai componenti di tale organismo non è corrisposto alcun compenso.

L'articolo 4 prevede la costituzione di una commissione di medici specializzati nella patologia e ne individua i compiti: predisporre linee guida, elaborare programmi di formazione, predisporre campagne di sensibilizzazione.

L'articolo 5 promuove interventi per la formazione e l'aggiornamento del personale preposto alla diagnosi e alla cura dell'obesità.

Con l'articolo 6 si possono promuovere campagne informative e di sensibilizzazione; l'articolo 7 riconosce il rilevante apporto delle associazioni del territorio.

L'articolo 8, infine, dispone la copertura finanziaria della legge.

Vista la rilevanza sociale della malattia e in considerazione delle potenzialità di risparmio derivante da una razionalizzazione degli interventi preventivi e diagnostico-terapeutici, si auspica una rapida approvazione della presente proposta di legge in Aula.

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TESTO DEL PROPONENTE

 

Art. 1
Principi e finalità

1. La presente proposta di legge detta i principi fondamentali in materia di prevenzione e cura dell'obesità al fine di garantire la tutela della salute, la riabilitazione e il miglioramento delle condizioni di vita dei pazienti affetti da questa patologia. La Regione, nell'ambito delle proprie competenze, riconosce la rilevanza sociale dell'obesità:
a) favorendone la prevenzione, la diagnosi e la cura;
b) promuovendone la conoscenza degli effetti dal punto di vista della salute nonché in ambito lavorativo e sociale;
c) riconoscendo l'associazionismo specifico nel territorio regionale e le attività di volontariato finalizzate a sostenere e aiutare le persone affette da obesità.

 

Art. 2
Istituzione del registro regionale

1. La Regione, nel rispetto delle disposizioni di cui al decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 (Codice in materia di protezione dei dati personali), e successive modifiche, istituisce il Registro regionale dell'obesità di seguito denominato registro.

2. Il registro è istituito presso l'Assessorato regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale e raccoglie, ai sensi degli articoli 20, 76 e 85 del decreto legislativo n. 196 del 2003, i dati anagrafici e sanitari relativi alle persone affette da obesità, per finalità di rilevante interesse pubblico di programmazione, gestione, controllo e valutazione dell'assistenza sanitaria nonché di studio e di ricerca scientifica in campo medico e chirurgico.

3. L'introduzione e l'attivazione di una cartella clinica elettronica disponibile su web, condivisa fra strutture ospedaliere di riferimento e azienda sanitaria locale (ASL), costituisce l'elemento essenziale di raccordo per la creazione della rete clinica per la cura e l'assistenza alle persone affette da obesità. La sua elaborazione, articolata in redazione, strutturazione, realizzazione elettronica e sperimentazione, è affidata al registro regionale.

4. L'Assessorato regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale è titolare del trattamento dei dati del registro e provvede alla relativa elaborazione e tempestiva diffusione in rete, in forma anonima.

5. I soggetti pubblici e privati accreditati dal servizio sanitario regionale che hanno in carico soggetti affetti da obesità, sono tenuti alla raccolta, all'aggiornamento ed all'invio all'Assessorato dei dati di cui al comma 2, nel rispetto del decreto legislativo n. 196 del 2003 e secondo le modalità tecniche definite dall'Assessorato regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale.

 

Art. 3
Istituzione di un osservatorio regionale

1. Presso l'Assessorato regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale è istituito un osservatorio regionale sull'obesità, di seguito denominato osservatorio.

2. L'osservatorio provvede a:
a ) svolgere attività di monitoraggio sull'obesità in Sardegna e sulle azioni di diagnosi e cura promosse dal Servizio sanitario regionale;
b) raccogliere dati e statistiche sulla fenomenologia dell'obesità nonché sulle azioni promosse in sede nazionale ed europea;
c ) proporre l'attuazione di campagne di informazione per il personale sanitario e per la popolazione potenzialmente a rischio;
d ) promuovere azioni e iniziative per la prevenzione dell'obesità, in particolare nei luoghi di lavoro;
e ) trasmettere, con cadenza annuale, alla Giunta regionale e alla Commissione consiliare competente una relazione relativa all'attività svolta;
f) mettere a punto un'analisi dei costi diretti dell'obesità e delle patologie ad essa correlate sul Sistema sanitario regionale
g) monitorare la percentuale di emigrazione sanitaria verso altre regioni per la cura dell'obesità patologica.

3. L'osservatorio è composto da:
a) il responsabile dell'area della prevenzione dell'Assessorato regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale in qualità di presidente;
b) il responsabile dell'area dei servizi sanitari dell'Assessorato regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale;
c ) il responsabile dell'area servizi sociali dell'Assessorato regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale;
d) il responsabile dell'Osservatorio epidemiologico dell'Assessorato regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale;
e) il rappresentante competente in materia di lavoro scelto fra i dirigenti competenti dell'Assessorato regionale del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale;
f ) due medici esperti in materia scelti tra il personale dipendente o convenzionato con il Servizio sanitario regionale, designati dall'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale;
g) quattro rappresentanti designati congiuntamente dalle associazioni regionali di settore;
h) un rappresentante della Commissione regionale pari opportunità.

4. I componenti dell'osservatorio partecipano alle riunioni direttamente o tramite delegati.

5. Le funzioni di segreteria dell'osservatorio sono assicurate da personale in servizio presso l'Assessorato regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale. La verbalizzazione delle riunioni viene effettuata in materia riepilogativa evidenziando esclusivamente le conclusioni, salva la facoltà, per i componenti, di depositare memorie da allegare al verbale.

6. La mancata designazione dei componenti, di cui al comma 3, lettera h), non pregiudica la costituzione ed i lavori dell'osservatorio regionale. Le riunioni dell'osservatorio sono valide con la presenza della maggioranza dei suoi componenti.

7. La partecipazione ai lavori dell'osservatorio non comporta il riconoscimento di compensi, gettoni di presenza o rimborsi spese.

8. L'osservatorio è costituito con decreto dell'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale.

 

Art. 4
Istituzione e compiti della Commissione regionale di esperti sull'obesità

1. La Giunta regionale, su proposta dell'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale, istituisce una commissione composta da esperti di comprovata e specifica competenza nel settore dell'obesità sia in ambito medico che chirurgico.

2. La commissione è composta da un numero massimo di 7 membri.

3. La commissione ha il compito di:
a) predisporre linee guida per il percorso diagnostico-terapeutico sulla base delle evidenze cliniche nazionali e internazionali e per il follow-up dei pazienti affetti da obesità;
b) elaborare programmi per la formazione e l'aggiornamento dei medici e per l'informazione dei pazienti;
c) predisporre campagne di sensibilizzazione, di educazione alimentare e promuovere il diffondersi di corretti stili di vita per prevenire l'obesità;
d) individuare azioni e iniziative per curare l'obesità;
e) collaborare all'adeguamento del tariffario ICD9 delle prestazioni terapeutiche per la cura dell'obesità;
f) predisporre un programma di esenzione dalla partecipazione alla spesa sanitaria per farmaci, esami e cure riabilitative relativamente alla cura dell'obesità e delle gravi patologie ad essa connesse.

 

Art. 5
Formazione nel servizio sanitario regionale

1. La Giunta regionale, nell'ambito della programmazione della formazione del personale sanitario e socio-sanitario, su indicazione della commissione promuove interventi per la formazione dei professionisti affinché agiscano come formatori in tema di:
a) interventi di prevenzione e cura dell'obesità:
1) attivazione di meccanismi di verifica, specie nella scuola, per una corretta informazione sulle metodiche preventive e di cura;
2) promozione di un modello di alimentazione salutare;
3) promozione di una attività fisica utile alla salute cardiovascolare e muscolo-scheletrica, in grado di sostenere un dispendio energetico adeguato al mantenimento di un peso ragionevole;
b) buone pratiche che includano supporto personalizzato per assicurare ciò che serve per mantenere un peso salutare a lungo termine.

 

Art. 6
Campagna di informazione e sensibilizzazione

1. L'Assessorato regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale sulla base dei dati del Registro regionale dell'obesità e dei lavori dell'Osservatorio regionale sull'obesità e su indicazione della commissione, può promuovere campagne informative e di sensibilizzazione aventi per oggetto le problematiche connesse all'obesità:
a) implementando l'informazione sugli stili di vita salutari e realizzando campagne di sensibilizzazione per una corretta alimentazione;
b) promuovendo politiche che tutelino le persone affette da obesità grave assicurando loro un percorso assistenziale, educativo e di integrazione sociale;
c) promuovendo politiche che incoraggino l'attività fisica;
d) promuovendo il diritto alla mobilità dei soggetti obesi attraverso l'abbattimento delle barriere architettoniche e l'adeguamento degli standard di progettazione di mezzi di locomozione e uffici pubblici ivi compresi ospedali e ambulatori.

 

Art. 7
Associazioni e attività di volontariato

1. La Regione riconosce il rilevante apporto delle associazioni che si occupano della patologia sul territorio regionale e sostiene le attività delle stesse aventi come obiettivo il perseguimento di finalità di solidarietà, diretta a sostenere ed aiutare le persone affette da obesità, nonché progetti di formazione ed informazione, anche in collaborazione con gli istituti scolastici e le università, rivolti alla collettività regionale.

 

Art. 8
Norma finanziaria

1. Agli oneri derivanti dalla presente legge si fa fronte con le riserve finanziarie già previste dalla legislazione vigente.