CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIV LEGISLATURA

PROPOSTA DI LEGGE N. 123

presentata dai Consiglieri regionali

LADU - ARTIZZU - CAMPUS - FLORIS Rosanna - PETRINI - PITEA - RANDAZZO - RASSU - SANNA Paolo Terzo - SANJUST - CONTU Mariano Ignazio - LOCCI - LAI - STOCHINO - PIRAS - MURGIONI - DIANA Mario - RODIN - SANNA Matteo - PITTALIS - TOCCO - PERU - GRECO

il 2 marzo 2010

Istituzione da parte della Regione sarda della "Fondazione Giorgio Asproni"

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RELAZIONE DEI PROPONENTI

Giorgio Asproni nacque nel 1808 a Gorofai, ora rione di Bitti, ma fino al 1881 paese a sé stante.

È stato un politico italiano, tra le massime figure della storia moderna sarda, grande autonomista e incrollabile repubblicano.

Fu deputato del Parlamento subalpino e della Camera del Regno d'Italia per un totale di 9 legislature. Rimasto orfano di padre, fu mantenuto agli studi dal canonico Melchiorre Dore, suo zio.

Laureatosi in giurisprudenza abbracciò giovane la vita ecclesiastica per volontà dello zio, divenendo canonico penitenziere di Nuoro, dove insegnò, appunto, teologia morale.

La vivacità dell'ingegno si manifestò attraverso le sue tendenze democratiche e repubblicane e perciò si candidò alla I legislatura, ma la sua elezione venne resa nulla a causa dell'incompatibilità con la carica di canonico.

Nel 1849, ridotto allo stato laicale, seguì la passione politica, divenendo uomo di punta della rappresentanza sarda del Parlamento subalpino e della Camera del Regno d'Italia per ben 27 anni.

Oratore arguto e instancabile, si occupò delle più importanti problematiche della Sardegna del tempo, fra cui agricoltura, colonizzazione, infrastrutture ferroviarie e marittime, miniere, circoscrizioni giudiziarie e amministrative, ordine pubblico.

Fu uno dei primi e più convinti sostenitori della concezione dell'autonomia sarda inserita in una prospettiva federalista.

Nel 1859 partecipò in maniera attiva ai moti risorgimentali procurando e fornendo soldi e armi per i volontari.

In questo clima fondò a Torino la "Società dei liberi comizi", promuovendo la creazione del giornale Lo stendardo italiano.

Partecipò alla Spedizione dei Mille seguendo i garibaldini a Palermo nell'agosto del 1860.

In questo ambiente strinse rapporti con gli esponenti democratici meridionali e iniziò la sua collaborazione coi giornali di Napoli più importanti.

Irriducibile oppositore del Cavour e dei successivi governi, Asproni seguì le grandi questioni di politica nazionale ed estera e acquistò prestigio anche in virtù dei rapporti che lo unirono ai maggiori esponenti democratici del Risorgimento italiano: amico di Mazzini, intraprese rapporti con Garibaldi, Carlo Cattaneo, Manin ed altri; dal 1865 ebbe contatti con Bakunin, da cui però rimase poco influenzato.

Negli anni 1863-67 partecipò intensamente al movimento operaio: prese parte al Decimo congresso delle Società operaie a Parma; fu anche fautore dell'invio di una delegazione italiana a Londra, dove si era costituita l'Associazione internazionale dei lavoratori.

Collaborò con i maggiori organi di stampa di orientamento democratico nelle città in cui le esigenze dell'attività politica lo indussero a trasferirsi: Cagliari, Genova, Torino, Palermo, Napoli, Firenze, Roma e Milano; fu, negli anni 1864-1865, direttore del Popolo d'Italia di Napoli, di ispirazione mazziniana.

La sua attività politica e parlamentare dal 1855 al 1876 è ben documentata, soprattutto in virtù del suo monumentale Diario politico: opera autobiografica in sette volumi, fonte primaria per la storia del periodo risorgimentale italiano e della Sardegna. Asproni morì a Roma il 30 aprile 1876 e li è sepolto, al cimitero monumentale del Verano.

A ricordare l'opera di questo nostro illustre corregionale c'è un'associazione culturale a lui dedicata e che porta, appunto, il suo nome.

Questo sodalizio, da tempo, è impegnato nello studio dell'attività politica di questo sardo del Risorgimento italiano con l'obiettivo primario di evidenziarne il messaggio politico e civile che, ancora oggi, esprime sorprendenti tratti di modernità.

Oggi, si rende necessaria l'istituzione di una fondazione per continuare l'attività promossa dall'associazione stessa, incrementarne i contenuti e le iniziative le quali, pur qualificate, sono ritenute dagli storici insufficienti per esportare e valorizzare la figura e il pensiero di Giorgio Asproni.

La presente proposta di legge si compone di 6 articoli.

Con l'articolo 1 la Regione viene autorizzata a partecipare all'istituzione della Fondazione, in compartecipazione con l'associazione culturale "Giorgio Asproni" e l'Amministrazione comunale di Bitti, della quale si definiscono inoltre le finalità.

Con l'articolo 2 si conferisce al Presidente della Regione, a seguito di autorizzazione della Giunta regionale, mandato a sottoscrivere l'atto costitutivo della Fondazione e a svolgere tutte le azioni necessarie atte a perfezionare la partecipazione della Regione.

L'articolo 3 espone l'esercizio dei diritti inerenti la qualità di socio fondatore della Regione, attribuisce alla Giunta regionale il compito di nominare i rappresentanti della Regione negli organi della Fondazione secondo quanto stabilito nello statuto della stessa, e di presentare al Consiglio regionale di una relazione annuale sull'attività svolta dalla Fondazione e il bilancio relativo all'anno sociale trascorso.

L'articolo 4 stabilisce in euro 100.000 per l'anno 2010 ed in euro 80.000 per gli anni seguenti, a decorrere dall'anno 2011, la quota di partecipazione della Regione alla Fondazione.

L'articolo 5 contiene la possibilità di sospendere i finanziamenti in caso di inadempienze statutarie e la possibilità di recesso definitivo da parte della Regione qualora non giungano chiarimenti sufficienti riguardo tali inadempienze.

L'articolo 6 è relativo alla norma finanziaria.

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TESTO DEL PROPONENTE

 

Art. 1
Principi ispiratori

1. La Regione Sardegna riconosce il valore storico della figura di Giorgio Asproni e dell'associazione che porta il suo nome, impegnata nello studio dell'attività politica dell'illustre politico e nella valorizzazione e divulgazione delle sue idee democratiche.

2. La Regione Sardegna, pertanto, è autorizzata a istituire, quale socio cofondatore con la suddetta associazione e con l'Amministrazione comunale di Bitti, una fondazione culturale intitolata a Giorgio Asproni, con sede a Bitti, nella casa natale di Asproni, ora museo, e costituita con atto pubblico sulla base delle procedure previste dal Codice civile. Al fine del raggiungimento degli obiettivi della Fondazione, la Regione assegna al Comune di Bitti la somma necessaria per l'adeguamento e l'allestimento della casa natale, sede della Fondazione.

3. La Fondazione è un ente aperto alla partecipazione di soggetti pubblici o privati che ne facciano regolare richiesta.

4. Lo Statuto prevede una Fondazione senza scopo di lucro, condizione che ne subordina la partecipazione della Regione, e persegue non solo gli scopi attualmente svolti dall'associazione culturale "Giorgio Asproni", ma ne integra gli obiettivi con incontri e attività culturali attinenti la tradizione democratica del popolo sardo, l'istituzione di un premio a carattere culturale, artistico e sociale e la raccolta in archivio, gestito da personale qualificato, di testi, documenti e ogni altro materiale utile e informativo da mettere a disposizione di studenti, studiosi e appassionati.

 

Art. 2
Obblighi della Regione

1. Il Presidente della Regione, stilato lo statuto della Fondazione secondo quanto contemplato dall'articolo 1, comma 4, è autorizzato a sottoscrivere l'atto costitutivo e a perfezionare la partecipazione della Regione alla Fondazione.

 

Art. 3
Rappresentanti e compiti della Regione
nella Fondazione

1. La Regione, quale socio fondatore, è rappresentata nei suoi diritti dal Presidente della Regione o da un suo delegato.

2. La Giunta regionale designa i suoi rappresentanti negli organi della Fondazione sulla base di quanto previsto nello statuto della Fondazione e secondo la normativa vigente.

3. I rappresentanti della Regione nella Fondazione, ogni anno, di concerto con il presidente della stessa, presentano al Consiglio regionale una relazione sull'attività svolta e il bilancio economico relativo all'anno sociale trascorso.

 

Art. 4
Contributi annuali

1. La Regione partecipa alla Fondazione con un contributo per lo svolgimento delle attività istituzionali determinato in euro 100.000 per l'anno 2010 e, a decorrere dall'anno 2011, in euro 80.000 annui.

 

Art. 5
Sospensione dei contributi

1. L'Amministrazione regionale può sospendere l'erogazione dei contributi previsti dall'articolo 5 per gravi e reiterate violazioni dello statuto della Fondazione e mantenere la propria rappresentanza fino al decisivo chiarimento delle situazioni che hanno determinato la revoca del contributo, decidendo, con atto della Giunta regionale, di rinnovare la partecipazione o di recedere definitivamente.

 

Art. 6
Norma finanziaria

1. Agli oneri derivanti dall'attuazione della presente legge, pari a euro 100.000 per l'anno 2010 e a euro 80.000 annui a decorrere dall'anno 2011, si fa fronte con quota parte delle entrate proprie della Regione ai sensi dell'articolo 8 della legge costituzionale 26 febbraio 1948, n. 3 (Statuto speciale per la Sardegna), come modificato dall'articolo 1, comma 834, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 (legge finanziaria 2007).