CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIV LEGISLATURA
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Il Presidente della commissione Bilancio Pietro Fois: “Inutile approvare il bilancio 2012”.
Cagliari, 6 luglio 2012 - La Merkel e Monti i nuovi
governatori della Sardegna al posto del presidente Cappellacci? La
grande attenzione garantita dal Presidente Napolitano dove è finita?
La vogliamo smettere di perdere tempo, di far finta di nulla e di
farci prendere in giro? Il presidente della commissione Bilancio e
Programmazione Pietro Fois esprime amarezza e totale disappunto
sulla inconcludenza dei rapporti tra Stato e Regione. “Sembra che
ormai l’amministrazione regionale non abbia nessuna voce in
capitolo. Anche le dichiarazioni del Presidente Napolitano – afferma
il Presidente della commissione - si sono rivelate totalmente
inutili. I diversi incontri fatti a Roma dalle commissioni
“tecniche” con i governi Berlusconi e Monti sono stati dei flop, la
spending review si sta rivelando per noi “una review” che “spennerà”
sempre di più la nostra economia”.
“Vorrei ricordare – prosegue Fois - che nell’ultimo bilancio
approvato abbiamo recuperato risorse inerti e abbiamo fatto tagli
dolorosi per tentare di recuperare fino all’ultimo euro e per dare
risposte alle fasce della nostra società più in difficoltà con
l’obiettivo di rilanciare la produzione e l’occupazione. Nonostante
tutto questo il bilancio 2012 non vedrà ancora riconosciuto il
credito che vantiamo con il governo. Un miliardo e mezzo di euro che
i sardi hanno il diritto di avere. Basterebbe leggere la relazione
della Corte dei Conti che dà pienamente ragione a quanto la
commissione sostiene ormai da otto mesi. Propongo – conclude
provocatoriamente Pietro Fois – di portare la Finanziaria
direttamente all’esame del governo nazionale o della Merkel.
Infatti, qualunque analisi da parte della commissione o del
Consiglio è totalmente inutile, gli organi istituzionali della
Regione sono stati esautorati di fatto. E’ superfluo ragionare su un
bilancio che dovrebbe essere oggetto di programmazione e invece si
rivela un documento privo di alcuna possibilità di incidere
sull’economia della Sardegna”. (R.R)