CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIV LEGISLATURAPROPOSTA DI LEGGE N. 252
presentata dai Consiglieri regionali
SANJUST - DIANA Mario - MURGIONI - AMADU - LADU - RODIN - LAI - PERU - PIRAS - DE FRANCISCI - RANDAZZO - GRECO - TOCCO - CAMPUS - ZEDDA Alessandra - CONTU Mariano Ignazio - PITTALIS - PITEA - LOCCI - GALLUS
il 17 febbraio 2011
Norme a sostegno delle giovani famiglie con figli a carico
(pacchetto per giovani famiglie)***************
RELAZIONE DEL PROPONENTE
Con il seguente provvedimento legislativo si intendono proporre delle misure che consentano un aiuto immediato alle famiglie con figli piccoli al fine di incentivare e supportare il lavoro delle giovani mamme.
A causa, infatti, del ritardo con cui si avviano le carriere e della lentezza nei percorsi di stabilizzazione professionale, le famiglie giovani sono quelle con maggiori difficoltà.
Gli stipendi bassi, non appaiono in grado di far fronte ai costi elevati della cura dell'infanzia e del mantenimento del nucleo familiare.
Conciliare il tempo tra famiglia e lavoro è arduo, le conseguenze si vanno a ripercuotere sia sullo sviluppo personale che professionale dei genitori. Soprattutto le donne sono costrette a frenare la propria carriera. Questo va a incidere negativamente sull'economia familiare che con il suo impoverimento mina le basi su cui si costruiscono le opportunità per le nuove generazioni. La natura del disagio economico va riscontrata soprattutto in alcuni ambiti nei quali è necessario intervenire a supporto dei redditi e consumi.
Analizzando i dati Istat, notiamo che tra le famiglie con almeno un minore a carico, il 19 per cento fa fatica ad arrivare a fine mese, il 15 per cento fa fatica con le bollette, il 20 per cento non è stata in grado di acquistare i vestiti necessari e il 33,6 per cento non è in grado di far fronte ad una spesa imprevista di 700 euro. Un'altra preoccupazione, che appare necessario inserire in questa normativa, è quella relativa al supporto nella cura dei bambini piccoli.
La disponibilità dei posti negli asili nido è ancora insufficiente e soprattutto sono poco diffusi i servizi che potrebbero dare maggiore flessibilità e supporto.
A causa dei costi elevati, in Italia è poco diffuso anche il ricorso alle baby sitter che risultano invece molto utili per compensare sia la scarsità dei posti negli asili nido, sia la relativa rigidità dei loro orari. Questo problema rende le giovani coppie spesso dipendenti dalla vicinanza dei nonni e limita la loro mobilità fisica.
Inoltre, è notorio come, in riferimento al lavoro per le mamme, si è stabilito che la povertà infantile in Italia colpisce in particolare le famiglie monoreddito. La possibilità di avere entrambi i genitori occupati diminuirebbe considerevolmente il disagio economico.
In Italia, il tasso di occupazione delle mamme è tra i più bassi d'Europa. Infatti, il 30 per cento delle donne non torna al lavoro dopo la maternità.
L'interesse verso questa proposta risiede non solo nel fatto che consentirebbe di alleviare in modo considerevole lo sforzo economico compiuto dalle famiglie più giovani e vulnerabili, ma anche nella possibilità di eliminare le cosiddette "trappole di inattività" che caratterizzano le misure assistenziali legate al reddito.
In casi del genere può dunque apparire conveniente, per uno o più componenti del nucleo famigliare, restare "a carico" per non rinunciare agli aiuti pubblici.
Si innesca in questo modo un circolo vizioso da cui è difficile uscire.
Le misure qui proposte offrono così un ventaglio di possibilità per migliorare le politiche destinate alle famiglie in Italia.
In particolare si ritiene opportuno ricordare la necessità di adottare strategie di lungo periodo che affrontino soprattutto due aspetti particolarmente critici. Il primo riguarda i servizi rivolti all'infanzia, sia come quantità (posti disponibili negli asili nido) che come varietà. In altri paesi stranieri, in Francia in particolare, si è investito moltissimo in una varietà di soluzioni che aiutano a sopperire la mancanza di asili e che danno alle famiglie la massima flessibilità; in Italia esistono già numerose ed interessanti sperimentazioni a riguardo e sarebbe necessario investire su questi aspetti con maggior coordinamento e continuità.
Il secondo aspetto riguarderebbe una maggiore flessibilità per ciò che concerne gli orari di lavoro.
L'auspicio è che, lavorando insieme a enti locali, aziende e associazioni, la Regione si impegni realmente a diffondere l'utilizzo di nuove forme di lavoro sull'esempio di altre nazioni europee, la Gran Bretagna ad esempio, dove sono state istituite apposite commissioni ministeriali e un comitato speciale di aziende al fine di sensibilizzare il paese sul bilanciamento vita e lavoro.
L'articolo 1 stabilisce le finalità di questa normativa, già esplicitata in maniera esaustiva, nella presente relazione.
L'articolo 2 stabilisce le norme per l'accesso al sostegno dell'affitto.
L'articolo 3 stabilisce le norme per ottenere la rimborsabilità all'assunzione di una baby sitter introducendo anche gli elenchi regionali delle baby sitter, figura professionale che già esiste in varie città italiane, nonostante la loro diffusione sia comunque ancora limitata.
Occorre specificare come l'introduzione di una misura come la rimborsabilità e l'elenco professionale delle baby sitter contribuirebbe all'incremento di posti di lavoro e, contestualmente, all'emersione di un'attività in gran parte sommersa.
L'articolo 4 norma la possibilità che alle mamme con figli fino a tre anni d'età che lavorano sia riconosciuto l'abbattimento, di una percentuale da stabilire, della base imponibile sui primi 10 mila euro di reddito prodotto.
L'articolo 5 stabilisce la copertura finanziaria necessaria per l'applicabilità di questa normativa di legge.
***************
TESTO DEL PROPONENTE
Art. 1
Finalità1. La Regione autonoma della Sardegna con la presente legge finanzia un pacchetto di misure per le famiglie più giovani, con bambini piccoli e con genitori ancora all'inizio della loro carriera lavorativa.
2. Tali iniziative riguardano il sostegno sull'affitto di casa, la rimborsabilità delle spese relative all'assunzione di una baby sitter e l'abbattimento della base imponibile dei primi 10.000 euro di redditi derivanti dal lavoro delle mamme con figli sotto i tre anni.
Art. 2
Sostegno all'affitto1. Alle famiglie di giovani coppie, dell'età massima di 30 anni, con figli a carico, è autorizzato uno sgravio fiscale del 10,05 per cento sulle spese relative ad un regolare contratto di locazione il cui canone è corrisposto mensilmente sul conto corrente del locatario dove è domiciliato lo stesso canone.
2. Il sostegno sull'affitto di casa per le giovani coppie con figli a carico, è cumulabile con l'assegno dell'affitto di emancipazione. In assenza di figli l'assegno è attribuibile solo all'intestatario del contratto d'affitto.
Art. 3
Rimborsabilità della baby sitter1. Alle famiglie di giovani coppie, dell'età massima di 30 anni, con figli a carico in età prescolare (inferiore ai 6 anni) e con entrambi i genitori che lavorano, è riconosciuto un aiuto volto a ridurre l'abbandono del lavoro da parte delle giovani mamme.
2. Tale aiuto viene offerto nella forma di rimborso del 50 per cento sul costo della baby sitter, applicabile solo alle famiglie con entrambi i genitori occupati.
3. L'indennizzo è erogato sotto forma di assegno o accredito sul conto bancario e ha un'entità variabile a seconda del reddito della famiglia e del numero dei figli, ma non è mai nullo.
4. L'indennizzo è vincolato all'utilizzo di baby sitter accreditate e figuranti in appositi elenchi istituiti dalla Regione attraverso un regolamento predisposto dall'Assessorato regionale competente.
Art. 4
Abbattimento della base imponibile1. Alle mamme che lavorano, è riconosciuto l'abbattimento, nella misura del 22 per cento della base imponibile, dei primi 10 mila euro di reddito prodotto.
2. Tale detassazione è applicata alle mamme con figli fino a tre anni d'età e per un periodo massimo di tre anni consecutivi.
Art. 5
Copertura finanziaria1. Le spese previste per l'attuazione della presente legge sono valutate in euro 15.000.000 annui.
2. Nel bilancio della Regione per gli anni 2011-2013 sono apportate le seguenti modifiche:
in aumento
UPB S05.03.004
Interventi a favore dei lavoratori e loro associazioni
2011 euro 15.000.000
2012 euro 15.000.000
2013 euro 15.000.000
in diminuzioneUPB S08.01.002
FNOL - parte corrente
2011 euro 15.000.000
2012 euro 15.000.000
2013 euro 15.000.000
mediante riduzione della riserva di cui alla voce 3) della tabella A allegata alla legge regionale 19 gennaio 2011, n. 1 (legge finanziaria 2011).3. Le spese previste per l'attuazione della presente legge gravano sulla UPB S05.03.004 del bilancio della Regione per gli anni 2011-2013 e su quelle corrispondenti dei bilanci per gli anni successivi.