CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIV LEGISLATURA

PROPOSTA DI LEGGE N. 266

presentata dai Consiglieri regionali

CUCCUREDDU - CAPELLI - MULAS - PLANETTA - DESSÌ - ZEDDA Alessandra - BIANCAREDDU - SANNA Matteo - PITEA - DE FRANCISCI - FOIS - RANDAZZO -
COCCO Daniele Secondo

il 18 marzo 2011

Ricostituzione dell'Istituto sardo organizzazione lavoro artigiano (ISOLA)

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RELAZIONE DEL PROPONENTE

Artigianato artistico sardo dal 1957 a oggi; resoconto a quattro anni
dalla soppressione dell'ISOLA

L'ISOLA, l'Istituto sardo per l'artigianato, che nell'anno della soppressione avrebbe compiuto mezzo secolo di attività, ha lasciato il posto alla nuova Agenzia regionale Sardegna promozione. Una nuova realtà che va a sostituire quella più vecchia per continuare a promuovere il territorio e proseguire sulla scia di quanto fatto dalla stessa ISOLA fino ad allora. Ma la nuova agenzia regionale, nata principalmente dalla fusione di ESIT ed ISOLA per promuovere l'immagine del territorio sardo, con particolare attenzione al turismo, all'artigianato e all'agro-alimentare, a oggi non sembra la struttura più efficace per perseguire le finalità e produrre apprezzabili risultati nei differenti settori di operatività. Lo statuto, approvato da oltre quattro anni, che disciplina l'organizzazione e il funzionamento di Sardegna promozione, di fatto, di promozione proprio non ne parla. Un danno di non poco conto per gli operatori che non hanno esitato a far sentire la loro contrarietà in diverse occasioni, anche e soprattutto attraverso le associazioni di categoria che li rappresentano. Incertezza e confusione regnano in questa lunga fase di transizione per le aziende artigiane sarde, da cinquant'anni stimolate, valorizzate ed "esportate" nel mondo grazie alla preziosa e proficua attività che svolgeva l'ISOLA nel nome dell'artigianato artistico e di qualità, e della salvaguardia dell'identità sarda. L'Istituto sardo organizzazione lavoro artigiano era anche sinonimo di formazione e perfezionamento, promozione e commercializzazione dei prodotti artigianali, il cui obiettivo principale era proprio quello di salvare dall'estinzione gli antichi mestieri, rivalorizzando e potenziando al tempo stesso l'artigianato e il design sardo, innovando, nel solco della tradizione, prodotti e processi artigianali per adeguarli alle esigenze ed al gusto che la modernità richiede. Un obiettivo esteso anche ai cinque punti vendita, meglio conosciuti come le botteghe di artigianato sardo, dislocate tra Cagliari, Sassari, Nuoro, Oristano e Porto Cervo. L'ISOLA ha rappresentato per l'intera Sardegna un vero e proprio contenitore capace di raggruppare aziende artigianali locali e assicurare la loro continuità produttiva nel tempo e la loro promozione al di fuori dei confini regionali e nazionali. Una sorta di biglietto da visita per la Sardegna nel mondo.

Nuovo modello di sviluppo e ruolo dell'artigianato artistico

La crisi economica che stiamo attraversando induce a riflettere con maggior attenzione sul modello di sviluppo perseguito in questi anni in Sardegna. I processi di globalizzazione dei mercati e delle produzioni hanno messo in crisi distretti industriali consolidati in tutta Europa. Il debole tessuto industriale della Sardegna, incentrato su alcune produzioni tipiche nei distretti naturali del granito, del marmo e del sughero, oltre che sulle produzioni, chimiche, tessili, ecc., ubicate nei siti industriali principali: Porto Torres, Ottana, Macomer, Portovesme, sconta una crisi ancora più grave. Ma anche settori che hanno assicurato nel passato un consistente livello di occupazione, come l'edilizia ed il commercio, per ragioni legate in parte alla crisi economica ed della stretta creditizia e, in parte, indotte da scelte legislative regionali, scontano un periodo di grave sofferenza. In quest'ottica occorre pensare ad una strategia volta a valorizzare, o a consentire la valorizzazione da parte degli attori locali delle nostre peculiari risorse, delle produzioni più strettamente legate al territorio e per questo non suscettibili del rischio di delocalizzazione, quelle che i francesi con una efficace espressione chiamano "savoir-faire locaux".

In quest'ottica le produzioni artigianali, ma certamente anche il turismo, l'agricoltura e l'allevamento, ed i relativi processi industriali di trasformazione, unitamente allo sfruttamento delle fonti energetiche rinnovabili, potranno avere un ruolo chiave nei processi di pianificazione strategica volti a garantire ai sardi un modello di sviluppo sostenibile sia dal punto di vista ambientale che da quello economico e sociale.

La valenza del mondo artigiano può sembrare in contrasto con un'idea radicale di modernità: in un mondo in cui molte attività manuali sono state superate dalla supremazia delle macchine, l'artigianato stesso sembra essere simbolo e residuo del passato. Infatti, il preconcetto di considerare le arti applicate come appartenenti ad un'area inferiore, ha dominato in alcune influenti scuole di pensiero, che credevano di poter pronosticare la fine di ogni manualità in nome di una meccanizzazione sfrenata.

Ora più che mai, dopo la messa in crisi di questi principi, si è finalmente scoperto l'aspetto benefico di un'attività manuale o comunque della commistione fra "fatto a mano" e tecnica nei più svariati settori: dalla ceramica al legno, dalla tessitura alla cestineria e così via.

In Sardegna l'artigianato può divenire il motore trainante ed essenziale per l'economia, le imprese artigiane debbono accogliere l'invito all'innovazione senza perdere né tradire l'impronta delle sue origini, conservando lo spirito di adattamento all'ambiente, nella sperimentata capacità di utilizzazione delle materie prime locali, privilegiando gli elementi distintivi di uno stile e di una personalità collettiva che è riuscita a sopravvivere.

Grazie ad artisti sensibili come Eugenio Tavolara e Ubaldo Badas, negli anni sessanta, sbocciò una nuova primavera per l'artigianato artistico, che pur aderendo al ceppo della tradizione, riuscì a rinnovare i modelli e gli schemi compositivi, favorendo una graduale evoluzione ed un intelligente aggiornamento. L'opera di questi pionieri, che hanno saputo stimolare e coordinare gli interventi di altri artisti ed operatori culturali come Mauro Manca, Delitala, Ciusa Romagna, Vico Mossa, Antonio Corriga, Aldo Contini, Maria Lai ed altri, ha instaurato un metodo di lavoro basato sulla collaborazione fra l'artista e l'artigiano, ricondotta ad unità di indirizzo attraverso l'organizzazione dell'ISOLA.

L'ISOLA vantava una vasta collezione di opere di artigianato esclusive, di grande valore storico e di alta qualità artistica, probabilmente oggi disperse. Alla collezione si aggiungevano una biblioteca specializzata ed una videoteca storica. Una così vasta produzione potrebbe consentire la realizzazione (nel capoluogo regionale, nel Padiglione Tavolara di Sassari o in qualunque altro centro della Sardegna) di un centro espositivo dell'artigianato artistico sardo e di arti applicate, che potrebbe da un lato tutelare e valorizzare, attraverso gli oggetti, i valori identitari della nostra cultura, e dall'altro fungere da polo attrattore per i visitatori e, quindi, generare nuova occupazione.

Oggi più che mai il rinnovamento dell'artigianato artistico sardo deve puntare su una marcata collaborazione con il design, promuovendo l'incontro tra imprenditori e creativi finalizzato ad incentivare il processo che vede l'unione tra la cultura del progetto e la produzione artigianale legate alle risorse dei territori. Le risorse dei territori sono, naturalmente, le tecniche tradizionali, i materiali disponibili in aree geograficamente ben individuate, tradizioni consolidate, per lo più tramandate di padre in figlio o di madre in figlia.

Sin dalla sua costituzione l'ISOLA è intervenuto a sostegno del settore artigiano, promuovendo la partecipazione a manifestazioni all'estero sia a carattere culturale che commerciale, che ha messo in giusta luce il valore e l'alto livello raggiunto dall'artigianato artistico della Sardegna. In generale le produzioni presentate all'attenzione di un pubblico sempre più vasto ed esigente e degli operatori del settore sono state improntate al buon gusto e all'eleganza, scaturite da una selezione di elaborati antichi e moderni: gli uni espressione dei suggerimenti di una tradizione più che mai valida e vitale, gli altri rivelazione di elementi estetici suscettibili di funzionali applicazioni nell'arredamento della casa moderna.

In tutto il mondo moderno, e non solo in Italia, l'artigianato popolare è in crisi a causa della crescita sui nostri mercati di prodotti provenienti dai cosiddetti paesi in via di sviluppo, dalla Cina, dall'India e dall'Africa, paesi che riescono a produrre a costi bassissimi. La concorrenza di questi nuovi mercati è fortissima e può essere affrontata solo supportando efficacemente gli operatori dell'artigianato, innovando ed accrescendo la qualità dei prodotti, ma proprio nel momento del bisogno si è soppresso lo strumento, che certo andava riorganizzato, ma che ha sempre rappresentato il punto di riferimento, di stimolo, di sostegno e di guida per gli artigiani sardi.

La fine dell'ISOLA

L'articolo 7, comma 1, della legge regionale 11 maggio 2006, n. 4 (legge finanziaria 2006), ha istituito l'Agenzia regionale governativa Sardegna promozione, mentre il comma 3 ha disposto la soppressione dell'ISOLA trasferendo all'Agenzia le funzioni ed i compiti in materia di promozione e commercializzazione dei prodotti dell'artigianato tipico, tradizionale ed artistico. Le altre attività e pertinenze dell'ente soppresso sono svolte dall'Assessorato competente per materia. Nulla viene disposto, invece, in ordine al personale dell'ISOLA.

Con decreto del Presidente viene nominato il commissario liquidatore dell'ISOLA, il quale presentava all'Assessorato del turismo, artigianato e commercio il programma di liquidazione dell'ente soppresso.

Stante la presenza di un complesso patrimonio rappresentato da beni immobili, attrezzature, collezioni di tessuti e di gioielli di artigianato artistico, il piano di liquidazione, per poter essere attuato, necessitava di circostanziati indirizzi da parte della Giunta regionale, soprattutto per quanto riguardava la dismissione di collezioni di importanza storica per l'artigianato sardo, di strutture finalizzate all'attività produttiva e alla formazione degli artigiani e di una interessante biblioteca su tematiche di vari settori dell'artigianato, anche in considerazione del fatto che alcune competenze passavano all'Agenzia Sardegna promozione.

Queste indispensabili valutazioni e indirizzi non risulta peraltro siano mai stati forniti dall'organo esecutivo regionale.

La Giunta regionale approva il piano di liquidazione dell'ISOLA, dispone che venga presentato il rendiconto finale di gestione entro e non oltre il 24 marzo 2008. Da quella data l'ISOLA è soppresso.

Personale ex ISOLA

Il personale del disciolto ente, pur avendo nel corso degli anni acquisito un bagaglio di esperienza e di competenza nel campo dell'artigianato artistico e tradizionale, sotto i profili della produzione, della commercializzazione, della promozione e della formazione, è stato disperso nelle varie attività dell'Amministrazione regionale; nemmeno uno è stato assegnato all'Agenzia Sardegna promozione, che avrebbe dovuto continuare a svolgerne le funzioni.

L'ISOLA, in quanto soppresso, si è trovato giuridicamente a non essere più legittimato a svolgere l'attività di tutela e promozione dell'artigianato artistico sardo che per oltre 50 anni aveva svolto in conformità ai propri compiti istituzionali. In pratica si sono sprecate professionalità, si è vanificato il lavoro e si sono sperperate risorse economiche impiegate a partire dal 1957.

Marchio ISOLA

Il brand ISOLA e il marchio, col cavallino disegnato da Tavolara, mantengono, ancora, un valore commerciale, di conoscenza e monetario notevole, quantificabile in non meno di 5 milioni di euro. L'utilizzo e la registrazione del marchio, stando a quanto si apprende dagli uffici regionali, è stato completamente abbandonato sia per quanto attiene l'uso che la tutela. Anche a questo proposito non si è tenuto conto dell'esperienza acquisita dall'ISOLA e di tutta l'attività svolta dall'Istituto per la registrazione del "cavallino" e la tutela del marchio in Italia ed all'estero. Inoltre non pare che si stiano effettuando i necessari controlli per impedirne l'uso da parte di terzi. È sufficiente una veloce navigazione in internet per rendersi conto di quanti soggetti stanno utilizzando abusivamente il marchio ISOLA per pubblicizzare e commercializzare i propri prodotti oppure dare credibilità al proprio sito.

Problematiche e prospettive future sul comparto dell'artigianato artistico sardo

L'ISOLA fu istituito con la legge regionale 2 marzo 1957, n. 6 (successivamente modificata ed integrata con la legge regionale 30 novembre 1967, n. 21, e con la legge regionale 27 aprile 1984, n. 14).

L'ente nacque con il preciso scopo di dare assistenza tecnico-artistica e commerciale agli artigiani. Per precisa scelta politica il campo di artigianato da difendere e valorizzare fu limitato a quello artistico. In realtà negli anni '50 non esisteva un comparto dell'artigianato artistico inteso come campionario ricco ed omogeneo come quello cui siamo abituati oggi.

Esistevano, nei diversi comuni sardi, tradizioni tessili che andavano sparendo. Conservati nelle vecchie cassepanche tessuti e coperte di lana e cotone o lino, tramandati di generazione in generazione, venivano utilizzati, quasi sempre, solo nelle occasioni più importanti. La moltitudine dei cesti che per anni avevano costituito una parte essenziale del corredo non facevano più mostra di sé sulle pareti delle case: avevano perso la loro funzione originaria e non avevano ancora acquisito una funzione decorativa.

Fu grazie alla perspicacia, all'intuito ed all'intelligenza di alcune persone che lavorarono all'ISOLA che tutto questo patrimonio culturale sparso sul territorio fu analizzato in un'unica ottica, studiato, recuperato, riprodotto.

Quelli che oggi sono considerati manufatti tipici e tradizionali di un comune, sono in realtà il risultato di una attenta e continua opera di studio e rielaborazione di colori e simboli.

L'ISOLA non si è limitato a tutelare un patrimonio che si stava perdendo, ma ha elaborato e dato vita a quello che oggi, con orgoglio, viene indicato come artigianato artistico tradizionale sardo.

L'attività di ricerca dell'Istituto, unitamente all'opera di catalizzazione e di coordinamento, ha saputo, nel tempo, assemblare senza stravolgere i caratteri tipici delle varie produzioni locali.

Nessuna regione in Italia ha avuto un ente pubblico preposto alla salvaguardia, sviluppo, promozione e commercializzazione dell'artigianato artistico o più correttamente un ente con i poteri e le funzioni che aveva l'ISOLA, citato per questo quale modello positivo e di eccellenza della Sardegna.

Raro, o forse unico esempio di ente pubblico che, parallelamente ad una attività istituzionale di promozione e assistenza regolata sulle norme della pubblica amministrazione, affiancava un'attività commerciale con un bilancio distinto ed una contabilità separata.

Ma quello che poteva apparire come l'aspetto anomalo in realtà ha rappresentato il punto di forza dell'Istituto. Infatti l'ente, dopo aver curato la produzione del manufatto sotto l'aspetto tecnico ed estetico, compresa la verifica della qualità della materia prima, si attivava per collocarlo sul mercato.

Solo la produzione, supportata da una attività di recupero e valorizzazione dei manufatti tipici e tradizionali, affiancata alla promozione e alla commercializzazione ha consentito che l'artigianato artistico sia rimasto un comparto vitale in continua evoluzione e rappresenti oggi un settore primario di sviluppo locale, attorno al quale sarà possibile ipotizzare un nuovo modello di sviluppo economico per la Sardegna postindustriale.

È evidente che, per la molteplicità dei compiti assegnati dallo Statuto e la pluralità delle funzioni svolte, l'ISOLA, nel corso degli anni, ha dovuto dotarsi di un considerevole patrimonio rappresentato da beni mobili ed immobili finalizzati alla produzione e commercializzazione dei prodotti ed ha posto in essere una pluralità di rapporti giuridici con soggetti privati ed enti pubblici.

Alcuni dei beni, in parte dismessi, afferiscono a processi produttivi, quali ad esempio i telai ed i macchinari esistenti presso i centri pilota, altri attengono alla commercializzazione dei prodotti, ad esempio le strutture espositive, i locali per la vendita dei prodotti ed i magazzini per le merci, altri ancora hanno una valenza culturale quali le preziosissime collezioni il cui valore, prima ancora che economico, è artistico, culturale, etnografico.

La promozione

La promozione è stata, senza alcun dubbio, uno dei compiti istituzionali dell'ISOLA, fondamentale per far conoscere a larghi settori di pubblico l'artigianato artistico della Sardegna, valorizzare le tradizioni popolari ed incentivare la commercializzazione dei manufatti.

In un momento come questo in cui si parla di crisi a tutti i livelli, è più che mai importante riaccendere entusiasmi e lanciare nuove iniziative. La promozione è il comune denominatore di tutte le iniziative finalizzate alla tutela e salvaguardia del comparto.

Il peso economico rappresentato dall'artigianato contribuisce in maniera consistente all'economia del Paese. Ma occorre sempre promuovere nuovi progetti per far evolvere le stanche e ripetitive proposte legate alla tradizione, facilitare nuovi sistemi di aggregazione (ad esempio le società di servizio) per garantire alla piccola struttura artigiana nuovi strumenti per la comunicazione e la commercializzazione. Né si può ignorare che il comparto comprende realtà profondamente differenti. Ci sono alcune realtà produttive che, se non adeguatamente supportate in termini di incentivi o di semplificazione degli adempimenti, sono destinate a sparire rapidamente dal mercato.

La promozione svolge un ruolo strategico e va sostenuta con una politica programmatica mirata.

Rientra nella promozione l'assumere nuove iniziative orientandole alla tutela e salvaguardia delle produzioni e delle imprese, verso il recupero della tradizione e la conservazione degli antichi mestieri in estinzione, verso la formazione di giovani artigiani.

In conclusione, alla luce dei fatti, si può fare un bilancio, dopo quattro anni, che consente di definire quanto meno infelice la scelta di sopprimere l'ISOLA. Da un lato perché si è perso il valore, economico e commerciale, del più rappresentativo brand e marchio della Sardegna, capace di sintetizzare un'Isola produttiva, nella quale le tradizioni e la propria forte identità culturale si sposava con la modernità, l'innovazione, il gusto ed il design. D'altro lato si sono disperse professionalità e competenze, ma anche: storici strumenti di produzione, preziose collezioni, documenti, volumi. Infine l'Agenzia Sardegna promozione non si è dimostrato lo strumento idoneo a perseguire le finalità ed il progetto di tutela e valorizzazione ed innovazione delle produzioni artistiche isolane, alle quali Eugenio Tavolara e tanti altri avevano lavorato per anni.

La proposta di legge, composta di soli 4 articoli, si propone, senza costi aggiuntivi di funzionamento, di ricostituire l'ISOLA, sotto forma di agenzia regionale, rapidamente e comunque prima di disperdere totalmente il valore del marchio e le professionalità, nonché le collezioni ed i fondi archivistici e bibliotecari, formatesi nei cinquanta anni di attività dell'ente per l'artigianato. Si prevede quindi l'abrogazione della norma che aveva sancito la soppressione dell'ente strumentale.

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TESTO DEL PROPONENTE

 

Art. 1
Finalità

1. La presente legge si prefigge di:
a) tutelare e valorizzare l'artigianato artistico della Sardegna sia in funzione produttiva che di salvaguardia dei saperi locali e dei valori identitari della Sardegna;
b) istituire l'agenzia, dotata di propria autonomia economica ed organizzativa, denominata ISOLA, con le funzioni di assistenza al mondo artigiano e di sostegno al marketing, anche attraverso la commercializzazione dei prodotti, ed all'innovazione di processo e di prodotto, nel solco della tradizione sarda e di ogni altra funzione originariamente attribuita al disciolto ente strumentale ISOLA;
c) ripristinare il brand ISOLA ed il relativo marchio, costituito dal cavallino stilizzato disegnato da Eugenio Tavolara, per identificare i prodotti dell'artigianato artistico e di qualità;
d) ricostituire la biblioteca e raccogliere, per quanto ancora possibile, le preziosissime collezioni di tessuti, gioielli, ceramiche, cesti ed altri manufatti, simbolo delle migliori espressioni artigianali ed artistiche della Sardegna;
e) favorire, attraverso mobilità volontaria, il reimpiego del personale ex ISOLA nella nuova agenzia, al fine di evitare la definitiva dispersione nell'apparato regionale delle competenze e del bagaglio di esperienza acquisito dai dipendenti regionali.

 

Art. 2
Abrogazioni e modifiche

1. Al comma 1 dell'articolo 7 della legge regionale 11 maggio 2006, n. 4 (Disposizioni varie in materia di entrate, riqualificazione della spesa, politiche sociali e di sviluppo), al primo capoverso sono soppresse le parole "promuove, tutela e salvaguarda l'artigianato tipico, tradizionale ed artistico".

2. Il comma 3 dell'articolo 7 della legge regionale n. 4 del 2006, è abrogato.

 

Art. 3
Riattivazione dell'ISOLA

1. È istituita, con sede legale a Cagliari, l'agenzia governativa regionale denominata ISOLA, agenzia per la tutela, valorizzazione e promozione dell'artigianato tipico, tradizionale ed artistico, con personalità giuridica di diritto pubblico, nonché autonomia regolamentare, organizzativa, contabile, finanziaria e gestionale. L'agenzia è regolata da un apposito statuto, approvato con deliberazione della Giunta regionale, adottato su proposta dell'Assessore competente, previo parere della Commissione consiliare competente che deve essere espresso entro trenta giorni, decorsi i quali il parere si intende acquisito, col quale sono disciplinate l'organizzazione della struttura operativa ed il funzionamento degli organi nonché le modalità per la ricostituzione delle collezioni, dell'archivio e della biblioteca dell'ISOLA.

2. L'agenzia è soggetta alle disposizioni della legge regionale 13 novembre 1998, n. 31 (Disciplina del personale regionale e dell'organizzazione degli uffici della Regione), e successive modifiche ed integrazioni, ed è inserita nel comparto di contrattazione del personale dell'Amministrazione e degli enti disciplinato dalla medesima legge.

3. All'agenzia è prioritariamente assegnato il personale già dipendente del disciolto ente, di cui all'articolo 7, comma 3, della legge regionale n. 4 del 2006, con la salvaguardia del trattamento giuridico, economico e previdenziale in atto, ivi compreso quello integrativo.

 

Art. 4
Norma finanziaria

1. Gli oneri di funzionamento del ricostituito ente strumentale ISOLA sono compensati dai minori trasferimenti in favore dell'Agenzia Sardegna promozione.