CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIV LEGISLATURA

DISEGNO DI LEGGE N. 219/S/A

su proposta dell'Assessore regionale della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio,
LA SPISA

il 15 novembre 2010

Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale della Regione
(legge finanziaria 2011)

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RELAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE

Il presente disegno di legge finanziaria � composto da 5 articoli, compresi quelli relativi alla copertura finanziaria e all'entrata in vigore.

L'articolo 1 reca le disposizioni di carattere finanziario ed istituzionale.

Anche questa manovra, cos� come la precedente, � caratterizzata dalla mancata disposizione di reperire nuove entrate, per fronteggiare spese d'investimento, mediante ricorso all'indebitamento. Tali spese, insieme a quelle correnti, trovano copertura nelle entrate regionali effettive nonostante sia registrato un loro lieve decremento, in particolare di quelle riferite alle entrate extratributarie. Tale copertura � possibile grazie ad una attenta previsione delle spese che mira, da un lato a non "gonfiare" il bilancio di poste che poi non � possibile trasformare in effettiva spendita vuoi a causa dell'obbligo del rispetto del patto di stabilit� vuoi dell'impossibilit� amministrativa di trasformare le previsioni di spesa in effettivi impegni, anche alla luce della recente disciplina introdotta dalla legge regionale n. 14 del 2010 in materia, che impone l'individuazione del creditore determinato, e, dall'altro di razionalizzazione della spesa corrente a beneficio di quella in conto investimenti e di quella a sostegno delle azioni di contrasto alla povert� e al superamento dell'emergenza.

I commi 1 e 2 autorizzano (comma 1) l'Amministrazione regionale a finanziare mediante indebitamento, per un importo complessivo di euro 1.700.000.000, la copertura del disavanzo di amministrazione a tutto il 2010, stimato quale somma algebrica del disavanzo di amministrazione a tutto il 2009, pari ad euro 2.186.000.000, e del presunto saldo finanziario del 2010, stimato positivamente in euro 486.000.000, anche a seguito delle operazioni di chiusura dell'esercizio stesso, quali quelle derivanti dalla non conservazione a residui di stanziamento di poste non impegnate. La contrazione dei mutui o di prestiti obbligazionari � effettuata solo per effettive esigenze di cassa e per una durata non superiore a trenta anni (comma 2).

Il comma 3 determina, nelle tabelle A e B, fondi per nuovi oneri legislativi, gli accantonamenti di risorse destinati alla copertura di progetti legislativi che si perfezioneranno dopo l'approvazione della legge di bilancio.

I commi 4 e 5 determinano rispettivamente:
- nella tabella C: le autorizzazioni di spesa che rimandano alla legge finanziaria la loro quantificazione;
- nella tabella D: le autorizzazioni di spesa per le quali si dispone un incremento o decremento, rispetto agli importi fissati dalle rispettive leggi.

Il comma 6 determina l'ammontare del fondo unico per gli enti locali per l'anno 2011.

Il comma 7 provvede a rinominare il fondo per la programmazione negoziata di cui alla legge regionale n. 14 del 1996, facendo confluire nello stesso il fondo per lo sviluppo delle attivit� produttive istituito dall'articolo 5 della legge regionale n. 5 del 2009. L'accorpamento � dettato dall'esigenza di programmare e conseguentemente gestire in maniera organica le risorse destinate ad interventi di sviluppo e competitivit�.

Col comma 8 si vuole ricondurre le risorse regionali autorizzate con disposizioni di settore nell'ambito della programmazione unitaria 2007/2013. Ci� al fine di costituire un overbooking (cio� spesa superiore al budget complessivo previsto dalla medesima programmazione) in modo tale da garantirsi una riserva di risorse utili da un lato per la rendicontazione comunitaria e dall'altro per cogliere l'opportunit�, a fine programmazione, di acquisire fondi non utilizzati da altre regioni italiane. Da rimarcare che attraverso l'overbooking emergono le regioni pi� virtuose in termini finanziari, ed � criterio premiante in sede di ripartizione delle nuove risorse comunitarie.

Il comma 9 si rende necessario in quanto le retribuzioni accessorie al personale, che vengono erogate fisiologicamente determinate nell'esercizio successivo a quello di maturazione, non possono essere, per effetto del disposto in materia di impegni introdotto dal novellato articolo 38 della legge regionale n. 11 del 2006, impegnate nell'anno di spettanza.

Il comma 10 ridetermina lo stanziamento del fondo accordi sindacali che, a seguito di quanto stabilito dal comma 17 dell'articolo 9 del decreto legge n. 78 del 2010, di blocco dei rinnovi contrattuali, pu� contenere solo le risorse destinate alla copertura della vacanza contrattuale.

L'articolo 2 reca interventi per le politiche sociali. Tali interventi costituiscono il proseguimento di azioni gi� avviate con le precedenti manovre finanziarie. Ci si riferisce al fondo regionale per la non autosufficienza e alle misure volte a fronteggiare l'emergenza sociale.

Il comma 1, in linea con le azioni gi� previste dalle leggi finanziarie 2009 e 2010, stanzia risorse per fronteggiare l'emergenza sociale. Le risorse sono destinate: per euro 30.000.000 alla realizzazione di azioni di contrasto alla povert�; per euro 25.000.000 a favore dei comuni per la realizzazione di cantieri comunali e per l'aumento boschivo mediante utilizzo di disoccupati o inoccupati; per euro 10.000.000 alla concessione dei sussidi a favore dei lavoratori che beneficiano di ammortizzatori sociali e per contratti di solidariet�.

Il comma 2 individua le risorse che alimentano il fondo regionale per la non autosufficienza e le quantifica in complessivi euro 163.800.000.

Il comma 3 stanzia le risorse per l'adeguamento (o costruzione) delle strutture socio-assistenziali e per la prima infanzia.

L'articolo 3 caratterizza la presente manovra introducendo un primo intervento (di euro 65.000.000) a favore di un piano pluriennale di azioni rivolte all'abbattimento della disoccupazione e all'incremento dell'occupazione anche di soggetti che beneficiano di ammortizzatori sociali. L'intervento prosegue con un apposito disegno di legge collegato alla finanziaria che porta al "piano straordinario" ulteriori risorse complessivamente pari a euro 135.000.000.

Gli articoli 4 e 5 sono rispettivamente la norma di copertura finanziaria e la norma di entrata in vigore della legge.

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RELAZIONE DELLA TERZA COMMISSIONE PERMANENTE PROGRAMMAZIONE ECONOMICA E SOCIALE - BILANCIO - CONTABILIT� - CREDITO - FINANZA E TRIBUTI - DEMANIO E PATRIMONIO - PARTECIPAZIONI FINANZIARIE

composta dai consiglieri

MANINCHEDDA, Presidente - BARRACCIU, Vice presidente - LAI, Segretario - SALIS, Segretario - BRUNO - CAPELLI - CUCCUREDDU - DIANA Mario, relatore di maggioranza - LOCCI - PORCU - SABATINI, relatore di minoranza - SANJUST - STERI - URAS, relatore di minoranza - VARGIU - ZEDDA Alessandra


Relazione di maggioranza

On.le Maninchedda

pervenuta il 20 dicembre 2010

La Commissione Bilancio, nella seduta del 7 dicembre 2010, ha approvato, con il voto favorevole dei gruppi di maggioranza ed il voto contrario dei gruppi di opposizione, la manovra finanziaria 2011-2013, comprensiva del Documento annuale di programmazione economica e finanziaria (DAPEF), del disegno di legge finanziaria 2011 e del disegno di legge di bilancio per l'anno 2011 e per gli anni 2011-2013.

I documenti costituenti la manovra finanziaria, pervenuti al Consiglio regionale per l'approvazione in data 15 novembre 2010 in luogo del prescritto termine del 30 settembre, sono stati trasmessi alla Terza Commissione il 22 novembre 2010; nella medesima giornata la Commissione, ai sensi dell'articolo 34 bis, comma 1, del Regolamento, ha espresso parere favorevole sulle disposizioni estranee al contenuto della legge finanziaria individuate dalla Presidente del Consiglio. Nelle giornate successive la Commissione ha dato luogo al consueto ciclo di audizioni sentendo l'Assessore regionale della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio, i rappresentanti delle organizzazioni sindacali di categoria, delle associazioni degli enti locali, degli istituti di credito, delle cooperative, del settore agricolo e dello sport, i rettori delle Universit� di Cagliari e Sassari, il presidente dell'agenzia regionale AREA e l'amministratore unico della societ� regionale in house Sardegna IT e, infine, il Presidente della Regione il quale ha riferito in merito alla trattativa in corso con lo Stato per l'attuazione del nuovo regime delle entrate.

Nel corso delle audizioni � emersa la situazione di grave crisi che ancora colpisce largamente il sistema socio-economico regionale, da un lato, addebitabile certamente agli effetti congiunturali della crisi economica nazionale e internazionale, dall'altro, alla mancata risoluzione dei noti problemi di carattere strutturale.

Si � cos� sottolineata preliminarmente l'urgenza, oramai improcrastinabile, di chiudere la vertenza con lo Stato in merito al nuovo regime delle entrate e, parimenti, la necessit� di aumentare i tetti di spesa previsti dal patto di stabilit� interno i quali, con l'impedire alla Regione di pagare interamente nel corso dell'esercizio finanziario in misura corrispondente agli impegni di spesa assunti, costituiscono un pesante impedimento alla celere attuazione delle politiche determinate nel Programma regionale di sviluppo.

Nell'ambito di questo difficile quadro, si �, da pi� parti, manifestata l'urgenza di anticipare gi� nella legge finanziaria all'esame della Commissione l'adozione di alcuni interventi riconducibili agli obiettivi e alle priorit� rappresentati nel DAPEF e solo in parte recepiti nel disegno di legge finanziaria presentato dalla Giunta. L'attenzione si � soffermata, in particolare, sulle misure tendenti a favorire la crescita e lo sviluppo, l'accelerazione della spesa e il risanamento finanziario, l'efficienza e l'economicit� della macchina amministrativa regionale, la qualit� delle prestazioni del sistema sanitario, l'istruzione e la formazione professionale. A tale riguardo, si � rilevato che tra le varie finalit� che la legge regionale di contabilit� n. 11 del 2006 attribuisce alla legge finanziaria alla lettera a) del comma 1 dell'articolo 4 � prescritta proprio quella di "adeguare il bilancio annuale e pluriennale agli obiettivi contenuti nel DAPEF", nonch� alla successiva lettera l) quella di "fissare autorizzazioni di spesa per nuovi interventi che non richiedano una disciplina organica della materia e sotto il vincolo di coerenza con gli strumenti di programmazione regionale". Ci� posto, si � ritenuto che i limiti normativi al contenuto della legge finanziaria previsti al comma 1 bis del medesimo articolo 4 debbano essere valutati alla luce delle descritte finalit� di carattere generale, non potendosi, peraltro, il legislatore regionale, in questo difficile contesto socio-economico, sottrarre dall'obbligo di adottare tutte le misure giudicate essenziali e indifferibili.

Si � addivenuti cos� alla approvazione di alcune disposizioni che vanno nella direzione indicata nel DAPEF nonch� in quella auspicata in Commissione dai rappresentanti delle parti sociali e delle varie categorie produttive. Si segnala in tal senso l'approvazione di alcune misure tendenti a rilanciare gli investimenti in opere pubbliche, la continuit� territoriale delle merci, l'attuazione dell'obbligo di istruzione e formazione.

La necessit� di procedere in Commissione ad un'approvazione rapida della manovra ai fini del suo ingresso in Aula nei tempi concordati e insieme l'esigenza di approfondire maggiormente alcune materie portate all'attenzione dei commissari, hanno responsabilmente indotto la maggioranza al ritiro di gran parte degli emendamenti presentati.

Attesa l'estrema rilevanza degli argomenti ivi affrontati, se ne auspica l'esame in Aula ai fini di una rapida approvazione.

 

Relazione di minoranza

On.le Sabatini

pervenuta il 20 dicembre 2010

Premessa

Questa relazione raccoglie le valutazioni e le proposte sulla manovra finanziaria della minoranza in Consiglio regionale composta dai gruppi del Partito Democratico, Comunisti - La Sinistra Sarda - Rossomori, Italia dei Valori.

La Commissione Bilancio, nella seduta del 7 dicembre 2010, ha approvato la manovra finanziaria 2011 con il voto contrario delle forze di minoranza. La scelta del voto contrario, maturata all'interno dei gruppi di opposizione, scaturisce da un giudizio fortemente negativo della manovra finanziaria nel suo complesso e dei suoi singoli allegati. In essa non si intravede nessun filo conduttore e nessuna idea portante che animi un programma di sviluppo e di crescita per la nostra Sardegna. Non c'� nessun coordinamento tra quanto affermato nel Documento di programmazione economica e finanziaria (DAPEF), nella legge finanziaria e nel bilancio.

Questa manovra, che non contiene nessuna misura contro la drammatica crisi che sta investendo tutto il sistema socio-economico isolano, � il risultato di un vuoto programmatico dell'Esecutivo regionale di centrodestra che le opposizioni avevano gi� denunciato all'inizio della legislatura esaminando il Piano regionale di sviluppo.

Il giudizio negativo dell'opposizione nasce, inoltre, dalla constatazione che il bilancio non risponde ai requisiti di veridicit�. Nei capitoli inerenti i trasferimenti dello Stato, risultano iscritte al bilancio delle cifre di cui non esiste corrispondenza nei rispettivi capitoli del bilancio dello Stato per l'anno 2011, approvato recentemente al Senato.

Stato della crisi economica in Sardegna

Tutti gli studi economici indicano per la Sardegna una situazione in peggioramento: cala il numero delle aziende, cresce il ricorso alla cassa integrazione, si riduce la domanda di energia elettrica, segno di un ristagno dell'attivit� manifatturiera e dell'utilizzo da parte delle famiglie, aumenta il tasso di disoccupazione, dal 12,5 per cento del 2009 si � passati nel 2010 al 14,7 per cento, cala il fatturato per il 40 per cento degli imprenditori del settore manifatturiero, diminuisce il ricorso al credito e si riduce il potere di acquisto delle famiglie.

La crisi mondiale in atto sta determinando un rallentamento generale della crescita economica, con gravi ripercussioni sul mercato del lavoro, sui consumi e sul tessuto produttivo isolano. Ventimila sono le unit� lavorative che l'industria ha perso negli ultimi cinque anni. Quattordicimila sono i lavoratori che usufruiscono degli ammortizzatori sociali. Pi� di seicento le imprese in crisi. Sono solo alcuni degli indicatori che testimoniano, se mai ce ne fosse ancora bisogno, la gravit� della recessione che vive la Sardegna, di cui questa maggioranza sembra non rendersi conto. Con un atteggiamento superficiale e irresponsabile non hai mai mostrato interesse e impegno a mettere in atto azioni politiche in grado di contrastare l'emergenza economica e sociale dell'Isola e l'avanzamento delle povert�.

La crisi politica della maggioranza

La drammaticit� della crisi in atto richiederebbe un Esecutivo regionale capace di fare delle scelte politiche lungimiranti, determinate, di forte impatto sull'economia e con una visione chiara sulle prospettive di sviluppo. In Sardegna, la Giunta e la maggioranza non hanno saputo imprimere la giusta direzione alla loro azione politica. Il segno evidente di questa incapacit� s'� manifestato durante i lavori della commissione, dove le divisioni di un centrodestra oramai lacerato e invaso dai conflitti interni, non in grado di ritrovare una linea politica condivisa, hanno causato tensioni e continue interruzioni delle sedute. Un'ulteriore conferma di questa incapacit� � stata la scelta di alcuni componenti di abbandonare i lavori della commissione e l'indisponibilit� del Presidente Maninchedda a svolgere la relazione di maggioranza.

La conseguenza di queste divisioni � stata l'approvazione di un legge finanziaria vuota, insignificante e priva di contenuti. Una gravissima responsabilit�, accentuata dal grave stato congiunturale della economia isolana.

La mancata applicazione del nuovo regime per le entrate

Sul tema delle entrate, le opposizioni hanno pi� volte sollecitato la Giunta regionale e il suo Presidente ad avviare una vertenza con lo Stato che coinvolgesse tutte le forze sociali sarde. La richiesta � sempre stata considerata inopportuna, visto che la commissione paritetica, a giudizio del Presidente della Regione, sta svolgendo i propri lavori con l'obiettivo di riconoscere pienamente quanto previsto dall'articolo 8 dello Statuto della Regione autonoma della Sardegna cos� come riformato dall'articolo 1, comma 834, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 (legge finanziaria 2007).

Con l'approvazione della legge di stabilit� (disegno di legge n. 2464/S) da parte del Parlamento si pu� affermare con certezza che non verranno trasferite alla Regione autonoma della Sardegna le risorse previste dallo Statuto. Consultando i capitoli del bilancio dello Stato, in particolare il 2790/2, si evince, infatti, che non sono previste le somme spettanti alla Regione autonoma della Sardegna, anche alla luce delle possibili minori entrate dovute alla crisi finanziaria ed economica che ha colpito la nostra Isola.

Questo conferma quanto dichiarato dal Viceministro Giuseppe Vegas nella Commissione competente della Camera dei deputati, e cio� che le cifre previste saranno eventualmente riconosciute alla Sardegna nel 2011 in sede di assestamento di bilancio, dopo la conclusione dei lavori in commissione paritetica. Dall'analisi dei dati riportati nelle tabelle del bilancio dello Stato, nella parte riguardante il Ministero dell'economia e delle finanze si evince ad oggi un "mancato trasferimento di risorse alla Regione per una cifra pari a 2.267.877 euro.

Alla luce di queste considerazioni e visto che lo Stato ha ritenuto necessaria per l'entrata a regime del titolo III dello Statuto l'approvazione di norme di attuazione, non si comprende il perch� non si siano avviati per tempo i lavori della commissione paritetica, garantendo in questo modo non solo l'approvazione delle norme di attuazione richieste, ma anche l'iscrizione nel bilancio dello Stato delle risorse spettanti alla Regione autonoma della Sardegna.

Il patto di stabilit�

Al fallimento delle trattative inerenti il nuovo regime per le entrate, si aggiunge la totale inerzia della Giunta regionale di fronte al problema del patto di stabilit�.

Il patto di stabilit�, secondo quanto previsto dal comma 6 dell'articolo 77 ter del decreto legge 25 giugno 1988, n. 112, pu� essere concordato da ciascuna Regione a statuto speciale con il Ministro dell'economia e delle finanze presentando una proposta di accordo entro il 31 ottobre di ciascun anno. Nella legge di stabilit�, approvata recentemente dal Parlamento, che recepisce tutti gli accordi sottoscritti dal Ministero dell'economia e delle finanze e dalle regioni a statuto speciale e dalle Province autonome di Trento e di Bolzano, non � presente nessun riferimento alla Regione, perch� niente � stato fatto da parte della stessa. La Giunta regionale, infatti, non ha mai presentato nessun tipo di proposta d'accordo e non ha mai avviato alcuna trattativa con il Ministero competente.

Il fatto � di una gravit� inaudita se solo si pensa alle difficolt� della Regione a trasferire le risorse dovute agli enti locali, costretti, visto il blocco della spesa e visti i limiti imposti dal patto di stabilit�, a ritardare o interrompere i pagamenti alle imprese che hanno realizzato delle opere pubbliche.

I problemi legati al patto di stabilit� e al regime delle nuove entrate sono di pari importanza. Va da s�, infatti, che � inutile che lo Stato trasferisca alla Regione nuovi stanziamenti, se quest'ultima non � messa nelle condizioni di poterli spendere. Tale situazione porterebbe al blocco della spesa e creerebbe ulteriori residui. Ma ci� che risulta essere ancora pi� grave � quanto contenuto nel Documento annuale di programmazione economica e finanziaria per l'anno 2011, alla pagina 140, dove le quantificazioni inviate dalla Ragioneria dello Stato vengono riportate come oramai assodate, non pi� in discussione n� oggetto di trattativa, a dimostrazione del fatto che la nostra Regione anzich� concordare, come � nelle sue prerogative, ha accettato passivamente quanto deciso dal Governo nazionale. Da qui � facile intuire quali siano le reali intenzioni del Ministro Tremonti: trasferire alla Regione Sardegna una quota di compartecipazioni pari ai tetti di spesa definiti con il patto di stabilit�.

Il mancato trasferimento delle risorse, la mancata applicazione dell'articolo 8 dello Statuto e la mancata contrattazione del patto di stabilit� diventano per le forze di opposizione tematiche pregiudiziali alla discussione della manovra stessa.

La valutazione della manovra finanziaria

Dall'analisi dei documenti e degli allegati di questa manovra emerge chiaramente l'assenza di un filo logico e di in coordinamento delle misure proposte ed � impossibile comprendere quali siano le linee portanti dell'azione che il governo regionale intende mettere in atto.

Molte delle affermazioni contenute nel DAPEF, infatti, non trovano conferma nei restanti documenti che compongono la manovra finanziaria.

Il DAPEF � il risultato di una raccolta di relazioni scritte dalle direzioni generali degli assessorati, prive di un coordinamento programmatico.

La legge finanziaria viene definita dall'attuale Giunta regionale snella ed efficace, perch� definisce i numeri della manovra, il suo disavanzo e le scelte per la sua copertura e l'autorizzazione .dei mutui, lasciando alle leggi ordinarie di settore l'operativit� della manovra stessa. A questa affermazione le minoranze replicano facendo alcune osservazioni sull'impostazione data alla legge finanziaria.

Innanzitutto l'opposizione ritiene sia gravissimo l'atteggiamento della Giunta, che davanti a una crisi senza precedenti, non ha provveduto a predisporre un piano di azioni realmente efficace. I dati appena accennati nella presente relazione mostrano un sistema economico in affanno. La Giunta attraverso la finanziaria, avrebbe dovuto predisporre interventi urgenti per affrontare le emergenze e contribuire, anche seguendo gli indirizzi assunti da tutte le regioni italiane nel predisporre le rispettive leggi finanziarie, al rilancio dell'economia.

La Giunta regionale si affida per la realizzazione degli interventi miranti a incrementare l'occupazione e le politiche attive del lavoro al solo articolo 3 della legge finanziaria, che stanzia 45 milioni di euro per la promozione di un piano pluriennale di azioni, la cui definizione � rimandata all'approvazione del disegno di legge collegato. Il disegno di legge collegato prevede, per l'anno 2011, un piano di gestione da approvarsi attraverso una delibera di Giunta entro novanta giorni dall'approvazione del collegato stesso, previo il parere della Commissione competente del Consiglio regionale da esprimersi entro venti giorni. La pochezza delle risorse stanziate e la lunghezza delle procedure scelte, renderanno del tutto inefficaci ed inutili le azioni che si decider� di attuare.

La scelta di operare attraverso le leggi ordinarie per dare operativit� alla manovra stessa sarebbe condivisibile se si conoscessero le scelte strategiche del governo regionale. Ad un'analisi pi� attenta del bilancio di previsione per l'anno 2011 non si scorgono quali leggi di settore la Giunta intenda rafforzare con maggiori stanziamenti e risultano, invece, solo ed esclusivamente tagli generalizzati.

Nel comma 7 dell'articolo 1 si rafforza il fondo istituito con la finanziaria 2009 destinato allo sviluppo di attivit� produttive e per cui era previsto uno stanziamento di 100 milioni di euro l'anno, facendo confluire nello stesso i fondi per i piani integrati d'area. La scelta di accorpare tali fondi viene giustificata dalla Giunta con l'esigenza di programmare e gestire in maniera organica le risorse destinate agli interventi di sviluppo. In realt�, questa scelta mette in evidenza il carattere di una legge finanziaria che si configura come una delega alla Giunta. Il potere programmatorio di suddetto fondo, infatti, � nell'assoluto controllo dell'Assessore regionale della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio, annullando di fatto ogni possibilit� di concertazione con gli enti locali.

Proposte sulla legge finanziaria

Premesso che rimane pregiudiziale il tema legato al regime delle nuove entrate, nello specifico al mancato trasferimento delle risorse previste dall'articolo 8 dello Statuto della nostra Regione, la prima proposta che l'opposizione intende formulare riguarda l'abbattimento dei residui, che attualmente ammontano a 5.228.496 euro. Una cifra che si avvicina al valore della stessa manovra finanziaria. Come risulta dai documenti presentati in Commissione bilancio, parte degli stessi sono addirittura risalenti all'esercizio finanziario del 2001. Tale situazione non � pi� sostenibile. Pur tenendo conto delle disposizioni contenute nella legge regionale n. 14 del 2009 � necessario ridurre gli stanziamenti dei capitoli che producono pi� residui.

Contro un'azione fortemente accentratrice della programmazione dei fondi a disposizione della Regione si propone la riattivazione di un metodo concertativo, che prevede la piena partecipazione degli enti locali e delle forze sociali e riconosce il principio dell'autodeterminazione dei territori, in linea con la riforma del titolo V della Costituzione.

Le forze di minoranza, considerata la gravit� della crisi in atto, propongono alcuni interventi di carattere urgente per sostenere i lavoratori, che in questi anni hanno perso il posto di lavoro e si trovano ad usufruire degli ammortizzatori sociali, e le imprese sarde che devono fare i conti con il crollo delle vendite e le difficolt� di accesso al credito. Al fine di aiutare le imprese e sostenere l'occupazione si propone, quindi, l'istituzione di un fondo, da destinare agli enti locali, per la realizzazione di opere immediatamente cantierabili, presenti nel parco progetti a disposizione dei comuni e delle province. Sar� questo un modo per immettere denaro spendibile nell'economia isolana, favorendo cos� i processi di crescita e sviluppo della nostra Regione. Allo stesso fine proponiamo lo stanziamento di risorse da destinare alla riconversione energetica degli edifici scolastici. Attraverso questi due interventi si avranno effetti positivi su tutto il sistema produttivo isolano e si potranno realizzare opere utili al paese e a tutta la comunit�.

L'opposizione propone, inoltre, interventi sul settore socio-sanitario per rafforzare le politiche finalizzate alla personalizzazione degli interventi che risultano al momento del tutto insufficienti e che sono stati penalizzati dalle politiche messe in atto da questa Giunta. Sempre nel settore della sanit� le forze di minoranza propongono interventi per abbattere la precariet� nel settore, evitando il ricorso al lavoro interinale.

Conclusioni

A conclusione della presente relazione sottoponiamo all'attenzione del Consiglio regionale i problemi legati al disavanzo dei conti del sistema sanitario e del sistema di gestione dell'acqua regionale.

In Sardegna la spesa sanitaria, cos� come confermato dalle dichiarazioni dell'Assessore regionale dell'igiene e sanit� e dell'assistenza sociale, � fuori controllo, con un disavanzo di bilancio che supera i 250 milioni di euro. Una situazione che � destinata a peggiorare, vista la mancanza di azioni mirate alla riqualificazione e alla razionalizzazione della spesa nel settore sanitario.

Non meno preoccupante � la situazione legata ai conti di Abbanoa SPA, societ� che gestisce nell'Isola il sistema idrico integrato. Si � passati da un disavanzo di 191.909 euro nel 2001 a un disavanzo di 634.366 euro nel 2009, con una crescita percentuale dell'indebitamento del 331 per cento. Dall'analisi dei risultati di esercizio si evince, inoltre, che le perdite tra il 2005 e il 2008 sono quasi raddoppiate. Nel 2008 si � registrato un deficit di bilancio di 13.358.000 euro, che nel 2009 si � ridotto a 11.993.000, solo grazie allo stanziamento di circa 40 milioni di euro di contributi erogati a vario titolo dalla Regione Sardegna. � giusto sottolineare che senza quei contributi e l'intervento della Giunta la perdita d'esercizio per l'anno 2009 avrebbe superato i 50.000.000 di euro.

Il sistema socio-economico della Sardegna, senza un'azione drastica da parte del Governo regionale, continuer� a subire gli effetti negativi della crisi mondiale. Per questo motivo tutte le proposte formulate dalle forze di opposizione in questa relazione mirano ad aprire nuove prospettive di crescita e di sviluppo.

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RELAZIONI DELLE COMMISSIONI
(art. 34, comma 2, del Regolamento)

 

Prima Commissione
(Autonomia - Ordinamento regionale - Rapporti con lo Stato - Riforma dello Stato - Enti locali - Organizzazione regionale degli enti e del personale - Polizia locale e rurale - Partecipazione
popolare)

Nella seduta del 7 dicembre 2010 la Prima Commissione ha deliberato a maggioranza il seguente parere con il voto contrario dei consiglieri dei gruppi di opposizione.

Valutazione generale

La Commissione, considerato che il disegno di legge finanziaria non contiene, secondo quanto previsto dalla legge di contabilit�, nuove discipline in materia istituzionale e di organizzazione, ha rivolto la propria attenzione agli stanziamenti per le materie di competenza. Ha quindi sentito l'Assessore degli affari generali, personale e riforma della Regione, l'Assessore regionale degli enti locali, finanze e urbanistica e i rappresentanti delle associazioni degli enti locali.

In via generale la Commissione prende atto della situazione di crisi economica, della fase di passaggio al nuovo regime delle entrate regionali e dei vincoli derivanti dagli obiettivi europei e dalla manovra statale, che restringono fortemente i margini di manovra e la possibilit� di incremento degli stanziamenti del bilancio. Condivide pertanto l'intento, espresso dagli Assessori degli affari generali e degli enti locali nel corso delle audizioni, di impostare una politica di razionalizzazione della spesa per concentrare gli sforzi sull'emergenza.

1. Assessorato degli affari generali, personale e riforma della Regione

Circa le spese per il personale, la Commissione prende atto che per effetto di vincoli statali non sono consentiti incrementi contrattuali e che, sulla base della documentazione fornita dall'Assessorato, gli stanziamenti consentono comunque di provvedere alle assunzioni e alle stabilizzazioni di personale programmate per il 2011. Rileva nel contempo che permane qualche margine di maggior equilibrio nella destinazione della spesa riguardo a talune voci.

Esprime qualche perplessit� in ordine alla ulteriore riduzione dei contributi per le attivit� culturali e i convegni (cap. SC01.0566 - SC01.0567) di cui non deve essere sottovalutata la ricaduta in termini economici, per il turismo fuori stagione e per i servizi e di promozione dell'immagine dell'Isola (soprattutto in relazione ai convegni internazionali).

2. Assessorato regionale degli enti locali, finanze e urbanistica

La Commissione, ribadendo quanto gi� espresso nel parere sulla manovra finanziaria per il 2010, sottolinea l'importanza e la necessit� di avviare una riforma organica del sistema di finanziamento degli enti locali.

Il sistema delle autonomie paga in pi� aspetti una riduzione dei trasferimenti (che si aggiunge a quella gi� operata dallo Stato e ai vincoli del patto di stabilit�) sia del fondo unico sia dei contributi per attivit� di pianificazione.

Per il fondo unico la maggioranza della Commissione constata la soppressione della riserva per contributi a favore delle forme associative fra comuni; ritiene che queste debbano avere come obiettivo, specie in una situazione di penuria di risorse, la riduzione dei costi e il miglioramento della qualit� dei servizi.
La Commissione auspica che, pur nell'ambito di un indirizzo di contenimento e riduzione della spesa, sia possibile, attraverso interventi di razionalizzazione, garantire continuit� di risorse per quelle attivit� (es. contributi per spese per la pianificazione urbanistica) che possono mettere in moto meccanismi di investimento con ricadute sull'economia locale.

I consiglieri del gruppo del Partito democratico motivano il voto contrario esprimendo un giudizio negativo sul disegno di legge finanziaria in quanto manca del tutto un profilo di certezza delle entrate e non si intravedono scelte di natura riorganizzativa e di semplificazione atte a incrementare le dotazioni finanziarie a favore dello sviluppo, del lavoro e degli investimenti.

Ribadiscono infine il totale dissenso in ordine alla programmazione del fondo unico per gli enti locali, che configura una chiara violazione delle disposizioni della legge istitutiva.

 

Seconda Commissione
(Politiche comunitarie - Adeguamento dell'ordinamento regionale agli atti normativi comunitari - Rapporti con la UE - Cooperazione internazionale - Diritti civili - Emigrazione ed immigrazione -
Etnie - Informazione)

La Seconda Commissione consiliare permanente, nella seduta del 2 dicembre 2010, ha espresso a maggioranza, con l'astensione dei gruppi di opposizione, parere favorevole sulle parti di competenza della manovra finanziaria 2011-2013.

Il presente documento contiene, come previsto dall'articolo 34, secondo comma, del Regolamento consiliare, anche le posizioni espresse dalla minoranza.

La Commissione, preliminarmente alla discussione sulla manovra finanziaria 2011-2013, ha ritenuto di dover conoscere nel dettaglio lo stato della spesa delle risorse europee, con specifico riferimento al Fondo sociale europeo (FSE), al Fondo europeo per lo sviluppo regionale (FESR) e al Fondo agricolo di sviluppo rurale (FEASR). Il quadro che ne � emerso mostra, nell'avanzamento dei programmi, una situazione di forte ritardo soprattutto in relazione agli obiettivi di spesa al 31 dicembre 2011. La Commissione pertanto ha espresso l'auspicio che venga realizzato il massimo sforzo, soprattutto dal punto di vista organizzativo, affinch� venga accelerata e incrementata, sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo, la spendita delle risorse europee.

In merito alla situazione dei pagamenti al 30 giugno 2010 del PO FESR "Asse 6 Competitivit�", � emerso che l'avanzamento della spesa (pari al 51,50 per cento) � stato garantito dalla costituzione del Fondo di garanzia e di controgaranzia presso la SFIRS, con attribuzione di risorse a valere sul PO FESR 2007-2013 per un importo di 233,2 milioni di euro. In merito all'utilizzo di tali strumenti di ingegneria finanziaria, la Commissione ha espresso la necessit� che per l'assegnazione dei contributi vengano privilegiate procedure di tipo valutativo, con l'adozione di bandi piuttosto che con procedure negoziali, quali le procedure a sportello adottate per l'utilizzo del suddetto fondo di garanzia.

I gruppi di minoranza si sono soffermati in particolare sulle norme che riguardano la programmazione regionale unitaria e in particolare sul comma 8 dell'articolo 1 della legge finanziaria, ritenendo che tale disposizione sia caratterizzata da una forte genericit�. Tale norma, infatti, stabilisce che le risorse regionali, soprattutto quelle che finanziano leggi di incentivazione, stanziate per il perseguimento degli obiettivi inclusi nella programmazione regionale unitaria, possano essere assoggettate alle medesime regole procedurali e contabili stabilite per le risorse europee.

La minoranza, pur condividendo le finalit� della norma: unificare le procedure di spesa di tutti gli interventi regionali e costituire un overbooking (ossia una spesa superiore al budget complessivo) al fine di poter contare su una riserva di risorse utili alla rendicontazione, ha espresso delle perplessit� e una forte preoccupazione per l'ulteriore rallentamento della spesa regionale sottoposta a vincoli aggiuntivi.
� stata infine sottolineata la forte indeterminatezza della norma in merito alle leggi regionali che dovranno seguire le suddette procedure e valutato che la norma pu� avere dei riflessi negativi sul bilancio nella misura in cui assoggetta le risorse regionali all'applicazione di specifiche norme di contabilit� previste per le risorse europee.

Il presente parere � stato approvato con l'astensione dei consiglieri di minoranza.

 

Quarta Commissione
(Assetto generale del territorio - Pianificazione territoriale generale - Urbanistica - Viabilit� e trasporti - Navigazione e porti - Edilizia - Lavori pubblici)

La Quarta Commissione consiliare permanente ha espresso, nella seduta pomeridiana del 24 novembre 2010, parere favorevole sulle parti di competenza della manovra finanziaria per il triennio 2011-2013 proposta dalla Giunta regionale, con il voto favorevole dei consiglieri dei gruppi di maggioranza e il voto contrario dei consiglieri dei gruppi di minoranza.

La Commissione, dopo aver attentamente esaminato le parti di competenza della manovra finanziaria per il triennio 2011-2013 e dopo aver sentito l'illustrazione fornita dagli assessori regionali delle parti di manovra di propria competenza, ha espresso un giudizio positivo sulla stessa soprattutto in considerazione sia del difficile contesto economico-finanziario nazionale ed europeo in cui essa viene emanata sia per il rispetto dei vincoli alla finanza pubblica derivanti da disposizioni comunitarie e nazionali.

La Commissione, dal puntuale esame delle poste di bilancio di competenza, ha evidenziato una generalizzata riduzione degli stanziamenti, con l'eccezione, certamente significativa ed apprezzabile, per quelli dell'Assessorato dei trasporti, per il quale � previsto un aumento dello stanziamento complessivo di circa 22 milioni di euro.

Per quanto attiene gli altri stati di previsione, invece, la Commissione ha sottoposto a valutazione critica la riduzione di stanziamenti proposta. In particolare si segnala quanto segue.

GOVERNO DEL TERRITORIO

Per gli stanziamenti contenuti in tale strategia si sottolinea in primis che la riduzione di circa il 4 per cento dell'ammontare complessivo appare in linea con le finalit� generali della manovra. Si evidenzia, peraltro, l'importanza del mantenimento, e possibilmente dell'incremento, degli stanziamenti contenuti:
a) nell'UPB S04.10.006 relativa ai contributi ai comuni per la redazione degli strumenti urbanistici comunali, pari a 4 milioni di euro;
b) nell'UPB S04.10.001 - SC04.2614 relativa al finanziamento dei programmi di intervento nei centri storici, pari a 15 milioni di euro.

Per quanto attiene alla misura di cui alla lettera a), la Commissione unanimemente sottolinea la fondamentale importanza che la complessa procedura di adeguamento dei piani urbanistici comunali alla pianificazione regionale sovraordinata assume per un sempre migliore esplicarsi della vita e dell'economia dei cittadini sardi; ci� impone un continuo e significativo supporto della Regione nei confronti di tale importante funzione degli enti locali.

Per quanto attiene alla misura di cui alla lettera b), la Commissione unanimemente sottolinea l'opportunit� che, qualora fosse tecnicamente possibile, si procedesse alla rassegnazione di ulteriori fondi per il bando regionale Civis; ci� al fine di consentire il soddisfacimento di ulteriori domande in graduatoria.

LAVORI PUBBLICI

La Commissione ha evidenziato come lo stato di previsione in esame ha subito una riduzione degli stanziamenti complessivi pari a circa il 20 per cento di quello precedente. In particolare la Commissione ritiene non opportuni, e quindi invita ad un sollecito ripristino, quelli delle:
a) UPB S03.01.004 concernente le spese per la realizzazione degli edifici di culto;
b) UPB S07.07.003 concernente il contributo straordinario a favore di ENAS che ha diretti effetti sul basso livello delle tariffe idriche;
c) UPB concernenti la viabilit� regionale e provinciale, la progettazione delle opere pubbliche e la prevenzione e soccorso per il verificarsi di eventi calamitosi.

La Commissione ritiene, infatti, dannose e controproducenti le riduzioni di stanziamento introdotte che, se non opportunamente aggiornate, produrranno effetti deleteri in delicati e centrali settori dell'Amministrazione regionale.

POSIZIONI ESPRESSE DAI GRUPPI DI MINORANZA

I consiglieri regionali componenti dei gruppi di minoranza hanno espresso parere negativo sulla manovra finanziaria 2011-2013 proposta dalla Giunta regionale.

In linea generale essi hanno evidenziato come emerga una situazione di eccessiva carenza di risorse finanziarie disponibili, carenza ascrivibile, in primo luogo, al difficile reperimento di risorse finanziarie soprattutto di quelle di fonte statale.

I consiglieri appartenenti ai gruppi di minoranza hanno sottolineato come tale situazione derivi dalla sbagliata ed inadeguata politica regionale in materia di entrate, posta in essere dalla Giunta regionale nei confronti del Governo nazionale.

In particolare si sottolinea la mancanza di una decisa opera di contrasto e contestazione della Giunta regionale nei confronti della politica di riduzione sistematica dei trasferimenti statali operata dal Governo nazionale, i cui effetti nefasti emergono in tutta la loro evidenza.

I consiglieri espressione dei gruppi di minoranza, concordando sulle valutazioni critiche formulate dalla Commissione sullo stato di previsione della spesa dell'Assessorato dei lavori pubblici, hanno evidenziato l'irrazionale ed ingiustificato incremento dell'UPB S07.06.001 concernente le spese per la realizzazione di studi finalizzati all'attuazione del Piano regionale dei trasporti. Osservato, infatti, come una proposta di Piano � stata gi� approvata dalla precedente Giunta regionale nel gennaio del 2009, depositata in Consiglio regionale e decaduta per fine legislatura, si sottolinea come per il suo limitato aggiornamento appare certamente eccessivo il raddoppio dello stanziamento previsto e si paventa il pericolo di alimentare ulteriormente l'inutile redazione di studi meramente preparatori.

 

Quinta Commissione
(Agricoltura - Forestazione produttiva - Bonifica - Acquacoltura - Caccia e pesca - Pesca industriale e marittima -Alimentazione - Tutela dell'ambiente - Forestazione ambientale - Recupero ambientale - Parchi e riserve naturali - Difesa del suolo)

Competenza dell'Assessorato dell'agricoltura e riforma agro-pastorale

La Quinta Commissione permanente, nella seduta antimeridiana del 30 novembre 2010, ha espresso, ai sensi dell'articolo 34 del Regolamento interno, il proprio parere favorevole, con il voto contrario dei gruppi di minoranza, sulla manovra finanziaria 2011-2013, relativamente agli aspetti di competenza dell'Assessorato dell'agricoltura e riforma agro-pastorale con le osservazioni di seguito esplicitate.

La Commissione sottolinea l'esigenza di una maggiore attenzione verso tutti i settori del comparto dell'agricoltura da parte della programmazione regionale e lo stanziamento di risorse adeguate alla gravit� della crisi in corso.

La Commissione rileva, in particolare, che nella manovra finanziaria non sono presenti le risorse necessarie per la realizzazione di interventi strutturali nel settore agricolo ed esprime l'auspicio che tale mancanza, venga colmata al pi� presto, stante la situazione di estrema difficolt� in cui versa il comparto.

Competenza dell'Assessorato della difesa dell'ambiente

La Quinta Commissione permanente, nella seduta antimeridiana del 30 novembre 2010, ha espresso, ai sensi dell'articolo 34 del Regolamento interno, il proprio parere favorevole, con il voto contrario dei gruppi di minoranza, sulla manovra finanziaria 2011-2013, relativamente agli aspetti di competenza dell'Assessorato della difesa dell'ambiente.

La Commissione ha rilevato l'esigenza di procedere con la massima celerit� a una riorganizzazione degli enti e delle agenzie regionali che operano nel settore e ad una pi� razionale ripartizione delle funzioni da essi attualmente svolte, anche al fine di ridurre l'incidenza percentuale delle spese del personale sugli stanziamenti di bilancio facenti capo all'Assessorato.

 

Sesta Commissione
(Industria - Miniere - Cave e torbiere - Artigianato - Cooperazione - Lavoro e occupazione - Turismo - Commercio - Fiere e mercati - Risorse energetiche - Fonti alternative di energia)

La Sesta Commissione, nella seduta dei 1� dicembre 2010, ai sensi degli articoli 33 bis e 34 del Regolamento interno, ha espresso, a maggioranza, parere favorevole sugli argomenti di propria competenza in merito alla manovra economico-finanziaria 2011-2013, formulando nel contempo le osservazioni di seguito riportate.

Pur nella consapevolezza delle difficolt� determinate dalla grave crisi economica in atto e pur condividendo l'esigenza di affrontare in via prioritaria le pi� pressanti emergenze sociali che dalla stessa scaturiscono, la Commissione esprime perplessit� per l'assenza di un significativo sostegno ai settori produttivi dell'economia isolana.

Si valuta positivamente, pertanto, l'impegno profuso dalla Giunta regionale nell'arginare gli effetti pi� drammatici della crisi in corso, ma si accoglie con riserva il mancato impulso ai comparti pi� vitali e trainanti della realt� economica sarda, ovvero a quelli del turismo, del commercio e dell'artigianato.

La minoranza della Commissione esprime parere contrario alla manovra finanziaria in discussione.

In particolare, valuta non attendibile la formulazione di impegni di spesa senza una previa definizione, da un lato, della questione dell'ingente disavanzo della sanit� e, dall'altro, della vertenza delle entrate ovvero di un previo riconoscimento di risorse alla Sardegna nel bilancio statale, gi� approvato dal Senato e, si ritiene, presumibilmente non soggetto a modifiche alla Camera.

Ulteriormente, la minoranza reputa eccessivamente esigue le risorse messe a disposizione della Regione per fronteggiare la pesante situazione economica che attraversa la Sardegna, a fronte di un generalizzato incremento del ricorso all'apporto di risorse pubbliche nel mercato come misura di supporto al superamento della crisi. In particolare, ritiene che debbano essere rafforzate le politiche a sostegno del reddito, le politiche attive del lavoro e il sostegno alle attivit� produttive.

La minoranza, infine, si esprime criticamente sulle scelte adottate nella manovra finanziaria in materia di formazione professionale, da non considerarsi rimedio efficace alla dispersione scolastica, dovendosi, invece, prediligere interventi a favore della scuola pubblica e, infine, in merito alla scarsa attenzione alle politiche del lavoro a favore dei giovani, dell'imprenditoria femminile e dei lavoratori socialmente utili.

 

Settima Commissione
(Sanit� - Igiene pubblica - Medicina sociale - Edilizia ospedaliera - Servizi sanitari e sociali - Assistenza - Igiene veterinaria - Personale delle UU.SS.LL.)

La Settima Commissione consiliare permanente, nella seduta del 25 novembre 2010, dopo aver sentito l'illustrazione fatta dall'Assessore dell'igiene e sanit� e dell'assistenza sociale, ha espresso a maggioranza, con il parere contrario dei gruppi d'opposizione, parere favorevole sulle parti di competenza della manovra finanziaria 2011-2013.

Nel merito dei contenuti di stretta competenza la Commissione, pur esprimendo ap-prezzamento per la manovra nel suo complesso, ha evidenziato la necessit� che, relativamente alla UPB S05.01.001 (Spese per il servizio sanitario regionale - Parte corrente):
1) venga integrato fino alla spesa presumibile lo stanziamento relativo al capitolo SC05.0001;
2) venga ricostituito lo stanziamento relativo al capitolo SC05.0010 con la somma necessaria a ripianare il disavanzo del 2010.

 

Ottava Commissione
(Diritto allo studio - Scuole materne - Edilizia scolastica - Cultura - Musei - Biblioteche e archivi storici - Sport e spettacolo - Ricerca Scientifica - Formazione professionale)

L'Ottava Commissione permanente, esaminati i documenti relativi alla manovra finanziaria regionale 2011-2013 e sentiti in merito l'Assessore della pubblica istruzione, beni culturali, informazione spettacolo e sport e l'Assessore del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale, ha espresso sulla manovra, ai sensi dell'articolo 34, comma 2, del Regolamento interno, parere favorevole a maggioranza, formulando alcune raccomandazioni e osservazioni.

Per quanto concerne il disegno di legge finanziaria, si rivendica, all'unanimit�, l'esigenza di un maggior coinvolgimento della Commissione nella programmazione che involge le tematiche di competenza.

In primo luogo, l'articolo 2, rubricato "Disposizioni nei settori dell'istruzione, socio-assistenziale e del lavoro", contempla fra gli interventi di sostegno lo stanziamento di euro 24.000.000 per la costruzione, la ristrutturazione e l'adeguamento di strutture socio-assistenziali e per la prosecuzione e il potenziamento del programma straordinario per lo sviluppo dei servizi socio-educativi finalizzato, sostanzialmente, alla creazione o ristrutturazione di asili nido, secondo quanto dispongono le disposizioni delle leggi statali 28 dicembre 2001, n. 448, articolo 70, e 27 dicembre 2006, n. 296, articolo 1, commi 1259 e 1260.

Si rileva in merito l'opportunit� che la Commissione venga chiamata a pronunciarsi sulla programmazione dei fondi regionali destinati a tale scopo.

Si auspica, quindi, un emendamento aggiuntivo all'articolo del disegno di legge in commento, che preveda il parere della Commissione competente sulla ripartizione degli stanziamenti sulle UPB S05.03.006 e S05.03.007.

Inoltre, l'articolo 3 del disegno di legge autorizza il finanziamento del "Piano straordinario per l'occupazione e per il lavoro", con l'obiettivo, fra gli altri, di ridurre la dispersione scolastica con il potenziamento degli interventi per la scuola e la formazione professionale.

Per gli anni 2011-2014 lo stanziamento � di euro 200.000.000, di cui euro 65.000.000 per il 2011, dei quali 20.000.000 a valere sulle risorse comunitarie dei fondi FESR e FSE.

� stabilito che per l'annualit� 2011 il programma sar� definito con successiva deliberazione della Giunta regionale, sulla quale la legge finanziaria non prevede, tuttavia, l'espressione del parere di questa Commissione.

Ci�, sempre all'unanimit�, � stato valutato come una grave lesione delle prerogative della Commissione che si riverbera sul ruolo dell'intero Consiglio regionale, laddove i contributi volti a rivitalizzare il sistema dell'istruzione e della formazione professionale, nella direzione di solidificare le basi per la futura condizione lavorativa dei giovani sardi, specie se appartenenti alle fasce pi� svantaggiate della popolazione, costituiscono un tassello fondamentale della programmazione regionale, alla cui costruzione, per competenza, la Commissione � chiamata istituzionalmente a partecipare.

Si auspica allora, all'articolo 3, comma 2, un emendamento aggiuntivo, che preveda per l'attuazione del piano di cui al comma 1, il parere della Commissione sulla deliberazione della Giunta regionale. Detto parere, di tipo obbligatorio, dovr� rendersi entro venti giorni, decorsi i quali la Giunta potr� procedere indipendentemente dal parere.

Per gli anni successivi il programma, ai sensi del comma 3 dell'articolo in commento, � rimesso ad apposito disegno di legge collegato alla finanziaria concernente: "Interventi volti alla gestione delle situazioni di grave difficolt� occupazionale e all'incremento della domanda lavorativa".

Si rileva che, in tale programma, non viene tuttavia rimarcato o meglio specificato l'obiettivo preannunciato nella legge finanziaria di ridurre la dispersione scolastica.

Parrebbe allora che il parere della Commissione competente, ivi finalmente richiesto dal comma 2, da rendere successivamente al parere sul disegno della legge finanziaria, si debba stendere, per quanto di competenza, solo sulla parte relativa alla concessione di "contributi per la frequenza da parte dei lavoratori di corsi di formazione e di riqualificazione", previsti dall'articolo 1, comma 4, del disegno di legge collegato in argomento.

La Commissione ritiene che tale apporto sia eccessivamente riduttivo.

Si rileva, inoltre, che le spese per l'attuazione del piano per le annualit� 2012-2014 ai sensi dell'articolo 3, comma 3, della legge finanziaria gravano sul fondo "Nuovi oneri legislativi" dell'UPB S08.01.002.

Il collegato prevede, invece, nella norma di copertura finanziaria di cui all'articolo 4, una variazione al bilancio per gli anni 2012 e 2013 che comporta la riduzione di euro 45.000.000 della predetta UPB con conseguente aumento per pari importo della UPB S06.06.004, relativa al "Fondo regionale per l'occupazione - Spese correnti".

Per quanto concerne la tabella C, allegata al disegno di legge finanziaria, si rileva che gli interventi della strategia 03 risultano pi� propriamente destinati alle politiche attive per il lavoro. Per quanto di competenza si ricorda che l'articolo 31 della legge regionale 5 dicembre 2005, n. 20, disciplina il Fondo regionale per l'occupazione dei diversamente abili, istituito con legge regionale 28 ottobre 2002, n. 20, contemplando fra i vari interventi, finalizzati ad agevolare l'inserimento dei diversamente abili nel mondo del lavoro, l'erogazione di fondi per istruzione, formazione professionale, orientamento e tirocini.

Si rileva che gli stanziamenti ammontano a euro 140.000 per gli anni 2011, 2012 e 2013, mentre nella tabella C allegata alla legge finanziaria 2010 detti stanziamenti ammontavano a euro 160.000 per ciascuno degli anni di riferimento.

Si apprezza invece l'aumento nel capitolo SC02.0008, relativo ai contributi per il diritto allo studio da destinarsi ai comuni e alle province per interventi integrativi imprevisti: euro 2.000.000 per l'anno 2011 e 1.500.000 per gli anni 2012 e 2013. La tabella C della finanziaria 2010 prevedeva euro 1.000.000 per il 2011 e il 2012 mentre per il 2013 vi era uno stanziamento pari a zero.

Si rileva, per contro, un'altra diminuzione nella UPB S03.02.005 relativa alle manifestazioni e attivit� culturali, ove lo stanziamento del capitolo SC03.0334 in favore delle associazioni ANPPIA e UAPS per gli anni 2011-2013 � pari a euro 40.000, mentre per gli stessi anni nell'allegato C alla finanziaria 2010 era di euro 50.000.

Per quanto concerne lo stanziamento in favore del Premio letterario Salvatore Cambosu, previsto dall'articolo 5 della legge istitutiva della relativa Fondazione (legge regionale 1� aprile 2010, n. 8), non � previsto alcuno stanziamento per gli anni 2011-2013, mentre si rileva un errore nella indicazione del capitolo, posto che il capitolo SC03.0075 si riferisce al mantenimento della casa di abitazione dello scrittore, come si evince dall'allegato tecnico al bilancio 2011, mentre il capitolo di riferimento � SC03.0357.

Infine per quanto concerne la Fondazione Andrea Parodi istituita con la legge regionale 1� aprile 2010, n. 9, si evidenzia lo stanziamento in finanziaria di euro 80.000 per ciascuno degli anni del triennio 2011-2013, mentre l'articolo 6 della legge istitutiva della Fondazione prevede al comma 1 che "La Regione partecipa alla Fondazione con un contributo annuo per lo svolgimento delle attivit� istituzionali determinato in euro 100.000".

Dal raffronto fra i dati inseriti nella tabella D, relativi agli importi da iscrivere in bilancio con riferimento ad autorizzazioni di spesa per cui si dispone una riduzione o un incremento, si rilevano le seguenti difformit� rispetto al raffronto fra gli stanziamenti previsti nell'allegato tecnico al bilancio 2011 e quelli previsti nell'allegato dell'anno 2010.

In particolare, nel capitolo SC02.0086 per il 2012 � rimasto, come da previsione nella tabella D dell'anno precedente, uno stanziamento pari a euro zero, per cui non sussiste la riduzione di euro 5.000.000.

Nel successivo capitolo SC02.0169 lo stanziamento nell'allegato 2010 era di euro 6.000.000 per gli anni 2011-2013, per cui per il 2011 la riduzione non � pari a euro 200.000, ma ad euro 2.200.000. Per il 2012 la riduzione � di euro 2.000.000 cos� come per il 2013; quindi lo stanziamento non � rimasto invariato.

Nel capitolo SC02.0179 nell'allegato 2010 per ciascuno degli anni 2011-2013 erano stanziati euro 2.000.000, per cui vi � una riduzione di euro 500.000 e non di euro 1.500.000 per il 2011. Per l'anno 2012 vi � un aumento di euro 1.000.000 e per l'anno 2013 vi � un aumento di euro 3.000.000. Si rileva che il suddetto capitolo viene successivamente ripetuto, ma con importi differenti e non corrispondenti a quanto previsto negli allegati tecnici 2010-2011.

Al capitolo SC03.0015, per il 2013 sono stanziati sempre euro 18.000.000 cos� come nell'allegato tecnico del 2010, per cui non c'� l'aumento di euro 18.000.000.

Nel capitolo SC03.0275 per il 2013 la diminuzione non � di euro 30.000 bens� di euro 130.000.

Premessi i predetti rilievi tecnici, la Commissione ha evidenziato altre criticit� e ulteriori elementi di confronto.

Per quanto concerne l'universit�, si sollecita la stipula di convenzioni operative tra i vari centri universitari dell'Isola, in particolare tra Cagliari e Sassari, da recepirsi in un accordo di programma con l'Assessorato regionale della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport.

Per Nuoro e Oristano, poich� la situazione permane critica, sarebbe opportuno quanto necessario inserire nella manovra il rifinanziamento di tali imprescindibili realt� universitarie.

Per l'ERSU di Cagliari, resta critica la condizione degli alloggi: si ripropone l'insediamento del campus universitario presso la ex Semoleria.

Sulla pubblica istruzione sarebbe auspicabile entro tempi brevi l'approvazione della nuova legge organica e lo stanziamento di finanziamenti adeguati. Gli aspetti pi� critici della materia attengono all'orientamento, al fenomeno della dispersione, al dimensionamento e al potenziamento delle competenze regionali.

Altra emergenza � quella relativa alle strutture edilizie delle scuole di ogni ordine e grado.

Si lamenta l'assenza totale di stanziamenti per la scuola dell'infanzia pubblica.

In materia di gestione di beni culturali mancano i fondi per la proroga dei contratti degli operatori e si auspica l'introduzione di una normativa organica di raccordo delle disposizioni di settore.

Ancora occorre porre maggiore attenzione alle esigenze di restauro dei monumenti e dei beni architettonici ecclesiastici e non.

� importante, in un'ottica di alta specializzazione, investire sul centro di restauro di Li Punti, oltre che sul consolidamento del centro di alta specializzazione per la ricerca in materia di archeologia subacquea.

In tema di sport la Commissione ritiene che per l'impiantistica sportiva sia necessario razionalizzare gli interventi e attivare una convenzione con il credito sportivo.

Per le attivit�, si auspica il riordino delle tipologie delle fasce, in una prospettiva di maggiore equit�, oltre che l'affinamento delle tecniche di monitoraggio degli enti di promozione destinatari dei contributi.

Per lo spettacolo si proporranno emendamenti agli stanziamenti che non si condividono, cos� come per la lingua e la cultura sarda.

Allo stesso modo, la Commissione � critica nei confronti degli stanziamenti destinati, in generale nei vari capitoli di pertinenza, alle borse di studio, oltre che ai programmi Master and back e Sardegna speaks english.

Per quanto di pertinenza alle politiche della formazione professionale, si ritiene che lo stanziamento di euro 1.500.000, destinato ai piccoli comuni per il rilancio di attivit� produttive in sinergia fra centri limitrofi, sia di scarsa entit� rispetto al numero dei probabili beneficiari.

Il presente parere � stato approvato con l'astensione dei consiglieri di minoranza.

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PARERE DEL CONSIGLIO DELLE AUTONOMIE LOCALI

pervenuto il 30 novembre 2010

La Giunta regionale con propria deliberazione n. 39/1 del 10 novembre 2010 ha approvato la proposta di bilancio per l'anno 2011 e di bilancio pluriennale per gli anni 2011-2013, proposta che contiene il disegno di legge finanziaria per l'anno 2011 e documenti connessi.

Dando via libera alla proposta di legge finanziaria per il 2011-2013, la Giunta ha indicato, nella premessa della deliberazione n. 39/1, i punti che il Governo ritiene di interesse strategico.

Come dichiarato dalla stessa Giunta nella copiosa documentazione posta a supporto dei documenti di programmazione, la manovra finanziaria 2011-2013 � stata concepita come una manovra snella che intende muoversi nella direzione auspicata dalla strategia Europa 2020 contrastando gli effetti della crisi ed affrontando alcuni dei nodi che ostacolano lo sviluppo e la crescita della Regione con politiche mirate in tema di impresa e lavoro, infrastrutture, istruzione e formazione, ricerca e sviluppo, sanit�. Seguono una serie di intenti che interessano non solo l'annualit� 2011, ma abbracciano la programmazione fino al 2013.

Continuando nell'esame del documento annuale di programmazione, emerge una manovra che si pone come proposito il perseguimento dei macro obiettivi indicati nel Programma regionale di sviluppo approvato ad inizio legislatura, mantenendo fermo l'obiettivo primario dichiarato di riduzione progressiva del disavanzo e dell'indebitamento. Dichiarazioni che inevitabilmente devono scontrarsi con l'attuale crisi economica e con una politica di risanamento dei conti pubblici dettata dalla legislazione comunitaria e nazionale.

Malgrado ci� vengono individuati interventi, da attuare nel triennio 2011-2013, rientranti tutti negli obiettivi strategici dichiarati ad inizio legislatura.

Passando all'esame dei dati di bilancio, emerge che lo stesso pareggia per euro 9.148 milioni nel 2011 (a fronte di una previsione assestata nel 2010 di euro 9.247 milioni), euro 7.403 milioni nel 2012 ed euro 7.417 milioni nel 2013. Le previsioni per l'anno 2011 contengono l'importo di euro 1.700.000 a copertura del disavanzo presunto alla data del 31 dicembre 2010 (100 milioni di euro in meno rispetto alle previsioni stimate per l'anno precedente).

Per il 2011 la spesa corrente, che rappresenta il 69,02 per cento del bilancio, � pari a euro 6.314 milioni e la spesa di investimento ammonta a 854 milioni di euro, pari al 9,33 per cento del totale complessivo del bilancio.

Esaminando il disegno di legge finanziaria deve essere evidenziato il fatto, positivo, che non si ricorre all'indebitamento per far fronte alle spese di investimento. Occorre per� contemporaneamente far emergere che la parte destinata alle spese di investimento assorbe il solo 9,33 per cento del bilancio regionale, contro un notevole 69,02 per cento destinato alle spese correnti, spese che per definizione esauriscono la propria utilit� nel momento della realizzazione dell'intervento.

Si richiama in pi� punti la nuova disciplina introdotta dalla legge regionale 1� agosto 2010, n. 14, in materia di razionalizzazione della spesa. Le nuove norme in materia di bilancio e contabilit� della Regione introdotte con la legge regionale n. 14 del 2010 si accostano alle regole contabili che gli enti locali hanno cominciato a seguire con l'introduzione del decreto legislativo n. 77 del 1995. Un'unica considerazione sull'articolo 2, comma 21 , della legge n. 14 del 2010 circa la disposizione sul definanziamento dell'autorizzazione di spesa e sul recupero da effettuarsi mediante compensazione su futuri finanziamenti. � un comma che pu� portare ad aggravare la situazione gi� precaria degli enti locali, in particolare ci si riferisce ai residui di provenienza dell'esercizio 2008 e alla concreta impossibilit� in alcuni casi ad avere un impegno di spesa giuridicamente assunto entro il termine previsto. Si chiede pertanto una seria riflessione circa la possibilit� di prorogare il termine, relativamente ai residui 2008, di un anno.

La tabella A allegata al disegno di legge indica il finanziamento degli interventi a carico della spesa corrente, fondo speciale, e manifesta la volont� di far fronte alle situazioni attualmente pi� problematiche. Per gli anni 2011-2013 la Giunta indica di voler intervenire in materia di istruzione, formazione professionale (euro 115.000.000 complessivi di cui euro 35.000.000 per il 2011) e agricoltura (euro 70.000.000 complessivi di cui euro 43.000.000 per il 2011). Per quanto concerne l'occupazione stanzia complessivamente euro 90.000.000 a valere sugli esercizi 2012 e 2013. Per quanto concerne gli stanziamenti in favore dell'occupazione occorre un chiarimento circa lo stanziamento previsto nella tabella A, che sembrerebbe decorrere dall'anno 2012, e quanto dichiarato nell'articolo 3 del disegno di legge. L'articolo 3 prevede che lo stanziamento di euro 45 milioni (risorse regionali) decorra dall'anno 2011; ci sarebbe la necessit� di un chiarimento circa l'entit� complessiva delle risorse a valere sull'esercizio 2011.

La tabella B allegata al disegno di legge indica il finanziamento degli interventi a carico della spesa in conto capitale, fondo speciale, e manifesta la volont� di intervenire nell'ambito dell'industria (euro 20.100.000 per il solo 2011) e nell'ambito delle politiche ambientali.

Rimanendo nell'ambito dei dati emerge che complessivamente, per l'anno 2011, il sistema delle autonomie locali beneficer� di un importo pari a euro 819.543.000 di cui euro 810.543.000 per spese correnti ed euro 9.040.000 per spese di investimento.

Il comma 6 dell'articolo 1 fa riferimento al fondo unico degli enti locali (legge regionale n. 2 del 2007, articolo 10, comma 1). Il fondo unico per l'anno 2011 presenta una dotazione complessiva di euro 580.000.000 di cui euro 510.300.000 in favore dei comuni ed euro 69.700.000 in favore delle province. Con uno stanziamento di euro 580.000.000 viene privato complessivamente il sistema delle autonomie locali di un importo pari a euro 20.000.000 rispetto all'anno 2010 e vengono assegnate somme dello stesso importo determinato per l'anno 2009.

La politica finanziaria della Regione non fa altro che aggiungersi alle gravi ripercussioni sui bilanci degli enti territoriali, in particolare dei comuni, derivanti dalla manovra correttiva estiva del Governo e della legge di stabilit� che lo stesso Governo sta andando ad emanare. Riduzioni che, ad oggi, possono essere quantificate in una percentuale pari al 13,1 da applicare sui trasferimenti erariali.

Si chiede pertanto, per non gravare sull'erogazione dei servizi alla collettivit�, che la Giunta porti la dotazione del fondo unico almeno ai livelli concessi nell'anno 2010.

Sono da considerarsi positive le previsioni di cui all'articolo 2 in favore dell'istruzione, del settore socio-assistenziale e del lavoro; vengono confermati i finanziamenti in favore di:

Comuni per le finalit� previste dall'articolo 3, comma 2, lettera b), punto 1) della legge regionale n. 1 del 20092 (finanziaria 2009) per un importo complessivo di euro 15.000.000, importo che verr� ripartito con apposito atto da parte della Giunta regionale. Si tratta della conferma del finanziamento, con le stesse cifre, relativo alle misure a sostegno dell'occupazione da integrarsi per almeno il 50 per cento con i fondi a disposizione dei comuni a valere sul fondo unico.

Finalit� individuate nell'articolo 3, comma 2, lettera b), punto 2) della legge regionale n. 1 del 20093 (finanziaria 2009) per euro10.000.000.

Sussidi in favore di lavoratori in determinate condizioni per euro 10.000.000 ai sensi dell'articolo 6, comma 1, lettera c) della legge regionale n. 5 del 20094 (finanziaria 2010).

Trasferimenti ai comuni perch� proseguano con le azioni a contrasto della povert� per euro 30.000.000 secondo le modalit� previste nell'articolo 3, comma 2, lettera a) della legge regionale n. 1 del 20095 (finanziaria 2009).

Sempre l'articolo 2, comma 2, prevede, come per i passati anni, il finanziamento del fondo per la non autosufficienza (articolo 34 della legge regionale n. 2 del 2007) in favore di persone non autosufficienti e dei nuclei di appartenenza. Il comma 3 prevede stanziamenti, euro 4.000.000 per il 2011, per la costruzione, ristrutturazione e adeguamento di strutture socio-assistenziali. Il comma 4 prevede una dotazione annuale di euro 1.300.000 per attivit� volte al reinserimento di soggetti colpiti da provvedimenti penali detentivi. Il comma 5 assegna stanziamenti (euro 400.000 per il 2011) per la riorganizzazione della rete dei consultori familiari.

Il disegno di legge finanziaria non contiene alcun riferimento alla possibile applicazione, in favore degli enti locali (province e comuni con popolazione superiore ai 5.000 abitanti) del cosiddetto patto di stabilit� territoriale ex articolo 77 ter, comma 11, della legge n. 133 del 2008.

Si vogliono ancora una volta far emergere le difficolt� che ciascun ente incontra nel definire i propri bilanci preventivi, causa principale la crisi finanziaria. I numeri in questo parlano chiaro: al calo dei trasferimenti dallo Stato e dalla Regione si devono sommare, in negativo, i cali rilevabili sulle entrate proprie.

Le principali entrate, che per le province sono particolarmente legate al mercato dell'auto e per i comuni ai tributi, hanno fatto registrare una crisi piuttosto significativa che ha visto far emergere nuovi fenomeni di evasione. Questo ha portato ad una perdita delle entrate proprie.

� evidente che con questo quadro riferito alle entrate si impedisce agli enti territoriali di investire nello sviluppo economico e nelle infrastrutture, causando un danno alle imprese, ai lavoratori, agli studenti e alle famiglie, per cui lo sforzo a cui si � obbligati come enti � profuso nel cercare risorse nuove.

Il patto di stabilit� � lo strumento che da subito deve essere riformulato per evitare che cos� come fatto, continui ad impedire di spendere gli avanzi di amministrazione, con il risultato di bloccare le tante opere pubbliche che il comparto delle autonomie locali � in grado di cantierare offrendo lavoro alle piccole-medie imprese. Non dimentichiamo che una rilevante percentuale degli investimenti in opere pubbliche �, come noto, opera dei comuni e delle province.

Gli enti locali sono impegnati da anni nel contenimento della spesa pubblica, e hanno sicuramente fatto la loro parte: hanno cercato di risparmiare attraverso la razionalizzazione dei servizi, hanno ridotto i costi del personale e con grande sacrificio cercato di rispettare la complessa normativa in tema di patto di stabilit� e crescita.

Occorre quindi fare in modo che la Regione, come ha dichiarato nel documento annuale di programmazione, oltre ai buoni propositi, apra immediatamente una stagione di riforma che dia le risposte che comuni e province si aspettano.

Gli enti locali si trovano nella assurda situazione che quelle poche somme che potrebbero avere a disposizione per essere utilmente e immediatamente impegnate per l'avvio di nuovi investimenti non possono trovare destinazione per non sforare il patto di stabilit�.

Ma il dato pi� significativo � che i pagamenti non effettuati nel corso dell'anno 2010, per via delle regole del patto di stabilit� interno, pur con piena disponibilit� di cassa da parte degli enti, sono in continua crescita.

Il fatto pi� grave � che questo mancato e forzato sostegno al mondo del lavoro e dell'impresa � intervenuto su investimenti gi� avviati e su lavori gi� effettuati e quindi riducendo le risorse legittimamente impegnate e il cui ritardato pagamento comporta in capo agli enti maggiori oneri finanziari derivanti da corresponsione di interessi per ritardato pagamento.

� proprio per far fronte a quanto evidenziato che si attendono risposte concrete dalla Regione, con l'adozione di un patto di stabilit� territoriale a livello regionale, dotandolo di plafond finanziari, utilizzabili da parte delle province e dei comuni con popolazione superiore ai 5.000 abitanti, per sostenere gli investimenti in deroga al patto di stabilit�.

Ci� consentirebbe di governare correttamente l'insieme delle risorse di bilancio degli enti, permettendo ai virtuosi, che hanno buone capacit� di investimento, di utilizzare, in deroga al patto di stabilit�, le economie che si realizzerebbero nel territorio regionale. � auspicabile pertanto un intervento da parte della Regione in tale senso.

Il Consiglio regionale con legge regionale 19 novembre 2010, n. 16, ha dato attuazione all'articolo 77 ter, comma 11, della legge n. 133 del 2008. La Regione, per quanto risulta, non ha definito n� avviato accordi territoriali, cos� come � mancato il coinvolgimento del Consiglio delle autonomie locali, bench� previsto dalla norma richiamata6.

Altre regioni hanno legiferato in tal senso: si cita la Lombardia, la Toscana e in ultimo, la Regione Emilia Romagna, che hanno approvato nuove regole di controllo sulla finanza pubblica immettendo nei territori di riferimento plafond finanziari di "solidariet�".

Le cessioni di quote dei plafond finanziari sono solo "contabili" poich� sono limitate a contribuire al raggiungimento complessivo del macro obiettivo territoriale che viene assegnato ai bilanci di tutti gli enti (province e comuni) dalla finanziaria nazionale.

La legge regionale n. 16 del 2010 � un segnale positivo e di apertura che arriva dalla istituzione regionale, ed � da rivedere e aggiornare alla disciplina attualmente in vigore in materia di patto di stabilit� e crescita. Le nuove regole per il 2011, introdotte dalla manovra estiva e come si leggono dal disegno di legge di stabilit� presentato al Senato, pur lasciando fermo il riferimento all'articolo 77 della legge n. 133 del 2008, modificano le modalit� di calcolo. Occorre pertanto che la Regione, come sottolineato anche dall'Anci, provveda ad una revisione del testo normativo cercando preventivamente il coinvolgimento degli enti territoriali, diretti interessati delle disposizioni.

La legge sul patto territoriale ha senso se rende pi� flessibile il meccanismo del patto di stabilit� nazionale, che pone ad ogni comune o provincia un obiettivo calcolato in percentuale sui saldi, ma si disinteressa di esaminare le concrete situazioni dei conti di ogni ente. Per la normativa nazionale sarebbe difficile se non impossibile specificare misure sulla base delle esigenze contabili di ognuno degli enti locali soggetti al patto: proprio per offrire maggiori opportunit� ai territori di adeguare le regole al contesto nazionale, � necessario adottare un sistema che tenga conto della regionalizzazione del patto stesso.

Essenziale � quindi garantire un conto totale della manovra rispondente a quello fissato dalla normativa nazionale (somma degli obiettivi dei singoli enti), ma l'articolazione delle regole (e quindi dei singoli risultati conseguiti) all'interno del comparto territoriale deve essere modificata dalla Regione.

Tutto ci� non pu� prescindere dall'instaurare concreti rapporti della Regione con il Consiglio delle autonomie locali e dalla necessaria collaborazione richiesta alla Ragioneria generale dello Stato.

Ci� � indispensabile poich� il sistema da adottare deve garantire l'invarianza del risultato complessivo da conseguire e favorire i rapporti tra gli enti chiamati "solidarmente" a cedere i loro risultati positivi ricompensandoli negli anni successivi con gli altri enti.

Per far partire il meccanismo occorre mettere in condizione gli enti locali in grado di aiutare chi � in difficolt�; � inoltre indispensabile istituire tavoli di coordinamento della finanza locale del territorio regionale.

Si deve inoltre consentire di mantenere opzionale e non vincolante l'adesione al patto territoriale, nel rispetto delle autonomie dei singoli enti, oltre ad individuare un preciso obiettivo aggregato da conseguire, con l'indicazione specifica delle misure per ogni ente aderente, premiando in ogni caso, gli enti che vi aderiscono.

La rimodulazione degli obiettivi per ogni singolo ente deve essere concertata e deve avvenire sulla base delle informazioni che derivano dai monitoraggi trimestrali.

Concludendo, e auspicando ancora una volta un maggiore coinvolgimento del Consiglio delle autonomie locali, di seguito si formulano alcune proposte che interessano i documenti di programmazione - deliberazione della Giunta regionale n. 39/1 del 10 novembre 2010 - e la legge regionale n. 16 del 2010 sul patto di stabilit� territoriale.

Maggiore esplicitazione si richiede circa il contenuto della tabella A allegata al disegno di legge laddove indica il finanziamento degli interventi a carico della spesa corrente, fondo speciale, e manifesta la volont� di far fronte alle situazioni attualmente pi� problematiche. Nel punto 1) della tabella "disegno di legge collegato alla manovra economico-finanziaria concernente: Interventi volti alla gestione delle situazioni di grave difficolt� occupazionale e all'incremento della domanda lavorativa", si stanziano complessivamente euro 90.000.000 di cui euro 45.000.000 per il 2012 e euro 45.000.000 per il 2013. L'articolo 3 del disegno di legge prevede che lo stanziamento di euro 45.000.000 (risorse regionali) decorra dall'anno 2011; ci sarebbe la necessit� di un chiarimento circa l'entit� complessiva delle risorse a valere sull'esercizio 2011.

L'articolo 1, comma 6, del disegno di legge, rubricato Fondo unico degli enti locali ex legge regionale n. 2 del 2007, articolo 10, comma 1, per l'anno 2011 presenta una dotazione complessiva di euro 580.000.000 di cui euro 510.300.000 in favore dei comuni ed euro 69.700.000 in favore delle province. Si chiede che lo stanziamento venga integrato almeno dell'importo di euro 20.000.000 per ricondurlo alle stesse cifre stanziate per l'anno 2010.

Con riferimento alla nuova disciplina introdotta dalla legge regionale 10 agosto 2010, n. 14, in materia di razionalizzazione della spesa, pi� volte richiamata nel disegno di legge, si vuole portare l'attenzione sull'articolo 2, comma 2, della legge regionale n. 14 del 2010 circa la disposizione sul definanziamento dell'autorizzazione di spesa e sul recupero da effettuarsi mediante compensazione su futuri finanziamenti. Poich�, come gi� evidenziato � un comma che pu� portare ad aggravare la situazione gi� precaria degli enti locali, si chiede una proroga dei termini, relativamente ai residui di provenienza dell'esercizio 2008, di un anno.

Relativamente all'introduzione di un nuovo patto di stabilit� territoriale, si chiede la modifica della legge regionale n. 16 del 2010 che dovrebbe:
- tener conto delle nuove modalit� di calcolo dell'obiettivo programmatico, cos� come previste dalla manovra finanziaria estiva e dallo schema della legge di stabilit� (in discussione al Senato);
- consentire un ragionamento sulle risorse complessive di province e comuni e cercare di superare, almeno per gli investimenti, i limiti imposti dal patto di stabilit� interno;
- evitare, di fatto, che gli avanzi degli enti locali finiscano nel saldo nazionale indistinto e vengano invece utilmente impegnati sul territorio regionale a vantaggio delle comunit� locali;
- valutare la possibilit� di creare una sorta di cabina di regia finanziaria presso la Regione che veda il coinvolgimento degli enti destinatari della normativa; attraverso gli enti coinvolti si verifichino gli andamenti dei bilanci negli enti locali e i fabbisogni finanziari (in particolare) per gli investimenti e, qualora il patto di stabilit� interno ponga vincoli alla spesa nel singolo ente, si trovino soluzioni affinch� le risorse possano essere spostate da un ente all'altro conteggiandole sul saldo finanziario della Regione;
- consentire, inoltre, la premiazione degli enti virtuosi indirizzando risorse che, altrimenti, nel singolo ente andrebbero perdute favorendo enti in difficolt�;
- permettere di "monitorare" i flussi di cassa delle province e dei comuni soggetti al patto, regolando i trasferimenti della Regione agli enti locali in modo da rispettare meglio gli equilibri di bilancio imposti dalla legge.

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note

1 2. � disposto il definanziamento delle autorizzazioni di spesa, escluse quelle destinate al cofinanziamento di programmi o iniziative comunitarie e statali sussistenti nel conto dei residui di provenienza degli esercizi 2008 e precedenti che risultino non formalmente impegnate entro la chiusura dell'esercizio 2010, nonch� il definanziamento di quelle di pari tipologia assegnate, nello stesso periodo, a terzi beneficiari che non provvedano all'assunzione di un'obbligazione giuridicamente perfezionata entro il suddetto termine. In quest'ultimo caso le somme gi� trasferite sono recuperate, senza interessi; le somme a favore degli enti locali
sono recuperate anche mediante compensazione sui futuri trasferimenti regionali a valere sul fondo unico di cui all'articolo 10 della legge regionale 29 maggio 2007, n. 2 (legge finanziaria 2007), o da erogare a qualsiasi titolo.

2 1) euro 15.000.000 per la realizzazione di interventi previsti dall'articolo 94 della legge regionale 4 giugno 1988, n. 11 (Disposizioni per la formazione dei bilancio annuale della Regione - legge finanziaria 1988), e successive modifiche e integrazioni; detto fondo � integrato da parte dei comuni con la quota di competenza a valere sul fondo unico in misura non inferiore al 50 per cento. Le risorse, pena la decadenza, devono essere impegnate dai comuni entro il 31 dicembre 2009; alla ripartizione delle stesse si provvede con deliberazione della Giunta regionale, adottata su proposta dell'Assessore degli enti locali, finanze e urbanistica.

3  2) euro 10.000.000 per l'aumento del patrimonio boschivo su terreni pubblici che insistano in prossimit� di aree interessate da forme gravi di deindustrializzazione, di cave dismesse, di impianti di incenerimento di rifiuti solidi urbani o di produzione di energia da fonte fossile. Su proposta dell'Assessore regionale della difesa dell'ambiente, la Giunta regionale approva il programma degli interventi e la ripartizione delle risorse. L'Ente foreste cura la progettazione e la direzione dei lavori. I comuni occupano nei suddetti interventi soggetti inoccupati e disoccupati, avuto riguardo a nuclei familiari monoreddito di cassintegrati e lavoratori in mobilit�.

4 c) euro 10.000.000 per la concessione dei sussidi a favore di lavoratori che non beneficiano di ammortizzatori sociali e per i contratti di solidariet�, di cui all'articolo 3, comma 2, lettera d), della legge regionale n. 1 del 2009, e all'articolo 8, comma 20, della legge regionale 7 agosto 2009, n. 3.

2. Per far fronte, attraverso alcuni primi interventi, all'emergenza sociale in atto � autorizzata nell'anno 2009 una spesa complessiva di euro 71.050.000 destinata:
a) quanto ad euro 30.000.000 (UPB S05.03.007) da trasferire ai comuni per la realizzazione di azioni di contrasto alla povert� attraverso i seguenti interventi:
1) concessione di sussidi a favore di persone e nuclei familiari in condizioni di accertata povert�;
2) concessione di contributi in misura non superiore a 500 euro mensili, quale aiuto per far fronte all'abbattimento dei costi dei servizi essenziali, a favore di persone e nuclei familiari con reddito pari alla soglia di povert� calcolata secondo il metodo dell'Indice della situazione economica equivalente (ISEE);
3) concessione di sussidi, per un ammontare massimo di euro 800 mensili, per lo svolgimento del servizio civico comunale. La suddetta somma � ripartita tra i comuni secondo il seguente criterio: 1) 35 per cento in parti uguali; 2) 35 percento sulla base del numero degli abitanti residenti; 3) 30 per cento sulla base del numero dei disoccupati risultanti alla data del 31 dicembre 2008;

Al fine di assicurare il raggiungimento degli obiettivi riferiti ai saldi di finanza pubblica, la Regione, sulla base di criteri stabiliti in sede di Consiglio delle autonomie locali, pu� adattare per gli enti locali del proprio territorio le regole e i vincoli posti dal legislatore nazionale, in relazione alla diversit� delle situazioni finanziarie esistenti nelle regioni stesse, fermo restando l'obiettivo complessivamente determinato in applicazione dell'articolo 77 bis per gli enti della Regione e risultante dalla comunicazione effettuata dal Ministero dell'economia e delle finanze - Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato, alla regione interessata.

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CONSULTA LE TABELLE

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TESTO DEL PROPONENTE

TESTO DELLA COMMISSIONE

Art. 1
Disposizioni di carattere istituzionale
e finanziario

1. Alla copertura del disavanzo a tutto il 31 dicembre 2010, stimato in complessivi euro 1.700.000.000, derivante dalla mancata contrazione dei mutui gi� autorizzati a pareggio delle precedenti manovre finanziarie, si provvede mediante rinnovo, anche per quota parte, nell'anno 2011, delle predette autorizzazioni:
a) euro 500.000.000 ai sensi dell'articolo 1, comma 1, della legge regionale 14 maggio 2009, n. 1 (legge finanziaria 2009);
b) euro 165.759.000 ai sensi dell'articolo 1, comma 1, della legge regionale 24 febbraio 2006, n. 1 (legge finanziaria 2006);
c) euro 568.000.000 ai sensi dell'articolo 1, comma 1, della legge regionale 21 aprile 2005, n. 7 (legge finanziaria 2005);
d) euro 389.724.782,70 ai sensi dell'articolo 4, comma 1, della legge regionale 3 dicembre 2004, n. 9 (Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 11 maggio 2004, n. 6 (legge finanziaria 2004);
e) euro 76.516.217,30 ai sensi dell'articolo 1, comma 1, della legge regionale 11 maggio 2004, n. 6 (legge finanziaria 2004).

2. La contrazione dei mutui di cui al comma 1 � effettuata, sulla base delle esigenze di cassa, per una durata non superiore a trenta anni e ad un tasso di riferimento non superiore a quello applicato dalla Cassa depositi e prestiti; i relativi oneri sono valutati in euro 96.312.000 per ciascuno degli anni dal 2012 al 2041 (UPB S08.01.005 e UPB S08.01.006).

3. Nelle tabelle A e B sono indicate le voci da iscrivere nei fondi speciali per il finanziamento di provvedimenti che si prevede possano essere approvati nel corso dell'esercizio 2011; i relativi stanziamenti sono determinati come segue:
a) fondo speciale per spese correnti (UPB S08.01.002)
Fondi regionali (cap. SC08.0024)
2011 euro 95.634.000
2012 euro 125.640.000
2013 euro 100.940.000
b) fondo speciale per spese di investimento (UPB S08.01.003)
Fondi regionali (cap. SC08.0034)
2011 euro 29.150.000
2012 euro 10.050.000
2013 euro 7.500.000

4. Le autorizzazioni di spesa per le quali le disposizioni vigenti rinviano alla legge finanziaria la loro quantificazione, a' termini dell'articolo 4, comma 1, lettera e), della legge regionale 2 agosto 2006, n. 11 (Norme in materia di programmazione, di bilancio e di contabilit� della Regione autonoma della Sardegna. Abrogazione della legge regionale 7 luglio 1975, n. 27, della legge regionale 5 maggio 1983, n. 11 e della legge regionale 9 giugno 1999, n. 23), sono determinate, per gli anni 2011-2013 nella misura indicata nell'allegata tabella C.

5. Le autorizzazioni di spesa per le quali si dispone una riduzione o un incremento, a' termini dell'articolo 4, comma 1, lettera f), della legge regionale n. 11 del 2006, sono determinate, per gli anni 2011-2013, nella misura indicata nell'allegata tabella D.

6. Per l'anno 2011 l'ammontare del fondo unico di cui all'articolo 10, comma 1, della legge regionale 29 maggio 2007, n. 2 ((Legge finanziaria 2007), � determinato in euro 580.000.000 ed � ripartito per euro 510.300.000 a favore dei comuni e per euro 69.700.000 a favore delle province (UPB 01.06.001).

7. A decorrere dall'anno 2011 il fondo di cui all'articolo 5, comma 2, della legge regionale 28 dicembre 2009, n. 5 (legge finanziaria 2010) confluisce nel fondo di cui alla legge regionale 26 febbraio 1996, n. 14 (Programmi integrati d'area) e successive modifiche ed integrazioni, che assume la denominazione di Fondo per lo sviluppo e la competitivit�.

8. Le risorse stanziate a favore delle leggi regionali di cui al comma 7, nonch� quelle di cui all'articolo 25 della legge regionale n. 2 del 2007 e altre regionali qualora utilizzate per il perseguimento degli obiettivi inclusi nella programmazione unitaria 2007-2013 e nei relativi programmi operativi sono da considerarsi quali risorse integrative regionali alla stessa programmazione unitaria.

9. A decorrere dall'anno 2011 le competenze accessorie spettanti al personale dell'Amministrazione regionale sono imputate alla competenza del bilancio dell'anno in cui sono disposti i relativi pagamenti.

10. Ai fini di quanto disposto dall'articolo 62, comma 1, della legge regionale 13 novembre 1998, n. 31(Disciplina del personale regionale e dell'organizzazione degli uffici della Regione), ed in relazione a quanto stabilito dal comma 17 dell'articolo 9 del decreto legge 31 maggio 2010, n. 78 (Misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitivit� economica), convertito nella legge 30 luglio 2010 n. 122 (Misure urgenti di stabilizzazione finanziaria e di competitivit� economica), le risorse di cui all'articolo 1, comma 13, della legge regionale n. 5 del 2009, sono rideterminate, ai fini dell'erogazione dell'indennit� di vacanza contrattuale, in euro 3.718.000 per ciascuno degli anni 2011 e 2012 (UPB S01.02.003).

11. Per la realizzazione del programma di cui all'articolo 4, comma 1, lettera b), della legge regionale n. 3 del 2008, l'Amministrazione regionale pu� affidare agli enti regionali per il diritto allo studio (ERSU) di Cagliari e Sassari gli interventi relativi agli studenti iscritti presso le universit� del territorio nazionale, e pu� anche avvalersi dell'affidamento dei servizi a aziende esterne selezionate tramite procedure pubbliche. I criteri di programmazione dei bandi e dei relativi impegni e pagamenti sono determinati dalla Giunta regionale (UPB S02.01.009).

 

Art. 1
Disposizioni di carattere istituzionale
e finanziario

1. Alla copertura del disavanzo a tutto il 31 dicembre 2010, stimato in complessivi euro 1.700.000.000, derivante dalla mancata contrazione dei mutui gi� autorizzati a pareggio delle precedenti manovre finanziarie, si provvede mediante rinnovo, anche per quota parte, nell'anno 2011, delle predette autorizzazioni:
a) euro 500.000.000 ai sensi dell'articolo 1, comma 1, della legge regionale 14 maggio 2009, n. 1 (legge finanziaria 2009);
b) euro 165.759.000 ai sensi dell'articolo 1, comma 1, della legge regionale 24 febbraio 2006, n. 1 (legge finanziaria 2006);
c) euro 568.000.000 ai sensi dell'articolo 1, comma 1, della legge regionale 21 aprile 2005, n. 7 (legge finanziaria 2005);
d) euro 389.724.782,70 ai sensi dell'articolo 4, comma 1, della legge regionale 3 dicembre 2004, n. 9 (Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 11 maggio 2004, n. 6 (legge finanziaria 2004);
e) euro 76.516.217,30 ai sensi dell'articolo 1, comma 1, della legge regionale 11 maggio 2004, n. 6 (legge finanziaria 2004).

2. La contrazione dei mutui di cui al comma 1 � effettuata, sulla base delle esigenze di cassa, per una durata non superiore a trenta anni e ad un tasso di riferimento non superiore a quello applicato dalla Cassa depositi e prestiti; i relativi oneri sono valutati in euro 96.312.000 per ciascuno degli anni dal 2012 al 2041 (UPB S08.01.005 e UPB S08.01.006).

3. Nelle tabelle A e B sono indicate le voci da iscrivere nei fondi speciali per il finanziamento di provvedimenti che si prevede possano essere approvati nel corso dell'esercizio 2011; i relativi stanziamenti sono determinati come segue:
a) fondo speciale per spese correnti (UPB S08.01.002)
Fondi regionali (cap. SC08.0024)
2011 euro 95.404.000
2012 euro 125.310.000
2013 euro 100.510.000
b) fondo speciale per spese di investimento (UPB S08.01.003)
Fondi regionali (cap. SC08.0034)
2011 euro 29.150.000
2012 euro 10.050.000
2013 euro 7.500.000

4. Le autorizzazioni di spesa per le quali le disposizioni vigenti rinviano alla legge finanziaria la loro quantificazione, a' termini dell'articolo 4, comma 1, lettera e), della legge regionale 2 agosto 2006, n. 11 (Norme in materia di programmazione, di bilancio e di contabilit� della Regione autonoma della Sardegna. Abrogazione della legge regionale 7 luglio 1975, n. 27, della legge regionale 5 maggio 1983, n. 11 e della legge regionale 9 giugno 1999, n. 23), sono determinate, per gli anni 2011-2013, nella misura indicata nell'allegata tabella C.

5. Le autorizzazioni di spesa per le quali si dispone una riduzione o un incremento, a' termini dell'articolo 4, comma 1, lettera f), della legge regionale n. 11 del 2006, sono determinate, per gli anni 2011-2013, nella misura indicata nell'allegata tabella D.

6. I termini di impegnabilit� ed eventuale versamento disposti dall'articolo 3 della legge regionale 9 agosto 2002, n. 15 (Integrazioni e modifiche alla legge regionale 22 aprile 2002, n. 7 (legge finanziaria 2002), alla legge regionale 22 aprile 2002, n. 8 (legge di bilancio), e alla legge regionale 24 aprile 2001, n. 6 (legge finanziaria 2001)), per i comuni che hanno ricevuto un finanziamento con deliberazione della Giunta regionale 28 agosto 2001, n. 28/25, per i progetti di potenziamento di elettrificazione rurale ai sensi dell'articolo 18 della legge regionale 14 novembre 2000, n. 21 (Adeguamento delle provvidenze regionali a favore dell'agricoltura agli orientamenti comunitari in materia di aiuti di Stato nel settore agricolo e interventi a favore delle infrastrutture rurali e della silvicoltura), sono prorogati di un ulteriore anno. I termini di presentazione dei programmi e dei progetti, compresi quelli per il potenziamento delle reti di elettrificazione rurale, finanziati con impiego delle risorse di cui alla legge regionale 24 dicembre 1998, n. 37 (Norme concernenti interventi finalizzati all'occupazione e allo sviluppo del sistema produttivo regionale e di assestamento e rimodulazione del bilancio), e successive modificazioni e integrazioni, e quelli dei relativi impegni, sono prorogati al 31 dicembre 2011.

7. Per l'anno 2011 l'ammontare del fondo unico di cui all'articolo 10, comma 1, della legge regionale 29 maggio 2007, n. 2 (legge finanziaria 2007), � determinato in euro 580.000.000 ed � ripartito per euro 510.300.000 a favore dei comuni e per euro 67.850.000 a favore delle province (UPB S01.06.001).

8. Ad integrazione della disposizione contenuta nell'articolo 10, comma 1, della legge regionale n. 2 del 2007, � istituito un fondo unico di investimenti destinato ai comuni per la realizzazione di opere di loro interesse con lo stanziamento di euro 20.000.000 per l'esercizio 2011; alla determinazione degli oneri relativi agli anni successivi si provvede con la legge finanziaria a' termini dell'articolo 4, comma 1, lettera e), della legge regionale n. 11 del 2006. La Giunta regionale, su proposta dell'Assessore competente in materia di enti locali, ai sensi dell'articolo 4, comma 1, lettera i), della legge regionale 7 gennaio 1977, n. 1 (Norme sull'organizzazione amministrativa della Regione sarda e sulle competenze della Giunta, della Presidenza e degli Assessorati regionali), e successive modifiche e integrazioni, determina i criteri di assegnazione riservando e ripartendo la quota del 40 per cento delle risorse ai comuni con popolazione superiore ai 5.000 abitanti in parti uguali e ripartendo la residua del 60 per cento tra tutti i comuni su base demografica (UPB S01.06.002).

9. A decorrere dall'anno 2011 il fondo di cui all'articolo 5, comma 2, della legge regionale 28 dicembre 2009, n. 5 (legge finanziaria 2010) confluisce nel fondo di cui alla legge regionale 26 febbraio 1996, n. 14 (Programmi integrati d'area), e successive modifiche ed integrazioni, che assume la denominazione di Fondo per lo sviluppo e la competitivit�.

10. Le risorse stanziate a favore delle leggi regionali di cui al comma 9, nonch� quelle di cui all'articolo 25 della legge regionale n. 2 del 2007 e altre regionali, qualora utilizzate per il perseguimento degli obiettivi inclusi nella programmazione unitaria 2007-2013 e nei relativi programmi operativi sono da considerarsi quali risorse integrative regionali alla stessa programmazione unitaria.

11. A decorrere dall'anno 2011 le competenze accessorie spettanti al personale dell'Amministrazione regionale sono imputate alla competenza del bilancio dell'anno in cui sono disposti i relativi pagamenti.

12. Ai fini di quanto disposto dall'articolo 62, comma 1, della legge regionale 13 novembre 1998, n. 31 (Disciplina del personale regionale e dell'organizzazione degli uffici della Regione), e in relazione a quanto stabilito dal comma 17 dell'articolo 9 del decreto legge 31 maggio 2010, n. 78 (Misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitivit� economica), convertito nella legge 30 luglio 2010 n. 122 (Misure urgenti di stabilizzazione finanziaria e di competitivit� economica), le risorse di cui all'articolo 1, comma 13, della legge regionale n. 5 del 2009, sono rideterminate, ai fini dell'erogazione dell'indennit� di vacanza contrattuale, in euro 3.718.000 per ciascuno degli anni 2011 e 2012 (UPB S01.02.003).

13. Per la realizzazione del programma di cui all'articolo 4, comma 1, lettera b), della legge regionale 5 marzo 2008, n. 3 (legge finanziaria 2008, l'Amministrazione regionale pu� affidare agli enti regionali per il diritto allo studio (ERSU) di Cagliari e Sassari gli interventi relativi agli studenti iscritti presso le universit� del territorio nazionale e pu� anche avvalersi dell'affidamento dei servizi ad aziende esterne selezionate tramite procedure pubbliche. I criteri di programmazione dei bandi e dei relativi impegni e pagamenti sono determinati dalla Giunta regionale (UPB S02.01.009).

14. Il termine previsto dall'articolo 6, comma 1, lettera f), della legge regionale n. 5 del 2009 � prorogato al 31 luglio 2010.

15. In relazione alle risorse di cui all'articolo 83 della legge regionale 7 aprile 1995, n. 6 (legge finanziaria 1995), e successive modifiche e integrazioni, destinate alla pubblicit� istituzionale, promozione e tutela delle attivit� produttive e sociali, nonch� dell'immagine della Sardegna per l'acquisto di beni e prestazioni di servizi, il limite dell'importo da destinare a ciascuna testata non pu� superare la somma di euro 100.000 annui; quello da destinare a ciascun gruppo avente partecipazioni societarie dirette o indirette in pi� aziende o testate non pu� superare la somma di euro 300.000 annui.

16. Le autorizzazioni di spesa dell'anno 2010, differite all'anno 2011 con la legge regionale 10 agosto 2010, n. 14 (Misure di adeguamento del bilancio 2010 e modifiche e integrazioni alla legge regionale 2 agosto 2006, n. 11), possono essere utilizzate a copertura degli interventi realizzati o delle attivit� espletate nell'anno 2010 medesimo.

17. � autorizzata nell'anno 2011 la spesa di euro 200.000 per il funzionamento di una cabina di regia, istituita con deliberazione della Giunta regionale 24 settembre 2008, n. 51/7, finalizzata al supporto dell'attivit� progettuale e laboratoriale delle istituzionali scolastiche nell'ambito degli interventi contro la dispersione scolastica per l'anno scolastico 2011-2012 e al monitoraggio delle attivit� didattiche con le medesime finalit� attuate nel corso dell'anno scolastico 2009-2010 (UPB S02.01.001).

18. L'Amministrazione regionale � autorizzata a erogare incentivi, per un periodo di tre anni, alle imprese aventi sede nei paesi della Comunit� europea, operanti nel settore dell'autotrasporto per conto proprio o di terzi, al fine di promuovere l'equiparazione economica e sociale degli abitanti delle isole minori ai cittadini residenti sul restante territorio regionale; incentivi analoghi sono corrisposti alle imprese di autotrasporto per conto proprio o di terzi, al fine di promuovere l'utilizzo di servizi marittimi nelle rotte tra i porti della Sardegna pi� vicini ai luoghi di prelievo o di consegna delle merci e i porti situati sulla parte continentale del territorio nazionale. Gli incentivi sono corrisposti all'autotrasportatore che utilizza il trasporto marittimo in luogo dell'arteria stradale, secondo le modalit� e le condizioni stabilite con decreto dell'Assessore regionale dei trasporti, previa deliberazione della Giunta regionale, al fine di promuovere l'utilizzo di modalit� di trasporto sostenibili dal punto di vista ambientale. Per le finalit� di cui al presente comma � autorizzata, per ciascuno degli anni 2011, 2012 e 2013, la spesa di euro 3.000.000 (UPB S06.03.030).

 

Art. 2
Disposizioni nei settori dell'istruzione, socio-assistenziale e del lavoro

1. Al fine di contrastare le situazioni di emergenza persistenti nei settori socio-assistenziali e del lavoro, in deroga a quanto disposto dall'articolo 4 della legge regionale n. 11 del 2006, e successive modificazioni ed integrazioni, sono confermati, per l'anno 2011, i seguenti interventi:
a) la spesa di euro 15.000.000 per il conseguimento delle finalit� di cui all'articolo 3, comma 2, lettera b), punto 1) della legge regionale n. 1 del 2009, (UPB S02.03.006);
b) la spesa di euro 10.000.000 per il conseguimento delle finalit� di cui all'articolo 3, comma 2, lettera b), punto 2), della legge regionale n. 1 del 2009 relative all'incremento del patrimonio boschivo (UPB S02.03.006);
c) la spesa di euro 10.000.000, per la concessione di sussidi di cui all'articolo 6, comma 1, lettera c), della legge regionale n. 5 del 2009 (UPB S06.06.004);
d) la spesa di euro 30.000.000 per la realizzazione di azioni di contrasto alla povert� secondo le modalit� stabilite dall'articolo 3, comma 2, lettera a), della legge regionale n. 1 del 2009 (UPB S05.03.007).

2. La dotazione del Fondo regionale per la non autosufficienza, istituito dall'articolo 34 della legge regionale n. 2 del 2007, per l'anno 2011 � determinata in euro 163.800.000, da integrare con la quota delle risorse assegnate alla Sardegna dal Fondo nazionale per la non autosufficienza previsto dalla legge 27 dicembre 2006, n. 296 (legge finanziaria 2007), ed � alimentato dai seguenti stanziamenti regionali:
a) euro 30.000.000 destinati al potenziamento dell'assistenza domiciliare a favore di anziani in condizioni di non autosufficienza, di cui euro 2.500.000 per le cure domiciliari sanitarie (UPB S05.03.007 - cap. SC05.0681);
b) euro 64.000.000 destinati al finanziamento di programmi personalizzati a favore di persone con grave disabilit�, compresi gli interventi previsti dalla legge 21 maggio 1998, n. 162 (Modifiche alla legge 5 febbraio 1992, n. 104, concernenti misure di sostegno in favore di persone con handicap grave) (UPB S05.03.007 - cap. SC05.0673);
c) euro 10.000.000 destinati al programma "Ritornare a casa" di cui all'articolo 17, comma 1, della legge regionale 11 maggio 2006, n. 4 (Disposizioni varie in materia di entrate, riqualificazione della spesa, politiche sociali e di sviluppo) (UPB S05.03.007 - cap. SC05.0677);
d) euro 9.000.000 destinati al finanziamento delle azioni di integrazione socio-sanitaria (decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 14 febbraio 2001, Accordo Regione Sardegna - ANCI 15 dicembre 2004).
e) euro 50.800.000 destinati al finanziamento di leggi regionali a favore di soggetti con particolari patologie (UPB S05.03.007).

3. � autorizzata la spesa complessiva di euro 24.000.000, in ragione di euro 4.000.000 per l'anno 2011, euro 10.000.000 per l'anno 2012 e euro 10.000.000 per l'anno 2013, destinata alla costruzione, ristrutturazione e adeguamento di strutture socio-assistenziali e alla prosecuzione e potenziamento del programma straordinario per lo sviluppo dei servizi socio-educativi finalizzato all'istituzione di nuovi centri di accoglienza per la prima infanzia e al miglioramento strutturale di quelli esistenti e dei servizi erogati (UPB S05.03.006 e S05.03.007); in particolare su tali stanziamenti � autorizzata la seguente spesa: a favore del Comune di Ghilarza euro 200.000 per l'acquisizione e ristrutturazione di una struttura da destinare, attraverso apposita convenzione, a sede dell'Associazione Carta di Zuri, quale centro regionale per il monitoraggio e la promozione di iniziative e misure di contrasto alla povert� (UPB S05.03.007).

4. � autorizzata per ciascuno degli anni 2011, 2012 e 2013 la spesa di euro 1.300.000 per la realizzazione di attivit� finalizzate al reinserimento sociale e lavorativo, a favore di persone con provvedimenti penali detentivi e/o in esecuzione penale esterna, gestite da organizzazioni onlus, in raccordo con gli Uffici regionali dell'esecuzione penale esterna, il Centro giustizia minorile e le rispettive magistrature di sorveglianza, di cui euro 100.000 per la realizzazione, all'interno dell'Istituto penale per minorenni di Quartucciu, di attivit� finalizzate alla rieducazione e alla riabilitazione sociale. Il relativo programma di interventi � approvato dalla Giunta regionale, su proposta dell'Assessore competente in materia di politiche sociali (UPB S05.03.009).

5. � autorizzata la spesa di euro 400.000 per l'anno 2011, di euro 500.000 per l'anno 2013 e di euro 600.000 per l'anno 2013, finalizzata alla riorganizzazione della rete dei consultori familiari prevista dall'articolo 8, comma 36, della legge regionale, n. 3 del 2008 (UPB S05.03.009).

 

Art. 2
Disposizioni nei settori dell'istruzione, socio-assistenziale e del lavoro

1. Al fine di contrastare le situazioni di emergenza persistenti nei settori socio-assistenziali e del lavoro, in deroga a quanto disposto dall'articolo 4 della legge regionale n. 11 del 2006, e successive modificazioni ed integrazioni, sono confermati, per l'anno 2011, i seguenti interventi:
a) la spesa di euro 15.000.000 per il conseguimento delle finalit� di cui all'articolo 3, comma 2, lettera b), punto 1) della legge regionale n. 1 del 2009 (UPB S02.03.006);
b) la spesa di euro 10.000.000 per il conseguimento delle finalit� di cui all'articolo 3, comma 2, lettera b), punto 2), della legge regionale n. 1 del 2009 relative all'incremento del patrimonio boschivo (UPB S02.03.006);
c) la spesa di euro 10.000.000, per la concessione di sussidi di cui all'articolo 6, comma 1, lettera c), della legge regionale n. 5 del 2009 (UPB S06.06.004);
d) la spesa di euro 30.000.000 per la realizzazione di azioni di contrasto alla povert� secondo le modalit� stabilite dall'articolo 3, comma 2, lettera a), della legge regionale n. 1 del 2009 (UPB S05.03.007).

2. La dotazione del Fondo regionale per la non autosufficienza, istituito dall'articolo 34 della legge regionale n. 2 del 2007, per l'anno 2011 � determinata in euro 163.800.000, da integrare con la quota delle risorse assegnate alla Sardegna dal Fondo nazionale per la non autosufficienza previsto dalla legge 27 dicembre 2006, n. 296 (legge finanziaria 2007), ed � alimentato dai seguenti stanziamenti regionali:
a) euro 30.000.000 destinati al potenziamento dell'assistenza domiciliare a favore di anziani in condizioni di non autosufficienza, di cui euro 2.500.000 per le cure domiciliari sanitarie (UPB S05.03.007 - cap. SC05.0681);
b) euro 64.000.000 destinati al finanziamento di programmi personalizzati a favore di persone con grave disabilit�, compresi gli interventi previsti dalla legge 21 maggio 1998, n. 162 (Modifiche alla legge 5 febbraio 1992, n. 104, concernenti misure di sostegno in favore di persone con handicap grave) (UPB S05.03.007 - cap. SC05.0673);
c) euro 10.000.000 destinati al programma "Ritornare a casa" di cui all'articolo 17, comma 1, della legge regionale 11 maggio 2006, n. 4 (Disposizioni varie in materia di entrate, riqualificazione della spesa, politiche sociali e di sviluppo) (UPB S05.03.007 - cap. SC05.0677);
d) euro 9.000.000 destinati al finanziamento delle azioni di integrazione socio-sanitaria (decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 14 febbraio 2001, Accordo Regione Sardegna - ANCI 15 dicembre 2004);
e) euro 50.800.000 destinati al finanziamento di leggi regionali a favore di soggetti con particolari patologie (UPB S05.03.007).

3. � autorizzata la spesa complessiva di euro 24.000.000, in ragione di euro 4.000.000 per l'anno 2011, euro 10.000.000 per l'anno 2012 ed euro 10.000.000 per l'anno 2013, destinata alla costruzione, ristrutturazione e adeguamento di strutture socio-assistenziali e alla prosecuzione e potenziamento del programma straordinario per lo sviluppo dei servizi socio-educativi finalizzato all'istituzione di nuovi centri di accoglienza per la prima infanzia e al miglioramento strutturale di quelli esistenti e dei servizi erogati (UPB S05.03.006 e S05.03.007); in particolare su tali stanziamenti � autorizzata la seguente spesa: a favore del Comune di Ghilarza euro 200.000 per l'acquisizione e ristrutturazione di una struttura da destinare, attraverso apposita convenzione, a sede dell'Associazione Carta di Zuri, quale centro regionale per il monitoraggio e la promozione di iniziative e misure di contrasto alla povert� (UPB S05.03.007).

4. A decorrere dall'anno 2012 � autorizzata, a favore dell'associazione "Carta di Zuri", la concessione di un contributo annuale di euro 100.000 per le spese d'istituto (UPB S03.01.003).

5. � autorizzata, a favore dell'associazione onlus "Villa Chiara" di Olbia, la concessione di un contributo annuale di euro 50.000 per le spese d'istituto (UPB S03.01.003).

6. � autorizzata, nell'anno 2011, la spesa di euro 130.000 quale contributo integrativo per l'annualit� 2010 a favore della Fondazione "Costantino Nivola", a copertura delle maggiori spese sostenute per l'acquisizione di opere dalla famiglia dell'artista (UPB S03.02.005).

7. � autorizzata per ciascuno degli anni 2011, 2012 e 2013 la spesa di euro 1.300.000 per la realizzazione di attivit� finalizzate al reinserimento sociale e lavorativo, a favore di persone con provvedimenti penali detentivi e/o in esecuzione penale esterna, gestite da organizzazioni onlus, in raccordo con gli Uffici regionali dell'esecuzione penale esterna, il Centro giustizia minorile e le rispettive magistrature di sorveglianza, di cui euro 100.000 per la realizzazione, all'interno dell'Istituto penale per minorenni di Quartucciu, di attivit� finalizzate alla rieducazione e alla riabilitazione sociale. Il relativo programma di interventi � approvato dalla Giunta regionale, su proposta dell'Assessore competente in materia di politiche sociali (UPB S05.03.009).

8. � autorizzata la spesa di euro 400.000 per l'anno 2011, di euro 500.000 per l'anno 2013 e di euro 600.000 per l'anno 2013, finalizzata alla riorganizzazione della rete dei consultori familiari prevista dall'articolo 8, comma 36, della legge regionale n. 3 del 2008 (UPB S05.03.009).

9. Per l'implementazione e la gestione dei sistemi informativi sanitari � autorizzata la spesa di euro 3.700.000 per l'anno 2011 e di euro 2.500.000 per gli anni successivi; dello stanziamento relativo all'annualit� 2011, una quota pari a euro 1.200.000 � finalizzata al saldo delle attivit� relative all'esercizio 2010 (UPB S05.01.001).

10. � autorizzata, a favore della Questura di Nuoro, la concessione di un contributo annuale di euro 80.000 per la realizzazione e la divulgazione del diario "Diahi�" finalizzato alla promozione della cultura della legalit�, dell'ospitalit� e della solidariet� (UPB S03.02.003).

11. La Regione concorre ad attuare l'obbligo di istruzione e formazione per almeno dieci anni e sino al conseguimento di un titolo di studio o di una qualifica professionale entro il diciottesimo anno d'et�. Tale obbligo si attua con un piano regionale di intervento da realizzare nelle istituzioni del primo e del secondo ciclo del sistema educativo di istruzione e di formazione, costituite dalle istituzioni scolastiche e dalle agenzie formative accreditate, anche attraverso l'apprendistato di cui all'articolo 48 del decreto legislativo 10 settembre 2003, n. 276 (Attuazione delle deleghe in materia di occupazione e mercato di cui alla legge 14 febbraio 2003, n. 30). L'intervento della Regione integra i finanziamenti nazionali con risorse proprie nella misura adeguata a ridurre e prevenire gli indici di dispersione scolastica e formativa attraverso azioni specifiche di formazione, informazione, orientamento e accompagnamento atte a favorire l'ingresso, il mantenimento o il reingresso nei percorsi di istruzione scolastica di primo o di secondo ciclo compresi i percorsi di istruzione e formazione professionale. Con disposizioni attuative sono determinati i soggetti gestori e le modalit� di presentazione dei piani di intervento. Con un'intesa tra Regione, Ministero del lavoro e Ministero dell'istruzione sono regolamentati i profili formativi dell'apprendistato ai fini dell'espletamento del diritto-dovere di istruzione e formazione per giovani e adolescenti che abbiano compiuto quindici anni di et� ai sensi dell'articolo 48 del decreto legislativo n. 276 del 2003.

12. � abrogata la lettera e) del comma 1 dell'articolo 31 della legge regionale 12 giugno 2006, n. 9 (Conferimento di funzioni e compiti agli enti locali); le funzioni in materia di associazioni pro-loco, previste dal decreto dell'Assessore regionale del turismo, artigianato e commercio del 5 novembre 1997, n. 887, sono attribuite alla Regione. La spesa prevista per l'attuazione del presente comma � valutata in euro 1.850.000 per l'anno 2011 e in euro 2.000.000 per gli anni successivi (UPB S06.02.001).

13. All'articolo 8 della legge regionale 23 ottobre 2009, n. 4 (Disposizioni straordinarie per il sostegno dell'economia mediante il rilancio del settore edilizio e per la promozione di interventi e programmi di valenza strategica per lo sviluppo), � aggiunto il seguente comma:
"5 bis. Gli interventi di cui agli articoli 2, 4, 5 e 6 sono subordinati al reperimento degli spazi per parcheggi di cui all'articolo 41 sexies della legge 17 agosto 1942, n. 1150 (Legge urbanistica), e successive modifiche ed integrazioni; per gli interventi di cui agli articoli 2, 4, 5 e 6, nell'ipotesi in cui la superficie da adibire a parcheggio sia inferiore a 20 metri quadri, il consiglio comunale pu�, con propria deliberazione, individuare i casi o le parti del territorio nei quali, a causa dell'impossibilit� a reperire gli spazi per parcheggi, l'intervento � consentito previo pagamento di una somma equivalente alla monetizzazione delle aree per parcheggi. I relativi introiti sono finalizzati alla realizzazione di nuove aree da destinare a parcheggio.".

14. La spesa disposta a' termini dell'articolo 2, comma 17, della legge regionale 7 agosto 2009, n. 3 (Disposizioni urgenti nei settori economico e sociale), � rideterminata in euro 200.000 per ciascuno degli anni 2011, 2012 e 2013 (UPB S05.03.005).

 

Art. 3
Piano straordinario per l'occupazione
e per il lavoro

1. La Regione promuove, con le parti sociali e gli enti locali, un piano pluriennale di azioni volte al raggiungimento dei seguenti obiettivi:
a) l'aumento del tasso di occupazione e la riduzione di quello di disoccupazione;
b) il reimpiego e l'accompagnamento al lavoro dei lavoratori che beneficiano di ammortizzatori sociali, anche con la istituzione di un apposito strumento operativo;
c) la riqualificazione ed il rafforzamento delle politiche di contrasto alla povert�;
d) la riduzione della dispersione scolastica con il potenziamento degli interventi per la scuola e la formazione professionale;
e) la valorizzazione delle aree rurali interessate da fenomeni di spopolamento.

2. Per l'attuazione del piano di cui al comma 1 � autorizzato uno stanziamento complessivo, nel periodo 2011-2014, di euro 200.000.000 che data la situazione di particolare criticit� del fenomeno della disoccupazione, in particolare di quella giovanile, e della dispersione scolastica, per l'anno 2011 impiega la somma di euro 65.000.000, di cui 20.000.000 a valere sulle risorse gi� destinate per le medesime finalit� nella programmazione comunitaria 2007-2013 di cui ai fondi FESR e FSE, gi� iscritti nel bilancio della Regione per lo stesso anno. Con deliberazione della Giunta regionale, emessa su proposta degli assessori competenti per materia, sono definiti il programma degli interventi e il relativo riparto tra gli stessi. Alle conseguenti variazioni di bilancio provvede, con proprio decreto, l'Assessore competente in materia di programmazione e bilancio.

3. Per le annualit� successive, nel disegno di legge collegato alla presente manovra finanziaria, � definito il programma articolato degli interventi alla cui copertura finanziaria si fa fronte con l'utilizzo delle riserve appositamente allocate nel fondo nuovi oneri legislativi di cui all'UPB S08.01.002.

 

Art. 3
Piano straordinario per l'occupazione
e per il lavoro

(identico)

Art. 4
Copertura finanziaria

1. Le spese derivanti dall'applicazione della presente legge trovano copertura nelle previsioni d'entrata del bilancio pluriennale della Regione per il triennio 2011-2012 e 2013 ed in quelle dei bilanci per gli anni successivi.

 

Art. 4
Copertura finanziaria
(identico)

Art. 5
Entrata in vigore

1. La presente legge entra in vigore il 1� gennaio 2011.

 

Art. 5
Entrata in vigore
(identico)

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TABELLA A
TABELLA B
TABELLA C
TABELLA D

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