CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIV LEGISLATURA
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La consigliera del Pdl Gabriella Greco alla giunta: “Definite al più presto il progetto sperimentale Tutela minori e tribunale ordinario”.
Cagliari, 12 ottobre 2012 - “Le ultime vicende di
cronaca riportate oggi sui quotidiani, che raccontano la grave
vicenda del bambino padovano di 10 anni, conteso dai genitori,
trascinato con la forza dai poliziotti all’uscita dalla scuola per
essere affidato al padre, ripropone il problema dell’ascolto del
minore al fine di tutelarne i diritti nei processi di separazione e
di divorzio per garantire la loro protezione sia psicologica che
giuridica”.
Per la consigliera regionale del Pdl Gabriella Greco episodi del
genere, in cui non solo non viene ascoltato il minore ma addirittura
si compiono atti nei suoi confronti contro la sua volontà, non
dovrebbero mai accadere.
Al fine di arginare tali fenomeni, nell’interesse dei minori anche
in Sardegna, la consigliera regionale del Pdl Gabriella Greco
sollecita l’esecutivo regionale a definire al più presto il progetto
sperimentale “Tutela minori e tribunale ordinario”. Tale progetto
istituirà, presso i tribunali di Cagliari e di Oristano, uno
strumento operativo-funzionale, che sarà dotato di un’equipe
qualificata con l’obiettivo di rispondere in modo efficace agli
interessi dei minori ponendo il Giudice nelle condizioni di poterlo
ascoltare, come soggetto attivo nei procedimenti di separazione e
divorzio nei quali è coinvolto pur non potendo essere “parte”.
Gabriella Greco ricorda che nel mese di aprile del 2011, a seguito
della delibera della giunta regionale, era anche stato sottoscritto
a Oristano e a Cagliari il protocollo d’intesa tra l’assessorato
regionale alla sanità e i tribunali ordinari delle due città
capoluogo che avrebbe reso operativo il progetto.
Con questo protocollo d’intesa si vuole colmare una lacuna della
legge 54 del 2006 laddove, pur prevedendo l’ascolto del minore, non
si indicano né le modalità né il luogo dell’audizione del medesimo.
E’ necessario, infatti, che tale ascolto si svolga nel rispetto dei
diritti dei minori e sia gestito con competenza e capacità di
comprensione delle reali ragioni delle scelte manifestate dal
minore.