CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIV LEGISLATURA
***************
La Presidente del Consiglio regionale Claudia Lombardo e i capigruppo incontrano gli amministratori degli enti locali dell’Ogliastra. Piena disponibilità a contribuire ai processi di riforma.
Cagliari, 22 maggio 2012 - La volontà popolare deve
essere rispettata. Gli amministratori degli enti intermedi
dell’Ogliastra chiedono però un maggiore coinvolgimento per
contribuire ai processi di riforma, ribadiscono il loro No al
commissariamento delle province e sono favorevoli alla proroga degli
enti intermedi fino alla scadenza naturale del mandato in attesa di
una riforma generale della materia.
E’ questo in sintesi il parere degli amministratori degli enti
locali dell’Ogliastra che sono stati ricevuti questa mattina dalla
Presidente del Consiglio regionale Claudia Lombardo e dai
capigruppo.
Erano presenti all’incontro: il presidente della provincia
dell’Ogliastra Bruno Pilia, il presidente del Consiglio provinciale
Bruno Chilotti, il vicepresidente Pier Santino Piras, gli assessori
ai lavori pubblici Angelo Luciano Mereu e all’ambiente Roberto
Cabiddu e i consiglieri provinciali Luca Demurtas, Valerio Murgia,
Ignazio Marci e Giuseppe Mesina. Della delegazione hanno fatto parte
anche i sindaci di Lanusei (Virginia Lai), di Perdasdefogu (Walter
Vittorio Mura), di Ilbono (Andrea Piroddi), di Elini (Stefano
Stochino), di Tertenia (Luciano Loddo), di Gairo (Roberto Marceddu)
di Ulassai (Franco Cugusi), di Baunei (Salvatore Corrias), di Seui
(Giampaolo Desogus), di Ussassai (Basilio Deplano).
Il presidente della provincia dell’Ogliastra Bruno Pilia, nel suo
intervento, ha sottolineando l’importanza degli enti intermedi
nell’architettura istituzionale della Sardegna. Il risultato del
referendum – ha aggiunto – rischia di mettere in discussione la
stessa specialità dell’Isola. Il presidente Pilia ha detto di essere
contrario al commissariamento delle province. Magari, sempre nel
pieno rispetto della volontà popolare, si potrebbero prorogare gli
enti intermedi fino alla scadenza naturale del mandato in attesa di
una riforma generale in materia.
Per Stefano Stochino, sindaco di Elini, non si possono eliminare le
province solo facendo riferimento ai numeri. E’ necessario valutare
storia, valori e identità. I risultati del referendum in Ogliastra –
ha sottolineato - non hanno delineato una chiara volontà popolare di
cancellazione degli enti intermedi. Anzi, il nostro territorio ha la
necessità di avere un ente intermedio che faccia da ponte con le
istituzioni regionali. Il primo cittadino di Elini ha auspicato
l’istituzione di un tavolo comune per disegnare il quadro normativo
che ormai non esiste più. “Chiediamo al Consiglio regionale e alla
Regione – ha concluso – di interloquire con noi in questa delicata
fase che ci coinvolge in prima persona”.
Un sempre maggiore coinvolgimento degli enti locali nelle varie fasi
di decisione della nuova architettura istituzionale è stata chiesta
anche dal sindaco di Gairo Roberto Marceddu. “Solo con una stretta
interrelazione tra il Consiglio, la Regione e gli enti intermedi
riusciremo a uscire da questo pasticcio normativo”. Per Marceddu un
commissariamento delle Province sarebbe una scelta scellerata,
illegittima e inopportuna. La Provincia dell’Ogliastra – ha
proseguito – rivendica la possibilità di avere un ente intermedio
che rappresenti le necessità del territorio. Per questo servirebbe
una proroga degli enti per avere la possibilità di dialogare e per
avere l’opportunità di essere coinvolti nella definizione di una
riforma seria. Perché oggi le province sono “scatole vuote” – ha
ammesso – noi vogliamo un’evoluzione positiva dell’ente intermedio.
Per questo gli amministratori locali sono al servizio del Consiglio
per dare il loro contributo.
Ha espresso angoscia per la situazione ma anche ottimismo per la
capacità del Consiglio regionale di portare a termine una riforma
sugli enti locali il sindaco di Ussassai Basilio Deplano.
“L’Ogliastra – ha detto - vuole conservare la sua identità, ha
bisogno di punti di riferimento certi. Insomma, è necessario mettere
in campo azioni legislative importanti che diano alla Sardegna la
possibilità di crescere e che abbiano a cuore il riequilibrio dei
territori.
Il sindaco di Lanusei Virginia Lai ha espresso un cauto ottimismo e
ha riconosciuto che il Consiglio regionale sta mettendo in atto le
azioni necessarie per risolvere la difficile situazione che si è
creata dopo il voto referendario. (R.R.)